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Autore: JasonTheHuman    01/12/2020    0 recensioni
Umani.
Verità o finzione? Antica civiltà perduta o solo una vecchia favola dei pony?
Nessun pony ne ha mai visto uno, e molti non ne hanno neanche sentito parlare. Ma Lyra sa che queste creature meravigliose sono più di una vecchia leggenda, ed è determinata a scoprirne di più… e possibilmente far impazzire la sua coinquilina nel processo.
Genere: Avventura, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

LA STORIA DI EQUESTRIA

 

Il giorno seguente, Lyra andò nel suo solito punto del parco ad esibirsi per qualche ora. I concerti all'aperto erano un affare regolare per lei, portando entrate extra sufficienti in mezzo alle sue altre apparizioni. Quando suonava qui, poteva rilassarsi. Non c’era nessun bisogno dell’eccessivo impegno che avrebbe messo in un evento formale.

Quando arrivò alla conclusione del suo pezzo d’apertura, poggiò la sua lira per un minuto. Una piccola folla di pony si era riunita per vederla suonare. Fece loro un cenno. “Grazie a tutti di essere venuti. Non dimenticatevi la mancia!”

Lyra si domandava se qualcuno sarebbe venuto a chiederle qualcosa sul modo in cui si sedeva. Gli abitué non lo facevano. A volte un pony che veniva da fuori paese, non abituato alla sua presenza, l’avrebbe vista stravaccarsi, e forse le avrebbe chiesto cosa stava facendo. Oggi nessuno fece commenti. Quello era il modo in cui gli umani si sedevano, nelle immagini e nei suoi sogni. Lyra lo aveva provato e l’aveva trovato comodo.

La custodia del suo strumento era stata lasciata aperta sulla panchina affianco a lei, con sopra attaccata una nota scritta di fretta e si stava già riempiendo di monete. Oggi faceva quasi fatica a notarlo. Continuava a cimentarsi nei movimenti della canzone, ma la sua mente viaggiava altrove.

I pomelli delle porte, per esempio. Quelli rotondi, non quelli lunghi e dritti. Erano più o meno su ogni edificio di Equestria, ma un pony non poteva afferrarli molto bene con gli zoccoli. Per questa ragione molti di essi erano solo ornamentali e non servivano veramente a chiudere la porta. Ma degli umani, con le dita… Loro avrebbero potuto usarli.

La stessa cosa valeva per il bowling, davanti al quale Lyra era passata quella mattina per raggiungere il parco. Era andata a giocare a bowling con Bon-Bon, qualche volta. Tutte le palle avevano tre buchi, ma per quale ragione? Ognuno di essi era largo qualche centimetro il che, Lyra ne era quasi certa, significava che delle dita ci sarebbero passate. Un modo semplice per permettere agli umani di afferrarle. Mentre, per i pony, non esisteva un modo comodo di giocare a bowling. Gli unicorni usavano la magia, gli altri dovevano essere creativi. Il bowling era uno sport abbastanza vecchio, no? Forse avrebbe dovuto cercarne la storia.

E aveva notato anche gli attrezzi che avevano usato durante le scorse pulizie primaverili. La pale avevano un manico in fondo, che era abbastanza facile da prendere con i denti per i pony, ma poi c’era quel lungo palo che le rendeva scomode da utilizzare. A meno che quel lungo palo non fosse la parte che sarebbe dovuta essere il manico.

Lyra osservò una pony passare con la sua puledrina. La madre lanciò qualche moneta nella custodia. Lyra accennò un rapido saluto e continuò a suonare.

E non era forse quella la cosa più curiosa? Lyra poteva praticamente vedere una mano invisibile muoversi tra le stringhe della sua lira. Infatti, non ne era neanche conscia, ma quello era il modo in cui aveva suonato fin dalla prima volta che prese lo strumento tanti anni prima. Le avevano detto che era brava. Forse era la sua tecnica, che imitava le mani che in principio avevano creato quello strumento .

La sua mente continuò a lavorare addirittura mentre percorreva il resto del suo repertorio. Il sole stava cominciando a calare quando mise via la sua lira e si mise a contare quanti soldi aveva fatto oggi. Era un bel bottino, con le esibizioni di questo mese sarebbe riuscita a pagare la sua parte di affitto e le sarebbe persino avanzato qualcosa.

Tornando a casa, Lyra non riusciva a smettere di pensare al sogno che aveva fatto la notte prima. Forse era la sua immaginazione, ma tutto quello che aveva visto sembrava combaciare perfettamente. Più pensava agli umani, più tutto quanto aveva senso.

Perché nessun’altro lo vedeva?
 

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Lyra era…

In una grande città, da qualche parte. Gli alti palazzi le avrebbero fatto pensare di essere a Manehattan, eccetto che era circondata da umani. Tutti diversi, anche se meno diversi tra loro di quanto lo fossero i pony: meno colori, solo una razza. Non vi erano corni o ali, nonostante ciò le sottili differenze nei tratti dei loro volti erano sufficienti a dare ad ognuno di loro un senso di individualità.

Lyra faceva sogni del genere occasionalmente, ma questa volta era diverso. Lyra si guardò, si reggeva su due gambe, era vestita proprio come un’umana, con una maglietta verde e una giacca leggera, pantaloni fatti di qualche grezzo materiale blu. E le mani che spuntavano fuori dalle sue lunghe maniche. Le sollevò e mosse le sue dita, studiando il modo in cui le giunture funzionavano.

Quindi era così che ci si sentiva ad essere umani.

Lyra fece un passo avanti, realizzando che poteva facilmente mantenere l’equilibrio su due gambe, e si avviò per la strada. Voleva vedere tutto: gli umani, i loro edifici, la loro intera città-

 

“Sei sveglia?”

Lo era adesso. Aprì gli occhi, notando di essere tornata nel proprio letto, con gli zoccoli che aveva sempre avuto, e Bon-Bon che sbirciava dall’ingresso.

“Lyra, hai dormito troppo di nuovo? E’ mezzogiorno.”

Lyra gemette. Non importava che ora fosse, voleva soltanto tornare a dormire. Il suo letto oggi era stranamente comodo .

“Ti avrei lasciato dormire fino a tardi, ma tra poco ho un colloquio all’Angolo Zuccherino, probabilmente starò via qualche ora, la casa è tua.”

Lyra annuì lentamente, ma i suoi pensieri erano ancora fissati sulla sensazione di essere un umano e su quanto sembrasse reale. Certo, li vedeva abbastanza spesso mentre dormiva, ma quella era stata la prima volta in cui era una di loro. Sospirò, desiderosa di avere più tempo per vedere esattamente cosa ci fosse in quella città, come vivessero gli umani.

Sentì la porta principale chiudersi, Bon-Bon era uscita. E adesso? I pensieri di Lyra si spostarono sul suo diario, forse avrebbe potuto appuntare quel poco che ricordava di quel sogno. O magari poteva tornare a dormire per vedere se sarebbe tornato… no, non questa volta, c’era qualcos’altro che poteva fare…

Con una rinnovata forza di volontà Lyra saltò giù dal letto e si diresse verso lo studio. Doveva essere in uno dei suoi vecchi libri.
 

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Il tema era molto vago, una ricerca sulla storia di Equestria, con argomento a scelta dello studente. Heartstrings aveva deciso che non voleva semplicemente scrivere riguardo alla tradizione dei pony di terra delle pulizie primaverili, o del contributo di Star Swirl il barbuto alla magia teorica. E nemmeno qualcosa riguardo a qualche musicista famoso, come i suoi amici avevano suggerito. Certo, aveva scoperto che aveva talento con la lira, ma preferiva suonarla piuttosto che leggere di qualcuno che era diventato famoso grazie ad essa. C’erano argomenti più interessanti la fuori, se solo fosse riuscita a trovarli.

Si era diretta alla Libreria di Canterlot in cerca di argomenti. Suo padre era il capo archivista lì, quindi sapeva muoversi piuttosto bene.

Heartstring si ritrovò a cercare a fondo nelle profondità della libreria. L’edificio era gigantesco, e nelle stanze là dietro la polvere che svolazzava nell’aria era sufficiente a farla starnutire. Nessuno era stato lì da anni, a quanto pare, eccetto lei stessa e suo padre. Ciò significava che nessuno nella sua classe avrebbe scelto il suo stesso argomento.

I suoi occhi scrutarono gli scaffali, ma faceva fatica a capire cosa i titoli di tutti quei libri volessero dire. Aveva scelto uno dei vecchi volumi a caso e lo aveva tirato giù con la sua magia, non più un’operazione ostica, e lo aprì ad una pagina a caso nel centro.

Le illustrazioni non rappresentavano nulla che avesse mai visto prima, ma erano in qualche modo...attraenti? Heartstrings non riusciva a spiegarsi il perché, ma era attratta al modo in cui camminavano eretti, alle crude rappresentazioni di faccie con occhi piccoli e nasi a punta, alle loro mani.

C’era scritto che si chiamavano umani.

Questo libro, scritto in un modo antiquato ma leggibile, suggeriva che tali creature fossero effettivamente esistite. Avevano le loro nazioni, i loro governanti, civiltà come quelle in cui vivevano i pony, ma nessuna menzione dei pony da nessuna parte. Nemmeno della magia.

Continuò a leggere.

Heartstrings controllò gli scaffali vicino a quello dal quale proveniva quel libro, e c’erano altri libri che parlavano di umani. Avrebbe letto qualche pagina da un libro, poi sarebbe passata ad un altro, le sarebbe sorta una domanda che magari avrebbe trovato risposta in uno degli altri libri…

Heartstrings aveva speso tutto il giorno nella libreria fino a che notò il raggio di luce proveniente dalla finestra polverosa scemare. La sua testa era piena di domande, perché non aveva mai sentito parlare di tali meravigliose creature? Ne esistevano ancora? Avrebbe mai potuto viaggiare al di fuori di Canterlot e trovare regni governati e abitati da umani?

Heartstrings?” Sentì la voce di suo padre chiamarla. Da dietro l’angolo, apparve un unicorno blu scuro con la criniera spettinata e degli occhiali spessi. “Ah eccoti, si sta facendo tardi, è ora di andare a casa”

Va bene, posso portare via questo?” Sollevò il libro.

Non penso, è uno dei nostri libri più antichi…” la voce di suo padre si interruppe quando lesse la copertina. “Heartstrings, come mai lo stavi leggendo?”

Voglio scriverci la mia ricerca di storia! Parla di queste creature chiamate umani” disse. Stava praticamente saltellando dall’emozione. “Ne hai mai sentito parlare?”

Suo padre fissò il libro per un po’, e finalmente disse, “Uhm, sì. Heartstrings, lo sai che gli umani non esistono veramente, giusto?”

Si sentì come se un mattone l’avesse appena colpita in testa. “Che?”

Quei vecchi libri...sono solo leggende. Storie che difficilmente qualcuno ricorda. Gli umani vennero inventati tanto tempo fa.”

Ma…”

Forse dovresti fare la tua ricerca su qualcos’altro. Abbiamo qualche libro su Star Swirl il Barbuto. Fu uno dei più abili unicorni mai vissuti, sai. Scoprì centinaia di incantesimi.”

Agli umani non servono gli incantesimi...fanno tutti i tipi di cose senza magia” Mormorò Heartstrings.

Le lanciò un’occhiataccia “Pensavo che ti piacesse usare la magia, ti ricordi quanto eri entusiasta?”

Lo so…” Si girò verso la pila di libri che aveva posto sul tavolo. “Non è che non mi piace la magia, è solo che...hai visto che facevano gli umani? Tutte quelle invenzioni, le città e...tutto? Erano fantastici!”

Suo padre scosse la testa. “Sono tutte leggende. Folclore. Nient’altro. Sono addirittura sorpreso che abbiamo ancora quei vecchi libri. Pensavo che avessimo liberato quest’ala tanto tempo fa.”

Perché volevate sbarazzarvene?” Heartstrings spalancò gli occhi. “Non potete semplicemente buttarli!”

Uhm… quei libri difficilmente possono ancora essere considerati rilevanti, la maggior parte dei pony non parla più degli umani.”

Posso tenerli?”

Non è quello che intendevo…”

Perfavore? Perché no? Li volevate buttare comunque”

Beh, uhm… sono…” Scuotendo la testa, suo padre capì di non poter discutere con lei. “Io… credo credo che tu possa. Promettimi solo che non li prenderai troppo seriamente.”

Heartstrings fece un largo sorriso. “Grazie mille!” Corse verso di lui e l'abbracciò.

Adesso è meglio andare a casa prima che si faccia troppo tardi” disse suo padre “non vogliamo che tua madre si preoccupi.”

Heartstrings annuì e cominciò a riempire le sue borse da sella di libri. Aveva intenzione di leggere ogni libro dall’inizio alla fine. Non importava cosa suo padre pensasse, quei libri non erano inventati. Il modo in cui parlavano degli umani era troppo consistente. Descrivevano qualcosa di reale, non una collezione di leggende, e aveva intenzione di scoprire la verità.

 

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Nella libreria di Ponyville, più tardi quel pomeriggio, Twilight aveva appena finito di controllare un nuovo incantesimo quando sentì bussare alla porta. Aprì per trovare una faccia familiare.

“Hey Twilight, ti dispiace se prendo in prestito un libro?” Chiese Lyra.

“Ciao, Lyra. Che piacere vederti” L’attenzione di Twilight venne attratta dallo zoccolo sinistro di Lyra. Stava zoppicando, ed era coperto da uno spesso strato di bende. “Che è successo? Stai bene?”

“Oh questo?” Lyra sollevò lo zoccolo da terra di qualche centimetro. “Ho solo avuto un piccolo incidente, tutto qui. Non è un problema”

“Se non ti dispiace potrei darci un’occhia-”

“No!” Lyra ritrasse il suo zoccolo come se si fosse scottata “Volevo dire...non è necessario. Davvero, non è così grave” Rise nervosa.

Zoppicò dentro la stanza principale della libreria e alzò lo sguardo sulle centinaia di libri. Era piuttosto in ordine, sapeva che il posto in genere ricordava i postumi di un uragano, specialmente se Twilight stava facendo una ricerca particolarmente impegnativa. Il più delle volte, comunque.

“Quindi, cosa stai cercando?” Chiese Twilight.

“Mi chiedevo se avessi qualche libro sugli umani” Disse Lyra. Individuando la sezione “U” cominciò a leggere i titoli. “Le informazioni nella mia collezione personale non erano esattamente...molto dettagliate.”

“Uh...cos’è che cerchi? Non so se io…”

Lyra si girò per osservarla “Non ne hai mai sentito parlare, vero?” Sospirò “Non sono sorpresa. A volte mi sento come se nessuno avesse mai sentito parlare degli umani prima d’ora.”

“Nessuno…?” Echeggiò Twilight.

Ignorandola, Lyra continuò a cercare “Potrebbero essere sotto Creature Mitiche… E’ li che di solito finisce qualsiasi cosa a riguardo. Non che io pensi siano miti, ovviamente. Basandomi sulle prove, è probabile che la civiltà umana abbia inventato la stampa ed è la principale ragione per cui hai tutti questi libri, ad essere onesti. In base a ciò che ho scoperto.”

Twilight annuì, un po’ a disagio. Si diresse verso la sezione sui miti, un angolo della libreria che non visitava spesso. Non c’era mai niente di utile per le sue ricerche lì.

“Ho… vediamo…” Tirò fuori qualche libro, analizzando i titoli e le copertine mentre fluttuavano davanti a lei. “Un’introduzione alle creature mitiche… bestie leggendarie… La Guida Illustrata alla Criptozoologia di Equestria…”

“Hai detto ‘Illustrata’?” Lyra era vicino a lei e prese il libro ancora prima che Twilight capisse cosa stava succedendo “Questo andrà benissimo!”

“E’… E’ fantastico” Disse Twilight.

Lyra stava già sfogliando le pagine freneticamente, determinata a trovare qualcosa. Sollevò il suo zoccolo bendato e lo strofinò sulla sua altra gamba, un po’ a disagio. Mentre passava una pagina si fermò, ci tornò su spalancando gli occhi.

“Perfetto!” disse. Fissò il disegno, quasi premendoci sopra la faccia.

“Posso chiedere cosa stai studiando esattamente?” Twilight guardò esitante oltre le spalle di Lyra, chiedendosi se l’altra unicorno si ricordasse della sua presenza.

“Oh giusto. Questo” Lyra indicò il disegno, che raffigurava un qualche tipo di artiglio o zampa senza le punte affilate. Invece, cinque appendici terminavano in morbide punte rotonde. “E’ così che sono fatte le mani degli umani. Questo disegno è particolarmente dettagliato, non ho mai visto niente di simile. Esattamente ciò di cui avevo bisogno.”

“E uhm…” Twilight si fermò un attimo. “Perché stavi cercando questa cosa?”

“Semplice curiosità,” Disse Lyra, sollevando il suo zoccolo bendato. “Le mani sono molto più utili degli zoccoli. Pensa a quanto cambierebbe la nostra vita se avessimo le dita!” Sì fermò improvvisamente, guardò il suo zoccolo bendato shockata e lo tirò giù velocemente.

“Suppongo che sia piuttosto…” Twilight cercò di trovare la parola corretta “Interessante?”

“Ci puoi scommettere! Comunque, dovrei davvero tornare a casa prima che si faccia troppo tardi. Il colloquio di Bon-Bon dovrebbe finire tra poco. Ci vediamo, Twilight. Lyra si diresse verso la porta principale il più velocemente possibile, su tre zoccoli. Si fermò davanti alla porta e si girò. “Giusto. Ti da fastidio se lo prendo in prestito?”

“No, va benissimo.” Twilight sorrise nervosa. A volte Lyra era un po’ strana… specialmente oggi. “Fai pure.”

“Grazie! Te lo riporto più tardi. Qualsiasi libro che menziona gli umani è piuttosto raro, sai.”

E così, Lyra uscì dalla porta, diretta verso casa. A Twilight non rimase che chiedersi cosa stesse escogitando l’unicorno, e cosa avessero a che fare questi “umani” con tutto ciò.

   
 
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