≈ Istante ≈
1 Febbraio 2020. Fermata del tram di Villa Dante, Messina.
Vi è un istante, quando apri quelle pagine ingiallite
dove il mondo diventa una pallida ombra,
e con quella bocca sottile leggi parole mai sentite.
Vi è un momento, lungo, dove sollevi lo sguardo,
dedichi una riflessione a quel paesaggio
e le piccole foglie ti si riflettono sul viso
leggere, delicate come un ricordo.
Una folata d’aria fredda ti scosta la pagina ingiallita
ed è lì, ogni mattino, che osservo le tue dita.
Carezzano le parole in rilievo
per reggerle o almeno così credevo.
Ho sempre pensato che avessi un modo tuo di guardare il mondo,
e credimi quando ti dico che lo stavo amando.
Forse per questo lo stupore è andato dopo qualche secondo.
Avevi dita per leggere e occhi per innamorare,
anche se non vedevi la bellezza degli alberi,
né i rami inclinare
sotto la dolce forza dei venti dell’Est.
Riuscivi a decifrare quelle righe in rilievo
mentre io, solo con gli occhi, confondevo
ciò che è sogno e ciò che è realtà.
A osservarti ogni mattina,
seppur tu non lo vedessi, è intriso
il mondo che è quella pallida ombra
che acquista, viva, la luce e i colori del tuo sorriso.
Vi è un istante, quando apri quelle pagine ingiallite
dove il mondo diventa una pallida ombra,
e con quella bocca sottile leggi parole mai sentite.
Vi è un momento, lungo, dove sollevi lo sguardo,
dedichi una riflessione a quel paesaggio
e le piccole foglie ti si riflettono sul viso
leggere, delicate come un ricordo.
Una folata d’aria fredda ti scosta la pagina ingiallita
ed è lì, ogni mattino, che osservo le tue dita.
Carezzano le parole in rilievo
per reggerle o almeno così credevo.
Ho sempre pensato che avessi un modo tuo di guardare il mondo,
e credimi quando ti dico che lo stavo amando.
Forse per questo lo stupore è andato dopo qualche secondo.
Avevi dita per leggere e occhi per innamorare,
anche se non vedevi la bellezza degli alberi,
né i rami inclinare
sotto la dolce forza dei venti dell’Est.
Riuscivi a decifrare quelle righe in rilievo
mentre io, solo con gli occhi, confondevo
ciò che è sogno e ciò che è realtà.
A osservarti ogni mattina,
seppur tu non lo vedessi, è intriso
il mondo che è quella pallida ombra
che acquista, viva, la luce e i colori del tuo sorriso.