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Autore: Barbra    12/12/2020    0 recensioni
Sequel (spin-off) di Avatar e Pokémon - la Leggenda di Gong. Ambientato una quindicina di anni dopo.
DAL TESTO: "Soprappensiero, Sonia digitò di nuovo il nome di Sanna Lenew. Poi di Sanna Lenu, poi di Senna Lenu. Per un motivo o per l'altro, tutti quei nominativi non esistevano.
Lenu, scrittura quasi fonetica della sigla L.N.U., “Last Name Unknown”, era più comune di quanto Sonia volesse credere. Ma la ragazza che l'aveva appena truffata non era tra i Lenu registrati.
La Professoressa si precipitò alla porta del laboratorio e guardò in lontananza tra i passanti. L'imbrogliona era già sparita.
Allora si aggrappò al telefono, decisa a tagliarle ogni via di fuga dalla città e dalla Regione di Galar."
Personaggi non in elenco: Sird (Pokémon Adventures)
CONCLUSA il 20/05/21
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, N, Nuovo personaggio, Team Galassia
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Manga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Avatar e Pokémon'
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4. Aranciopoli

 

 

Presa dal desiderio di vincere la Medaglia Tuono senza l'aiuto di Yuri e della sua fantomatica sorella, la quale sarebbe arrivata in loro soccorso non appena concluso il torneo a cui partecipava, Sedna stava dando fondo a tutte le sue energie nell'allenamento. Stava spingendo la sua squadra al massimo: da giorni si fermava solo quando la vedeva esausta, a orari sempre più proibitivi.

Stava andando al Centro Pokémon all'una di notte, sperando di trovarlo aperto, quando udì un rumore di zoccoli alle sue spalle.

Una coppia di Rapidash galoppava verso di lei, guidata da due fantini. Sedna si spostò sul marciapiede per lasciarli passare. Ammirò le criniere dei due Pokémon, infuocata quella del maschio, leggera e dai delicati colori pastello quella della femmina Galariana. La cavalla dal lungo corno scuro si fermò e lasciò scendere la sua Allenatrice.

Era una ragazzina minuta, stretta in una tuta da fantino in tinta coi colori del suo unicorno. Il viso era stranamente coperto da un casco integrale rosa.

Eluse la guardia di Sedna sfruttando l'effetto sorpresa e la colpì con le dita unite nei punti di pressione tra spalla e petto. Poi schizzò via con la rapidità di un Mienfoo.

L'altro Allenatore colpì la Dominatrice dell'Acqua alla schiena con una serie di pugni ben assestati.

Sedna allungò una mano per evocare una frusta d'acqua, ma riuscì a spostare solo poche gocce.

La piccoletta le sferrò un calcio all'addome, spingendola contro il suo complice, che la afferrò per i vestiti e la spinse a terra.

L'abbaiare di un Growlithe da guardia li allarmò e mise in fuga. Saltarono in sella, lanciarono i Rapidash al galoppo e sparirono così come erano arrivati.

Sedna rimase rannicchiata lì dov'era.

Ora che era fuori pericolo, tremava come una foglia.

L'arte del blocco del Khi era l'asso della manica dei non-Dominatori. Sedna non ne aveva mai incontrati, ma sapeva dai racconti della madre quanto fossero molesti.

 

 

*

 

 

Era tornata all'hotel e si era buttata sul letto senza passare del Centro Pokémon. Sperava che i fatti della notte prima si trasformassero in un incubo restituendole un po' di lucidità.

Mentre consumava la sua colazione a un orario più consono per un brunch, stava valutando se allertare Mercurius e mettere delle Reclute sulle tracce dei suoi assalitori.

«Sedna!» la chiamò Yuri. Anche lui pernottava in quell'albrergo. Era mattiniero, ma aveva imparato i suoi orari.

Le fece cenno di seguirlo.

Lei si cacciò in bocca la fetta di pane imburrato e si portò via i biscotti in un tovagliolo, soprassedendo sulle uova al tegamino.

«Mangi come una che vive sulla neve» osservò Yuri, mentre aspettavano l'ascensore.

«Sinnoh è fredda d'inverno, infatti. Dove dobbiamo andare?».

«In camera mia».

«Non sei un po' giovane?».

«Cosa...?!».

«Nulla!».

Arrivato davanti alla sua stanza, controllò che il corridoio fosse vuoto. Poi bussò in codice e gli fu aperto.

Una ragazza al massimo diciottenne, dai capelli castani e i lineamenti decisi, si fece da parte per lasciarli entrare. Non si presentò, ma Sedna l'aveva già vista.

L'aveva vista in fotografia al Fanclub Allenatori di Zafferanopoli, spalla a spalla con il Campione Laran.

«Ah, ma tu sei...!». Abbassò la voce, appena in tempo. «Yuki...?!».

Ora capiva il perché di tutta quella discrezione.

«I paparazzi mi chiamano Yuki. Il mio nome però è Yulia. Yu-lia. Come sai chi sono? Credevo che fossi arrivata a Kanto da poco».

«È così. Però ti ho vista in una foto col tuo ragazzo».

«Non è il mio ragazzo».

«Ex ragazzo...?».

«Non è neppure il mio ex ragazzo».

«Parliamo di Laran, vero? Il vostro Campione?».

«Esatto. Non siamo mai stati insieme, non abbiamo mai nemmeno pensato di metterci insieme. Siamo amici e Rivali, il resto è un'invenzione della stampa».

«Va bene...» replicò l'altra. Non era molto convinta.

Se Yulia aveva un vizio strano, era quello di tenere il braccio sinistro nascosto dietro la schiena. Maldestramente, Sedna si fece sorprendere a guardarlo.

La castana mosse la spalla e mostrò la manica vuota, cucita perché rimanesse a fondo cieco.

Sedna arrossì. «Oh...» fece.

Yuri aveva una protesi al posto del piede destro, ed era probabile che lei avesse perso il braccio sinistro nello stesso incidente.

Il fratellino provò a stemperare la tensione. «Sei riuscita a qualificarti per il torneo, Yulechka?».

«Ho urlato contro una stronza di arbitro. Mi hanno squalificata».

«È già la terza volta!».

Lei fece spallucce. «Laran ha sette squalifiche, l'ottava sfiorata in diretta tv, ed è ancora il Campione».

«Laran è una specie di drago medievale travestito da umano. Non dovresti prenderlo ad esempio. E poi ti stupisci perché credono che stiate insieme! Sedna, vuoi vedere qualcosa di allucinante? Falle vedere il tuo Charizard, Yulechka!».

Controvoglia, “Yulechka” lasciò uscire dalla sfera un grande drago dalla coda infuocata. Lui si abbassò senza che gli fosse detto nulla e mostrò a Sedna una moltitudine di cicatrici biancastre sul suo collo, sulle ali un po' strappate e sulla schiena. Le sfoggiava come tatuaggi. Era così pieno di cicatrici da sembrare più chiaro dei suoi simili.

«Però, la Hydreigon di Laran ha quasi tante ustioni quante cicatrici ha il mio Charizard» precisò Yulia.

 

 

*

 

 

Yuri uscì dalla Palestra sventolando la Medaglia Tuono. La mostrò a Sedna e a Yulia, in videochiamata con lei, prima di riporla nell'apposito cofanetto.

«È andata. Ma è imbestialito, Sedna: non ti conviene presentarti adesso».

«Vado domani».

«Smidollata» sussurrò Yulia all'altro capo del telefono.

«Pigra. Non smidollata».

«Pigra» corresse lei, nello stesso tono sprezzante.

Sedna aveva pensato di puntare tutto su Lucario, ma l'altra Allenatrice le aveva ricordato che Mudkip, lo starter d'Acqua di Hoenn, sviluppava l'immunità all'elettricità con l'evoluzione. Marshtomp e Swampert, infatti, esprimevano Terra come Tipo secondario nella classificazione di Oak.

Sedna non aveva mai fatto molto caso a Mudkip. Lo aveva lasciato in disparte, quindi aveva faticato un po' per farsi perdonare. Lo aveva fatto evolvere addestrandolo come Caposquadra, al prezzo di scatenare la gelosia di Frogadier.

Avrebbe mandato lei per prima, sia per tenerla contenta, sia per trarre in inganno il Luogotenente e farlo rilassare prima di sguinzagliare Marshtomp con la sua immunità all'Elettro. Lucario sarebbe stato il suo ultimo baluardo in caso di disfatta sfiorata.

Entrò in Palestra con questo abbozzo di strategia.

 

 

*

 

 

Yuri non aveva esagerato: Lt. Surge, seduto in poltrona come un Superquattro, era seccato e scuro in volto.

La vide, si tolse il sigaro aromatizzato di bocca e le riversò addosso il suo malumore. «Here comes the cheerleader! Woo-woo! You chicks are so funny!».

Scelse la sfera di Voltorb e lasciò uscire il Pokémon, come da una bizzarra Matrioska a proporzioni invertite.

Poi continuò a pensare ai fatti suoi e fumare il sigaro. Non era in vena di concedere vittorie, e non aveva voglia di seguire un combattimento dall'esito così scontato.

Il Golduck di Misty comparve in campo di propria iniziativa.

Uscì dalla sfera con Confusione.

Voltorb, troppo veloce per lui, lo colpì con Fulmine prima di essere raggiunto dal suo attacco. E purtroppo restò lucido.

Golduck insisté con la sua tattica. Questa volta, incassato un secondo Fulmine, riuscì a confondere l'avversario.

Lt. Surge perse un po' di pazienza. Lanciò un'occhiata al suo Pokémon, si tolse il sigaro di bocca e gli urlò: «Resta concentrato!».

E di nuovo girò gli occhi altrove.

Voltorb traballava a mezz'aria, con un sorrisetto stupido sulla faccia.

Fu raggiunto da un Acquagetto. Anziché disperdersi, l'acqua si raccolse intorno a lui mentre la gemma rossa sulla fronte di Golduck si illuminava.

Il Pokémon Ball fu spinto contro il muro alla sua sinistra, rimbalzò e finì contro la parete opposta come la pallina di un flipper, poi batté di nuovo a sinistra, poi a destra. Infine rotolò per terra e rimase su un fianco lì dov'era. Aveva gli occhi persi nel vuoto, era sorpreso e un po' ammaccato.

«Alzati!».

Il Pokémon obbedì e tornò al suo posto.

Da circa vent'anni si diceva che gli Psyduck e i Golduck fossero in realtà dei doppio Tipo Psico/Acqua non riconosciuti, erroneamente classificati, a causa della loro affinità esclusiva con l'acqua. Ma ogni proposta di correzione era stata accolta come un affronto alla memoria del Professor Samuel Oak, padre del Pokédex ed eccellente osservatore.

Golduck assuse un'aria un po' più minacciosa. Fece un passo avanti, si assicurò che l'avversario vedesse la sua gemma illumarsi, e lanciò un altro Acquagetto.

Voltorb scappò via per non farsi raggiungere.

«Come back, lil' brat!» gli urlò Lt. Surge.

Ma poi lo lasciò perdere.

Mandò in campo il suo asso nella manica: Raichu.

Golduck lanciò Divinazione e cadde colpito da una scossa elettrica.

Marshtomp avrebbe dovuto finalmente prendere il suo posto, ma Primarina fu più rapido di lui.

Sedna impallidì per la tensione: non aveva idea di quale strategia stessero applicando i suoi Pokémon, non aveva mai provato uno schema del genere.

Primarina si sollevò sulla pinna caudale e aprì le pinne per usare Cantoeffimero. Una sfera d'acqua si raccolse sopra al suo naso. Non la scagliò subito, e la ingrandì per quanto poteva senza l'ausilio del Cerchio Z.

Raichu gli si scagliò contro con un Doppiocalcio, ma la sfera d'acqua non scomparve e restò lì dov'era, raccogliendo la condensa dall'aria.

Primarina gliela spinse addosso con la pinna come in una schiacciata di pallavolo.

Di nuovo, l'acqua non si disperse. Il roditore elettrico si trovò intrappolato e sospeso a mezz'aria.

Lt. Surge aggrottò la fronte. «Divinazione...?».

Divinazione era una delle mosse meno studiate in assoluto, proteiforme, liquidata come materia da Sensitivi da strapazzo.

Per quanto si sforzasse, Raichu non riusciva a mettere il muso fuori dall'acqua. Cominciò a risentire dell'elettricità che, nello stress, involontariamente rilasciava.

Finalmente, anche il militare si allarmò. «Ma cosa...?!».

Allungò le mani nude verso la sfera d'acqua elettrificata.

La sfera si ruppe prima che la toccasse. Raichu cadde tossendo sul pavimento. Si scrollò via l'acqua dalla pelliccia e starnutì.

La sfidante rimase in attesa.

«Possiamo continuare?».

«Continuare...?! May you all burn at the stake!».

«Ma io ho bisogno della Medaglia!».

Lt. Surge gliela lanciò addosso. «Here you are! Adesso, vattene».

Lei non si fece pregare.

Uscì dalla Palestra ballando e cantando: «“Ā, zhè gēshēng, gūniang de gēshēng/ Gēn zhe guāngmíng de tàiyang qùfēi ba/ Qù xiang yuǎnfāng biānjiāng de zhànshì/ Ba Katyusha de wènhòu chuándá”1».

E intanto sventolava tutta felice la Medaglia Tuono.

«Brava!» gridò Yuri, applaudendo.

Yulia si mostrò scettica. «Come hai fatto?».

 

 

*

 

 

«Fammi capire...» attaccò Yulia, quando se la trovò faccia a faccia in albergo. «Tu volevi mandare Frogadier, Marshtomp e Lucario...».

«Sì».

«E invece sono andati il Golduck della Palestra di Misty e Primarina... così, a sorpresa, di loro iniziativa... e sono stati loro a scegliere le mosse».

«Esatto».

«Li hai addestrati coi piedi!» la sgridò l'Allenatrice.

L'altra mise il broncio. «Li ho addestrati come dice Venus».

«Chi è Venus?».

Sedna cadde dalle nuvole. Forse aveva parlato troppo. «Ho detto Venus...?! Volevo dire Harmonia!».

«Chi è Harmonìa?».

«Chi è Harmonia....? Beh, è un po' complicato da spiegare. È roba di vent'anni fa».






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1“Katyusha”, versione cinese. La strofa riportata qui corrisponde a: "Oy, ty pesnya, pesenka devich'ya(...)". Tradotto dal russo: "O canzone, canzone di una ragazza/ Vola seguendo il sole luminoso/ E al soldato sulla frontiera lontana/ Porta i saluti di Katyusha". In cinese a quanto ho capito dice praticamente la stessa cosa.

   
 
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