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Autore: BellaLex    27/11/2020    0 recensioni
[Final Fantasy XIV]
Intro
Dopo la morte di Lahabrea, uno degli ultimi tre Ascians sopravvisuti, Emet Selch era sempre piu` insicuro dei loro progetti. Valeva davvero la pena riunificare i 12 mondi? Il Guerriero della Luce, assassino di Lahabrea, avrebbe sicuramente tentato di fermarli. Avrebbe voluto consultarsi con Elidibus ma non aveva idea di dove fosse sparito. Non lo vedeva ormai da mesi. Finche` proprio in quel momento non percepi` un Aether nelle vicinanze. Ma non era chi si aspettava..
Note dell'autrice
Ho iniziato a giocare a Final Fantasy XIV online a marzo di questo 2020 e mi ha preso piu` di quanto mi aspettassi. Non sono una gamer e nemmeno una scrittrice. Eppure sono arrivata a scrivere la mia prima Fan Fiction, nata perche` non ho saputo accettare la morte di uno dei miei personaggi preferiti (non scrivo il nome per non fare spoiler a chi volesse giocare). Spero che i lettori, ma soprattuto i giocatori di FFXIV, leggendo la mia storia possano immedesimarsi nel Guerriero della Luce come ho fatto io mentre scrivevo. Buona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era ormai notte fonda a Tempest quando Emet Selch decise di prendersi un momento per riflettere sul da farsi. Il Guerriero della Luce sembrava un soggetto di studio estremamente interessante. Un’occasione da non perdere. Tuttavia, erano mesi che non vedeva Elidibus e non era sicuro se il suo operato si stesse dirigendo nella giusta direzione. Anche se pensava che nell’ultimo secolo Elidibus stesso stesse cominciando a perdere di vista il loro vero scopo: Tornare a casa, riunificando così i 12 mondi venutisi a creare durante la Prima Grande Calamita`, che vide scontrarsi le due divinita` piu` forti mai viste: Hydaelyn e Zodiark.
Erano passati ormai secoli ma gli Ascians sopravvissuti a quel terribile scontro continuavano a cercare un modo per poter tornare a casa. La loro vera casa. Lahabrea era stato sconfitto dal Guerriero della Luce poco tempo prima e molti altri li avevano lasciati gia` tanto tempo fa. Ormai erano rimasti solo loro due, Elidibus ed Emet Selch stesso. A questo punto valeva davvero la pena riunificare i mondi? Piu` il tempo passava piu` Emet Selch era insicuro della sua risposta. Tuttavia non poteva abbandonare secoli di sforzi, sofferenze, battaglie, morti, perdite, come se nulla fosse mai accaduto. Portava nell’animo segni che non l’avrebbero mai lasciato. E senza uno scopo, cosa avrebbe fatto? Quando gli era stata assegnata la carica di Emet Selch, anche se inizialmente non era sua intenzione accettare, non avrebbe mai immaginato tutto questo.
Mentre continuava a camminare per le strade di Tempest, senza una meta precisa, solo, con i suoi pensieri a ronzargli nella testa, percepi` un inaspettato Aether
 nell’aria. Era dietro di lui e si avvicinava sempre di piu` e sempre piu` in fretta. Non era sicuro fosse lì per lui ma quando l’Anima fu piu` vicina capi`: il Guerriero della Luce. Si volto` prima di poter essere raggiunto e, nel peggiore dei casi, attaccato. Ma non appena i loro sguardi si incontrarono, capi` che non era lì per iniziare un combattimento. Il Guerriero della Luce per un momento fu altrettanto sopreso, ma il suo sguardo cambio` in meno di un secondo. Sembrava spaventato. No, non spaventato. Allarmato, come se volesse avvertirlo di “qualcosa”. Possibile che quel guerriero, che aveva sconfitto Lahabrea, stesse scappando? Emet Selch cerco` di guardare alle spalle del Guerriero della luce, e quello che vide fu un salto nel passato. Una nube di fuoco si stava espandendo in lontananza. Il cielo, che fino a qualche momento prima era appena rischiarito da qualche stella, ormai era illuminato da fulmini e saette. Nel mezzo di quel caos una figura nera, imponente e di un potere al di la` dell’immaginazione umana, stava sorgendo.
Emet Selch non poteva credere ai suoi occhi e uno sguardo di terrore e confusione gli apparve sul volto, prima di riprendere coscienza di se stesso e ritrovare la calma. Zodiark, la divinita` che aveva distrutto la sua citta` natale, stava tornando alla luce, portando con se quella distruzione e quella disperazione che aveva estinto una Civilta` secoli prima. Sembrava un incubo. Chi l’aveva richiamato? Come e perche`? E se...? Un pensiero spaventoso gli passò per la mente, anche se solo per un istante. Ma non poteva crederci. Non voleva crederci. Elidibus.. Era l’unica persona in grado di richiamare quel mostro. O meglio, in realta` sarebbero stati necessari tutti i 14 membri del Consiglio per richiamarlo senza effetti collaterali; l’unico altro modo, era sacrificare tutto. Sacrificare se stessi... Ed Emet Selch non poteva immaginare un mondo senza Elidibus. Non voleva nemmeno pensarci. Ma era l’unica spiegazione.
Senti` una mano sulla spalla: il Guerriero della Luce era al suo fianco, lo stava fissando non piu` con uno sguardo allarmato, ma con uno sguardo di compassione. Quello sguardo che sa cosa significhi perdere una persona cara, soprattuto se e` l’unica rimasta in questo mondo. Fu quella la sua conferma che Elidibus aveva richiamato Zodiark. Ma perche`? A quale scopo? Non era cosi` che i mondi si sarebbero riunificati. La presa del Guerriero della Luce si fece piu` forte ed Emet Selch torno` alla realta`. Non c’era tempo per porsi domande. La citta` che aveva costruito ad immagine e somiglianza della vecchia capitale stava per essere rasa al suolo. L’unica consolazione era che l’unico abitante reale fosse lui. Le altre figure presenti erano solo ombre, un vago ricordo che aveva ricreato, per non sentirsi solo. Il Guerriero della Luce gli diede una pacca sulla spalla e lo fissò con uno sguardo riflesso di fuoco, quel fuoco che iniziava a bruciare alle loro spalle e stava per radere al suolo una citta`.
Iniziarono insieme a correre. Il Guerriero della Luce stava per richiamare il suo cavallo quando Emet Selch ritenne piu` opportuno far apparire un portale in cui si gettarono, svanendo improvvisamente. Tutto cio` che rimaneva indietro era una Tempest nuovamente in fiamme, e un sapore amaro di sangue in bocca.
   
 
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