Fanfic su artisti musicali > MultiBand/Crossover
Ricorda la storia  |      
Autore: evelyn80    14/12/2020    4 recensioni
Le anime del Purgatorio, ogni anno durante il periodo natalizio, organizzano un Presepe Vivente. Quest'anno, quest'incombenza tocca ai musicisti e Terry Kath avrà un ruolo... fondamentale nella rappresentazione.
Genere: Commedia, Demenziale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Voci dall'aldilà'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Presepe... vivente

 

 

 


Se già Terry era rimasto sorpreso in agosto, quando alla ricezione delle sue buone azioni quotidiane aveva scoperto di dover prestare servizio nel Paradiso dei cani, figuriamoci quella mattina di metà dicembre. All'epoca la sua lista era stata breve, ma comunque composta di un foglio pieno, mentre stavolta consisteva in un'unica voce: “Organizzare il Presepe Vivente e prenderne parte”. *1)
Il chitarrista rilesse più e più volte quell'unica riga.
Certo che vivente è una parola grossa!”, pensò, senza riuscire a trattenere una risatina.
«Cosa c'è di tanto divertente nelle sue buone azioni quotidiane, signor Kath?», lo apostrofò l'arcangelo.
Terry arrossì di colpo. «Niente... niente. È solo che la parola vivente, usata per noi anime, mi faceva un po' ridere».
Incassò la testa nelle spalle, certo di ricevere una ramanzina dal responsabile, e si stupì non poco quando lo vide invece sorridere indulgente. Si sentì quindi autorizzato a rivolgergli un'altra domanda. «Mi scusi se glielo chiedo, ma... perché proprio io?».
L'arcangelo si stropicciò gli occhi con pollice e indice della destra, per poi lanciare un'occhiata alla lunga fila di anime in attesa di ricevere i propri incarichi, prima di rispondere.
«Vede, signor Kath, ogni anno in Purgatorio organizziamo il Presepe Vivente per far rivivere il mistero della Natività alle nostre anime».
Il chitarrista annuì: si trovava lì da quasi 43 anni e conosceva bene quell'usanza.
«Ogni anno tocca a una categoria diversa organizzarlo. L'anno scorso è stato il turno degli attori, quello prima dei negozianti», riprese il responsabile delle buone azioni. «E quest'anno tocca ai musicisti. Quindi, la prego di andare nell'ala riservata all'allestimento del Presepe per incontrarsi con i suoi colleghi».
L'arcangelo fece un gesto con la mano in direzione della porta e Terry scattò sull'attenti.
«Sissignore, subito signore!», rispose in tono marziale, facendo alzare gli occhi al cielo al responsabile.

 


La zona del Purgatorio che di solito veniva adibita a Presepe Vivente nel periodo natalizio era in pieno fermento. Quando Terry entrò, vide molti dei suoi colleghi intenti ad allestire i fondali, a preparare i costumi di scena o a provare le proprie battute.
Alcuni li aveva conosciuti personalmente quando era ancora in vita, come Jimi Hendrix e Janis Joplin; mentre altri li aveva incontrati per la prima volta proprio lì in Purgatorio perché erano morti molto dopo di lui. Come Chuck Mosley, un cantante dai capelli rasta a cui a volte aveva prestato il suo affaccio sull'aldiqua, per consentirgli di svolgere il proprio compito di angelo custode per la sua vecchia band. O come il baffone, il cui vero nome era Farrokh qualcosa ma che si faceva chiamare Freddie, che aveva sorpreso più di una volta a spiare dalla sua finestra senza chiedergli il permesso e che, in quel frangente, aveva autonomamente assunto il ruolo di organizzatore del Presepe. *2)
Terry salutò i suoi colleghi con un cenno e si avvicinò a Freddie, che in quel momento stava contestando i decori apposti su uno degli abiti di scena.
«No, no, no! Quante volte te lo devo ripetere, tesoro? Questo è l'abito di uno dei Re Magi! Più ricco, dev'essere più ricco! Ci vogliono pizzi... e merletti... e ricami! Non va, così proprio non va!».
Whitney Houston sbuffò, scostando un ciuffo di ricci ribelli dalla fronte. *3)
«Ti ricordo che io sono una cantante, non una sarta!», protestò, scuotendo l'abito che aveva tra le mani. «È già tanto se sono riuscita a cucire qualcosa che abbia la forma di un vestito!».
«Ma certo, cara, certo», rispose Freddie senza più prestarle troppa attenzione, già intento a seguire la pittura dei fondali, «però mettici altri pizzi e merletti, va bene?».
La donna serrò le labbra, chiaramente intenta a trattenere improperi che le sarebbero costati chissà quanti altri anni di Purgatorio.
Trattenendo a stento una risatina, Terry si accostò a Freddie e si schiarì il vocione da baritono. Il cantante si voltò verso di lui e lo squadrò dalla testa ai piedi. Dovette riconoscere chi aveva davanti, perché attaccò subito dicendo: «Ah, sì, sei tu, tesoro! Scusami, sai, per tutte le volte che mi sono affacciato dalla tua finestra, ma dovevo vedere cosa facevano i miei vecchi amici». Senza neanche dargli il tempo di replicare, riprese subito a parlare a raffica. «Bene bene, tu che sei così bello muscoloso puoi metterti a montare la capanna della Natività. Guarda, là c'è tutto l'occorrente: legname, martello e chiodi», disse, con una mano tastando i bicipiti di Terry e con l'altra indicando una catasta di assi di legno ammucchiate in un angolo.
Il chitarrista fece un passo indietro, sottraendosi al suo tocco. Se c'era una cosa che proprio non sopportava era che un uomo gli mettesse le mani addosso, figuriamoci poi per toccargli i muscoli! Ma il baffone parve non far caso alla sua reazione, intento com'era a verificare che coloro che avrebbero interpretato i Re Magi avessero imparato a memoria le loro battute.
«No, no, no!», Terry lo sentì esclamare mentre si accostava alla catasta di legna, rivolto a Jimi Hendrix. «Jimi, tu devi interpretare Baldassarre e porti in dono la mirra! La mirra, non la birra! Cos'è, vogliamo far diventare Gesù un alcolizzato già in tenera età? Su su, avanti, prova di nuovo!».
Terry scoppiò a ridere, ormai incapace di trattenere ancora più a lungo l'ilarità; poi prese martello e chiodi e si mise di buona lena a costruire la capanna.

 


La giornata passò in fretta. Terry aveva lavorato instancabilmente e, quando ormai stava calando la sera, la capanna era pronta, anche se un po' sbilenca. Il chitarrista aveva messo il cuore in quello che aveva fatto, e pensò che non si sarebbe offeso nessuno se il tetto non era proprio sigillato alla perfezione e le pareti pendevano un po' verso l'interno. Si asciugò il sudore dalla fronte e ringraziò Elvis Presley che, dopo aver finito di cucire vari abiti da pastore, si era accostato a lui per dargli una mano.
Guardandosi attorno, Terry vide che era quasi tutto pronto: John Lennon e Jim Morrison stavano dando gli ultimi ritocchi al fondale che rappresentava il deserto della Palestina; mentre Amy Winehouse e Dolores O'Riordan stavano sistemando gli abiti di scena su alcuni manichini di plastica. C'era persino Laudir de Oliveira, arrivato dopo di lui, intento a mettere un po' in ordine. *4)
«Bene, venite tutti qui, adesso!», li richiamò Freddie con ampi gesti delle mani.
Terry si accostò al brasiliano e lo salutò con una poderosa pacca sulla spalla.
«Dobbiamo definire i ruoli che non sono ancora stati assegnati», riprese il cantante non appena tutti si furono radunati attorno a lui. «Allora: come già deciso, tu Jimi sarai Baldassarre, mentre Elvis interpreterà Gaspare. David, tesoro, te la senti di impersonare Melchiorre?».
David Bowie si strinse nelle spalle, dando il suo tacito assenso. Terry lo guardò per qualche istante negli occhi e rabbrividì: quelle sue pupille così diverse lo mettevano sempre a disagio.
«Bene, ora dobbiamo decidere chi interpreterà San Giuseppe», riprese Freddie, lasciando vagare lo sguardo sui presenti. «C'è qualcuno che si offre volontario?».
Un cantante italiano che Terry aveva visto qualche volta solo di sfuggita, con gli occhiali rotondi e una folta barba castana, alzò la mano. Freddie approvò subito la sua candidatura. *5)
«Bene, Lucio, tesoro! Sarai un San Giuseppe perfetto! Per la Madonna invece direi... Janis!», esclamò il cantante dopo essersi guardato di nuovo attentamente attorno.
La Joplin insorse subito. «Ma sei scemo? Ma ti sembro la persona adatta a fare la Madonna?».
«Perché no, tesoro? Secondo me sei perfetta per fare la Madonna! Lo mettiamo ai voti. Chi vuole che Janis interpreti Maria alzi la mano!».
Molte mani scattarono in aria, compresa quella di Terry. Lui, che l'aveva conosciuta da viva, sapeva che fondamentalmente era una brava ragazza, e che aveva assunto quell'atteggiamento ribelle solo per difendersi da tutti gli schiaffi che la vita le aveva riservato.
Freddie contò i voti con aria soddisfatta. «Bene, la maggioranza ti vuole come Madonna, quindi non puoi più tirarti indietro, tesoro!».
Janis borbottò qualcosa tra sé e sé, ma gli occhi le brillavano e Terry capì che quel favore di pubblico le faceva indubbiamente piacere.
«Ecco! Ora dobbiamo decidere chi interpreterà Gesù Bambino!», riprese subito Freddie, il suo sguardo attento e scrutatore che vagava sulla folla di musicisti radunati attorno a lui. I suoi occhi si posarono su Terry e subito si illuminarono. «Perfetto, perfetto! Abbiamo trovato il nostro Gesù!».
Le anime che si frapponevano tra Freddie e il chitarrista si spostarono, facendo ala, e Terry capì che il baffone si stava riferendo a lui.
Sgranò le palpebre inarcando le sopracciglia, e puntò il proprio indice contro di sé.
«Stai dicendo a me? Io dovrei fare Gesù Bambino?!». Freddie annuì e Terry riprese subito. «Dico... ma mi hai visto bene? Sono alto più di un metro e ottanta e peso 130 chili! Come posso interpretare Gesù Bambino? Tutt'al più posso fare il bue! E poi, io credevo che per Gesù avremmo usato un bambolotto».
«Ma no, ma che bambolotto! Sarebbe troppo scontato! Tu invece sei perfetto! Guarda che belle guanciotte che hai!», esclamò Freddie, pizzicandogliele tra le dita.
Terry lo scacciò con una manata e poi volse lo sguardo verso Janis. «E come farà lei a prendermi in braccio? La schiaccerò come una sottiletta!».
«Non sarà necessario che ti prenda in braccio. Starai nella mangiatoia, no? Bene, allora tutti gli altri faranno i pastori!», e con un gesto delle mani, Freddie liquidò i suoi colleghi musicisti, decretando la fine delle selezioni.
«E tu cosa farai?», chiese Terry, la fronte aggrottata e le mani puntate sui fianchi. L'idea di dover interpretare il Cristo infante non gli andava proprio giù.
«Ma che domande! Io sarò l'angelo sopra la capanna, no?», rispose Freddie con tono di ovvietà. «E ora forza, preparatevi! Ognuno ai vostri posti che tra poco inizieranno ad arrivare i visitatori!».
Muovendo mani e braccia come se stesse scacciando uno stormo di piccioni da un campo di granoturco, il cantante baffuto si avviò verso la zona adibita a camerino per cambiarsi d'abito.
Terry grugnì e incrociò le braccia sul petto massiccio. Laudir gli si accostò e gli diede una pacca di incoraggiamento.
«A cosa stai pensando, amigo?».
«Che dovrò rinforzare la mangiatoia», concluse il chitarrista con uno sbuffo.

 


Le anime del Purgatorio, in fila da parecchi minuti, non appena il portone si spalancò iniziarono a entrare diligentemente all'interno della zona adibita a Presepe Vivente, gli occhi lucidi per l'emozione e l'aspettativa di vedere questa nuova rappresentazione della Natività che, stando alle voci che avevano circolato per tutto il giorno, prometteva di essere quanto meno innovativa.
Era stato organizzato un percorso di visita delimitato da transenne e, dopo essere sfilate davanti a vari pastori che inscenavano momenti di vita quotidiana e antichi mestieri, ecco che le anime si trovavano finalmente davanti alla capanna.
E la scena che si mostrava ai loro occhi era questa: un San Giuseppe dagli occhialetti tondi e l'inguardabile capigliatura, e una Madonna dai lunghi capelli rossi e crespi, il naso a patata e la bocca larga, seduti davanti a un fondale con dipinti un bue e un asinello, guardavano adoranti un Gesù Bambino enorme steso nella mangiatoia. Con indosso solo una veste azzurra che gli lasciava scoperti gli stinchi pelosi e una parrucca bionda e boccolosa in testa, il bambino un po' troppo cresciuto fissava gli astanti con sguardo truce e, se avesse potuto, sarebbe sprofondato nella paglia che gli faceva da letto. O, ancora meglio, avrebbe accettato volentieri la birra che gli recava in dono un Baldassarre molto alternativo.
Sopra di loro, tenuto sospeso da una fune sopra il tetto sbilenco della capanna, un angelo dai lunghi capelli acrilici biondi e ricci e un paio di enormi baffoni neri suonava la cetra e cantava, gorgheggiando con voce acuta, “Tu scendi dalle stelle”. *6)

 

 

 

Spazio autrice:

Ehm... da dove cominciare?
Innanzi tutto trovo che sia doveroso scusarmi con tutti i musicisti che ho tirato in ballo in questa shot così demenziale: spero di non averli messi troppo in ridicolo, ma mi divertiva troppo l'idea di un Presepe Vivente (una cosa che io AMO alla follia) organizzato in Purgatorio. Che poi, come dice Terry, “vivente” è una parola grossa, ma spero che, dovunque si trovino, le anime coinvolte in questa mia ennesima storia blasfema possano divertirsi quanto me.
Davvero, chiedo scusa a tutti quanti, e a Terry soprattutto! Ma, se mi è venuta l'idea di fargli fare il Gesù Bambino gigante, è perché mio suocero quest'anno mi ha prestato delle statuine del presepe molto grandi da mettere all'esterno... e Gesù Bambino è molto più grande dei genitori.
Vi lascio subito alle note, che è meglio! E, vi prego, non tiratemi pomodori...
*1) Questo è un accenno a una delle mie storie facente parte di questa serie, denominata “Voci dall'aldilà”, e più precisamente questa: Un giorno in... Paradiso.
*2) In questo piccolo racconto sono citati molti cantanti e musicisti che hanno perso la vita troppo presto. Iniziamo da Jimi Hendrix, iconico chitarrista e cantautore morto il 18 settembre 1970; e Janis Joplin, la meravigliosa cantante dei Big Brother and the Holding Company venuta a mancare il 4 ottobre 1970. Terry Kath ha avuto modo di conoscere entrambi di persona, perché con i Chicago, agli esordi, ha aperto vari concerti per entrambi i musicisti. Tra l'altro, Jimi Hendrix – parlando col sassofonista della band, Walter Parazaider – confidò che trovava Terry un chitarrista di grande talento, addirittura giudicandolo più bravo di lui stesso. La Joplin, invece, dopo un concerto irruppe nel loro camerino iniziando a flirtare con tutti i membri della band. Ma solo uno di loro ebbe il coraggio di accettare le sue avance e la mattina dopo si riunì ai suoi compagni con la schiena e il petto tutti coperti di graffi. Di certo si sa che non si trattava né di Danny Seraphine, il batterista; né di James Pankow, il trombonista. Chi sia stato il fortunato rimane un mistero.
Chuck Mosley, morto il 9 novembre 2017, è noto per essere stato la voce dei Faith No More dal 1984 al 1988, prima di essere sostituito da Mike Patton. L'ho citato perché proprio pochi giorni fa, nell'ultimo capitolo della sua raccolta “Kings For A Day” intitolato Vi proteggerò, Kim WinterNight lo ha mostrato intento a fare l'angelo custode per la sua ex band, e in privato abbiamo commentato il fatto che lui e Terry possono benissimo incontrarsi in questa mia serie.
Farrokh qualcosa, detto Freddie, è ovviamente Freddie Mercury, leggendario cantante dei Queen passato a miglior vita il 24 novembre 1991. Lui e Terry si sono già incontrati in questa mia serie, e più precisamente in questa storia: Le buone azioni possono aspettare... ma non troppo!, in cui appunto Terry sorprende Freddie a osservare l'aldiqua dalla sua finestra preferita.
*3) Ecco un'altra splendida icona che ci ha lasciato troppo presto: Whitney Houston, cantante e attrice, morta l'11 febbraio 2012.
*4) Qui abbiamo un altro gruppo di musicisti e cantanti: Elvis Presley, il Re del Rock 'n' Roll, deceduto il 16 agosto 1977; John Lennon, leggendario cantante dei Beatles, assassinato a New York l'8 dicembre 1980; Jim Morrison, cantautore e poeta, leader dei The Doors, passato a miglior vita il 3 luglio 1971; Amy Winehouse, meravigliosa cantautrice britannica che ci ha lasciato il 23 luglio 2011; Dolores O'Riordan, voce dei Cranberries, morta il 15 gennaio 2018. Per ultimo, ma non per importanza, abbiamo Laudir de Oliveira, che compare sempre in questa serie. Il brasiliano, deceduto il 17 settembre 2017, è stato percussionista dei Chicago dal 1974 al 1981, ed è per questo che di solito affianca Terry, visto che hanno militato nella stessa band.
*5) E qui si concludono le citazioni: David Bowie, il Duca Bianco, che ci ha lasciato il 10 gennaio 2016, uno dei personaggi più influenti della scena pop e rock degli ultimi anni. Parlo delle sue pupille diverse perché, per chi non lo sapesse, in seguito ad un pugno ricevuto a 15 anni in pieno occhio sinistro, soffriva di anisocoria, ovvero la sua pupilla non riusciva più a chiudersi.
E visto che, seppure per brevi citazioni, si possono inserire artisti italiani, ho deciso di dedicare un piccolo cammeo a Lucio Dalla, uno dei miei cantanti italiani preferiti, che ci ha lasciato il 1° marzo 2012.
*6) “Tu scendi dalle stelle” è uno tra i più famosi canti natalizi italiani.

BUONE FESTE A TUTTI!

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > MultiBand/Crossover / Vai alla pagina dell'autore: evelyn80