Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: cin75    02/01/2021    5 recensioni
Dean arriva in Paradiso, il tempo di una canzone e il suo Paradiso diventa perfetto con l'arrivo di Sam. Ma c'è qualcuno che il cacciatore ancora non ha incontrato da quando è tra i pascoli celesti. Il suo migliore amico. E c'è qualcosa di importante che i due devono chiarire.
P.S.: questa storia è nata in poche ore perchè scrivendone una che già andava avanti da molto tempo, mi sono resa conto che questa era il pezzo mancante. E' incasinato lo so, ma abbiate pazienza.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Ehi Sammy!”
“Dean!”
Poi il più bello degli abbracci. Quello che Sam e Dean non erano riusciti a scambiarsi prima che la vita o la morte li dividesse.
“Mi sei mancato Dean. Mi sei mancato tanto!” fece Sam prima di sciogliersi dall’abbraccio fraterno.
“Anche tu, Sammy. Anche tu, anche se da quando tutto è successo e mi sono ritrovato qui, mi è sembrato davvero ..davvero il tempo di una canzone!” fece Dean, restando con la mano ferma sulla spalla del fratello appena ritrovato.
“Cosa?? Davvero?!” esclamò sorpreso Sam.
“Ricordi quella canzone, “Carry On, my wayward son”  dei Kansas?!” gli domandò sorridente.
“E’ un classico!” asserì il minore.
“Certo che lo è!” convenne Dean.
“Solo tu potevi andartene in giro per le strade sconfinate del Paradiso con lo stereo a tutto volume suonando rock classico!” gli fece presente, compiaciuto, Sam.
“Ehi!! morire non vuol dire perdere lo stile!!” asserì orgoglioso ed entrambi risero.
Poi ad un tratto Dean divenne serio.
“Ehi...ehi...come facevi a sapere che ero qui e che me ne ero andato in giro per il Paradiso?!” domandò curioso. “Hai visto Bobby anche tu?”
“Cosa?. Bobby??”
“Sì, mi ha...diciamo così...accolto lui quando sono arrivato. Mi ha detto che in pratica in giro ci sono mamma e papà in una casa tutta loro. Rufus ha accalappiato niente di meno che Aretha Franklin e poi tutti gli altri!”
“Wow..è magnifico, ma no!”
“No?!”
“No. Io, sì insomma...come dici tu, sono stato accolto da Castiel e ..”
“Castiel?”
“Sì, ero un attimino spaesato appena arrivato ma lui mi ha rasserenato. Mi ha spiegato un paio di cose, mi ha detto di te, dove poterti trovare e credo..credo che mi abbia letteralmente teletrasportato qui. Penso che abbia di nuovo le sue ali ora!!”
“Tu hai visto Cass?!”
“Sì, te l’ho appena detto. Perché tu...tu non lo hai...cioè voi non vi siete ancora incontrati?!”
“No, Sammy. So solo che Jack lo ha tirato fuori dal Vuoto, ma non so come, né quando né perché. Ma a quanto pare il nostro legame profondo.” disse enfatizzando con sarcasmo. “..non gli è bastato per farsi vedere anche da me.”
“Ma forse..”
“Forse per portare il suo culo piumato qui giù o..” e ci pensò. “...o qui su, ovunque sia insomma...per salutarmi, che ne so?!, forse dovrei finire all’Inferno?!” fece decisamente offeso. “Dopo quello ...quello che ha fatto...che ha detto quella dannata sera...”
“Ok, ok...avevo immaginato il nostro incontro decisamente più tranquillo, ma tu mi sembri davvero...”
“Incazzato?!” finì per lui, Dean. E Sam ne restò perplesso. C’era dell’altro in quella piazzata di suo fratello.
Cavolo!! era in paradiso da poco e già doveva mettere pace all’ennesimo battibecco fra quei due.
“Ok, senti. Io non penso che Castiel ti stia evitando. Non...” provò a mediare.
“Invece sì. Lo so!!” si fece sfuggire Dean, che distolse immediatamente dopo lo sguardo.
Sam lo osservò. Sì! c’era decisamente altro sotto. Altro che era successo, altro che non sapeva, altro che Dean a quanto pare non gli aveva mai detto.
“D’accordo. So che quando Castiel è stato portato via dal Vuoto per te è stata dura perché hai dovuto assistere a tutto senza poter fare niente. E il fatto che tu abbia sempre e solo accennato a quel momento, mi fa accendere una lampadina. E poi questo, il modo in cui hai appena reagito..insomma...che cavolo è successo quella sera al bunker?!”
“Lascia stare..è passato tanto tempo e non...”

“Ascolta..”
“Sammy, senti godiamoci la nostra reunion e ...”
“Sta’ zitto e ascoltami. Per favore!” disse poi dolcemente mentre Dean sospirò in assenso. “Per noi c’è tempo ormai..ora come ora mai frase come “abbiamo l’eternità davanti” è più adatta. Ma voglio iniziare questo nuovo viaggio con te, con mio fratello, sapendo che anche lui è in pace , finalmente in pace. Niente rancori o cose lasciate in sospeso con chiunque sia. Quindi ora mi dici tutto e se potrò, farò di tutto per aiutarti, perché lo vedo che , qualsiasi cosa sia quello che è successo, ti fa stare male.”
Dean lo fissò e anche in quel momento, in quel luogo, ebbe conferma che Sam era l’unico che lo leggeva dentro ed era capace di fargli fare quello che voleva.
“La sera che il Vuoto lo ha portato via , Cass mi disse delle cose. Cose che mi hanno cambiato, che mi hanno sconvolto, che mi hanno confuso.”
“Che cosa ti ha detto?!”
“Billie ci aveva messo alle corde, ci avrebbe uccisi. Non avevamo niente per difenderci e lo sapevamo, ma ad un certo punto Cass disse che lui sapeva cosa poteva fermarla. A quanto pare, quello che non sapevamo né io né te , è che quando Jack morì e Cass andò in Paradiso per cercarlo c’era il Vuoto a reclamare l’anima di Jack..”
“Cosa??!” fece sconvolto Sam.
“Già e per portare a termine l’incantesimo Cass ha fatto un patto con il Vuoto. La sua vita in cambio di quella di Jack.” rivelò ad un Sam sempre più basito. “Ma il Vuoto non volle prenderlo subito, e disse a Cass che nel momento in cui si fosse concesso di essere felice sarebbe tornato e lo avrebbe portato via per sempre.”
“Ok, ma cosa c’entra questo con il Vuoto che si manifesta e la felicità di Castiel. Che c’era da essere felici quella sera!?” domandò giustamente perplesso Sam, ormai appassionato al racconto del fratello.
“Cass mi disse che credeva che provare o avere la  felicità sarebbe stata una maledizione per lui, ma poi aveva capito che la felicità non era nel provarla o nell’averla, ma solo nell’essere presente , nel dirlo semplicemente. E lui finalmente lo aveva capito grazie a noi. A me. Mi disse che vedermi agire come facevo per amor tuo, o per Jack o per l’umanità, lo aveva cambiato. Che non ero un crudele assassino come mi vedevano i nostri nemici, ma che ero forte e buono e altruista e che ogni cosa che avevo fatto lo avevo fatto solo per amore. E lui aveva imparato da questo, era cambiato per questo e che...” e poi si fermò e deglutì. Forse rammarico, forse imbarazzo, forse frustrazione.
“E, cosa?!” lo incoraggiò Sam a continuare.
Dean lo fissò, guardò oltre quel ponte su cui erano e che somigliava tanto a quel ponte che li costrinse a raggiungere Jo, Ellen e Rufus in quella città invasa da demoni che poi si rivelarono essere solo visioni creati dal cavaliere Guerra.
“Lui mi disse che...mi amava!” confessò con lo sguardo basso.
“Ohw!!” esalò Sam non sapendo davvero cosa dire. “Nel senso che lui ti amava ...amava?” azzardò, non per altro per capire come poter aiutare il fratello ad affrontare qualsiasi cosa avrebbe dovuto affrontare una volta che lui e Castiel si fossero rivisti. Perchè sarebbe accaduto prima o poi.
“Non lo so, Sammy. Non lo so!!” rispose quasi frustrato. “Tutto quello che già mi aveva detto mi aveva turbato, ma poi quella...chiamala confessione, chiamala come vuoi, mi ha sconvolto e un attimo dopo mi sono ritrovato sul pavimento a fissare Cass che veniva avvolto e portato via dal Vuoto.” gli raccontò. “Non sono riuscito a capire cosa volesse davvero dire, non sono riuscito a dirgli niente, a rispondergli quello che magari aveva bisogno di sentirsi dire.”
“E cosa gli avresti risposto?!” si lasciò sfuggire con troppa curiosità il minore.
Dean intuì quella curiosità e fulminò con lo sguardo il fratello.
“Andiamo Sammy!! Mi conosci e mi conosci bene!!” asserì Dean. “Ma lui...lui meritava una risposta, una qualsiasi risposta da parte mia che potesse chiarire tra noi e io invece, io ...io ero bloccato...scioccato...frastornato dai colpi di Billie e il ronzio del Vuoto che avanzava e non sono riuscito a spiccicare parola se non il suo nome!!” si giustificò.
Sam portò lo sguardo verso il punto invisibile verso cui anche Dean guardava di nuovo.
“Ascolta. E’ complicato. Lo capisco. Ti capisco!” rafforzò. “Ma forse non potrai mai toglierti questa...confusione di dosso se non lo affronti.” fece sorridendogli dolcemente.
“Credo che non voglia affrontarmi. Non si è fatto nemmeno vedere quando sono arrivato e invece con te….” disse rimanendo a metà frase.
“Forse anche lui non sa come affrontare la cosa.”
“E cosa faccio? Metto un avviso “Angelo scomparso. Avvisate Dean Winchester se avvistate Castiel”!?” ironizzò il maggiore.
“Dean, siamo in Paradiso. Io penso che ti basterà pregarlo per farlo arrivare da te.” disse certo.
“ E se lui non volesse..insomma se io con quel mio silenzio lo avessi offeso, deluso o..”
“Chiamalo, Dean!” lo fermò il più giovane. “Chiamalo e risolvi.”
Dean sospirò. Dannata saggezza di Sam.

Andò verso l’Impala, si appoggiò allo sportello del passeggero, guardò il cielo sopra di lui, il fiume che scorreva e poi: “Ok! Non credo mi ammazzerà fare questo!” scherzò e sorrise quando vide il fratello che scuoteva il capo in chiaro segno di disappunto.
“Cass? Ehi, Cass? So che puoi sentirmi. Cavolo, mi sentivi quando era vivo e vegeto ed ero sulla Terra, quindi penso davvero che tu riesca a sentirmi soprattutto qui. Andiamo amico...lo so e so che lo sai anche tu che abbiamo alcune cose da chiarire, quindi vedi di portare qui il tuo c..”
“Dean!!!” lo fermò Sam in tempo, decisamente in disaccordo con quel linguaggio dato il posto in cui erano.
“Ok ok!!” fece alzando le mani in segno di resa. “Forza!! andiamo Cass. Dai amico!!, risolviamola adesso e godiamoci l’eternità. Che ne dici?!”
Un attimo di silenzio. Niente!
“Te l’ho detto Sammy! Lui non...”

“Ciao Dean!”

I due fratelli si voltarono simultaneamente verso la voce amica.
“Ciao Castiel!” fece Sam sorridendogli. “Grazie per il...passaggio..che mi hai dato prima.” disse poi notando quella certa impasse silenziosa che si stava andando a creare.
“Sapevo che lo avresti trovato qui!” convenne l’angelo, mentre sentiva gli occhi di Dean fissi su di lui.
Nel frattempo si avvicinava piano alla macchina e quando fu abbastanza vicino all’amico cacciatore che lo aveva chiamato, si fermò.
“E’ bello vederti Dean!” fece con il suo solito tono pacato.
Dean contrasse la mascella. Fece forza su sé stesso per trattenersi e rispondere a quella specie di saluto.
“Per me è bello vedere che dopo quello, dopo tutto quello che mi hai detto quella sera, sono morto , sono arrivato fin qui e tu non hai avuto nemmeno la cortesia di farti vedere!” quasi ringhiò senza spostarsi dalla sua posizione.
“Dean..” lo richiamò il fratello.
“Io avrei voluto...” cercò di dire Castiel ma Dean lo fermò.
“Dove cazzo è andato a finire il significato di quel “legame profondo” che sbattevi in faccia a chiunque avesse da ridire sul fatto che correvi non appena facevo il tuo nome?!” ma non era una domanda ma per lo più un rimprovero.
“Dean andiamo!!” provò ancora Sam.
Castiel tranquillizzò solo con lo sguardo l’amico più giovane e poi tornò a fissare l’altro che sembrava stesse per esplodere.
“Mi sembri contrariato!”
Dean strabuzzò gli occhi dallo sconcerto. “Ti sembro...io ti sembro...contrariato?”
Castiel accennò un lieve sorriso e poi guardò Sam. “Sam potresti prendere tu l’Impala?”
“Cosa??!” esclamò Dean stridendo.
“La strada che vedi ti porterà ovunque tu voglia andare o da chiunque tu desideri rivedere!”
“Stai scherzando!!?” continuò Dean, anche perché si rese conto di essere bellamente ignorato.
“Ok!” fece il minore senza esitare.
Dean guardò esterrefatto anche il fratello. “Ok? Ok?” fece con lo stesso stupore nella voce. “Sam?” lo richiamò il maggiore ancora ignorato. “Sammy?? non osare prendere la...”
“Grazie. Ci rivedremo presto!” gli parlò sopra Castiel e un attimo dopo mise la mano sulla spalla del cacciatore.
Quella solita mano, sulla solita spalla.
Stava diventando una sorta di tradizione!!

Il tempo di un battito di ciglia e Dean e Castiel si ritrovarono su un alto piano che mostrava un panorama che, talmente era magnificente, nessuna mente umana  avrebbe mai potuto immaginare.
Il cacciatore stava per inveire contro l’angelo ma non appena mise a fuoco il posto in cui si trovava, non potè fare altro che bloccarsi sul posto e rimanere abbagliato.
“Wow!!” esclamò incredulo di tale bellezza. Si guardò attorno e: “Oserei dire che è una visione...”
“Paradisiaca?!” finì per lui Castiel.
“Ma sentilo!! dovevo tirare le cuoia per sentirti usare dell’ironia al momento giusto!” replicò Dean. Poi si ritrovò a fissare l’angelo.
“Che c’è?!” fece questi sentendosi osservato.
“Come hai fatto a venir fuori da quel casino oscuro?”
“Non è stato semplice. Jack ha dovuto rimettere parecchie cose in ordine e quando è riuscito a riprendermi non ero in grado di tornare da voi. Le nuove regole stabilite impediscono agli angeli di interferire con la vita umana.”
“Ah!!”
“Ma l’ho sentito, Dean!” ammise sottovoce, quasi amareggiato.
“Sentito cosa?!”
“Il momento in cui sei passato oltre!” disse solo.
Dean strinse le labbra. Quei momenti, quel momento era ancora vivido nella sua mente, così come era vivida la disperazione che ricordava sul volto di Sam.
“Beh!! peggio per te a non esserci stato. Ti sei perso la mia migliore interpretazione. Come muoio io...” scherzò ironico.

I due si ritrovarono a sorridere. Poi per un po’ restarono in silenzio.
“Mi mancava questo posto.” iniziò l’angelo. “Ci venivo spesso quando stare in Paradiso per me era più facile!” ricordò.
“Già!! esserti accompagnato a me nei tuoi anni sulla terra non ti ha reso le cose facili quassù!” convenne Dean, con un velo di colpa nella voce.
Castiel sorrise. “Essermi, come dici tu, accompagnato a te,  non mi ha reso le cose facili nemmeno sulla Terra se vogliamo dirla tutta!” replicò.
Dean stava per replicare a sua volta ma qualcosa gli disse di pensare bene a quello che stava per dire perché in effetti Castiel aveva ragione.
L’averlo salvato dall’Inferno, l’aver scelto di combattere accanto a lui e a Sam, a volte anche contro il Paradiso, aveva stravolto completamente la vita dell’angelo e molte molte volte gli aveva messo un bersaglio luminescente attaccato al trench.
“Hai ragione, quindi...credo di doverti delle scuse per averti scombinato l’esistenza!” disse l’uomo con un sorriso innocente.
“No, non mi devi nessuna scusa. Anzi, credo di averti già detto che essere cambiato grazie a te era la cosa migliore che poteva essermi successa in secoli di esistenza.” fece Cass fissando davanti a lui.
Dean fece un profondo respiro. Ok, era il momento giusto per affrontare l’argomento.
“A proposito di questo, Cass...” iniziò. “Riguardo quella sera...nel bunker..mentre Billie cercava di entrare nella stanza in cui c’eravamo rifugiati..e tu..”
“Dean, cosa vuoi sapere?...non prenderla alla lunga. Io c’ero e ricordo tutto di quel momento.”
“Ok, allora non ci giriamo intorno. Che volevi dire con quello che hai detto!?”
“D’accordo, io non ci giro intorno ma tu potresti essere un attimino più chiaro?” domandò di rimando l’altro.
Dean inspirò.
Prese coraggio, mise da parte quel leggero imbarazzo che sentiva.
“Hai detto “Ti amo”. Cass , tu quella sera mi hai detto “Ti amo”..” fece mentre Castiel non smetteva mai di fissarlo, come suo solito. “Che diavolo voleva dire? Che cosa diavolo volevi dire?”
“Niente di più , niente di meno di quello che ho detto. Cosa c’è di poco chiaro?!” e questa volta era Castiel a sembrare innocente.
“Cosa c’è...cosa c’è di poco chiaro?” esclamò basito Dean. “Per la miseria Cass!! E’ vero che abbiamo avuto alti e bassi nella nostra amicizia. Io, lo so,  a volte, sono stato un perfetto stronzo..”
“A volte?!” ironizzò Castiel sorridendo appena.
“Ok ok vacci piano, porta rispetto per chi è morto da poco!!!” fece fintamente offeso. “Comunque, il punto è che tu non puoi dire al tuo migliore amico “Ti amo” e poi farti risucchiare da un entità soprannaturale oscura.”
“Dean , io...”
“Io ero sconvolto quella sera, tra Billie e tutto il resto e tu te ne vieni fuori con tutte quelle cose su come io mi vedevo, e su come io ero davvero...”
“Cosa che da quello che so, hanno fatto effetto e ti hanno impedito di uccidere Chuck. Perché qualcosa mi dice che il vecchio te lo avrebbe fatto volentieri anche per solo puro spirito di soddisfazione se non di vendetta.” gli fece presente l’angelo con una punta di soddisfazione.
“Sicuramente ma poi hai detto quella cosa sulla felicità e alla fine hai lanciato la bomba!”
Castiel a quel punto lo guardò stranito. “Non ricordo di aver lanciato nessuna bomba. Non avevamo armi quella sera...”
“Non fare l’ingenuo con me, adesso, Cass!”
“Ok!, sto provando ad alleggerire la situazione perché ti vedo piuttosto agitato. Dimmi che vuoi sapere , chiaro e tondo!”
“Cazzo , Cass!! voglio sapere che cosa significava per te quel “Ti amo”!?” sbottò esasperato Dean.
Castiel rimase per un secondo interdetto. Non capiva. “Dean, io...”
Il cacciatore sospirò, frustrato. “Castiel, tu non puoi dire “Ti amo” ad una persona e poi farti ammazzare senza che quella persona possa dirti qualcosa. Qualsiasi cosa!”

In quel momento , l’angelo, capì quel risentimento che percepiva nell’amico. Erano rare le volte in cui Dean lo aveva chiamato Castiel ed erano sempre momenti in cui , il cacciatore, si era trovato in forte difficoltà che sia stata fisica o emotiva.
“Dean..ti chiedo perdono perché...”
“No, no Cass, tu non devi.”
“Sì che devo. Perché solo adesso ho capito il turbamento e il….senso di colpa, che devo averti procurato!” disse. “Ma  credimi non era mia intenzione. Ho solo parlato con il cuore.” sembrò volersi giustificare.
“Cass tu avevi diritto ad una risposta. Ad una spiegazione a quella mia reazione o meglio...alla mancanza di una mia reazione. Io non...”
“Dean, zitto.” lo fermò l’angelo.
“Come scusa?!”
“Taci e ascoltami!” ordinò ma con dolcezza. “In quanti modi credi che possa amare un angelo, Dean?” chiese.
Dean lo guardò stranito, confuso. “E’ una domanda a trabocchetto?!” fece.
“No, nessun trabocchetto Dean.” lo rassicurò.
“Non lo so, Cass. Non lo so in quanti modi possa amare un angelo. So a malapena in quanti modi può amare un uomo e io non sono nemmeno un grande esperto in materia.”

L’angelo sorrise perché ancora una volta Dean gli dava dimostrazione di quanto poco egli si conoscesse. Di quanto fosse inconsapevole della quantità smisurata di amore avesse dentro di sé. L’amore riservato a Sam, quello verso i suoi amici, i suoi genitori. Verso l’umanità intera.
Eppure , quell’uomo si dichiarava “poco esperto nell’amare”.

“Dean, amico mio, un angelo può amare in mille modi diversi. Ho amato e amo te per l’uomo che sei. La tua forza, il tuo coraggio. Il tuo senso di lealtà e di compassione.” disse con una semplicità quasi disarmante. “Ho amato e amo Sam per la sua dolcezza, il suo senso di umanità, la sua instancabile voglia di conoscenza, di fiducia , di speranza. Ho amato e amo Mary perché vi ha messo al mondo. Ho amato e amo John perché vi ha resi quello che siete. Ho amato e amo Bobby, Jody, Donna e ogni vostro amico perché con la loro amicizia vi hanno dato quell’amore e quel conforto che avete sempre meritato e che a volte vi mancava, anche da me. Ho amato e amo Jack per come mi fa sentire. La sensazione di aver cresciuto un figlio, di essere diventato padre.”
“Cass!” riuscì solo a dire, Dean. Di nuovo.
“Un angelo non ama solo per ...amore. Che sia fisico o...romantico. Un angelo ama per fiducia, per riconoscenza, per devozione. Per il semplice appagamento di sentirsi felice nell’amare.”
Dean ascoltò quelle parole e forse...forse si convinse di aver frainteso o per lo meno di aver dato a quelle due semplici parole un significato ben diverso da quello che l’angelo aveva dato loro.
“Vuoi dire che...che tu non sei..insomma non..”
“Non sono innamorato di te come tu intendi “essere innamorato di qualcuno”?” finì per lui, l’angelo.
Dean annuì solamente.
“Amico mio!!” esalò Castiel. “Il legame che abbiamo noi due è stato forgiato all’Inferno, consolidato in anni di battaglie e apocalissi, temuto perfino dal Paradiso stesso o almeno da quello che c’era prima. La semplice parola “amore” sarebbe riduttiva.” spiegò cauto. “Ma se intendi che quello che sento va oltre l’amicizia, beh!, sì. Perchè anche “semplice amicizia” per spiegare quello che mi lega a te sarebbe riduttivo allo stesso modo.”
“Quindi...legame profondo?!” azzardò Dean, ora, decisamente più in pace.
“Decisamente e decisamente indissolubile, se a te sta bene!” disse quasi con timore.
“Non mi sono mai lamentato di questo!” lo rassicurò Dean, sorridendogli.
E anche Castiel , a quel punto, sorrise sollevato.
“Che ne dici di riportami giù adesso?” riprese Dean. “Comincio a soffrire di vertigini!”
“Sì, ok!” concordò Castiel e un attimo dopo i due erano in un altro luogo del Paradiso. Qualche abitazione qui e là. Così assurdo eppure così normale.
“Non mi ci abituerò mai a questo modo di spostarmi. Devi smetterla!!” lo ammonì divertito.
“O così o te la facevi a piedi da lassù!!” gli fece presente Castiel mostrandogli le alture su cui erano stati fin pochi momenti prima. Dean strabuzzò gli occhi alla distanza.
“Ok! Mi hai convinto!” convenne. Poi: “Ehi, Cass?!” lo richiamò.
“Sì, Dean?”
“E’ tutto ok tra noi?!” domandò un po’ incerto. Temendo ancora di aver offeso l’amico in qualche modo con quel suo comportamento.
“E’ tutto ok, amico mio e poi...” e ammiccò sornione.
“E poi?!” chiese Dean incuriosito da quell’espressione così nuova sul volto dell’amico angelo.
“E poi non sei il mio tipo!”
“Ah no? E quale sarebbe il tuo tipo?!” ormai stracurioso.

In quel momento alle loro spalle giunse Kelly, la madre di Jack.
“Castiel?!” lo richiamò la donna con un sorriso radioso.
“Kelly!!!” con fin troppo entusiasmo.
“Ti stavo cercando!” continuò lei.
“Ohw..sì..ecco..io..” fece sussultando dalla sorpresa. Diventando immediatamente nervoso, forse impacciato.
“Si dice “Ciao” Cass!” lo prese in giro Dean notando immediatamente quel cambio di comportamento.
“Ciao Dean. E’ bello vederti!” disse la giovane andandolo ad abbracciare.
“E’ bello anche per me rivederti Kelly!” fece il cacciatore, ricambiando l’abbraccio. “Passeggiata tra i campi elisi?!” scherzò poi.
“Dean non siamo in Grecia. Qui siamo..”
“Sta’ zitto Cass!” fece l’amico ridendo insieme a Kelly.
“In realtà sto cercando Jack.” disse lei.
“Ja..Jack?!” fece eco Castiel sempre impacciato. Incuriosendo sempre di più l’amico.
“Sì. Hai presente? Alto così?..” mimando l’altezza con la mano. “Biondo, occhi chiari, bello come il sole. L’ho messo al mondo quando ero viva!!” scherzò perfino.
“Oh...oh...sì, Jack!!” convenne Castiel come se solo allora si fosse reso conto di chi fosse Jack. Ridendo nervosamente.
“Castiel, stai bene?!” domandò perplessa.
“Io..sì..sì!” imbarazzato.
“Ok! Ascolta Kelly. Sono qui da poco e dato i miei trascorsi credo di aver diritto ad un tour omaggio anche nei piani alti. Quindi non appena vedo il ragazzino, gli dico che lo cerchi e magari gli faccio anche una ramanzina perchè non risponde a sua madre, ok?” si intromise Dean, ma più che altro per cercare di evitare all’amico di continuare a rendersi ridicolo.
“Grazie, mi basta che gli diciate che lo cerco!” e carezzando il viso di Castiel, accompagnando quel gesto con un certo sguardo, la giovane donna si allontanò da loro.
Castiel rimase fermo sul suo posto , come congelato, gli occhi fissi sulla figura che si allontanava.

A quella scena, Dean strabuzzò gli occhi e la sua bocca quasi toccò terra.
“Porca di quella...”
“Dean!!” lo fermò l’angelo appena in tempo.
“Tu e Kelly?, sul serio, amico? Tu e Kelly???!” esclamò tra l’entusiasmo e la sorpresa.
“Puoi evitare di gridare come se stessi vendendo giornali, per favore!!!” lo ammonì Castiel.
“Cavolo se non sono il tuo tipo. Hai messo le mani sulla madre del gran capo!! che gran figlio di...” ironizzò fermandosi da solo non appena Castiel lo fulminò con lo sguardo.
“E comunque io non ho messo le mani addosso a nessuno.”
“Non mi pare da come ti ha salutato lei!” gli fece presente facendogli l’occhiolino.
“Noi...insomma...per l’amore del Cielo, Dean. Siamo in Paradiso!!” cercò di giustificarsi.
“Ehi, vuoi dirmi che da oggi in poi devo essere un monaco casto e puro ?, perché se è così rivedo la mia prenotazione a Paradise City!!” scherzò.
“Dean qui puoi avere quello che vuoi, quello che il tuo cuore desidera, purché sia la purezza del tuo cuore a chiederla.” lo rassicurò Castiel.
“E fammi capire.. la purezza del cuore di Castiel cosa sta chiedendo adesso? Un incontro romantico con Kelly?”
“Dean...” e si incamminò verso quella che sarebbe stata la casa che avrebbe ospitato Dean. Una bella abitazione con un gran padiglione ben attrezzato per la sua adorata Impala.
“Magari sta chiedendo una manche al gioco dell’angelo salvatore e la peccatrice penitente?”
“Oddio...Dean, ti prego!!” aumentando il passo, mentre Dean continuava a seguirlo e a prenderlo in giro.
“O forse...forse la purezza del tuo cuore sta chiedendo un incontro ravvicinato stile Cas umano e mietitrice killer!!” scherzò ancora punzecchiandolo.
“Vuoi sapere una cosa?!”
“Sì. Sono il tuo migliore amico, puoi dirmi tutto!” rispose comunque ironico. “Sù, confidati!!” fece recitando eccessiva disponibilità.
“Sapevo che questo sarebbe successo ed è stato il motivo per cui ho mandato Bobby ad accoglierti!!” colpì l’angelo. “Volevo evitare di odiarti come ti sto odiando adesso!!” continuò.
“Ma tu non mi odi. Ricordi, Cass? Tu mi ami!” lo prese in giro.
“Odiare è anche una forma di amore per un angelo e io in questo momento ti sto odiando tantissimo.” gli fece presente Castiel. “Ma ora perchè non mi lasci in pace e vai a farti un giro?”
“E come? Hai dato la macchina a Sam!!” gli ricordò Dean, soddisfatto di essere ancora in vantaggio.
“O per l’amor...” esclamò frustrato l’angelo.
“Ehi!! mi devi oltre cinque anni di sensi di colpa. Ho appena iniziato con te, amico del cuore!!” riferì diabolico.
“Sai? Potrei sparire e lasciarti qui a farneticare da solo!” lo minacciò Castiel.
“Tu provaci. Provaci solo a sparire adesso o ad evitarmi in futuro e gli anni diventano dieci e poi ancora dieci e poi ancora...”
“Sì, sì, sì...è chiaro il concetto. Supplizio eterno!” si disse l’angelo, alzando gli occhi al cielo.
“Vedremo. Infondo sono e rimarrò sempre “l’uomo giusto, il tramite eletto di Michele, il servitore del Paradiso”, quindi potrei anche valutare una sorta di condizionale!” dichiarò con tono austero.
“Che Dio mi aiuti!” sbuffò Castiel.
“Jack! Si chiama Jack!!” lo corresse Dean, mettendogli un braccio intorno alle spalle e camminando al suo fianco.

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: cin75