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Autore: A_Liebert    17/12/2020    0 recensioni
Lance è un elfo natalizio, ma solo per lavoro, sia chiaro, in un centro commerciale con luci fin troppo accecanti e musica natalizia a ripetizione.
Keith lavora alla caffetteria vicino il villaggio di Babbo Natale e non sopporta assolutamente il cubano rumoroso con un'insana abitudine a combinare disastri che, poi, tocca a lui ripulire.
Una AU natalizia sulle note di Michael Bublé e due idioti in slow burn, cosa chiedere di più?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Kogane Keith, McClain Lance
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Oh oh, Coran sta arrivando" fu il commento preoccupato di Pidge e Lance, impegnato a cercare di staccare un bambino particolarmente appiccicoso da Shiro, si voltò immediatamente nella direzione dello sguardo dell'amica.

"Miei giovani e cari impiegati" il proprietario del centro commerciale si allisciò velocemente un baffo arancione, un sorrisino decisamente preoccupante e la schiena dritta "Porto idee geniali di cui mettervi a conoscenza".

"Devo avere paura?" bisbigliò Hunk. Lance approfittò del momento di distrazione del bambino per staccarlo a forza dalla barba finta di Shiro e poi lo lanciò alla madre, che lo acciuffò al volo.

"Che tipo di idee?" chiese Shiro, alzandosi sospettoso. Coran ridacchiò in modo vagamente inquietante.

"A Christmas Party! Ho già progettato tutto, anche i vostri compiti. Mi manca solo il ristoro, non saprei a quale dei bar rivolgermi" e si grattò il mento.

"Oh!" Shiro fece un passo avanti "Sono sicuro che al mio ragazzo farebbe piacere. È Adam, quello della caffetteria di questo piano".

Gli occhi di Lance schizzarono in ogni dove, improvvisamente rigido e senza sapere come interpretare il nuovo scenario che lo aspettava. Una festa natalizia? E Keith? E lui e Keith? Che diamine c'entrava Keith e perchè ci stava pensando, ora?

Alla fine Coran e Shiro continuarono a progettare la cosa, mentre i 3 elfi sempre più depressi tornavano da quella banda di bestie di Satana meglio nota come bambini.

Alla fine del turno, Lance fischiettava nel dirigere le gambe verso quello che era diventato, oramai, il suo luogo di comfort preferito. E non perchè gli piacesse adocchiare un certo moro carino e punzecchiarlo con battute idiote. No di certo. Chi lo aveva detto? Nessuno.

Quando però entrò e trovò Keith che si toglieva il grembiule, una fitta di delusione lo colpì esattamente al centro del petto, tipo pugno.

"Te ne vai?" gli chiese, con studiata nonchalance. Keith si voltò e quando quegli occhi scuri e intensi incontrarono i suoi, farfalle fatte di exctasy iniziarono un'orgia vietata ai minori nel suo stomaco, o qualcosa del genere. 

"Ho finito, per oggi" spiegò, infilando il suo cappottone e, beh, cavolo se gli stava bene.

"E hai qualche impegno?" si avvicinò di un passo Lance, stringendo le tasche del giubbotto dall'interno. Keith scosse la testa, scrutandolo con una certa curiosità.

"Facciamo due passi?" stirò un sorriso nervoso, sentendo il cuore battere come un trapano. Il moro sbattè le palpebre, sorpreso, abbassò gli occhi e poi tornò a guardarlo con un piccolo sorriso che lo uccise. Dio. 

"Ok" si avvicinò e Lance, quando lui lo raggiunse, si perse a fissargli il viso, poi si diede uno schiaffo mentale e si girò di tutta fretta. Camminarono in silenzio fuori dal centro commerciale e Lance si chiese se, tra i due, lui fosse l'unico a star per avere un infarto alla semplice sensazione del braccio dell'altro che ogni tanto sfiorava il suo per sbaglio. Sul serio, stava per morire stecchito sul colpo, lì a terra.

Esitarono fuori le porte scorrevoli di vetro. Lance alzò gli occhi sul mare blu scuro, puntini luminosi a decorarlo, e respirò piano, l'aria che si condensava vicino il suo viso.

"Natale è vicino" si voltò verso Keith, che lo stava guardando con le palpebre un po' socchiuse e un sorriso a increspargli appena le labbra "Starai con la tua famiglia? Quei bambini dell'altra volta?".

"Sì, il pranzo di Natale" Lance iniziò a camminare e Keith fece lo stesso, al suo fianco, lungo quel marciapiede animato solo da qualche persona in solitario e un paio di genitori che alzavano il figlio da terra tenendolo per la mano, le risate del bambino che li raggiungevano.

"Però la vigilia ci sarà l'incredibile, spettacolare e leggermente preoccupante per me Christmas Party di Coran. Vuole che aspettiamo la mezzanotte. Tu dovresti saperlo a breve, comunque, Adam si dovrebbe mettere d'accordo con lui per tutte le varie leccornie con cui abbattere eventuali bambini. Secondo me si addormenteranno tutti prima della mezzanotte, non vedo molto il senso di questo progetto. In realtà è Coran a non aver mai avuto molto senso. Sul serio, assumere Shiro, un ventiseinne palestrato, come Babbo Natale? Come poteva pensare che fosse una buona idea?".

Keith ridacchiò e Lance gli sorrise di sfuggita solo un attimo, prima di tornare a fissarsi le scarpe.

"Per me non fa molta differenza, comunque. Sarei rimasto a casa da solo, se non avessi lavorato".

"Auch!" Lance si portò una mano al petto, fermandosi di botto, colpito dalla tristezza cosmica di quell'affermazione. Keith roteò gli occhi.

"Non è qualcosa per cui sentirti in pena. E' sempre stato così, il mio Natale".

"It's over nine thousand!" Lance cadde con le ginocchia  a terra, una mano sul marciapiede.

"Ti prego, sei ridicolo" sbuffò Keith. Lance si alzò di scatto e gli afferrò le spalle.

"Tu sei ridicolo a fare finta che non faccia differenza! La fa eccome!" esclamò, Keith che sgranava gli occhi, arrossendo "Sai che c'è? Ora la mia missione di vita sarà solo una. Farti vivere un Natale degno di questo nome. E non mi chiamo Lance McClain se non ci riesco".

"Ma cosa?!" alzò un sopracciglio, costernato. I suoi occhi schizzavano sul suo viso e Lance si rese conto d'un tratto di quanto vicini fossero i loro volti, cosa non calcolata. Si immobilizzò, sentendo il calore fargli scottare la faccia, a fissare Keith che sorrideva appena, come a dire questo è un idiota, e solo lui poteva riuscire a comunicare una cosa simile con la sola espressione del volto, davvero.

Staccò di scatto le mani e lo superò, tossendo per mascherare l'imbarazzo.

"Dico sul serio" sottolineò. Keith si limitò a sbuffare, il capo un po' piegato verso il basso, rivolgendogli un'occhiata obliqua da dietro i capelli che cadevano tipo tendina. 

Non è legale quella faccia.

"Prendiamo una cioccolata calda?" propose d'un tratto la voce del ragazzo più carino del mondo e Lance seguì la direzione dei suoi occhi, uscendo dalla sua bolla di emozioni vorticanti e insensate. Una bancarella era ferma al lato del marciapiede, un signore panciuto a vendere cioccolata. Lance e Keith si misero in fila e alla fine ottennero la tanto agognata bevanda.

"Scotta!" Lance strinse i denti, sofferente, la mano che bruciava. Si fermarono a una panchina e si sedettero.

Adesso le loro spalle erano appiccicate e il cuore di Lance volò in orbita, per non fare più ritorno. Keith soffiava sulla sua cioccolata e Lance aspettava che la sua si raffreddasse, alzando gli occhi sul cielo notturno, il freddo a pizzicargli le guance.

"Fa freddo" considerò, rabbrividendo. Keith spostò gli occhi nei suoi, le labbra socchiuse, preso da chissà quale pensiero.

Poi si avvicinò, scivolando più vicino lungo la panchina, le sue guance a colorarsi di rosso.

Lance morì sul colpo.

Ma questo solo internamente, perchè all'esterno si limitò a diventare una statua umana. Una volta che il battito tornò a ritmi umani, puntò gli occhi sulla sua cioccolata, stritolando la tazza con la mano. Deglutì e la portò alle labbra, la sensazione del fianco tanto a contatto con quello di Keith a fargli venire voglia di girarsi e baciarlo nell'immediato.

Invece si girò di più verso di lui e gli sorrise con titubanza, per poi bere, Keith che faceva lo stesso, mentre si facevano calore così, riscaldandosi a vicenda in una bolla di batticuore ed emozioni.

 

    






N.d.A. il prossimo sarà l'ultimo capitolo! Dai... parliamo! vi sta piacendo la storia? Come andrà secondo voi il famoso christmas party? (un delirio, ovviamente xD). Siete molto carini a leggere, mi fa piacere che qualcuno spenda il suo tempo su questa storiella scema hahahah grazie <3 ciao ciao!  
  
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