Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Ricorda la storia  |      
Autore: Merry brandybuck    15/01/2021    0 recensioni
Nerdanel è felice da quando il suo sposo se ne è andato; qualcosa però è pronto a sconvolgerla. Qualcosa che è disposto ad ucciderla. Brevissima one shot scritta in un momento di follia
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Figli di Fëanor, Nerdanel
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mama we all go to hell

 

Nerdanel stava spazzando, contenta: era una splendida giornata soleggiata, profumata di primavera, calda e spensierata. Da quando la consorte di Manwe aveva riportato la luce nel cielo, il clima di Valinor si era rifatto allegro, proprio come prima dell’attacco di Ungoliant; anche la sua vita privata era divenuta molto più semplice: dopo un primo periodo di depressione e crisi per via della forte mancanza dei figli ancora giovani, era stata molto sollevata di ritornare alla casa paterna e di lasciare le fucine per dedicarsi alle sue più grandi passioni, come la scultura o la tessitura. Moltissimi elfi avevano seguito suo marito e i suoi fratellastri, ma lei era decisa a non mollare la propria casa solo per rincorrere un Vala che li avrebbe sicuramente sconfitti; certamente sentiva la lontananza di quella pelle, di quel profumo, della voce mascolina, della chioma perennemente annodata, delle braccia forti e virili dell’uomo che le aveva dato ben sette pargoli, ma doveva attenersi a ciò che le aveva consigliato suo padre: “ Il primogenito di Finwe è uno sconsiderato: prima te ne dimenticherai, prima riuscirai ad essere nuovamente felice” L’unica cosa che il suo genitore non sapeva era che lei custodiva una sua “stanza dei ricordi”: nell’armadio, dietro gli abiti da lavoro, conservava dei busti in marmo di Fëanor e della sua prole che lei stessa aveva realizzato e che guardava quando sentiva troppa nostalgia, arrivando perfino ad abbracciarli se il dolore era troppo forte, fingendo che fossero i suoi amati parenti; ma, a parte quegli attacchi di tristezza, tutto era rose e fiori. Ora cercava di rimuovere delle schegge di pietrisco da una fuga tra le piastrelle del pavimento, quando sentì le urla di Mahtan che la richiamavano fuori; l’artigiano era trafelato e la sua chioma rossa di era appiccicata alla fronte per via del sudore: “ Sell esci, presto ! C’è un messaggio per te !” La donna andò sull’uscio e guardò ciò che il babbo teneva stretto fra le dita: era una busta rovinata, fatta di pergamena, ingiallita molto spiegazzata e con un angolo bagnato dall’acqua salata “ L’hanno trovata alcuni Noldor sulle sponde di Valinor, dove era arrivata in un contenitore di metallo; nessuno sa come sia arrivata o chi la mandi, ma c’era scritto sopra il tuo nome” Un’altra cosa che le saltò subito all’occhio erano i caratteri e il colore dell’inchiostro; la scrittura del suo nome era nervosa, molto frettolosa, le lettere non erano tutte della stessa grandezza e leggermente sbavata e la cosa più strana: era stato scritto con un tono di marrone rossiccio molto strano che sembrava essere dissolto in alcuni punti. Con un’ unghia leggera aprì la busta e prese la lettera, passandoci sopra i polpastrelli; gli occhi le si spalancarono e il respiro le si mozzò: lo sguardo era caduto sulla prima frase, quasi illeggibile.

“ Mamma, andremo tutti all’inferno…” 

La calligrafia era quella di Maedhros, ma il contenuto del testo non si addiceva affatto a quello che il suo bambino aveva sempre sostenuto e si notava da delle frasi disperate che spiccavano sulla carta: mamma smettila di farmi domande, odio vederti piangere, tu ci hai resi famosi, non ti lasceremo mai, stiamo morendo e quando andremo non torneremo da te, noi amori tuoi. Alternate a ciò vi era una breve descrizione delle nefandezze che avevano fatto, con grande amarezza, ad Alqualonde; il cuore di Nerdanel si strinse a sentire quelle orribili porcate che i figli avevano compiuto e sperò che fossero stati costretti a farle. Poi arrivò la parte di Maglor; i vocaboli erano molto più definiti di quelli del fratello, ma ancor più nefasti di significato: mamma siamo pieni di bugie, saremo il pasto delle mosche, adesso stanno costruendo una bara della tua misura, ma non incolparci…  Celegorm fu molto più esaustivo: aveva solo scritto “ L’inferno è abbastanza piacevole, tralasciando l’odore”; era sempre stato di poche parole. Amrod e Amras avevano scritto il paragrafo più lungo; dicevano che avevano fatto delle cose tremende: tu hai detto “ Non sono figli miei !”, se tu coccolassi l'infezione loro potrebbero amputarla subito, lasceremo che gli incendi ci bagnino, noi ti troveremo un posto e dovrai preoccuparti solo delle buone maniere quando vai, e se ci chiamassi tesoro allora noi ti potremmo cantare una canzone ma la merda che abbiamo fatto con queste fottute mani ti farebbe piangere e grideresti per tutta la notte, dopotutto siamo dannati, i nostri fratelli d’arme se ne sono andati e ritorneremo dalle ceneri che tu tanto chiami. Le ultime due parti di lettera erano quelle che terrorizzavano la sconsolata madre: erano state scritte dai due figlioli più turbolenti e anche più affezionati al padre; di fatti Curufin l’aveva insultata pesantemente quando lei e Fëanor si erano lasciati e Caranthir era sempre stato un ragazzo con un carattere particolarmente difficile da gestire. Lei non fu affatto sorpresa a leggere le righe che il quarto pargolo le aveva indirizzato, che contenevano una certa dose di veleno e di follia: “ Ebbene mamma guarda cosa ha fatto la guerra alle mie gambe e alla mia lingua. Avresti dovuto allevare una bambina e io avrei dovuto essere un figlio migliore e se puoi restare, io ti mostrerò la strada. Avrei potuto essere un figlio migliore” non poteva che commiserarlo, povera anima incastrata; e ora toccavano le parole più dure da sentire: era il turno del quintogenito. La scrittura era elegante, ma nervosa (proprio come quella del suo genitore) con le lettere incurvate e snelle sotto il peso del pennino; a differenza degli altri fratelli, lui non condannava le deplorevoli azioni che aveva compiuto, anzi le giustificava con motivazioni offuscate dallo sconforto e dal furore: le sue frasi fiere ma inutili erano una mappatura molto definita del suo duttile ingegno, soprattutto se letta dalla sua stessa madre, e davano l’idea che fosse molto affaticato, quasi fino a morire di stenti. “ Noi andiamo avanti, quindi tieni alto il bicchiere perché noi moriremo domani e torneremo alle ceneri che tu chiami” era scritto appena sopra le sette firme dei suoi figlioli e un post-scriptum le fece venire un infarto: “ Questo testo è stato scritto, in mancanza di inchiostro, col sangue del tuo fedele marito Curufinwe Feanaro, a te devoto fino alla fine”  

Il martoriato cuore della scultrice non resse il colpo: lei si accasciò per terra, con conseguente agitazione generale, con le lacrime che le bagnavano il viso, il corpo scosso dai tremori, il sudore che le impregnava le mani, il respiro tagliato, il dolore che si propagava dal suo petto fino ai piedi, i polmoni sempre più pesanti, le palpebre aperte che erano diventate un onere; sentiva che non avrebbe avuto la forza necessaria a mettersi seduta e allora rimase lì, in terra, a gemere e ansimare. Lanciò degli urli contro il mondo mentre gli arti si intorpidivano; nella sua testa le immagini sanguinarie si accalcavano una sull’altra e non la facevano pensare: quando sentì la fine avvicinarsi vertiginosamente si trovò a sussurrare tra i singulti, sommersa da un  male che veniva da dentro: “ Fëanaro, Maitimo, Macalaurë, Tylekormo, Carnistir, Atarinkë, Atyarussa, Minyarussa…”

“ … cosa vi ho fatto per meritarmi questo ?” 

 

La tana della scrittrice 

Salve ! Come state ? Spero bene; questa one-shot è dedicata ai Feanorians ( credo che ormai sia palese che mi piacciono alla follia XD), mentre la canzone è “ Mama” dei “ My chemical romance” anche se è poco riconoscibile per via dei compromessi che ho dovuto fare mentre la traducevo. Come al solito mi scuso per eventuali errori nel testo e se non è stato di vostro gradimento; detto ciò vi lascio al vostro destino, saluti e baci hobbit 

Sempre vostro 

 

Merry

P.S. State pronti e allerta perché ho in programmazione molte fan fiction da pubblicare !

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Merry brandybuck