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Autore: thespoonriver    23/12/2020    1 recensioni
Naruto Uzumaki e Sasuke Uchiha frequentano l'accademia ninja. Entrambi hanno dei disguidi personali, ma un evento maldestro, come quello di un bacio, cambia la dinamica della loro relazione.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Sasuke Uchiha si apprestava ad uscire dall'atrio dell'accademia. A Konoha la giornata risplendeva in un tepore oramai che si protraeva da giorni. Le belle giornate permettevano più allenamenti e per il giovane ragazzo Uchiha si stava rafforzando la voglia di approfondire le tecniche apprese. Per l'Uzumaki, invece, le belle giornate volevano dire cibo e scorpacciate, oltre ad infastidire Sakura Haruno. Da quando aveva scoperto di far parte del team 7 con Sasuke e Sakura viveva una dimensione ambigua di adattamento. Era sempre più convinto che un giorno avrebbe brillato, ma la distanza e il modo scostante in cui tutti lo trattavano sembravano inasprire ulteriormente la sua voglia di mettersi nei guai. Non aveva mai pensato alla condivisione dei suoi momenti con gli altri, fin quando non aveva esperito egli stesso cosa significasse avere qualcuno con cui parlare della più banale delle cose. Un punto di vista certamente distante rispetto a quello di Sasuke che invece vedeva negli altri un pretesto, una perdita di tempo. Quando quell'incidente del bacio era entrato nella sua vita, nell'accidentalità, aveva iniziato a ripensare a quegli occhi azzurri e a quel sorriso da birbante. Ma lui odiava Uzumaki. Era un incompetente, un buono a nulla. Una persona in grado di distruggere e di creare discordie. Eppure, quelle labbra umide che sapevano di latte e Ramen gli erano piaciute. Esse si erano posate frettolosamente sulle suo, provocando un nuovo e profondo brivido lungo la schiena. Il primo bacio, non lo avrebbe confessato a nessuno. Pur essendo il ragazzo più popolare dell’accademia, non perdeva mai tempo con le ragazze e neppure aveva intenzione di domandarsi quali fossero i suoi gusti romantici…
Non doveva pensare a questo, lo diceva anche il terzo Hokage chi vive in solitudine spesso subisce il fascino dell'abbandono, un fascino letale per chi desidera semplicemente eccellere.
Rientrò quatto nel piccolo appartamento e tolse da un panno di lino alcuni biscotti che aveva recuperato; guardava dalla finestra le persone passare, talvolta i genitori con i loro bambini. Per farsi forza aveva sempre raccontato a sé stesso di non potersi abbattere, non doveva lasciare che l'amore o i banalissimi sentimenti gli facessero perdere l'obiettivo principale. Dopo una breve sosta e dopo aver rinfrescato il viso, si allontanò verso un luogo verde appartato de Il Villaggio della Foglia. Mentre cercava di camminare con un libro fra le dita, vide Naruto intento a guardare l'orizzonte.
È proprio un buono a nulla, quello. Non capisco come abbiano fatto a concedergli di stare in squadra con me, pensò il giovane rimanendo incuriosito dallo stupore che il biondino regalava ad ogni cosa. Entrambi erano soli, ma a differenza sua, Naruto sembrava amare molto di più la vita. Faceva discorsi troppo elaborati, da adulti. Uzumaki dovette accorgersi della sua presenza perché si alzò in piedi e gli andò incontro, grattandosi la testa e mostrandogli un sorrisetto furbo
«Salve, Sas'ke» esordì per primo, il piccoletto, «bella giornata eh?» proseguì
«Con uno scocciatore come te, attorno, per nulla… microbo» lo sferzò l'altro con tono di sfida
 «sei sempre un simpaticone» il biondino gli diede un buffetto su una guancia
«toccami di nuovo e giuro che non troveranno neppure i tuoi resti» lo stizzì Sasuke, arrossendo un po'. Non voleva assolutamente avere contatti con quello là, il semplice fatto di stargli vicino destava preoccupazione. Si era ritrovato, la notte precedente, a pensare a lui. Ma erano incompatibili, anche per una semplice chiacchierata.
«Come no, ma se l'altra volta te la sei fatta sotto» ridacchiò Naruto
«Sei anche un tizio goffo e scorbutico» azzardò all'improvviso il biondo, Sasuke inarco un sopracciglio e pensò di aver sentito male. Goffo? Lui? Ma se non guardava neppure dove metteva i piedi come si permetteva di parlargli in quel modo? Ma del resto lui non avrebbe mai percepito la serietà.
Sasuke digrignò i denti
«Esattamente ciò che ho detto»scandì nuovamente
«ora mi hai stufato» il moro l'afferrò per il colletto della tuta arancione e lo portò all'altezza delle sue iridi, guardandolo in cagnesco. Ma come si permetteva questo qua? In lui, però, si fece strada un ulteriore presentimento: voleva colpirlo o stargli accanto? Il profumo del giovane arrivava di più dal momento che la folata di vento li rendeva sempre più inermi, spostando solo i capelli. Rimanendo in silenzio per qualche minuto, si decise poi a metterlo giù, «forse hai ragione è meglio non sprecare energie con certi perdenti» proseguì, piccato, lui dandogli le spalle.
 
Il mattino seguente Sasuke entrò nell'accademia e notò una folla di ragazze intente a dargli corda, sbuffò di nuovo. Possibile che quelle noiose dovessero infastidirlo così tanto e convincerlo ad arrivare sempre un minuto prima rispetto a lezioni, discorsi, colloqui? La sua vita era un inferno. Uzumaki, invece, se ne stava lì con la testa sul banco. Non aveva dormito? Si ritrovò a pensare a delle ipotesi, fin quando non fu Sakura ad andargli incontro e ad iniziare a blaterare. Anche il biondo si accorse che loro lo stavano osservando e Sasuke decise di abbassare lo sguardo e ignorare entrambi. Durante la lezione del ninja esperto, Sasuke prendeva appunti di rado, concentrato sui pensieri che lo attanagliavano su Naruto. Neppure quella notte era riuscito a chiudere occhio; il biondino, quel superficiale, sembrava non dare peso a quanto fosse successo. Al bacio. Ma era solo un bacio no? Due labbra che si posano, per sbaglio peraltro, e basta. Eppure, no, come una moviola cinematografica, continuava a rievocare quei momenti. Il Ninja esperto iniziò a dissertare su delle tecniche antiche, risalenti al Bushido, e al periodo feudale. Sasuke, annoiato, alzò la mano per rispondere a tutte le domande rivolte dal professore ma Naruto se ne uscì con una battuta sgradevole e ignorante. Il signor Mitsumaro, che li osservava, decise di giungere ad una conclusione: Che ne direste di lavorare a una ricerca insieme? Credo che lavorare insieme vi aiuti. Siete anche in squadra insieme? Vero?
«Mitsumaro-Senpai, la prego, non mi sembra il caso. Uzumaki non ha voglia di studiare e mi farebbe perdere solo tempo. Credo che lei possa trovare qualcun altro adeguato alla sua preparazione. Io sono il primo della classe; è meglio che io studi da solo» sapeva di peccare di presunzione, ma tutto sommato stava delineando semplicemente dei fatti logici.
 «Signor Uchiha, credo che proprio per questo lei potrebbe lavorare con il Signor Uzumaki»
 «Uchiha è un pallone gonfiato, molto presto sarò io il primo della classe!»sbottò Naruto sobbalzando dal suo banco.
«Certamente, ignorantello…» Sasuke incrociò le braccia al petto e rise amaramente.
«Credo proprio che dalla vostra unione nascerà un’ottime dissertazione» Senpai sembrava convinto di ciò che stava dicendo.
 
Incredibile quel buono a nulla era riuscito a farsi mettere di nuovo in squadra con lui. Non era neppure riuscito a scegliere un ambiente neutrale dove studiare, ma era stato costretto ad andare in territorio Uzumaki. Il puzzo che proveniva dall'atrio principale del suo appartamento era nauseabondo; non fu neppure costretto a indugiare sul perché di quel mal odore poiché si accorse delle scodelle non lavate di Ramen su tavolino e piano cottura. Uno schifo. Il biondino lo accolse con un sorriso genuino e gli offrì addirittura del thé, che prontamente rifiutò.
«da dove iniziamo?» chiese lui, facendo spazio tra quei rifiuti
«dalle basi» rispose prontamente «forse è meglio se ci spostiamo» convenne Sasuke, notando quello schifo.
«Perdonami, Sas’ke, oggi non è venuta la signora Minato a fare le pulizie»
 
chiese scusa, mortificato, con sincerità. Uno strazio per Sasuke. In questi momenti notava davvero la solitudine nei suoi occhi, l'abbandono anche dell'ambiente circostante in cui viveva. Sì, c'era un adulto che ogni tanto si occupava di lui ma il vuoto e la sporcizia la dicevano lunga.
biascicò, schiarendosi la voce, «pensavo di ripassare prima un po' di storia e ripercorrere le fasi salienti della via del guerriero» tenò di sviare la situazione per non aggiungere maggiore pesantezza alle parole precedenti. Via del guerriero? Dallo sgomento che illuminò le sue iridi si rese conto, anzi fu una constatazione, che avrebbe dovuto spiegargli tutto dall'inizio. Sasuke portò le gambe alla vita e le piegò iniziando a spiegare la sua parte. Straordinariamente, trovo il biondino intento ad ascoltarlo e che di tanto in tanto prendeva gli appunti. Dopo una manciata di minuti, sembrò spostare l'attenzione su altro e iniziò a vagare con la mente.
«guarda che se mi ascolti solo per mezzo secondo, finiremo per fare brutta figura. Anzi tu mi farai sfigurare» il moro incrociò le braccia al petto e lo guardò male «Non solo dimostri una preparazione latente ma ti permetti anche di giocare e non prestare attenzione»
«ero distratto» si discolpò l'altro, accigliandosi «non l’ho fatto apposta»
«non dovresti esserlo! Si può sapere a cosa pensa quella testa bacata?» chiese di rimando, l'altro
«A te» sussurrò il ragazzo dagli occhi azzurri. Sasuke sgranò gli occhi dallo stupore e rimase in silenzio. Il biondino avvicinò il busto nella sua direzione e sembrò guardargli le labbra per qualche momento, finché non le poggiò sulle sue. Cosa? Sasuke, in quel momento si rese conto che no, i baci di Naruto non facevano schifo e che avrebbe voluto di più, in futuro. Non fu neppure in grado di scostarsi, ma rimase lì come un colpo raggelato dallo sgomento.
Quando l'altro si staccò, gli sorrise. Il minore degli Uchiha rimase impassibile, incapace di dire qualsiasi cosa e lo osservo per momenti interminabili.
 
 Lo stupore, l'incauta iniziativa di invaderlo così, di sconvolgerlo in quel modo lo fecero imbestialire. Era un altro atto insensibile? Lo stava prendendo in giro? Lui rifletteva, rifletteva su tutto. Invece quello là si permetteva di baciarlo. Due volte. Non era possibile un affronto simile, maledetto insensibile e superficiale.
«È divertente? Oh sì, dev’essere proprio uno spasso agire come fai tu senza pagarne le conseguenze.» Il più piccolo dei fratelli Uchiha odiava gli irresponsabili. Con la loro incuria, rovinavano le vite dei tanti che avevano sempre una minuziosa lettura di tutto.
domandò Sasuke iracondo, mentre Uzumaki scuoteva la testa. Il moro si alzò in piedi e gli puntò il dito contro
ribadì Naruto
«allora perché mi baci? Cioè io sono un ragazzo, tu anche. Ma poi non andiamo nemmeno d'accordo»
«Non ho riflettuto ho agito, come ritenevo giusto»
«come sempre» sbuffò il moro, avvalorando la tesi che aveva sempre sostenuto «ignaro delle conseguenze. Pensavo ti piacessero le ragazze»
«Non volevo offenderti, non questa volta» cercò di discolparsi ulteriormente l'altro, «non so cosa mi piace o quale tipo di persona. Ma tu, nonostante ci odiamo, mi piaci»
«E cosa speravi di ottenere?» domando curioso «un pugno? Ti piaccio io? Che assurdità!»
«Non so neanche questo, Sas'ke» Notò uno sbrilluccichio strano negli occhi del ragazzo biondo, come se fosse sincero «Sì, mi piaci, come ho detto»
«Sai, forse non lo sai ma ci sono volte...» bofonchiò Uchiha «ci sono volte in cui vorrei strangolarti ed altre in cui… in cui» Naruto si avvicinò ed azzardo un ulteriore bacio a stampo. Questa volta il moro chiuse gli occhi e schiuse le labbra, rimanendo sospeso in interminabili minuti. Avvertì una forte scossa fisica, oltre che emotiva, e d’istinto poggiò il palmo della mano sulla spalla del ragazzino dagli occhi azzurri. Solo poco dopo si staccarono.
 
 Naruto abbassa la testa e incrocia le dita, mentre Sasuke sospira desiderando a tutti i costi di abbracciarlo. Di baciarlo, un’altra volta. Ma non lo fa, non prende l’iniziativa. Non può cadere così in basso. Non può lasciare che il suo essere dipenda da un altro, perché loro due ne sono la prova; sono stati abbandonati e non esiste il lieto fine, non esiste l'amore.
L'amore, quelli come loro, possono solo sognarlo. Sasuke non è gay. Sasuke non desidera i ragazzi, desidera, senza etichette, Naruto Uzumaki. Non sa bene perché ma saggiando di nuovo le sue labbra è convinto di tutto ciò. È convinto di desiderarlo.
 
Ciao! Questa è la mia prima fic a tema Naruto. La coppia SasuNaru per me è molto sensata, per cui avevo pensato di iniziare a immaginarmeli insieme già dall'inzio attraverso qualche pensiero giovanile e un'interrogazione interiore. La storia è molto breve, cerca di aggiungere degli elementi non presenti nel manga o nell'anime, tipo l'accademia teorica o il signor Matsumara. Ma in questo contesto, volevo inserire anche un piccolo momento tra loro.
Spero di non aver creato troppi danni.
   
 
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