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Autore: pandina    04/12/2020    0 recensioni
[L\\\'Allieva]
Torno indietro nel tempo e vado alla fine della prima stagione de L'allieva, perchè ho sempre desiderato sapere cosa fosse successo in quella giornata di Ferragosto, in cui Alice decise finalmente di scegliere , non solo la Medicina legale, ma soprattutto Claudio.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’unica cosa a cui riesco a pensare seduta su questi scalini, con la testa confusa e il cuore diviso è che mia nonna ha perfettamente ragione.
Qual è la mia vita?
Cosa cerco, cosa voglio davvero?
Possibile che io sia sempre qui a farmi domande esistenziali, invece di vivermela questa vita benedetta!?!
Forse dovrei dare  retta a Silvia e farmi meno problemi.
Ma io non ci riesco…
Non riesco a non pensare a quanti casini sto combinando, tra Arthur e Claudio, il lavoro in Istituto, lo studio precario
Alice , ma tu cosa vuoi?
Veramente cosa vuoi?
Chi vuoi?
Lo sai?
In questo momento la sola cosa di cui sono sicura è che la mia vita è qui , all’Istituto di Medicina Legale,provando a fare forse l’unica cosa che mi viene bene:  cercare di dare una risposta a chi non ha più voce per chiederla.
Mentre il resto, è come se fosse tutto avvolto dalla nebbia, cosa assai improbabile visto il caldo torrido di questo 15 Agosto.
La camicetta mi si incolla addosso mentre salgo lo scalone che è diventato oramai parte delle mia giornate, ma non è solo il caldo .
Ho il battito accelerato, perché so che tra pochi istanti  vedrò Claudio.
E non sono scura di essere pronta ad affrontarlo .
Eccolo, qui davanti a me,  e la sua voce chiara rimbomba nell’atrio deserto di questa estate romana.
“Per me quella notte è stata molto importante!”
Parole ben scandite che si fanno strada nel mio cervello.
Non ha bisogno di spiegarsi, perché  nemmeno io potrò mai dimenticare quella notte, nonostante abbia blaterato il contrario fino all’atro giorno. La nostra notte.
Il vino a fatto sì che all’inizio i ricordi fossero confusi, ma poi la mia mente ha evocato sensazioni ben precise: le grandi mani che percorrono il mio corpo quasi lo conoscessero da sempre ; la bocca calda , esigente fino allo stordimento; le parole sussurrate  “Se tu sapessi Alice… Lascialo Alice…”
L’ho negato a lui e soprattutto a me stessa, ma non posso più nascondermi, se  davvero voglio capire cosa fare dalla vita
“Io con te riesco ad essere …me stesso. Senza filtri maschere.  E sei la prima con cui mi è capitato“
Non riesco a staccare gli occhi da lui. E’ sempre Claudio, ma il suo sguardo sembra quasi sofferente e limpido insieme, molto lontano dall’uomo cinico e sarcastico  a cui mi sono abituata.
Si avvicina e ogni passo nella mia direzione , mi fa sentire piccola e indifesa
“…E sei anche l’unica con cui ho immaginato di vivere insieme”
Ora so cosa prova  un pugile che  riceve un colpo al petto e smette di respirare, perché io , ora, non sto respirando.
Ho bisogno di abbassare un momento lo sguardo perché non riesco a reggere quei suoi occhi così profondi e…assolutamenti sinceri!
“FUNZIONIAMO! Lo senti? Lo capisci? Funzioniamo! Qua dentro fuori, funzioniamo!”
Vorrei dire qualcosa, giuro vorrei , ma non ci riesco! Ho il cervello in tilt!
“Pensaci. Pensaci bene”
E mentre mi volta le spalle , sento che potrei morire lì .
Cosa mi hai voluto dire Claudio?
Devo uscire, allontanarmi, respirare, capire.
Il cuore mi batte furioso nel petto: è panico, ansia, felicità?
Qualsiasi cosa sia ora devo scegliere!
Certo che se mi avessero detto che il giorno di Ferragosto sarebbe stato il giorno di svolta nella mia vita non ci avrei mai creduto!
Basta adattarsi agli altri Alice, adesso tocca  a te!
Giocati la tua partita.
 Giocala solo per te stessa.
Le idee sono ancora confuse, ma una cosa è chiara: voglio essere un Medico Legale.
E l’unico modo per diventarlo è imparare dal migliore, e il migliore è lì in cima a queste antiche scale in marmo, che mi indica ad un gruppo di professori giapponesi, venuti in visita al nostro Istituto.
“La dottoressa Allevi: La mia allieva migliore!”
Davvero Caludio? Lo pensi davvero?
Mi guarda
“Ha chiamato Calligaris. Dobbiamo andare”   un accenno di sorriso gli increspa le labbra e continuando a guardarmi mi invita a seguirlo, cosa che faccio nella più assoluta e totale libertà.
Eccola la risposta nonna: La mia vita è questa. Con Claudio, se lui lo vorrà.
In questo assolato pomeriggio agostano, entriamo in auto
“Roberto mi ha accennato ad una ragazza trovata nel suo appartamento” mi dice scalando la marcia e accellerando.
Annuisco appena..
Ma in testa ho ancora la sua  *Funzioniamo*.
Che sia vero? Che io e lui davvero siamo un incastro perfetto di lavoro e privato? Continua a battermi forte il cuore.
“Sacrofano, ci sei?”  Mi risveglia Caludio dal mio stato di trance
“Sì, certo” fingo una calma che in realtà non ho
“E allora com’è che non mi tempesti di domande sulla poveretta che andremo a vedere?” Ha il tono canzonatorio.
Mi giro e vedo che mi lancia occhiate al di sopra dei suoi occhiali da sole.
Mio Dio! Ma si può essere così dannatamente affascinanti con 40 gradi all’ombra?
Lui perfetto ed io… spettinata, con la camicetta chiazzata di sudore,  la gonna spiegazzata.
Lasciamo stare va!
Rimaniamo in silenzio , fino a pochi istanti prima di arrivare  a destinazione.
“Guarda che io una risposta da te sta volta la voglio, Alice. Anzi no: La ESIGO! Quindi vedi fare un po di ordine in quella bella testolina”.
E con queste paorole spegne l’auto e ci avviamo verso l’ispettore Calligaris che ci viene incontro con il fidato Visone.
Poche parole di circostanza, quasi sussurrate con turbamento.
Entriamo in un piccolo e ordinato appartamento al primo piano di un palazzone popolare, a terra nel salotto bianco e immacolato, chiazzato solo dallo scuro del sangue, giace riversa una giovane .
Mi avvicino, è bellissima: la pelle chiara, i capelli rossi sparsi attorno al capo sembrano creare un alone di fuoco, che contrasta incredibilmente con il pallore del suo corpo senza vita.
Poi un lamento mi fa voltare.
Seduto con la testa fra le mani insanguinate, un ragazzo . Dalla bocca esce una sorta di litania : “Scusa…scusa… Matilde. Scusa…”
Non dice altro.
Claudio si avvicina , indicandomi con lo sguardo di prendere la videocamera.
Inizia  ad esaminarla. Morte sopraggiunta per accoltellamento.
Sono state inferti vari colpi , che le  hanno preso prima  il braccio destro, con cui probabilmente ha provato a difendersi, poi il torso, il volto, fino a raggiungere la carotide, che le è stato fatale.
“Matilde Fresi , 28 anni.Ci ha chiamati lui, è il suo compagno, Pietro Testa” Ci informa piano Calligaris
“Ha confessato subito. L’ha colpita dopo una lite. Lei aveva vinto il concorso per infermiera ed era stata chiamata presso l’Ospedale Civile di Velletri. Ma lui non ne voleva sapere che la sua donna  lavorasse, l’infermiera poi. Ha detto – che non le avrebbe mai permesso di fare un mestiere da puttana- testuali parole. Il Testa era già stato denunciato, un anno emmezzo fa sempre dalla Fresi, per uno schiaffo che le aveva dato mentre erano in un ristorante…” Le parole dell’Ispettore si spengono , alzo gli occhi verso di lui, anche Claudio lo guarda.
E’ molto turbato.
“Ancora una volta siamo arrivati tardi. Non siamo stati in grado di proteggerla”
Mi avvicino , mettendogli una mano sulla spalla, ma lui si scansa ed esce
“Lo scusi dottoressa , ma l’ispettore tutte le volte che vi sono casi di violenza sulle donne , si sente come se fosse colpa sua” Il buon Visone , cerca di giustificare il suo capo, ma non ne ha nessun bisogno.
Capisco lo stato d’animo di Calligaris.
Claudio conclude , si leva i guanti e dice che dopo l’autopsia, fatta  oramai solo per routine di omicidio, fornirà alla questura tutti i dati necessari.
Il ritorno è silenzioso .
Claudio ha gli occhiali sopra la testa, il viso serio tirato.
Sembra particolarmente colpito.
“Non la concepisco, la violenza sulle donne , non la concepisco e non la ammetto. Mi fa schifo” Sbotta continuando a guardare la strada.
“Come si può arrivare a fare del male alla persona che dici di amare? Coccole, moine, bacini e poi Paf! Una volta uno schiaffo e la volta dopo un coltello alla gola! Bello l’amore!”
Non è solo turbato e proprio arrabbiato.
“Ti ha davvero sconvolto, l’omicidio di Matilde” gli dico dolcemente.
“Macchè sconvolto?!? Sono incazzato! Perché questi uomini si nascondono dietro le belle parole , i gesti romantici mentre invece sono solo dei pazzi! Anzi no, non pazzi! Troppo comodo catalogarli così, sono dei Criminali!”
La voce alterata e la mano che sbatte sul volante.
E’ la prima volta che lo vedo così.
E ripenso alle sue parole di qualche ora prima – con te riesco a essere me stesso, senza filtri-
Claudio.
Cosa posso dirti in questo momento se non che mi sento felice, perché per la prima volta da mesi, sento di essere sicura dei miei veri sentimenti.
“Hai ragione, nessuna donna merita le mani di un uomo su di sé”
Le parole mi escono senza pensare al senso, così, semplicemente.
Lui mi guarda. La rebbia sembra un po’scemare.
“Diciamo Sacrofano, che su una donna, le mani di un uomo dovrebbero esserci solo per accarezzarla e darle tutto il piacere possibile”
La voce ha cambiato tono, ora è calda e, piena di sottintesi
Eccolo il mio CC.
So che sto arrossendo ma non riesco a farci niente.
Il caldo del pomeriggio, sta lasciando spazio ad una temperatura  più gradevole e in lontananza s’intravedono i primi lampioni accesi, anche se il sole non è ancora tramontato.
“Alice, avresti voglia di cenare con me?”
Cenare con lui? Seriamente?
“Quando? Stasera?” chiedo totalmente spiazzata
“Sì, sta sera. Non so se troveremo posto, il giorno di ferragosto Roma è improponibile, ma magari se mi dici di sì ora, faccio in tempo a fare un paio di telefonate.” E aggiunge ridendo
Sono inebetita
“E Alice chiudi la bocca, altrimenti ti entrano moscerini e inizi a tossicchiare e chissà che lasci nella mia povera auto”
Ah adesso sì che ti riconosco!
“Claudio, devo almeno cambiarmi, sono vestita così da stamattina!”Mi lagno. Puzzo anche, ma non glielo dirò mai  e soprattutto spero che lui non se ne sia accorto!
“E che problema c’è?Ti  accompagno a casa, così ti fai bella” E mi lancia un’occhiata eloquente
Si , me lo ricordo anche io l’ultima volta che mi hai detto così… e mi vengono i brividi.
Arrivati al mio appartamento scendo di corsa
“Tra un’ora sarò qua, vedi di farti trovare pronta!” Mi urla mentre riparte sgommando.
Sembro una pazza mentre faccio le scale due alla volta,  e vista la mia insignificante altezza e il fatto di non avere due lunghe gambe mi ritrovo ad inciampare proprio sull’ultimo scalino.
“Merda! Mi sono anche sbucciata un ginocchio! “
Entro in casa come l’uragano Katrina, e mi fiondo sotto la doccia.
Il ginocchio mi brucia da morire e ci verrà un bel livido bluasto, meraviglioso!
Con una mano mi asciugo i capelli , con l’altra mi spalmo una generosa dose di crema e con la testa cerco di mettere a fuoco il mio guardaroba per capire cosa mettermi.
Butto tutto alla rinfusa sul letto, quando ternerò rimetterò in ordine.
Un lampo mi attraversa il cervello.
E se per caso…
Ok calma. Opto per un vestitino azzurro che mi arriva giusto alle ginocchia così mi coprirà il cerotto che sono stata costretta a metterci.
Niente scollatura profonda sta volta, però un bel paio di sandali  neri e alti ci stanno proprio bene.
Prendo i vestiti rimasti e li faccio sparire sotto al letto se, e dico se, per caso, Claudio dovesse venire  a casa mia, non voglio che pensi che sia una casinista,peggiore di quello che già mi crede.
Si l’ho pensato.
Ho pensato al fatto che CC possa mettere i piedi non solo in casa, ma in camera mia… E solo questo mi fa venire le vampate di calore.
Alice stop! Basta sogni!
Mi trucco velocemente, giusto una passata di mascara, eyeliner e un lucidalabbra . Sto mettendo un paio di banconote nella pochette quando il cellulare inizia a squillare e il nome di Claudio appare sullo schermo.
Non rispondo nemmeno, mi precipito solo fuori dalla porta, stando attenta sta volta a non cadere, almeno l’altro ginocchio lo vorrei preservare.
Mi aspetta appoggiato all’auto, con il telefono all’orecchio, che spegne immediatamente non appena mi vede
“Eccomi, eccomi!” Dico trafelata
Gli occhi di Claudio mi Passano ai raggi x e io mi seno più nuda di un neonato.
Ma a quanto pare ciò che vede incontra i suoi gusti.
“E brava Sacrofano, devo dire che farti bella ti riesce proprio bene!”
E da perfetto gentlemen mi apre la portiera.
“Prego Madame!”
“Che cavaliere! Chi sei tu che ti spacci per il dottor Conforti?” gli dico ironica
“Fai poco la spiritosa, perché altrimenti ti lascio qui tutta agghindata ,profumata  e a pancia vuota” Risponde ingranando la marcia
“Ah mi sembrava troppo bello per essere vero. Ma sei poi riuscito a trovare un ristorante?”
“Certo! Per chi mi hai preso Allevi?” ha l’aria quasi scandalizzata.
 Mentre in realtà quella scandalizzata sono io: Roma, Ferragosto e lui trova un ristorante alle otto di sera? Minimo ha sganciato una mazzetta!
Mentre le luci della città ci avvolgono , parliamo dell’autopsia del giorno dopo, e  senza quasi accorgermene ci troviamo davanti al Jardine de Russie.
Sono senza parole, non ci ho mai messo piede perché totalmente al di fuori della mia portata, ma non della sua a quanto pare.
Il Maitre ci accompagna verso la terrazza estrna, ai piedi del Pincio, circondata da imponenti pini e agrumi fioriti, il profumo è inebriante e ancora più inebriante è l’atmosfera.
“Hai gli occhi a cuoricino” mi sbeffeggia
“No ma che dici! Sono solo in un posto favoloso , vestita come se dovessi andare a fare un pic nic con pecorino e fave. Non mi aspettavo certo un posto del genere! E’ Meraviglioso!” Dico letteralmente incantata.
“Lo so, per questo ti ci ho portata. E poi non sei vestita da pic nic, stai davvero bene” E sta volta non né ne ironico ne strafottente .
Mi sposta la sedia per farmi accomodare
“Non sono abituata ai tuoi complimenti Claudio, mi fanno quasi sentire più a disagio di certe tue battute. E ho detto tutto!” gli dico con la più assoluta franchezza.
CC incredibilmente scoppia a ridere , una risata così sincera che ho la pelle d’oca. Non penso di aver visto prima d’ora Claudio ridere di gusto o essere veramente felice e pensare che ora, qui con me lo sia, mi mette le ali al cuore.
Ordiniamo focaccine con zucchine, ricotta e  scampi e una Parmigiana di pomodoretti e stracciatella, tutto innaffiato con una Falanghina frizzante e fresca al punto giusto.
E no, stavolta starò attenta e non berrò più di due bicchieri, la lezione mi è servita e quando metto la mano sul calice per impedire a Claudio di versarmi altro vino, lui sorride con fare sornione
“Che c’è Allevi, hai paura di ricadere tra le fauci del lupo?”
Scuoto la testa.
“No Claudio, tranquillo, nessuna paura”
“Coraggiosa, Quindi non ti spaventerà fare una passeggiata con me, dopo il dessert?”
Anche una passeggiata, Dio mio! Mi rendo conto solo ora che questo ha tutta l’aria di un appuntamento!
Io t’invoco Santo patrono dei casi umani, per una volta nella mia vita, non farmi fare una figura meschina fino alla fine di questa serata!
“ Vada per la passeggiata. Ma niente dessert, piuttosto ci prendiamo un gelato mentre camminiamo” gli dico , mentre appoggio il bicchiere d’acqua sulla tavola e proprio in quel attimo Claudio mi sfiora la mano con le sue  dita e inizia a giocherellarci .
“Un gelato eh?Niente da fare Alice, lo vedi che alla fine  ho ragione io: sei proprio una bambina, dolce e tenera.” Dice mentre guarda le nostre mani sfiorarsi.
“Non sono una bambina Claudio!”
Le sue dite si chiudono in una stretta ferma sulle mie
“No Alice. Decisamente non lo sei! Ma sei tante altre cose…tante…”
E con queste parole mi lascia la mano e  mentre  chiede il conto al cameriere, io ho la sensazione di volare su nuvole di panna montata.
Ovviamente se ne accorge.
“Forza Sacrofano, esci dal mondo fatato e andiamo a prenderci questo gelato” poi mi guarda i piedi “Ma sei sicura di riuscire a camminare con quei cosi? Non è che poi cominci a lamentarti e mi tocca portarti in splalla?” Mi prende in giro il malefico!
“Oddio, potrei anche fare sto sforzo, già ti ho portata in braccio e non è che pesi tanto…” Ed eccolo lì! Malizioso e provocatore.
“Così, per onore di cronaca, tu non mi hai presa in braccio,  mi hai caricata come un sacco di patate “ la mia voce vorrebbe risultare offesa , ma a quanto pare l’effetto non è quello, visto che lui  mi cinge la vita e posandomi la mano sul fianco, sussurra:
“Ah ma allora te lo ricordi? Il vino non ha vaporizzato tutto ciò che è successo. E dimmi Allevi cos’altro rammenti di quella sera?” la voce suadente e provocatoria.
Mi giro di scatto, i nostri visi ad un palmo e i suoi occhi non mi sono mai sembrati così blu.
Come faccio a resistergli, COME??
“Tutto Claudio. Come potrei dimenticare…” perché mentire ancora, che senso avrebbe? Sono qui, Lui è stato onesto con me e io devo esserlo altrettanto, glielo devo
Ed è proprio vero che la verità paga , perché senza smettere di fissarmi , mi attrae leggermente a se e mi bacia.
E non è un bacio frenetico come quelli che ci siamo scambiati la notte in cui abbiamo fatto l’amore, è diverso, lento, quasi timido.
Sento la sua mano sulla schiena aprirsi e chiudersi, in una sorta di carezza. Mi alzo appena sulle punte dei piedi,perchè nonostante i tacchi resto una nana e mi appoggio a lui abbracciandolo a mia volta.
Piano ci stacchiamo, non apro gli occhi , sento solo la sua fronte appoggiata alla mia, il suo respiro sul viso.
“Stringimi tra le braccia
Baciami
Baciami a lungo
Baciami
Più tardi sarà troppo tardi
La nostra vita è ora” Apro gli occhi lo fisso.
“ E’ di Prevert. A quanto pare Alice riesci a risvegliare un lato romantico in questo narcisista cinico ” La voce di CC è forse per la prima volta, da quando lo conosco leggermente insicura.
Mentre io non sono mai stata così sicura di me.
“Claudio…” alzo gli occhi verso di lui, che mi guarda interrogativo.
Stringo la sua mano.
“Andiamo a casa, non ho più voglia di gelato”
 Io non sono un’ammaliatrice come Ambra, non riesco ad essere sensuale come Beatrice, non è nella mia indole. Ma a quanto pare, dal sorriso che mi sta regalando, l’effetto su di lui è opposto. Mi prende il viso tra i palmi.
“Piccola provocatrice” E con un live bacio sulla punta del naso, mi fa voltare tornando a passo svelto verso l’auto.
Prima di salire mi fa voltare verso di se e mi bacia ancora e ancora, sembra quasi voglia divorarmi.
Poi si scosta e mi guarda fisso
Le sue parole mi lasciano senza fiato
“Ti voglio nel mio letto, con le mani su di me, le tue labbra sulle mie, mentre sussurri che vuoi solo me”
E io non posso fare altro che annuire.

Non lo so cosa accadrà dopo sta notte.
Non lo voglio sapere.
Per una volta , una sola volta, voglio correre il rischio.
E voglio correrlo con Claudio.
Voglio questa notte con lui. 
Domani con lui. 
Il resto di questa estate con lui.






 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
  
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