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Autore: Pandora_chan    09/12/2020    2 recensioni
[Questa OS partecipa all'ADVENT CALENDAR 2020 indetto dal gruppo facebook Hurt/Comfort Italia - fanart e fanfiction]
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E la cosa incredibile è che ho visto come fuggivi senza muoverti dal tuo posto, sfruttando quella momentanea distrazione per sparire.
(David Grossman)
Genere: Angst, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ash Lynx, Eiji Okumura
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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[Questa OS partecipa all'Advent Calendar 2020 indetto dal gruppo facebook Hurt/Comfort Italia - fanart e fanfiction]

Fandom: Banana fish
Coppia: Eiji/Ash
Parola chiave: 121. Fuga dissociativa
Numero Parole: 1270
Allontanarsi e poi ritrovarsi
Ash era in ritardo. Ash non era mai in ritardo. Finiva sempre quello che doveva fare e tornava a casa. Ti volti verso gli altri ragazzi della gang e li vedi spaesati. Sono rientrati solo loro.
«Adesso mi spiegate cosa è successo e dove si trova Ash.»
 
Ormai ti sei integrato bene nel gruppo e che sia per le parole del loro leader o perché ti ritengono un loro pari, non pensano più che tu sia una donzella da salvare.
 
«E-ecco Eiji… Mentre tornavamo qui abbiamo assistito a… Come posso dirtelo… Stavano commettendo uno stupro, una violenza.» Lo vedi irrigidirsi e con lo sguardo lo esorti ad andare avanti.
«Ash ha…Ha salvato quella donna e poi si è voltato verso di noi, ha sorriso ed è andato via. Non siamo riusciti a seguirlo…»
Dove potrebbe essere andato? Cosa è successo? Le domande si accumulano nella tua testa e la lucidità sta per abbandonarti.
 
«Va bene va bene!! Ditemi dove vi trovavate e lo andrò a cercare. Voi restate qui nel caso dovesse tornare e chiamatemi subito!»
Esci sbattendo dietro di te la porta. A tre isolati dal vostro appartamento… Dove diavolo si sarà cacciato?
 
Il tempo sembra scorrere velocemente e lo cerchi in ogni vicolo che incontri, in ogni angolo di strada, nei bar e nei locali notturni. Poi ricordi che c’è un luogo che lui ama profondamente e dal quale può ammirare Manhattan in tutto il suo splendore.
 
Corri, il sudore inizia ad attaccarsi addosso ai tuoi vestiti ma non ti fermi. Hai forza nelle gambe e corri fino a perdere il fiato. Lo vedi da lontano, poggiato alla ringhiera. Rallenti, riprendi fiato e ti incammini verso di lui.
 
«Ash… eccoti finalmente. Dove sei stato fino ad ora?»
Ti osserva, ma non parla. Ti fissa, ma i suoi occhi non sono lì con te. Provi ad alzare una mano per salutarlo e lui subito la scaccia. Ha qualcosa che non va, e lo capisci in quell’istante.
«Scusami, non ti volevo spaventare. I ragazzi sono preoccupati per te, torniamo indietro.»
Non si muove. Continua ad ammirare il paesaggio che ha davanti, senza mostrare nessuna espressione.
 
«Io mi sono perso. Mi sono perso e non trovo più la strada per tornare a casa. Tu… tu mi potresti aiutare?»
«Ash?» Lo chiami.
«Si sono Ash. E devo tornare a casa da mio fratello. Sai vivo con lui, si chiama Griffin. Se non mi vedrà tornare sicuramente si preoccuperà ed io non voglio far preoccupare mio fratello. Si prende sempre cura di me, gli voglio bene.»
Ti scruta, come un bambino scruterebbe una persona che non conosce. E riprendere a parlarti.
«Tu sei amico di Griffin? Ti prego non dirgli che mi sono perso… aiutami solo a tornare a casa.»
«Si, sono amico di Griffin e posso aiutarti a tornare a casa. Però tu adesso devi aiutare me Ash, ricordi quanti anni hai e dove ti trovi?»
Prendi tempo, speri che questo disturbo sparisca e che torni ad essere il tuo Ash. Non sai cosa sia, non sai perché è così, sai solo di doverlo aiutare a tornare in sé quanto prima.
«Si, ho sette anni e mi trovo a Cape Cod. Ma non riconosco questo posto però, è strano. Non pensavo di essermi allontanato da casa.»
 
Bene, hai a che fare con un piccolo Ash del quale conosci quel poco che hai imparato stando con lui un giorno nella sua casa. Il legame che aveva con Griffin te lo ha raccontato e lo conosci.
 
«Va bene Ash. Adesso però devi ascoltarmi molto attentamente ok?» Attendi che lui annuisca e prendi un bel respiro. Sarà dura farlo tornare in sé, sarà dura fargli ricordare ciò che la sua mente ha voluto cancellare.
«Bene… Da dove posso iniziare. Ah sì… non ci troviamo a Cape Cod, ma a Manhattan. E tu Ash non hai sette anni, ma sei quasi maggiorenne. Ne hai diciassette e a breve ne compirai diciotto.»
 
Il silenzio che segue sembra essere eterno. Si irrigidisce sotto al tuo tocco e il corpo non si muove.
«Non è…non è possibile. Io ho sette anni e devo tornare a casa da mio fratello Griffin a Cape Cod.» La sua voce trema, la paura di quel piccolo Ash inizia a venire a galla. Insisti.
 
«Ash, io sono Eiji Okumura. Ci siamo conosciuti in un bar di Manhattan quasi due mesi fa. Ho un anno in più di te e sono giapponese. Tuo fratello Griffin è…» prendi un tempo, perché dirlo ad un bambino di sette anni non è semplice.
«Tuo fratello Griffin è morto. È stato assassinato nello studio di quel tuo amico medico…».
 
Ti sposta, ti tira un pungo e scalcia via di peso il tuo corpo.
«Non è possibile, non è possibile, non è possibile. Mio fratello è nella nostra casa a Cape Cod e mi sta aspettando. Tu mi stai mentendo. Io non so chi sei, non conosco nessun Eiji Okumura. Se non vuoi aiutarmi vattene, tornerò da solo.»
 
Sta per allontanarsi ma lo blocchi per un polso e lo tiri a terra. Gli blocchi con le tue mani il suo volto e lo obblighi a guardarti fisso negli occhi.
 
«Sono Eiji Okumura e sono giapponese. Ho diciotto anni e ci siamo conosciuti due mesi fa in un locale di Manhattan per un’intervista al leader della tua gang. Ci hanno teso un agguato, tu ci hai protetti ed io, insieme a Skip, sono scappato. Ci hai trovati, ci hai aiutati a scappare ma Skip è morto. Sei stato arrestato e sei finito in carcere. Mentre eri lì e mentre noi fuori continuavamo il tuo lavoro il dottor Dawson ha trovato quel tuo amico medico e Griffin. Ha ucciso Griffin davanti ai miei occhi, è morto.»
Si dimena, cerca di scappare ma lo blocchi contro la ringhiera. Scalcia.
 
«Ti abbiamo liberato. Siamo riusciti a tornare a Manhattan ma hanno rapito me e Shorter. Hanno drogato Shorter con Banana Fish e lo hanno indotto a volermi uccidere. Mi hai salvato uccidendolo. Ti ha pregato di ucciderlo e lo hai fatto.»
 
I suoi occhi diventano piano piano lucidi. Non sai se sta tornando ad essere il tuo Ash o se è ancora il piccolo Ash ad essere davanti a te.
 
«Non è possibile. Io non so chi è questo Skip e non so chi è Shorter. Lasciami andare da mio fratello. Lasciami ti ho detto!»
 
Non lo lasci, continui nel tuo racconto. Gli ricordi di come sono morti i suoi amici, di come abbia combattuto contro Arthur, di quando Golzine ti ha rapito e ti ha usato contro di lui. Gli ricordi qual è il suo compito in quel momento, contro cosa sta combattendo e perché lo sta facendo. Gli ricordi della visita a Cape Cod, dove Jennifer ha perso la vita e suo padre è stato ferito gravemente.
 
Vedi il suo volto rigarsi di lacrime. I suoi occhi tornare alla realtà. Le iridi riprendere la giusta colorazione e le sue braccia a sfiorarti dove prima ti aveva colpito.
 
«Eiji… cosa è successo? Che hai al volto?» Lo osservi e gli sorridi, non serve che lui sappia.
 
«Niente, mi sono fatto male cadendo per le scale per venirti a cercare, visto che non rientravi. I tuoi sottoposti ci stanno aspettando nell’appartamento. Vogliamo andare?»
 
Vi alzate e lo vedi fissarti, come se volesse chiederti qualcosa.
 
«Perché… Perché prima mi stavi parlando di Dino e di Arthur e di Griffin?»
«Non preoccuparti Ash, ti eri solamente allontanato un attimo da me. Ma adesso sei tornato. Andiamo che gli altri ci aspettano.»

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Eccoci all'angole dell'autrice: ho faticato un po' a scrivere questa OS perché non ho mai scritto nulla di H/C, e ringrazio per questo il gruppo 
Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction - GRUPPO NUOVO (facebook.com) per aver indetto questo contest! 
Sono sempre qui, da questi due pupilli che non mi sento di abbandonare. In questa OS sono molto IC, non mi discosto molto dal "loro" mondo perché è perfetto così com'è. Per quel che riguarda invece la parola chiave era "Fuga Dissociativa" e mi sono informata qui e li prima di riuscire a scriverci sopra. Chiedo scusa a chi è del mestiere se non sono stata in grado di interpretarla al meglio.

Ringrazio chiunque passerà a leggere e lascerà un suo pensiero ^_^
alla prossima
   
 
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