Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Ricorda la storia  |      
Autore: Kanako91    02/12/2020    4 recensioni
"Se Saeros è stato messo alla berlina, era perché la vergogna se la meritava" dice Nellas, ne "I figli di Húrin", durante il processo a Túrin. 

Ma se la meritava davvero? 

Un'esplorazione dei pensieri di Saeros prima della famosa scena del pettine d'oro.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Saeros, Túrin Turambar
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tempi di Alberi, di Fiori e di Frutti'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Al suo posto


Al suo posto




Il cucciolo di Uomo siede al suo posto.

Con gli abiti ancora sporchi di terra, fango e sostanze sulla cui provenienza Saeros preferisce non soffermarsi, quel selvaggio siede tra la sua compagnia, come se nulla fosse, e nessuno gli dice niente.

Nessuno lo rimette al posto che gli spetta.

A terra. Con i cani che si litigano i resti del pasto.

Cos’ha di particolare che tutti sembrano sempre ben accoglierlo, nonostante lui non faccia alcuno sforzo per rendersi amabile? O quantomeno piacevole alla vista e all’olfatto?

Nessuno ha cercato in lui un talento speciale che rendesse la sua presenza a corte utile, oltre che accettabile.

Nessuno gli ha insegnato davvero come comportarsi per sopperire alla carenza di educazione ricevuta da quell’altezzosa di sua madre Morben.

Morben, Morben, Morben.

Bastava una parola della Signora di Dor-lómin e il Re dimenticava chi lo aveva privato della figlia, chi aveva portato il pericolo nel Doriath, privato il regno del suo più grande cantore. Tutto dimenticato, tutto perdonato, prendiamo il cucciolo di Uomo tra noi!

Facciamolo vivere come il principe che non è!

Usiamolo per colmare quel vuoto lasciato dall’altro Uomo!

Quasi fosse sempre stato così alla corte del Menegroth. Quasi l’accoglienza agli sfollati fosse sempre stata offerta senza prezzo.

Ma il prezzo Saeros lo aveva pagato.

Lo aveva pagato con le sete che indossava, con il canto che aveva esercitato finché Daeron non lo aveva notato e preso nella sua cerchia, con l’ingegno che aveva affinato fino a meritarsi un seggio nel consiglio del Re, dove era l’unico superstite della gente di Denethor a sedersi.

Tanta fatica per trovare il proprio posto occupato da un selvaggio appena rientrato dal bosco, senza che nessuno batta ciglio per l’ingiustizia.

Nessuno che gli faccia notare che quello è il posto di Saeros.

Ma Saeros non è arrivato fin lì per grazia del re. Saeros ha imparato a lottare per ottenere quel che gli spetta. Saeros ha faticato per ogni singolo onore che ha ricevuto.

E ora Saeros insegnerà al selvaggio qual è il suo posto.






Nota dell'autrice


Saeros ed io abbiamo una cosa in comune: non sopportiamo Turin.

E per questo ho sempre saputo che avrei scritto qualcosa su Saeros bello, dal pettinino d’oro, che riesce a insultare da vera Mean Girl del Menegroth.

A parte le mie associazioni poco ortodosse con film che adoro, mi affascinava l’antipatia di Saeros per Turin, soprattutto sapendo che era stato uno dei Nandor che si erano rifugiati dopo la morte di Denethor.
Questo dettaglio mi dava l’idea che ci potesse essere qualcosa di molto personale sotto quel risentimento e qualcosa di ironico nel suo uso di “Morben” per Morwen (questo proveniente dall’HoME XI, di preciso dalle note di Quendi and Eldar).

Qui ho cercato di esplorare proprio questo aspetto. Dopo anni di “voglio scrivere su Saeros” c’è voluto il primo lockdown per sbloccarmi (ah ah ah battutona).

Grazie a chi ha letto!

Kan


   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Kanako91