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Autore: LadyHeather83    20/12/2020    2 recensioni
ATTENZIONE: se non avete visto lo speciale di NEW YORK, non leggete.
I pensieri di Marinette, su Adrien, durante la gita alla Grande Mela.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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SPACE IN MY HEART

*

Quello che avevo prima di salire su quell’autobus, dopo aver salutato Luka, era un ammasso informe  di nuvole che attanagliavano il mio cuore, e che ostruivano le arterie, perché l’input non arrivasse al mio cervello, facendomi commettere degli errori imperdonabili.

“Spero che questo viaggio ti aiuti a schiarirti le idee” Mi aveva detto Luka, ha sempre una parola giusta per tutto, a volte mi chiedo se esiste veramente questo ragazzo, e che non sia solo frutto della mia immaginazione, troppo perfetto per essere vero.

Salgo timidamente e cerco di scusarmi con i professori e con i presenti per l’enorme ritardo, ma fino all’ultimo ho pensato che partire, non sarebbe stata una buona idea, soprattutto perché c’eri tu, Adrien.

Il ragazzo che sto disperatamente cercando di dimenticare.

Ed eccoti lì, che incrociamo per qualche secondo lo sguardo, sembri ringraziarmi ancora una volta, per aver convinto tuo padre, a farti partecipare a questa gita e poter passare qualche giorno spensierato con i tuoi amici più cari.

Mi siedo al posto a me riservato, vicino alla mia migliore amica Alya, iniziamo a parlare del più e del meno finché raggiungiamo l’aeroporto per imbarcarci.

Io sono come al solito, l’ultima a fare il check-in e a salire in aereo, tutti eravate già seduti ai vostri posti, io sto cercando quello libero, riservato a me.

Adrien mi viene incontro, mi prende la valigia e mi chiede a che posto sono seduta.

Esulta quando scopre che io e lui siamo seduti vicino, io invece vorrei morire all’istante.

Il mio cuore inizia a battere all’impazzata e sembra mi stia mancando l’aria nei polmoni e l’ossigeno al cervello, i miei arti sono come paralizzati.

Sto avendo una crisi di panico, ma non perché ho paura di volare, o perché l’aereo sta precipitando, quello sarebbe il male minore.

Adrien mi prende la mano e mi fa sedere vicino a lui, sembra contento di stare con me, se si fosse trattato di qualche tempo prima, ne sarei stata più che felice, ma le cose sono cambiate nelle ultime settimane, lui si è impegnato con Kagami, e io sto cercando di dare più spazio a Luka nel mio cuore.

Con una scusa cambio di posto, ma non si rivela una buona idea, non riesco a riposare e mi ritrovo più stanca di prima.

*

Dopo un viaggio in aereo che sembrava interminabile, arriviamo finalmente  all’ostello, dove passeremo qualche giorno in compagnia degli studenti americani.

Facciamo subito amicizia con loro, e un ragazzo ci aggiorna su una festa, che si terrà sul terrazzo, mi sembra una buona idea per svagare un po’,  per stare con altra gente e cercare di dimenticarmi della presenza di Adrien.

Ma il destino è beffardo e cerca sempre di metterci lo zampino.

Mentre tutti si accalcano per degustare degli Hot Dog speciali, il nostro gruppetto di quattro, rimane in disparte e per ultimi, infatti ci troviamo a dividerne due.

Mannaggia, proprio quello che ci fa volare dovevamo beccare?

Mi prendi la mano e mi avvicini a te, non vuoi che scappi.

Quando sentiamo la nostra canzone, non esiti ad abbracciarmi stretta a te, ed iniziamo a danzare con la luna che ci fa da sfondo.

Stretta in quell’abbraccio, posso sentire il tuo cuore battere, è calmo e rilassante, potrei riuscire ad addormentarmi in quella posizione; sento anche il tuo profumo, che mischiato all’odore della tua pelle, è paradisiaco e mi manda in estasi, facendomi godere appieno il momento.

Io invece, spero che non ti accorga del mio di cuore, che sta battendo all’impazzata, sento che da un momento all’altro potrebbe fare le valigie ed uscire dal mio petto.

Mi senti tremare, forse hai pensato che avessi freddo, e mi stringi ancora di più, non vorrei mai staccarmi da te.

*

Scommetto che al museo, quando rimaniamo intrappolati in quella stanza, noi due da soli, c’è dietro lo zampino di Alya e Nino, appena riusciremo ad uscire, gliene dirò quattro.

Ma non faccio a tempo a fare qualcosa, che un akumizzato, fa la sua comparsa.

Un akumizzato??? A New York??? Quindi vuol dire che c’è anche Papillon.

Perfetto. Giusto per non farci mancare nulla.

Mi trasformo in Lady Bug per aiutare gli eroi americani, e dopo un po’ compare lui, Chat Noir.

Cosa??? Spero solo di aver preso un abbaglio, che sia solo frutto della mia immaginazione.

Ma lui è qui.

Gli avevo detto di rimanere a sorvegliare Parigi, mentre io non c’ero, non mi ha ascoltata ed è partito per New York, vorrei veramente sapere che cosa gli fosse passato per la testa, che la cotta che ha per me, sia più forte di quanto possa immaginare, che non riesce a starmi lontano?

Ma lui non poteva sapere dove sarei andata, non mi sembrava di averglielo detto, eppure eccolo lì, nella Grande Mela, e guarda caso durante un attacco.

Poteva dirmelo che non poteva sorvegliare Parigi, che anche lui per coincidenza, non sarebbe potuto rimanere, avrei avvertito senz’altro Kagami e Luka, consegnando a loro i miraculos, per usarli in caso di nesessità.

Sento che non posso più fidarmi di lui.

Lui sente invece, che non è più degno di essere il legittimo portatore dell’anello del Gatto Nero.

Me lo consegna.

Il mio cuore inizia a sgretolarsi, non posso perderlo, ma non faccio a tempo ad insistere, che lui è già corso via.

*

Inizia a piovere.

Ritorno al museo, dove ci sono i miei compagni di scuola ad aspettarmi, la mia mente e il mio corpo sono come svuotati, mi muovo per inerzia.

Non mi sono nemmeno accorta, che al momento detengo il potere assoluto, e che se Papillon, mi attaccasse in quel preciso istante, se ne impossesserebbe senza tanti complimenti, e forse io nemmeno combatterei.

Non posso pensare di essere Lady Bug, se al mio fianco non ho Chat Noir, ho bsogno del mio partner, ho bisogno di lui.

Perdonami, ovunque tu sia, se con le mie parole ti ho ferito, non lo meritavi, non conosco il motivo per cui tu ti trovavi a New York, ma sicuramente avrai avuto la tua buona ragione.

Non possiamo sapere niente delle nostre vite private, e non credere che a me questa cosa non pesi.

Quanto mi piacerebbe poter parlare con te, senza maschera, magari davanti ad una cioccolata calda, da buoni amici.

Ho commesso un errore a giudicarti, e tu per questa mia mancanza, ne hai commesso uno a tua volta.

Incrocio lo sguardo cupo di Adrien, sembra che anche lui abbia perso qualcosa di importante, ma non faccio a tempo a chiedergli niente, che arriva la sua auto a prenderlo, suo padre gli intima di lasciare subito New York.

Avvilito e con il cuore infranto, mi guarda e mi dice che per lui, è stato bello passare del tempo con un’amica come me.

Mi volge un altro sguardo, sta aspettando che gli dica qualcosa, forse per tramutare la parola amica in qualcos’altro.

Ma la mia mente vuota e confusa, non mi permette di emettere alcun suono, avevo detto a Chat Noir di aspettare, ma non mi aveva ascoltata, un altro rifiuto sarebbe stato devastante per me.

Lo vedo arrabbiato quando entra nell’auto e mi dice che suo padre aveva ragione, che non sarebbe mai dovuto venire a New York.

L’ho deluso.

La macchina parte e io la guardo girare l’angolo.

Alya scende di corsa dalle scale, mi prende le spalle e se avesse potuto mi avrebbe preso a schiaffi, me li sarei meritati tutti.

“Lo hai lasciato andare? Sei forse impazzita?”

“Che cosa avrei dovuto fare?” Le chiedo, come se non lo sapessi.

“Non importa cosa avrei fatto io, ma cosa avresti fatto tu. Cos’è Adrien per te? Un amico o più di un amico?” Ci ha pensato lei con due semplici domande a farmi uscire da quello stato catatonico provocato dalla partenza di Chat Noir.

Non posso permettermi di perdere anche lui.

Cerco il cellulare nella borsetta, scarico, ovviamente, la mia solita fortuna, a volte mi chiedo se il maestro Fu, abbia fatto bene a dare a me il miraculous della coccinella, io che sono sempre perennemente sciagurata.

Caso vuole che un po’ più avanti riesca a trovare una bicicletta, la raccolgo e ci salgo in sella, corro incontro alla tua macchina, urlando al vento di fermarti.

Non mi senti.

Cado rovinosamente.

Adrien, io ti amo”.

*

Luka aveva ragione, questo viaggio a New York, mi ha aiutato a capire che nessun altro, potrà prendere posto nel mio cuore, se non te.

*

FINE

*

Ciao a tutti! Questa one shot, l’ho scritta di getto, dopo aver visto per l’ennesima volta lo speciale di New York, questa, è specialmente incentrata sui pensieri di Marinette per Adrien, avevo in mente di scrivere anche qualcosa sui pensieri su  Chat Noir.

Spero abbiate gradito.

Alla prossima.

  
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