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Autore: JennyPotter99    29/10/2020    0 recensioni
[It: Chapter One]
Brace d’inverno
I capelli tuoi
Dove il mio cuore brucia
Non so da dove avesse preso quella poesia, ma la ricordo nitidamente nella mia mente come fosse stato ieri.
Ricordo come la sua voce risuonasse nella mia testa, come la sua lingua si muoveva all’interno della sua bocca mentre me la recitava.
E adesso è tutto finito.
Come risolverò questo problema?
Come faccio ad amare la persona che odio di più?
Possibile che sia stato tutto un sogno?
Che lui abbia giocato con la mia mente così…
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il giorno dopo, Florance si sentì meglio e grazie ai sedativi, riuscì a fare sonni tranquilli.
L’infermiere di turno fece leggere a Flo le notizie sul giornale di Derry: scrivevano soprattutto di bambini scomparsi.
Flo iniziò a chiedersi perché l’avesse tenuta prigioniera per tutti questi anni.
Che fosse speciale?
Doveva uscire da quell’ospedale.
Capire come distruggere quel killer omicida.
D’un tratto, quindi, la paura scomparve e, con decisione, accartocciò il foglio tra le mani, giurando vendetta.
Non solo per lei, ma anche per Robert.
Nel frattempo, una delle infermiere bussò alla sua porta.- Florance, hai una visita.-
Dall’entrata vide un uomo sulla sessantina, con una divisa da poliziotto e il cappello di pelle marrone.
Il foglio le cadde dal letto e il corpo fremette alla sua vista.
-Papà…-
L’uomo si mise le mani alla bocca, iniziando a piagnucolare.- Flo…-
Anche Flo scoppiò a piangere mentre Henry corse ad abbracciarla.
-Piccola mia, credevo fossi morta…-
La ragazza gli prese il viso fra le mani e lo tastò ovunque: sì, era lui. -C-credevo che ti fossi arruolato…-
Henry la guardò confuso.- Me l’hanno proposto, ma non ho voluto accettare, dovevo cercarti, dovevo trovarti…-
Florance lo strinse a se, non voleva lasciarlo più andare.
-Ma dove sei stata?-
-I-io…Non te lo posso spiegare adesso, ma ti prometto che lo farò. Devo uscire da qui, papà….Ho bisogno di un po' di soldi. Fidati di me e alla fine di tutto questo, ti racconterò.- gli rispose lei, guardandolo negli occhi.
-Va bene, tesoro.- annuì Henry, baciandole la fronte.- Oh, mi sei mancata tantissimo.-
***
Florance aveva finalmente avuto un attimo di serenità con suo padre.
Il giorno successivo però, dopo essersi comprata dei vestiti, decise di iniziare la sua ricerca.
La negoziante l’aveva guardata strana dopo che aveva acquistato maglietta e dei pantaloni da uomo, per non parlare delle calosce verdi e il giacchetto di pelle marrone.
La prima cosa che fece, fu visitare la biblioteca di Darry, dove poteva trovare le informazioni che le servivano e soprattutto fare chiarezza su chi fossero i suoi carcerieri.
Raggiunse la sezione casi irrisolti e prese tutte le scatole che c’erano.
Usò il carrello per via della loro pesantezza e passò l’intera giornata a cercare i loro nomi.
A metà pomeriggio, in un ritaglio di giornale dell’ottobre 1922, lesse un nome conosciuto.
Billie Evergreen, studentessa universitaria di 18 ann, si spara in bocca nella sua stanza dopo una conferenza sulla sua nuova invenzione.
I presenti dichiarano che la maggior parte degli spettatori l’aveva presa in giro per la sua balbuzia.
Allora la storia che Robert le aveva raccontato su di lei era vera, aveva solo tralasciato la parte del suicidio.
Ottobre 1923: Benjamin Handsome uccide prima il compagno omossessuale Richard Green con 8 coltellate, il meticcio Penny con 2 e poi si impicca nella casa dei suoi genitori.
Il parroco della comunità di Derry scopre coppia omossessuale e li denuncia.
-Mio Dio…-
Ottobre 1925: Il serial killer Stanley Gray viene condannato alla sedia elettrica dopo lo stupro e l’omicidio di 7 donne a Derry, tra i 20 e i 25 anni.
Le se accapponò la pelle al solo ricordarsi delle volte in cui Stan l’aveva toccata.
Ottobre 1926: Edward Sick, bidello della scuola elementare di Derry, muore di HIV.
Florance iniziò a capire che quell’essere avesse scelto tutte persone morte tragicamente.
Poi, quando si era fatta sera, trovò gli ultimi tre nomi, i peggiori.
Ottobre 1906: Micheal Stokes, impiegato della ferriera di Derry, ucciso da 3 poliziotti nel cuore della notte.
Indagati i 3 uomini per razzismo e percosse non giustificabili.
Tra la pila di fogli, ad un certo punto, Florance trovò un pezzo di carta senza foto, ma solo un nome:
Ottobre 1922: Caterine Marsh uccide suo marito e partorisce in un edificio abbandonato, morendo dando alla luce suo figlio.
Florance ancora aveva in testa la sua ninna nanna e probabilmente non se la sarebbe mai dimenticata.
Solo allora capì che quella donna, nonostante tutto, aveva cercato di aiutarla fin dall’inizio.
Aveva detto a Micheal di avvelenare il proprio piatto e ad Edward di non legare bene la corda attaccata al proprio cerchio.
Cercava di ucciderla, sì, ma solo per liberarla da quell’incubo.
-Signorina, devo chiudere!- esclamò la donna anziana, facendo risuonare il mazzo di chiave.
-Sì, un attimo solo, la prego!- replicò Florance, cercando disperatamente tra il mucchio. -Dove sei? Devi esserci anche tu…-
Improvvisamente, ecco il suo viso.
Come gli altri, il suo viso era identico a come l’aveva visto Florance.
Settembre 1922: Lo studente Robert Williams entra in aula con una pistola e uccide 25 dei suoi compagni.
Viene poi condannato a morte.
Al contrario del resto del gruppo, Robert non era un suicida, ma un omicida.
Florance non ci credeva, doveva esserci per forza una spiegazione dietro ciò.
Accarezzò il suo viso con le dita e poi decise di piegare il foglio per metterselo in tasca ed uscire di lì.
Mentre tornava a casa le sorse un dubbio: dov’erano i loro corpi?
***
Grazie al lavoro di suo padre, Florance riuscì ad arrivare ai fascicoli di ognuno di loro.
Lesse con attenzione quello di Robert e quello di Red.
La cosa che li accomunava tutti, era che i loro corpi erano spariti dall’obitorio.
Nella cartella di Robert, era segnata la via dove abitava con i suoi genitori.
Così decise di andare a fargli visita.
Neibolt Street era famosa per via della casa abbandonata che spaventava sempre tutti i bambini quando vi ci passavano davanti.
Ma, alcune casa più in là, al civico 33, c’era la casa di Robert.
Florance si postò davanti alla porta e fece un bel respiro, stringendo la sua foto nella tasca della giacca, prima di bussare alla porta.
Ad aprirgli fu una donna sulla cinquantina, con un abito lungo e un maglioncino nero. -Sì?-
-Salve signora Williams, mi chiamo Florance Sullivan…-
-Non compriamo niente, mi spiace.- replicò lei, facendo per chiudere la porta.
-Oh no, non sono qui per venderle qualcosa. Ero…- balbettò, cercando di trovare le parole giuste.- …Amica di suo figlio.-
La donna aggrottò le sopracciglia e aprì la porta.- Mio figlio è morto nel ’22, doveva essere una bambina.-
-Sì, ma andavamo alla stessa scuola e ogni tanto ci vedevamo in cortile.-
La signora annuì e si scostò.- Prego, entri, ho fatto la cioccolata calda.-
Flo le sorrise ed entrò in casa, sedendosi in soggiorno.
Ogni angolo della casa era tempestato di foto di Robert che cambiavano a seconda degli anni.
-I bambini non vengono mai a fare dolcetto o scherzetto in questa strada, ma ogni Halloween mio marito compra sempre dei cioccolatini…Io ci faccio la cioccolata calda.- spiegò la donna, versandone dentro una tazza.
-Probabilmente è per via della casa al civico 29.- pensò Flo.
A quel punto, mentre le porgeva la tazza, la signora Williams tremò e Florance la sorresse. -Sì, probabilmente.- rispose freddamente. -Se conosceva mio figlio, allora sa quello che ha fatto.-
-Sì, ma io non credo a quello che dice la gente: non posso immaginare che una persona si svegli, un giorno e decida di uccidere così i suoi compagni di classe.- commentò Flo, sorseggiando.
Ella si sedette davanti a lei.- Mi dispiace deluderla, ma per mio figlio è successo proprio così…Ma c’è dell’altro.-
Florance la guardò curiosa.- Dell’altro?-
-Nello stesso periodo, diceva di vedere delle cose…Di sentire delle cose...-
-Che cosa?-
-Risate di bambini…E poi… Un… Non ricordo…-
Florance rabbrividì.- Un clown?-
-Sì, esatto, un clown!- esclamò lei. -Ovviamente mio marito credeva che fosse uscito di senno, io invece pensavo che fosse solo un periodo duro per lui. Era così convinto di poter trovare la ragazza e scomparve per due giorni.- raccontò poi. -E quando tornò…Successe quello che successe.-
Quel racconto ne era la dimostrazione: Robert non era un assassino.
La prima cosa che pensò Florance era che quel terribile pagliaccio lo avesse plagiato ad uccidere.
-Avrei solo voluto avere il suo corpo…- singhiozzò appena la signora Williams.
Perché uccidere gli aveva lacerato l’anima, reso un disadattato, un killer, la feccia di Derry e consentito così al clown di prenderlo con se.
Se davvero i corpi non erano stati trovati, forse li aveva presi lui.
La donna si asciugò il viso con un fazzoletto.- Vuole vedere la sua camera?-
Florance annuì con un sorriso, per tirarla su.
Salirono le scale e arrivarono al piano superiore.
La stanza di Robert era interamente blu: la carta da parati, la coperta del letto e sul soffitto c’erano delle miniature dei pianeti.
-Voleva fare l’astrologo, amava le stelle e i pianeti.- spiegò la signora Williams. -Mi ricordo che per quel progetto aveva preso una A…Ne andava così fiero.-
Flo si sedette sul letto, guardandosi intorno.
-Tengo sempre chiusa questa stanza perché non voglio che il suo odore se ne vada.- continuò.- Profumava sempre di…-
-Fiori.- affermò Florance, ricordandosi tutte le volte che lo aveva abbracciato.
In quel momento, la ragazza notò una foto sul comodino.
Robert abbracciava una ragazza della sua età, con dei boccoli rosso acceso.
La sua foto l’aveva già trovata nella scatola sul treno.
-Questa è Wendy, vero?-
-Sì…Erano così innamorati, Robert non faceva altro che parlare di lei.- rispose la donna. -Io ero l’unica a pensare che avesse fatto bene ad andare a cercarla.-
Se Wendy era davvero riuscita ad uscire dal loop, significava forse che era ancora viva.- Sa dove si trovi?-
   
 
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