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Autore: tessa99_    14/01/2021    0 recensioni
Ambientata a Beacon Hills una ventina di anni dopo la fine della sesta stagione. Rivede le avventure dei figli di Stiles, Malia, Scott, Lydia e così via.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Io e mia sorella stavamo sistemando la stanza quando nostra madre ci chiamò, facendoci intendere che erano arrivati i nostri ospiti e che tra poco sarebbe stata l’ora di cena. Più mi avvicinavo all’ora di andare a dormire e più mi si opprimeva il petto. Il giorno dopo avremmo iniziato il secondo anno delle scuole superiori. In realtà mi piaceva la scuola e andavo anche molto bene, non come mia sorella gemella Allison: lei era ritenuta un vero prodigio, l’intelligenza l’aveva presa tutta da mamma.
Io e mia sorella siamo molto legate, è vero che siamo gemelle ma in realtà non è poi così scontato. I nostri genitori ci avevano cresciute per essere inseparabili fin da piccole ma in realtà, avevamo iniziato ad essere molto legate da solo tre anni. Non pensate male, non ci siamo mai odiate. Avevamo molti interessi diversi. Per quanto fossimo identiche, caratterialmente eravamo opposte. Avevamo preso entrambe i capelli e gli occhi da nostra madre, capelli biondi rame (per nostro padre erano tendenti al rosa) e occhi verde chiaro. Mia sorella aveva preferito tenerli molto lunghi, io, anche per aiutare le persone a distinguerci, avevo preferito tenerli fino alle spalle. Inoltre, mia sorella aveva la pelle diafana, io avevo la carnagione leggermente più rosea. Allison mi superava in altezza di cinque centimetri, oltrepassando di qualche centimetro il metro e settanta. Eravamo identiche sì, ma mia sorella sapeva valorizzarsi molto di più, oltre ad essere intelligente è anche molto popolare. Cosa che, mio papà ci aveva detto che avesse preso da nostra madre, e a dir la verità non ne dubitavo molto. Popolare ma per niente frivola o stronza.

Quando scendemmo erano arrivati Scott e Malia, erano i migliori amici dei nostri genitori, per noi erano degli zii e soprattutto abitavamo accanto. Scott e papà erano migliori amici da una vita, mentre Malia l’avevano conosciuta in un modo un po’ particolare. Vi spiego, la mia famiglia è tutto tranne che tradizionale. Mia madre è una banshee, mio zio Scott è un licantropo, l’alpha del branco e mia zia Malia è un coyote mannaro, mentre nostro padre beh, era nostro padre. Quando la incontrarono era rimasta bloccata nel suo corpo da coyote da molto tempo, dopo l’incidente dove sua madre e sua sorella adottiva erano morte. L’aiutarono a tornare umana e le insegnarono a controllare i suoi poteri.
Salutammo i nostri zii con un abbraccio e anche quelli che erano praticamente i nostri cugini. Aaron ha l’età mia e di Allison. È alto e ben piazzato, con i capelli neri e gli occhi castani, molto penetranti. Molte ragazze impazziscono per lui, oltre ad essere un bel ragazzo era il capitano della squadra di lacrosse. Poi c’era James, aveva l’età di nostro fratello Dylan ovvero dieci anni. È un bambino abbastanza piccolo, infatti tutti noi lo chiamiamo Jaimie. Anche lui con i capelli neri e gli occhi castani. Tutti dicono che è la copia di suo padre. Lui e mio fratello sono talmente inseparabili da sembrare fratelli. Dylan è un po’ più alto di lui, con i capelli castani e gli occhi verdi, assomiglia molto a nostro padre, nonostante abbia gli occhi di nostra madre. Ovviamente Aaron e James sono licantropi, per loro che sono nati così è molto più semplice controllarsi, anche se per Jaimie era ancora abbastanza difficile.

Con Aaron sono molto legata, da sempre in realtà. Entrambi siamo molto sportivi, lui è incredibilmente bravo nel lacrosse ed io sono molto brava nella pallavolo. Oltre ad essere una “secchiona” come diceva spesso lui, amavo molto l’attività fisica. Mamma rideva sempre perché non capiva bene da chi avessi preso, lo sport non era esattamente nel suo dna e nostro papà non era esattamente un fenomeno nel lacrosse, da adolescente in realtà era un po’ una schiappa nello sport.
Ero anche incredibilmente brava nel tiro con l’arco. Dovete sapere che essendo a conoscenza del sovrannaturale e avendo tanti amici licantropi, i nostri genitori avevano deciso di farci insegnare dal signor Argent a saperci difendere. Molto tempo prima era un cacciatore di una delle famiglie più facoltose e antiche, mia sorella porta il nome di sua figlia che era la migliore amica di nostra mamma. Nell’ultimo anno di liceo dei miei genitori però molte persone erano venute a conoscenza del sovrannaturale a causa del padre di Argent. Erano iniziate vere e proprie cacce ai mostri, l’intera città di Beacon Hills si era aizzata contro tutti coloro che prima l’avevano protetta. Negli anni le cose si erano tranquillizzate, soprattutto perché il padre di Scott, anche lui un agente dell’FBI, era riuscito a far aprire un dipartimento apposta per il sovrannaturale. In questo modo avrebbero potuto proteggere ma anche fermare tutti coloro che facevano parte di quel mondo. Nostro padre fa parte di quel dipartimento, è tra i più esperti nel settore, infatti col tempo è riuscito a diventarne il direttore. I miei genitori sapevano che eravamo normali ma avevano comunque deciso di metterci a conoscenza di quel mondo per proteggerci, sapere era meglio che ignorare. Quando mia sorella maggiore Claudia tornò con le pizze ci mettemmo a cena.
:” Niente di meglio della pizza per iniziare il primo giorno di scuola.” Disse papà facendoci l’occhiolino. Anche se papà è un agente dell’FBI, in realtà è un uomo incredibilmente simpatico, intelligente, deduttivo ma anche impacciato, nonché iperattivo.

La situazione era caotica come sempre ma per me era calda e famigliare.
Nonostante fossimo già una famiglia grande e unita, essere anche con Scott, Malia, Aaron e Jaimie era ancora meglio.
:” Fra quanto ci sarà la prossima luna piena?” chiese mia sorella Claudia sbiasciando mentre mangiava un trancio di pizza.
:” Che c’è hai paura che Tessa passa mangiarti?” disse ridendo Aaron e facendole il verso di un mostro con la lingua di fuori e gli occhi storti.

Mi misi a ridere. In realtà sapevo che mia sorella non aveva paura di me, okey forse all’inizio sì, ma da quando avevamo imparato a controllarmi era molto più tranquilla. Claudia aveva solo bisogno, come sempre, di avere tutto sotto controllo. È una splendida sorella maggiore solo un po’ asfissiante ed iperprotettiva. Quest’anno per lei sarebbe stato l’ultimo, poi sarebbe partita per il college. Tra poco avrebbe compiuto diciotto anni anche se non li dimostrava. Claudia era la copia di nostro padre, stessi occhi, stesso colore dei capelli, perfino stessi lineamenti. In realtà lei e Dylan non sembravano essere nostri fratelli anche se alcuni lineamenti sono uguali.

:” Sarà tra una settimana.” Disse Malia sorridendomi.
:” So che ormai sei perfettamente in grado di controllarti.” Mi disse Scott sorridendomi compiaciuto.

Dovete sapere che quando io, Allie e Aaron avevamo tredici anni avevamo avuto una pessima e ripeto pessima idea.

Sapevamo che nel bosco c’era la vecchia casa degli Hale, che poi casa ormai non era, anche la struttura stava decadendo con gli anni. Così, quando Aaron rimase a dormire a casa nostra, decidemmo di andare a vederla. Allie aveva deciso di non venire nonostante Aaron gli avesse detto che lui, grazie ai suoi sensi da lupo, sarebbero riuscito a sentire se ci fosse stato qualcosa di pericoloso. Tra i tre, io e Aaron eravamo i più coraggiosi. Quando Allie si addormentò decidemmo di uscire, così avremmo evitato che facesse la spia. Arrivammo con le bici nel bosco e le lasciammo sul cornicione della strada che dava sulla foresta.
:” Certo che fa davvero freddo.” Dissi ad Aaron stringendomi nella felpa che avevo messo sopra il pigiama.
:” Dai Tess non fare la mammoletta, è primavera non fa così freddo.” Mi canzonò lui.
Gli risposi con uno gne gne e dei versacci.
:” Guardiamo chi è più veloce ad arrivare alla casa?” mi chiese Aaron quando ormai ci eravamo ben addentrati nel bosco e vedevamo casa Hale in lontananza, illuminata dalla luna. Era incredibilmente macabra.
:” Lo sai che non è giusto, sei un licantropo, sei per forza più veloce di me.” Dissi io.
:” Se corriamo un po’ riusciamo a riscaldarci.” Mi disse Aaron.
:” Oh, tess non fare la mammoletta, è primavera non fa così freddo.” Gli dissi facendogli il verso.
In tutta risposta quello stupido del mio presunto cugino iniziò a correre in direzione della casa. Dopo poco, frustata iniziai a correre anche io ma inciampai in una radice dopo un centinaio di metri, rompendomi il pigiama e sbucciandomi il ginocchio. In realtà non sentii male - avevo la soglia del dolore alta - ma ora che mi ero strappata il pigiama pensavo soltanto a come ci avrebbero scoperto e sgridato i miei. Mia madre sapeva diventare una donna davvero spaventosa quando si arrabbiava.
Mi rialzai, dolorante alla caviglia, e guardai in direzione della casa ma Aaron ormai doveva essere già arrivato.
:” Aaron torna in qua, mi fa male ad appoggiare il piede.” Gridai per farmi sentire ma non ebbi risposta.
Decisi di appoggiare comunque la caviglia a terra, prima o poi avrebbe smesso di essere indolenzita. Mi incamminai anche io verso la casa, zoppicando un poco, ero decisa a prendere per i capelli Aaron. Dopo un po’ iniziai a sentire dei movimenti veloci vicino a me. Decisi di fermarmi per ascoltare meglio e cercare di vedere qualcosa. Capii che i movimenti venivano dalla mia destra e mi girai a guardare meglio in quella direzione. Sul bosco era calata una leggera nebbiolina che non aiutava molto. Notai che c’era una figura di lato incredibilmente grossa. Si era fermata. Nonostante gli addestramenti del signor Argent constatai troppo tardi che quella figura gigantesca in realtà era un lupo, un lupo mannaro. Trattenni il fiato e lui si girò verso di me. I suoi occhi sembravano fari rossi e la nebbia intorno risaltava ancora di più il colore. Mi girai ed iniziai a correre nella direzione opposta zoppicando. Sentivo dietro di me che il lupo si dirigeva nella mia direzione. Dopo poco mi fu addosso e mi morse un braccio. Io gridai e il mostro scappò nella direzione opposta.
:” Tess!” senti urlare Aaron.
:” Sono qui.” Mugolai io tastandomi il braccio. Usciva un po’ di sangue. Mi girai e vidi Aaron correre verso di me. Mi guardò terrorizzato.
:” Co-cosa è successo?” mi chiese accovacciandosi accanto a me. Mi prese il braccio e continuò a guardalo.
:” Oh, cavolo Tess!” disse lui sbiancando.
:” Non è niente di che.” Gli dissi io cercando di consolarlo. Sapevo ormai che quell’espressione sul viso significava che si stava incolpando.
:” No che non va bene!” disse alterato.
:” Potresti morire... sono uno stupido! Sono rimasto a guardare quei corpi terrorizzato senza rendermi conto di cosa succedesse intorno.” disse con gli occhi gonfi e colmi di lacrime.
:” Corpi? Di che parli Aaron.” Gli dissi tirandomi su.
:” Lascia stare Tess, non è il momento.”
:” Ora dobbiamo tornare a casa, muoviti.” Gli dissi.
:” Aspetta, c’è qualcuno.” Mi disse.
Dalla direzione da cui eravamo arrivati si scorgevano delle torce che illuminava il bosco. Venivano nella nostra direzione.
:”TESSA! DOVE SEI?” Riconobbi subito la voce di mio padre, terrorizzata.
:” Papà siamo qui.” Urlai io muovendo il braccio buono.
Scott e papà ci raggiunsero subito.
:” Cosa avevate in mente voi due!” urlò furiosamente mio padre. D’istinto nascosi il braccio ferito, tentavo inutilmente di creargli meno preoccupazioni.
:” C’è odore di sangue.” Disse Scott annusando l’aria, poi diresse lo sguardo verso di me.
:” Sei ferita.” Mi disse avvicinandosi. Prese il mio braccio e lo guardo, rimase in silenzio per qualche minuto. Guardai mio padre che stava dando i numeri, prese il telefono e iniziò a chiamare.
:” Si tesoro li abbiamo trovati. Sì, sì tranquilla. Sembra Tess si sia fatta male, probabilmente è cascata…” disse lui continuando a parlare.
:” Cosa è successo.” Mi chiese silenziosamente cercando di non farsi sentire dal suo migliore amico che intanto gesticolava velocemente mentre parlava al telefono con mamma. Quando gesticolava così tanto significava solo una cosa, era davvero in ansia e preoccupato.
:” E’ successo così in fretta zio… quando mi sono resa conto che fosse lì era troppo tardi, mi-mi dispiace tanto.” Gli dissi.
:” Papà è tutta colpa mia…” disse Aaron.
:” Aaron non preoccuparti. Tess chi ti ha morso” mi chiese guardandomi in faccia, sapevo che controllava il mio battito per vedere se stavo mentendo.
:” Non so chi fosse, era gigantesco e aveva gli occhi rossi.” Gli dissi.
:” Un altro Alpha… a Beacon Hills…” disse Scott che sembrava pensare.
:” Ho sentito il suo odore appena entrato nel bosco ma non lo conosco. Poi ero più interessato a trovare voi due.” Proseguì.
:” Parlerò con tuo papà ora, tu cerca di stare tranquilla.” So cosa pensava in realtà. Aveva il terrore che morissi. Non tutti riescano a sopravvivere al morso di un alpha. Figuriamoci una bambina. Continuavo a pensare a quanto fossi stata stupida.
:” Papà devo farti vedere una cosa prima che tu decida di parlare con lo zio.” Disse Aaron.
:” Sì, tesoro, ho sentito l’odore. Vado da solo.” Disse al figlio e sparì dietro casa Hale.
Mi diressi verso mio padre, volevo provare a tranquillizzarlo.
:” Papà sto-sto bene davvero.” Gli dissi.
Lui mi guardò e mi abbracciò stretta, io ricambiai cercando di sentirmi al sicuro e protetta. Pensai che tra le braccia del proprio padre non potesse accadere niente di male.
:” Tess non farlo mai più. Tua sorella si è svegliata urlando. Io e tua mamma ci siamo fiondati in camera, abbiamo visto che tu e Aaron non c’eravate. Allie continuava a piangere. Diceva che ti era successo qualcosa di orribile nel bosco. Era terrorizzata e tremava. Quando ho capito cosa steste facendo ho lasciato Allie tra le braccia di tua madre e sono corso da Scott. Poi siamo venuti qui.” Mi disse papà continuando a stringermi forte.
:” Allie si è svegliata urlando?” chiesi sbigottita. Non mi capacitavo di come mia sorella potesse aver, in qualche modo, percepito cosa mi fosse successo.
:” Sì tesoro. Io e mamma ve lo abbiamo sempre detto. Voi due siete insperabili, fin da piccole Allie percepiva quando qualcosa non andasse. Come quando eravate piccole e lei era agitata da una settimana intera, ricordi? Sembrava una cosa senza senso, avevate quattro anni. E poi nel cuore della notte sei stata male e ti abbiamo portata in ospedale. È stato quando ti hanno operata di appendicite d’urgenza.”
:” Io credo di ricordare.” Dissi pensandoci.
Poi Scott si avvicinò a noi. Toccò la spalla di mio padre.
:” Stiles, dovremmo parlare.” Gli disse serio. Si spostarono di una ventina di metri.
Aaron mi abbracciò da dietro. Io ricambiai. Continuavo a guardare la conversazione tra zio e papà. Mio padre era già sbiancato e per poco pensai che sarebbe svenuto. Poi quando finirono ci fecero cenno di andare verso di loro. Ci avrebbero riportati a casa. Durante il tragitto in macchina mi addormentai tra le braccia di papà nei sedili posteriori. Sentivo che di tanto in tanto si assicurava che non avessi smesso di respirare o che il cuore non si fosse fermato. Per quanto avesse cercato di nasconderlo sapevo che era terrorizzato. Quando arrivammo a casa mi misero nel letto matrimoniale e mi riaddormentati, dopo poco sentii Allie che si faceva spazio e mi si avvicinava. Mi abbracciò senza dire niente e ci addormentammo. Mi risvegliai una ventina di minuti dopo, senza farmi vedere notai che mamma mi stava medicando il braccio ferito e che lo stava fasciando. Il suo volto era rigato di lacrime. Mi si strinse il cuore e senti una fitta allo stomaco. Come avevo potuto essere così stupida da fare una cosa simile alla mia famiglia.

 
Sopravvissi al morso come avrete capito, ma molte cose cambiarono. Dovetti abituarmi ai miei sensi acuiti e a controllare le mie emozioni. Il primo anno e mezzo fu una tortura con le lune piene ma Scott e Derek furono degli ottimi maestri. Aaron non mi lasciò sola più sola, nemmeno per un attimo. Tutt’ora è così in realtà. Solo più in là venni a sapere che dietro casa Hale, Aaron aveva trovato tre corpi di cacciatori brutalmente uccisi e il corpo mozzato in due di un lupo mannaro. Lo avevano legato con una corda di strozzalupo in modo che avesse la forma di un lupo. Scott disse che probabilmente quello che mi aveva attaccato era l’alpha del lupo che avevano ucciso e che in un momento di rabbia avesse deciso di trasformarmi. Chiunque fosse avrebbe fatto bene a non tornare a Beacon Hills, disse mio padre e Scott annuì.
   
 
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