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Autore: Sia_    11/12/2020    2 recensioni
Per la cara, carissima lelia91.
Era il suo momento preferito, lo sussurrò molte volte a Bilbo in quei giorni e quando accadde, lo prese per mano e lo portò vicino ad una delle enormi finestre, “Come un tempo.” disse appena sorridendo, per poi girarsi a guardare il piccolo Hobbit al suo fianco, “Forse meglio di come era stato un tempo.” ammise, tornando a osservare il colore del cielo.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bilbo, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Essential
 
A Leila91, perché è una ragazza d'oro e le voglio un mondo di bene.
 

Bilbo lo sapeva, sapeva che c’era una leggera differenza tra quella di essere semplici compagni d’avventura e quella di essere qualcosa di più. Lo sentiva ogni tanto, non era un pensiero costantemente presente, no: a volte veniva a pizzicargli la punta del naso e, nello stesso istante, gli ricordava ancora di come avesse dimenticato un fazzoletto nella sua calda casa, il suo buco nel terreno, fatto di comodità e mura per proteggersi; non erano necessarie tanto per i pericoli incontrati fino ad adesso o quelli che ancora lo attendevano, ma l’unica difesa che avrebbe voluto era quella per nascondersi dai suoi occhi, dalle sue parole, dai suoi abbracci. 

Ormai l’aveva capito, dopo le numerose notti passate a parlare durante la guardia: Thorin sarebbe stato in grado di eludere qualsiasi stratagemma, aveva un modo tutto suo di intrufolarsi nel suo animo senza chiedere permesso e piantarci fiori. Forse era il colore delle sue pupille, il modo in cui luccicavano sotto la luna e facevano passare il tempo, portando via la stanchezza del giorno di cammino. 

Gli raccontava un pezzo di lui ogni volta che si incontravano vicino al fuoco, spostando i lunghi capelli neri dietro le orecchie, “E quella è stata la prima volta che ho imparato a forgiare una spada.” finì di riempire l’aria con un sussurro fin troppo rumoroso, non sarebbe mai stato in grado di bisbigliare con la sua voce profonda. A giudicare dai movimenti alle loro spalle, quella frase fu in grado di svegliare Balin, che si rigirò nella coperta con un sospiro. 

“Me l’avevi già raccontata.” gli fece notare Bilbo, giocherellando con l’anello riposto accuratamente nella tasca, “Aveva gli angoli un po’ smussati, ma l’hai usata testardamente per due mesi.” 

“Due mesi” echeggiò Thorin, annuendo con un sorriso, “Mi ero dimenticato di avertelo già detto.” si appoggiò meglio alla roccia, osservando la distesa di stelle sopra al suo capo, “Credo che presto finirò ad essere a corto di storie.” 

“Thorin Scudodiquercia, Re sotto la Montagna.” Bilbo si girò a guardarlo, posando i gomiti alle ginocchia, “Porti un nome degno di racconti infiniti.” Lo sorprese, questo è certo. 

Il nano rimase un po’ sulle sue, pensando a cosa dire, senza riuscire dare forma ai suoi pensieri: aveva offerto il ruolo di scassinatore all’Hobbit affinché lo aiutasse a conquistare il regno, l'intento non era certo quello di fargli rubare il proprio cuore, “Chissà.” si limitò a dire, imponendo a sé stesso di non dare forma ad una nuova storia, “Forse hai ragione.” 

Anche Thorin cominciò a capirlo, più lentamente: non erano più compagni di avventura, superavano quella sottile soglia. Bilbo era diventato essenziale, un punto fermo senza il quale sarebbe stato impossibile pensare di proseguire, era e nel suo esserci mandava avanti ogni cosa. 

 

𝝑

 

Gli raccontò altre storie, continuò a farlo anche i primi giorni passati nel cuore della montagna: lo portava nelle alte stanza del suo regno e gli mostrava con immagini ricche cosa c’era stato ai tempi. Troni d’oro, tavole imbandite, echi di canti che salivano dalle miniere, gemme preziose e ricchezze in quantità. 

C’erano risate, il rumore così riconoscibile di una vita piena, di felicità, di soddisfazione: la ricordava così, splendente sotto la luce del sole, leggermente rosata quando i raggi cominciavano a scendere all’orizzonte e il tramonto riempiva quelle caverne con una sfumatura diversa. Era il suo momento preferito, lo sussurrò molte volte a Bilbo in quei giorni e quando accadde, lo prese per mano e lo portò vicino ad una delle enormi finestre, “Come un tempo.” disse appena sorridendo, per poi girarsi a guardare il piccolo Hobbit al suo fianco, “Forse meglio di come era stato un tempo” ammise, tornando a osservare il colore del cielo. 

Bilbo non parlò per qualche secondo, un groppo in gola gli permise di mettere a posto i propri pensieri: era davvero come aveva immaginato per giorni, seguendo con lo sguardo il profilo della schiena alta, dritta di Thorin; si amavano allo stesso modo. 

“Davvero?” 

Thorin sorrise, scrollando il capo: era stanco di giocare a quel gioco, stanco di sapere che i loro cuori si appartenevano e cantavano la stessa melodia da ormai mesi senza che fossero sinceri l’uno con l’altro. Diede le spalle al tramonto, “Resta qui” sussurrò, “Quando tutto sarà finito, resta qui con me: non posso prometterti i tuoi campi nella Contea, la pace, i tuoi buoni formaggi, i centrini di tua madre e i piatti che hai ereditato, ma… ”

Bilbo si ammorbidì, era da così tanto che non pensava più a casa Baggins, così tanto che aveva dimenticato cosa volesse dire un caldo fuoco, le mura della sua casa, la sua caverna confortevole. Non era più quello che desiderava, a risuonare nella sua mente era ben altro. 

Resterò.” 

 

[“Voglio vedere le montagne Gandalf, le montagne!” sussultò, guardando fuori dalla finestra.

Era essenziale. 

Vedere le montagne sarebbe stato come portare a termine quella promessa di restare, fatta tanti anni prima.]

 


Non contavo di tornare a pubblicare su questo fandom così presto, ma volevo davvero fare questo regalo: Leila è una persona meravigliosa, che scrive e racconta in un modo che mi spezza il cuore e mi rimane impresso. È dolce, divertente, solare e averla incontrata è tra le tante cose belle che il sito mi ha lasciato. 
Volevo scriverle un momento fluff tra Thorin e Bilbo, poi è subentrato l'angst e ho lasciato che venisse fuori, perdonami dal profondo del cuore. Non era voluto giuro, è solo accaduto: Bilbo e Thorin sono così diversi, ma mi piace pensare che in quel viaggio abbiano scoperto una parte di loro nascosta e si siano trovati. Sappiamo che Bilbo non dimenticherà mai, il nano farà sempre parte di lui. E questo è un pensiero incoraggiante, nonostante tutto. 
Chiudo qui, davvero, spero che il regalo ti possa piacere e spero che sia una lettura interessante anche per tutti quelli che incapperanno tra le frasi di questa storia, 
Sia 

   
 
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