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Autore: Ayumi Yoshida    08/01/2021    2 recensioni
La porta si richiuse sbattendo come faceva da ormai così tanto tempo.
Quando viveva da solo, la porta non aveva mai sbattuto così tanto.

One shot ambientata dopo la cerimonia di presentazione di Naruto come Hokage, con protagonista la famiglia Uzumaki.
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boruto Uzumaki, Himawari Uzumaki, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Love is a slamming door.

 

 

Non poteva essere in ritardo proprio quel giorno.

Hinata corse ancora più a perdifiato verso casa, sperando con tutta se stessa di riuscire ad arrivare in tempo. Quando riuscì ad intravedere la porta da lontano, pregò che Naruto e i bambini fossero già fuori di casa, pronti a correre con lei al palazzo dell’Hokage, ma la porta era chiusa e sulle scale non c’era nessuno. Anche le scarpe erano ancora tutte in fila al loro posto accanto al tappeto.

Tirò ansiosamente il pomello verso di sé, però la porta non si mosse di un millimetro. Non aveva neppure le chiavi.

“Naruto-kun!” chiamò. “Boruto! Himawari!”

Nessuna risposta. Impaziente, posò l’orecchio sulla porta: non si sentiva neppure un respiro.

“Naruto-kun!” chiamò più forte, cercando di forzare ancora il pomello della porta d’ingresso. Perché nessuno le rispondeva? Sentendo una strana ansia risalirle lo stomaco, si diresse velocemente verso una finestra che aveva lasciato aperta e sgattaiolò dentro la casa.

“Boruto! Himawari!” chiamò di nuovo cominciando a percorrere velocemente il corridoio. “Naruto-kun!”

Lo vide seduto a pochi metri da lei con le gambe distese sul pavimento e lo chiamò di nuovo, ma lui non le rispose. Preoccupata, gli corse accanto e finalmente capì: stava dormendo. Ma c’era qualcosa di strano nel modo in cui era seduto, nel suo respiro, nel rivolo di saliva che gli sporcava le labbra.

“È stato attaccato!” urlò subito la sua testa. Respirando pesantemente, gli sfiorò la guancia con la mano: non c’era più chakra in lui. I suoi punti del chakra erano stati bloccati. Chi poteva essere stato? Era ancora in casa loro? E dov’erano i bambini?

Mordendosi un labbro inquieta, afferrò Naruto dalle ascelle e prese a trascinarlo senza far rumore nel corridoio. Poi, guardatasi intorno per assicurarsi che nessuno l’avesse seguita, virò verso la loro camera. Con difficoltà sollevò suo marito e lo adagiò sul letto, richiudendosi la porta a chiave alle spalle. In quel modo, se la persona che lo aveva attaccato avrebbe voluto rifarlo, lei avrebbe certamente sentito. Poi si lanciò nella perlustrazione della casa.

“Boruto! Himawari!” chiamò più volte in un sussurrò, ma i bambini continuavano a non rispondere. Angosciata, prese a spalancare ogni porta della casa, ma tutte le stanze erano vuote. Restava solo da controllare lo sgabuzzino. Trattenendo il respiro, spalancò la porta scorrevole di scatto, ma non vide nessuno. Lasciandosi scappare un singhiozzo, la richiuse e vi si accasciò contro. Non poteva essere.

Mamma!”

Dietro di lei, la porta scorrette frusciando, facendola voltare di scatto, e Boruto ne fuoriuscì spaventato a morte. Incredula, Hinata lo abbracciò fortissimo.

“Che sollievo! Temevo che... Che è successo a tuo padre? Dov’è Himawari?”

Al nome delle sorella, il bambino rabbrividì visibilmente, facendole temere il peggio per un attimo.

“L’hanno... rapita?”

“Lei ha i tuoi occhi! Hima ha i tuoi occhi!”

La kunoichi sbatté le palpebre confusa a quella rivelazione. “Cosa?”

“Himawari ha il Byakugan!” ripeté Boruto sillabando nel terrore più puro “Stavamo litigando perché voleva portare il suo panda di peluche, ma io l’ho rotto e lei si è arrabbiata ed è diventata spaventosa, mi ha colpito, e ha colpito papà, e io mi sono nascosto... Ti prego, non lasciare che mi trovi!”

“Boruto!”

Con una risata liberatoria, Hinata lo abbracciò di nuovo lasciandosi scivolare sul pavimento, beandosi del suo viso spaventato e confuso. Ormai seduta, continuò a sorridere al volto stupito di suo figlio: non c’era da preoccuparsi, Naruto avrebbe soltanto dormito per molte ore. E doveva spiegare a Himawari che non doveva usare il Juken contro i suoi famigliari.

 

“Himawari, per favore, apri la porta!”

La bambina si strinse nelle spalle a metà tra l’arrabbiato e il timoroso: la voce di sua madre da dietro la porta arrivava ovattata e abbastanza simile al solito, ma esitò comunque ad aprirle, perché temeva di averla fatta grossa, quella volta, quasi come accadeva di solito a Boruto.

“No!” protestò debolmente, stringendosi una mano nell’altra.

“Per favore, Himawari! Voglio soltanto parlarti, non accadrà nulla! Diglielo anche tu, Boruto.”

Suo fratello esitò quanto lei dietro la porta.

“Sì, dai, vieni fuori... Ma se viene fuori davvero e mi uccide!?”

Boruto!”

La voce di sua mamma fu un sussurro severo solo per un attimo, poi ritornò dolce e decisa.

“Ti prego, Himawari, apri. Boruto vuole soltanto chiederti scusa ed io voglio solo parlarti.”

Boruto veniva sempre perdonato quando combinava qualcosa di brutto, perché non avrebbero dovuto farlo anche con lei, che si comportava sempre bene? Con un sospiro fiducioso, la bambina aprì lentamente la porta, ma senza riuscire a nascondere le lacrime che le bagnavano il viso per la paura.

Mi dispiace!” mormorò con le labbra curve verso il basso “Non volevo colpire papà o Boruto! Mi sono arrabbiata e...”

Fissò per un attimo sua madre negli occhi, attenti e sereni, e si buttò all’improvviso tra le braccia di suo fratello, che sobbalzò imbarazzatissimo, rosso in viso.

Co-co-co-cosa stai..!” balbettò, ma lei fu più veloce e ululò: “Scusami!” piangendo a dirotto e avvinghiandosi ancora di più a lui. “Non lo farò mai più!

Il ragazzino guardò sua madre a disagio, alla ricerca di aiuto, ma Hinata gli sorrise e basta, allora lui non poté far altro che colpire goffamente la testa di sua sorella con una mano per consolarla.

“Certo che non devi farlo più, mi hai fatto morire di paura... Ma che questo resti tra noi! Ti perdono...”

Hinata sospirò mentre Himawari afferrava la mano di suo fratello con le sue e continuava a stringerla come se non sapesse fare altro tentando di smettere di piangere. C’erano quasi. In tono di voce serio Hinata le spiegò: “Non puoi usare il Juken contro tuo fratello, perché non lo conosce e non può difendersene. Chi cade vittima di quel colpo può restare senza conoscenza per ore, come è accaduto a vostro padre... La prossima volta promettetemi che risolverete le vostre discussioni soltanto parlandone.”

“Certo!” acconsentì subito Boruto a voce un po’ troppo alta, ancora spaventato dalla forza improvvisamente esplosa da sua sorella. Anche Himawari annuì in silenzio, asciugandosi finalmente le lacrime.

“Te lo prometto, mamma! Non picchierò più Boruto quando mi fa arrabbiare!” disse guardandola negli occhi, più seria che mai, ed ella le sorrise.

“Bene. Adesso torna pure in camera tua, ti chiamo quando è pronta la cena.”

Non suonava come un ordine, ma la bambina capì subito che quella era la sua punizione per quello che aveva combinato e si allontanò, dispiaciuta, da Boruto lasciandogli la mano. Prima di aprire la porta, però, chiese timidamente: “Dov’è papà?”

“Dormirà per qualche ora.” replicò Hinata, senza riuscire a fare a meno di essere intenerita dal suo senso di colpa fanciullesco. “Se vuoi, ti avverto non appena si sveglia.”

“Sì, grazie!”

Himawari si richiuse la porta alle spalle e si lanciò sul letto con un sorriso: non vedeva l’ora di aprire la porta della camera di suo padre e corrergli tra le braccia per dirgli che gli voleva ancora bene, che non l’aveva colpito a posta.

 

“Papà non si è ancora svegliato.” mormorò Boruto di controvoglia, intimorito. Durante la giornata non aveva smesso un momento di correre nella loro camera a controllare come stesse. Hinara guardò Naruto, avvolto nelle coperte come un bambino, e sorrise di cuore. Si era fatta raccontare ogni cosa più nei dettagli: in nome della pace della famiglia, Naruto non aveva potuto partecipare alla cerimonia dell’incoronazione ad Hokage, quello che aveva sognato per anni, ma era certa che lui non se ne sarebbe lamentato. Loro venivano prima di tutto.

“Tuo padre dormirà soltanto fino a domani, nient’altro.” spiegò pazientemente, passando lentamente una mano sulla guancia di suo marito per controllare il suo respiro. “Il nostro Juken blocca la fuoriuscita del chakra dal corpo, è come se fosse privo di energia, per questo è bloccato a letto. Non devi preoccuparti. Vedrai che domani tutto-”

Ha apertò gli occhi!” strillò Boruto all’improvviso, puntando verso suo padre con un dito e calamitando il suo sguardo sul viso stravolto di Naruto. Egli aveva socchiuso leggermente le palpebre e si stava sforzando per metterli a fuoco.

“Hinata... Boruto... Siete voi?” pronunciò, la voce impastata come se stesse facendo uno sforzo immane. “Dov’è Himawari?”

“È in camera sua a riflettere su quello che ha fatto. Non preocuparti, lei e Boruto hanno già fatto pace, e verrà da te più tardi.” Hinata sorrise dolcemente. “Piuttosto, dovresti riposare. Hai un bel livido, il colpo che hai ricevuto è stato forte.”

“Quella bambina è tutta sua madre!” ridacchiò lo shinobi tra un colpo di tosse e l’altro, mentre Hinata li guardava falsamente indispettita. “Boruto, non farla mai più arrabbiare!”

“Puoi giurarci!” esclamò il bambino rabbrividendo e scappò correndo dalla stanza accompagnato dei loro sorrisi un po’ troppo larghi per non essere canzonatori.

“Himawari mi ha davvero sorpreso.” ripeté Naruto cercando di mettersi seduto. “Non credevo possedesse il Byakugan. Perché non ti siedi accanto a me?”

“Devi riposare!” replicò prontamente Hinata, ma lui posò la mano sulla sua e la attirò verso di sé con una forza che aveva dell’incredibile dopo quello che era accaduto.

“Kurama.” spiegò lui alla sua espressione sorpresa in tono casuale: era ovvio che considerasse la questione di Himawari più importante. “Come fa a conoscere il Juken? E come è possibile che abbia già un colpo così forte?”

“Probabilmente mi ha visto allenarmi e ha affinato la tecnica da sola.” ipotizzò la kunoichi “Sai quanto tenga a Neji-niisan. Sa che era anche una sua tecnica, magari l’ha fatto per lui.”

“È possibile. In ogni caso, mi ha sconvolto.” affermò. E la sua espressione a metà tra il sorpreso e il fiero non mentiva.

Hinata gli sorrise intenerita, facendo per alzarsi dal letto, ma lui la trattenne.

“Vai già via?” le chiese corrucciato.

“Tu devi riposare, e io devo preparare la cena.” replicò con un sorriso “E poi, non voglio disturbarti. Domani è il tuo primo giorno ufficiale di lavoro.” gli ricordò.

Naruto strabuzzò gli occhi per un secondo, poi sbuffò.

“Ah, è vero. Oggi avrei dovuto essere nominato Hokage. Com’è andata, poi?”

“Shikamaru-kun mi ha detto che Konohamaru-kun si è trasformato in te e ha preso il tuo posto sul terrazzo per la presentazione.”

“Speriamo almeno sia stato bello quanto l’originale.”

Hinata rise apertamente, non riuscendo, però, a non provare un po’ di dispiacere per avergli rubato quel giorno.

“Volevo davvero che potessi esserci tu, su quel terrazzo.” confessò alla fine, abbassando lievemente la testa. “Hai lottato tanto per il tuo sogno, e alla fine non hai potuto neppure ricevere il saluto di Konoha.”

“Era solo un altro inizio.” La voce di Naruto era limpida. Hinata alzò la testa per guardarlo negli occhi e lo vide sorridere. Poi, sporgendosi verso di lei, lui le prese la mano tra le sue carezzandogliela leggermente con il pollice. “Non importa. Oggi abbiamo scoperto qualcosa di molto più importante. Himawari ha il Byakugan! Ci pensi? Secondo te potrebbe averlo anche Boruto? Se fosse così, sarebbe davvero figo... Pensa, con la nostra forza, e i tuoi occhi...”

Il suo entusiasmo esagerato così simile al passato le scaldò il cuore.

“Sì, sarebbe figo.” acconsentì con un sorriso divertito e, senza averlo premeditato, lo attirò a sé dalle mani, cercando le sue labbra. Con lo stesso entusiasmo impossibile per qualunque altra persona dopo quanto era accaduto, Naruto rispose al bacio, poi si lasciò cadere sul cuscino a braccia aperte, sorridendo soddisfatto.

“Sai, così credo di essere davvero pronto per domani.”

“Non scherzare!” esclamò Hinata ridendo e correndo via prima che lui potesse urlarle: “Torna subito a letto!”

La porta si richiuse sbattendo come faceva da ormai così tanto tempo - Boruto la sbatteva ogni volta che si chiudeva in camera sua per far comprendere a tutti che non voleva essere disturbato, si richiudeva alle spalle di Himawari quando entrava correndo in salotto per abbracciarlo dopo che era tornato dal lavoro, sbatteva per nasconderli quando lui stesso si infilava di nascosto nel bagno già occupato da Hinata alcuni mattini che era in ritardo e, trovandola mezza svestita, non poteva fare a meno di saltarle addosso.

Quando viveva da solo, la porta non aveva mai sbattuto così tanto. Sperò di continuare a sentirla sbattere ancora a lungo per tutto il tempo che trascorse a fissare il soffitto, felice, prima di addormentarsi.

 

 

 

 

 

Note:

Come state? Spero che, nonostante il disastroso 2020, stiate bene e al sicuro nelle vostre case. E che amiate ancora questa stupenda ship. Io riscopro di amarli ogni volta che ritorno a leggere quelle pagine del manga che ci hanno fatto sognare, quando apro una vecchia fic che mi aveva emozionato, quando incappo in una fanart che li raffigura.

Questa fic risale ad agosto 2015, pochi giorni dopo la pubblicazione del piccolo fumetto che riguarda “l’incoronazione” a Hokage di Naruto (che si trova qui!).

Non so perché non l’avessi mai pubblicata, forse perché non ero convinta del risultato, ma qualche giorno fa ho trovato degli appunti relativi a questa fic e sono andata a ripescarla.

La pubblico perché, anche se ho scritto di meglio, penso che anche questa fic debba avere la sua possibilità, nell’attesa di qualche nuova idea. Ricordo che mi ero molto divertita a scriverla! J

Spero che posso divertire un po’ anche voi e che riaccenda un po’ dell’amore per questa ship. Li abbiamo tanto amati in gioventù! ;)

Grazie a chi leggerà e recensirà. So che è una fic bella lunga, quindi grazie grazie grazie se resisterete fino alla fine.

 

Se lo desiderate, da aprile 2020 infesto anche il fandom di Animali Fantastici. Check it out ;)

 

Ayumi

   
 
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