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Autore: Donatozilla    27/12/2020    3 recensioni
[Ambientato dopo la Saga dello Shie Hassaikai]
Dopo la sconfitta di Overhaul e la salvezza di Eri, Izuku Midoriya e i suoi compagni della 1-A possono finalmente passare un periodo di tranquillità e serenità. Ma la pace è interrotta dopo l'apparizione di un misterioso e violento vigilante con mostruosi poteri che non si fa scrupoli ad uccidere i criminali nelle maniere più brutali... e che sembra nutra un profondo odio e disprezzo nei confronti di Katsuki Bakugo. Chi è questo misterioso vigilante? E perché odia così tanto Bakugo al punto da volerlo uccidere?
Genere: Azione, Dark, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Sorpresa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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LET THE DEVIL IN
Capitolo 0: Notte di sangue
 
La seguente storia è ambientata dopo la Saga dello Shie Hassaikai.
 
 
Musutafu, Giappone, ore 03:00 del mattino.
 
Le strada della grande metropoli erano totalmente deserte. Tutti erano nelle proprie case a dormire per essere ben riposati per il giorno dopo. Beh… tutti apparte quattro individui nascosti in un vicolo di fronte ad un appartamento a più piani.
 
I suddetti individui erano composti da Goro Fukui un uomo alto, estremamente muscoloso e pelato con addosso una semplice cannottiera e jeans sporchi e logori. Al suo fianco vi era Margaret Dillon(*), una donna americana dai lunghi capelli rossi e con addosso una tuta e dei pantaloni di colore verde. Dietro di lei c’era poi Ichiro Hayashi un uomo alto quanto il primo, non muscoloso quanto lui ma abbastanza robusto da risultare intimidatorio, con delle corna di toro che spuntavano dai lati della testa coperta dai capelli neri e con addosso un gilet che indossano solitamente i cowboy e jeans neri e attillati. E alla fine vi era Katsu Iwata un altro uomo, più basso degli altri due, con addosso quello che pareva uno smocking e dei pantaloni neri. Il suo vestiario era completato con un cappello simile a quello di un prestigiatore, facendolo sembrare fuori luogo in compagnia dei tre.
 
Il gruppo dei quattro individui era una banda di aguzzini e piccoli criminali a cui solitamente molte famiglie chiedevano dei prestiti, o addirittura protezione. Ovviamente ognuna di queste cose dovevano poi essere ripagate, e se non accadeva… diciamo che le famiglie che hanno avuto la sfortuna di non pagare in tempo non hanno ami più visto la luce del giorno.
 
E questa volta la famiglia sfortunata a non aver pagato è stata la famiglia Uraraka.
 
“Abbiamo dato loro un mese più” disse Goro ai suoi compagni con un tono irritato “Abbiamo dato loro un mese in più per poter trovare i soldi e pagare, eppure ancora niente. Sono in ritardo… di nuovo!” ripeté stringendo il pugno destro mentre la rabbia dentro di lui per il ritardao pagamento cresceva.
 
Margaret si limitò a scuotere la testa “Quanto scommettiamo che chiederanno un altro po’ di tempo?” chiese quasi come se fosse la prassi, mentre Katsu si mise a ridacchiare “Più sicuro di quando abbiamo fatto una visitina alla famiglia Tanaka”.
 
Ichiro si grattò il corno sinistro “E la mocciosetta degli Uraraka?” “Prego?” chiese Goro voltandosi verso il compagno. “Loro figlia… come si chiama… Ochaco no? Vive nei dormitori della U.A.. Non dovremmo, non so… sbarazzarci di lei? Potrebbe rivelare alle autorità che siamo stati noi ad ucciderle i genitori”.
 
“Lo escludo” rispose immediatamente Margaret “Sa che i suoi genitori hanno chiesto un prestito a qualche banda… ma non sa che siamo noi” concluse con un ghigno.
 
“Perfetto allora” disse Goro scrocchiandosi le nocche delle mani “La ragazza non la tocchiamo... uccideremo solo i suoi genitori. Preparatevi ragazzi. Si va in scena”.
 
Tuttavia, ignari ai quattro criminali, un individuo sopra un tetto del vicolo aveva ascoltato la loro conversazione e si mise dunque a parlare… con se stesso?
 
“Sì hai sentito bene… questi quattro balordi vogliono uccidere una famiglia innocente perché non hanno pagato in tempo il loro debito. Sì, manda in bestia anche me. Cosa ne dici? Vogliamo mostrar loro cosa succede quando qualcuno minaccia degli innocenti di fronte a noi?” una sostanza nera cominciò ad avvolgersi intorno al corpo dell’individuo “Eheh… sapevo che non avresti rifiutato” disse il misterioso figuro, mentre la sostanza nera avvolse completamente il suo corpo facendolo aumentare di altezza. Si gettò dunque dal tetto atterrando dietro ai quattro prima che potessero uscire dal vicolo.
 
Il rumore di qualcosa che atterrava dietro i quattro li fece immediatamente voltare. “Che dia… chi è là?!” disse Goro mentre Margaret cominciò a creare scariche elettriche dalle sue mani, Katsu fece uscire dal suo cappello un fucile e Ichiro si mise in una posizione che richiamava molto quella dei tori pronti a lanciarsi all’attacco.
 
Nessuna risposta.
 
“Chiunque tu sia fatti vedere subito” ripete Goro facendosi avanti “E magari ti lasceremo vivere”
 
Nessuna risposta.
 
“Fammi friggere chiunque si trovi lì Goro” disse Margaret mentre le scariche elettriche sulle sue mani cominciavano ad aumentare “Così imparerà a ficcare il naso negli affari degli altri”.
 
“Che Quirk interessanti che avete lì”.
 
I quattro si bloccarono, mentre un brivido freddo attraversò le loro schiene. La voce che avevano sentito… non aveva nulla di naturale. Nulla di umano. Era come se due voci differenti stessero parlando allo stesso tempo, creando un effetto terrificante.
 
“La donna ha un Quirk che le permette di creare elettricità. Il piccoletto ha un Quirk che gli permette di tirare fuori dal suo cappello qualsiasi tipo di arma. Il cornuto ha un Quirk mutante che gli da corna da toro e presumo forza amplificata. Il pelatone e, presumo, anche il capo di questo gruppetto ha un Quirk che aumenta la sua forza e la sua potenza a giudicare dai suoi muscoli” osservò l’individuo nell’ombra “Devo dire che questi Quirk sono alquanti interessanti… e potenzialmente letali… se fossero in mani più capaci ovvio”.
 
“Che cosa hai detto verme?!” disse Goro facendosi ancora più avanti “Hai idea di chi siamo noi? Noi siamo…” “Una banda da quattro soldi” interruppe la voce “una che sarà anche abbastanza facile da sconfiggere. Abbiamo affrontato di peggio”.
 
“Abbiamo?” chiese confuso Goro mentre la tensione del gruppo si faceva sempre più pesante “Che cosa significa… abbiamo? Non sei da solo?” “Oh ma cosa ve ne importa di chi siamo?” continuò la voce “Tanto… sarete presto tutti morti per potervi interessare su chi siamo”.
 
Il gruppo non riuscì neanche a processare ciò che era stato appena detto, che un tentacolo nero uscì dalle tenebre prendendo Katsu per il collo e trascinandolo nelle ombre. “NO! NO! RAGAZZI AIUTO! AIUTATEMI!” gridò il nano criminale mentre sparava verso l’oscurità sperando di colpire il misterioso assalitore.
 
Gli altri tre non riuscirono a fare nulla, se non rimanere fermi e terrorizzati a guardare il loro compagno venire trascinato nell’ombra. Non riuscirono a vedere ciò che stava accadendo, ma dagli spari compresero che Katsu stava continuando a sparare contro l’assalitore... che o per qualche miracolo riusciva a schivare proiettili ravvicinati, o era stato colpito e non si era fatto minimamente niente.
 
“NO! TI PREGO NO! NON FA…” *CHOMP*.
 
Un rumore disgustoso interruppe le urla di terrore di Katsu, e fece crescere la già di sua grande paura dei tre suoi compagni. Le loro orecchie avevano sentito bene, ma i loro cervelli rifiutavano di processare il rumore che avevano appena sentito: il rumore di qualcosa che veniva mangiato.
 
Margaret trattenne un conato, mentre Ichiro fu sul punto di svenire. Goro nel mentre indietreggiava sempre di più, mentre il metallico odore del sangue cominciò a farsi strada tra le narici dei tre criminali rimasti.
 
“Mmmm… teste criminali… le nostre preferite” disse la voce mostruosa che a questo punto, per i tre sopravvissuti, doveva appartenere a qualche demone “Vediamo che sapore avete voi tre”.
 
Una figura oscura ed molto alta saltò fuori dalle tenebre avventandosi verso Ichiro, troppo spaventato e sotto shock per potersi difendere. L’oscurità del vicolo e della notte rendevano impossibile capire l’aspetto del mostro anche se in una situazione del genere era l’ultima delle preoccupazioni. La creatura spalancò quelle che parevano enormi fauci per poi mordere la spalla destra di Ichiro facendolo urlare e facendo spargere sangue sul terreno.
 
Le urla di Ichiro fecero uscire Margaret dal suo trance di terrore. “A-allontanati da lui bastardo!” gridò la donna sparando elettricità dalle mani contro la creatura. Essa in un attimo saltò via da Ichiro che fu colpito dall’elettricità scaturita dalle mani di Margaret. Margaret, per la paura e l’adrenalina, non era riuscita a controllare il potere delle sue scariche elettriche che colpendo Ichiro lo uccisero all’istante, lasciando al suo posto solo un corpo carbonizzato. “N-NO! ICHIRO!” urlò la donna rendendosi conto di aver ucciso il suo compagno. “Non male” si complimentò il mostro “Delle scariche del genere avrebbero potuto essere una seccatura per noi… ma non sarebbero state abbastanza da ucciderci” si avvicinò a Margaret “Con quel colpo ci hai portato via uno spuntino che pareva squisito… oh beh…” anche se era troppo buio, Margaret riuscì a vedere sul volto nella creatura un sorriso dai denti aguzzi “Almeno rimanete voi due”.
 
Si lanciò contro Margaret che, presa alla sprovvista, provò a lanciare un ennesima scarica elettrica contro il nemico che riuscì a schivare il colpo senza problemi. L’avversario fece cadere Margaret al suolo, con lui sopra di lei e con scatto fulmineo, la azzannò al braccio sinistro.
 
Margaret urlò, il dolore e il terrore che le impedivano di concentrarsi e di poter usare i suoi poteri. Guardò dritto verso Goro che era rimasto a guardare il tutto con gli occhi spalancati e terrorizzati. “G-GORO! TI PREGO! A-AIUTAMI!” gridò lei al suo capo sperando nella sua ultima salvezza.
 
Goro rimase immobile per qualche secondo… per poi voltarsi e scappare via dal vicolo. “G-GORO! N-NO! NON LASCIA…” non poté finire la frase che il mostro le strappò il braccio facendola urlare a squarciagola.
 
“Maledizione… maledizione” continuava a ripetersi Goro mentre fuggiva via. Una parte di sé si odiava per aver abbandonato la sua compagna… ma cos’altro poteva fare? Quel mostro era grosso il doppio di lui, e molto probabilmente addirittura più forte. Che speranze avrebbe avuto se avesse provato ad aiutare Margaret? Sarebbe finito morto proprio come Katsu e ora come Margaret.
 
I suoi pensieri furono interrotti quando un tentacolo nero proveniente da sopra di lui lo prese d’un tratto per il collo. Fu immediatamente trascinato per aria, finché non arrivò sopra un palazzo dove il tentacolo lo lascò cadere sul pavimento del palazzo.
 
Il tentacolo gli lasciò il collo, per poi andarsi a ritirare nelle ombre… al suo legittimo proprietario. “Non puoi andartene così da una discussione” disse la voce del mostro “Non è buona educazione. Ci sentiamo molto… molto… offesi”.
 
“Cosa… cosa hai fatto a Margaret?!” si limitò a chiedere Goro mentre si rialzava. “Sul serio? Voi criminali avrete le teste dure, ma non siete così stupidi” si limitò a rispondere la creatura nelle ombre “Abbiamo divorato la testa al nanetto. Cosa pensi che abbiamo fatto alla donna elettrica?” finì con un tono ironico.
 
“Tu… mostro schifoso…” ringhiò Goro “Hai ucciso Margaret!” “E tu l’hai abbandonata al suo destino. Non sei certamente migliore di noi” si limitò a sghignazzare la creatura.
 
“Ora basta! Basta scappare! Ti ucciderò con le mie mani!” urlò Goro pronto a combattere e a vendicare i suoi compagni. “Oh. Vogliamo proprio vederti provare” rise il nemico mentre Goro, preso dalla rabbia e dalla furia, si lanciò verso le ombre da cui proveniva la voce. E proprio da lì, a grande velocita, uscì la grossa figura del mostro che si lanciò contro  Goro.
 
Goro, senza neanche vedere in faccia la creatura, caricò nel suo pugno sinistro tutta la forza che il suo Quirk poteva permettergli, e colpì il suo avversario dritto al petto. Si aspettò un miracolo. Si aspettò che la sua forza sarebbe stata abbastanza da poter sconfiggere immediatamente il mostro o, come minimo, capace di fargli abbastanza male. Ma non accadde nulla di tutto ciò. Osservò con puro terrore il suo pugno ancora in contatto col corpo nero attraversato da venature bianche del mostro che se ne stava fermo senza far niente, come se invece di essere stato colpito dal pugno di un uomo il cui Quirk gli permetteva di aumentare la sua forza fosse stato invece punto da una fastidiosa zanzara.
 
“Non ci aspettavamo nulla da te” disse la creatura con tono sarcasticamente deluso “Ma ci hai delusi lo stesso” e con la sua mano artigliata prese Goro per il collo, alzando in aria in modo che Goro potesse vederlo in faccia.
 
Goro rabbrividì vedendo gli enormi occhi bianchi della creatura che lo fissavano e i denti aguzzi della sua bocca da cui scendeva della bava. “Occhi… polmoni… pancreas… tanti spuntini e così poco tempo” disse il mostro con un largo e spaventoso sorriso sul suo volto. Spalancò l’enorme bocca e da essa uscì una lunga lingua con cui leccò il volto di Goro, che scalciava e colpiva con i suoi pugni il braccio della mostruosità che si trovava di fronte a lui per potersi liberare invano.
 
Il mostro fece rientrare la lingua nella sua bocca, che spalancò ancor di più per poter finalmente assaporare il suo ultimo pasto. “NO! NON FARLO! TI PREGO!” “è ora di cenaaaaa” si limitò a rispondere il mostro cannibale facendo scendere le sue fauci sulla testa di Goro.
 
*CHOMP*
 
 
(*)Margaret Dillon è la versione di questa storia di Max Dillon alias Electro nei fumetti Marvel
   
 
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