Serie TV > Lucifer
Segui la storia  |       
Autore: Arvistloe    16/01/2021    0 recensioni
Tre storie, tre favole molto deckerstar.
Tre storie, tre favole dove realtà, magia, ricordi dolorosi o piacevoli, famiglie speciali o famiglie da schifo, si mischiano, divenendo un bene o un male per qualche personaggio.
Colonna sonora: Sanctuary (welshly arms)
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Los Angeles. Appartamento dove abitavano insieme Chloe, Lucifer e Trixie da più di un anno. Pomeriggio.

Lucifer con l'aiuto di Trixie stava sparecchiando la tavola del pranzo. Chloe era andata via poco prima, per fare un appostamento con Dan per l'fbi. Nel frattempo, Trixie raccontava al re dell'inferno la sua giornata scolastica. Li interruppe Maze con un piccolo zaino sulle spalle, dicendo al suo re e l'umano
"Informazioni sicure di una taglia. Sono via per qualche settimana"
Trixie corse ad abbracciare la sua amica, dicendole
"Fatti onore demone invincibile"
Maze abbracciò a sua volta la sua amica umana, dicendo a Lucifer
"Riferisci alla madre di questa piccola guerriera che quando Dan non potrà tenerla, potete contare su Linda, Amenadiel e anche Ella"
Per non mostrare commozione, Maze uscì dalla porta. Lucifer vide Trixie triste per la partenza della sua amica, dicendole
"Finiamo di pulire, cosi ti aiuto con i compiti"
Trixie tornò felice, adorava fare i compiti di scuola con Lucifer che le faceva capire tutto.

Qualche ora dopo.

Con una busta della spesa in mano, Chloe aprì la porta dell'appartamento distrutta. Era tornata da un appostamento fatto con Dan quel pomeriggio, per conto dell'FBI. La detective si massaggiò il collo, sperando che l'autorizzazione di Lucifer per poter essere con lei quando c'era l'Fbi o altri arrivasse presto. Le era mancata la calda mano di Lucifer che le scioglieva i muscoli anchilosati. Le tornò il sorriso vedendo Lucifer seduto al tavolo del soggiorno con accanto Trixie che leggevano le recensioni sul Lux. Una felice Trixie disse a sua madre, correndo incontro abbracciandola
"Mammina, il Lux piace a tutti. Il cento per cento di mi piace"
Lucifer disse con un ampio sorriso, mentre chiudeva il computer portatile, raggiungendo Choe e Trixie
"Devo dare gloria all'idea di Trixie di far esibire una volta la settimana band musicali emergenti. Molte sono diventate famose"
Lucifer abbraccio Chloe, baciandola sotto lo sguardo contento di Trixie. Ma il re dell'inferno di accorse che Chloe aveva il collo rigido, dicendo alla bambina
"Prole tua madre a il collo dolorante"

Fu un lavoro di squadra che Chloe conosceva. Trixie prese per mano sua madre, portandola nella sua camera da letto. Nel frattempo Lucifer preparò una tisana di erbe, posizionando dei cuscini ai piedi del divano. Trixie tornò con sua madre in pigiama, facendola sedere sui cuscini, tra le lunghe gambe di Lucifer, che le praticò un massaggio al collo, mentre beveva la tisana. La bambina si sedette accanto Lucifer. Il re dell'inferno approfittava per mostrava a Trixie come fare un massaggio al collo di qualcuno. Quel momento così famigliare rilasso ancora di più Chloe, sentendo quel rapporto quasi padre e figlia.

Un paio di giorni dopo. Giovedì mattina. Mercato agricolo vicino l'appartamento.

Lucifer scelse con cura delle fragole, per esaudire il desiderio di Trixie di fare la marmellata di fragole. Adorava quanto fosse curiosa, piena di voglia d'imparare quella piccola umana. Era sempre sorpreso dei sentimenti paterni che sentiva verso Trixie, molto più se fosse stata sangue del suo sangue. Quell'idea lo fece tremare. Cercando di scacciare i ricordi dolorosi, si fermò a un'altra bancarella del mercato, per prendere delle verdure. Una sensazione fastidiosa lo bloccò. Si voltò sembrando di vedere una donna, sperando fosse un'allucinazione. Si allontanò dal mercato per tornare all'appartamento, ma le due persone che sperava di non rivedere più erano a qualche metro da lui. Sussulto vedendo un se stesso affiancarlo prendendogli la borsa della spesa dalle mani. La donna gli disse
"Caro marito, dove vuoi andare per parlare?"
La bambina lo fissò con un ghigno malefico. Lucifer scosse la testa
"Andiamo all'attico, si all'attico"

Qualche ora dopo. Di fronte la scuola di Trixie.

Trixie era perplessa, vedendo sua madre ad aspettare, invece di Lucifer. Preoccupata domandò alla madre
"Mamma Lucifer sta bene?"
Chloe le sorrise, dicendole mentre apriva lo sportello dell'auto
"Niente di preoccupante. C'è stato un guaio al Lux, doveva andarci. Ha detto che ci aspetta all'attico"
Trixie sorrise, prendendo dallo zaino una piccola coppa dorata di plastica. Disse felice alla madre, salita sul lato guida
"Guarda mamma. Ho vinto il mini torneo di scacchi. Le lezioni di nonno Armad…"
Il padre di Dan
"...e di Lucifer sono servite"
Chloe uscì dal parcheggio, dicendo alla figlia
"Sicuramente Lucifer che il nonno saranno felici"

Nell'attico.

La bambina uscì dalla camera da letto di Lucifer con indosso dei jeans con una maglietta di Trixie. La madre era rimasta nei suoi soliti vestiti d'inizio novecento, dicendole, seduta sul pianoforte
"Io andrò per negozi facendo shopping. Vero marito caro?"
Lucifer riempiva il bicchiere che aveva in mano, con il whisky più costoso, guardando quel clone che seguiva la bambina, chiedendo alla donna
"Quello chi sarebbe?"
La donna ridacchiò
"In una delle realtà di potevano clonare chiunque. Noi ci siamo creati un servo. Ora lo sarai tu"
Lucifer sbatte il bicchiere sul bancone del bar
"Non osare!"
La donna saltò giù dal pianoforte, dicendo a Lucifer con tono serio
"Non osare tu. Sai bene che noi ti teniamo in pugno con quella grave colpa nel tuo passato. Lucifer rassegnati"

Lucifer le disse, sperando che comprendesse
"Tu sai che non riesco nell'arte di mentire, dire bugie, tue grandi doti" La donna rise "Marito caro. Forse dimentichi che con me vicino puoi farlo? Non ricordi che questo ti ha fatto innamorare di me? Vedi non ci sono intralci, puoi mentire alle umane, lasciandole. Così per tornare a essere una felice famiglia"
Lucifer cercò di scacciare il ricordo di com'era quando la incontrò.

Vedendo aprire la porta dell'ascensore, la donna abbracciò Lucifer, che voleva scomparire allo sguardo sorpreso di Chloe e Trixie. La bambina corse avanti con la piccola coppa in mano, ma l'altra bambina, con il clone di Lucifer nascosto nella camera da letto, urlò
"Papà chi sono?"
Trixie si bloccò sentendo le parole della bambina, mentre la donna si metteva al fianco di Lucifer, dicendogli
"Marito mio, spiega a queste due umane cosa succede"

Chloe cercò di stare calma per Trixie, spingendo sua figlia quasi dietro di lei. Non poteva credere che Lucifer avesse taciuto di avere una figlia con una moglie. Giurò a sé stessa di non perdonarlo.

Lucifer bevete il whisky rimasto nel bicchiere, appoggiandosi al bancone, sicuro che le gambe avrebbero ceduto per la disperazione. Appoggiò il braccio sulla spalla della donna, dicendo a Chloe e Trixie
"Molti secoli fa mia moglie Clinia..."
La indicò
"...e mia figlia Olin..."
Indicò la bambina
"...si persero in un tornado di realtà alternative…"
Lucifer si stava trattenendo da scappare con Chloe e Trixie verso l'ascensore, sicuro che lo avrebbero odiato per la sua colpa nel passato, sentendo nella bocca come veleno per le bugie che doveva dire
"...Ma sono tornate..."
Lucifer sfodero il sorriso più falso
"...Come capirai, non posso più continuare con questa…"
Si sentiva quasi soffocare
"...commedia. Con tua figlia sei stata un piccolo diversivo"
Lucifer riempì un altro bicchiere di whisky. Sperava che l'alcol gli togliesse dalla bocca il sapore di malsano che sentiva. Senza preavviso la bambina sua figlia si gettò su di lui abbracciandolo. Chloe lo guardò con un odio immenso, dicendogli mentre spingeva Trixie in ascensore
"Quindi puoi anche mentire. Lucifer scordati di noi, della centrale, di tutti"
Lucifer sentiva Trixie chiamarlo piangendo, mentre l'ascensore scendeva. Si maledisse per essersi rovinato l'eternità con quella grave colpa nel passato.

Lucifer strinse così forte il bicchiere in mano da romperlo. Spinse via la figlia con la moglie, dicendo a quest'ultima che si sedette sul bracciolo del divano con un sorriso beffardo
"Sei felice? Sei tornata a essere il veleno della mia vita"
Lucifer senti un nodo alla gola, voleva correre dietro Chloe e Trixie, ma quella colpa del passato glielo impediva. La strega guardò sua figlia che gettava sul pavimento delle bottiglie del bar, dicendo a Lucifer
"Amore siamo tornati a essere una famiglia"
Si alzò toccando la fronte del clone di Lucifer. Il.clone diventò sabbia. Ridendo la bambina disse saltando sulla sabbia
"Ora abbiamo un altro servo! Ora abbiamo un altro servo"
La strega gli disse
"Vai, abbiamo fame, prepara il pranzo. Devi servirci…"
La strega lo guardò con occhi famelici
"...ricorda, puoi essere re dell'inferno, eterno. Se riveliamo al caro padre la tua colpa nel passato, sarà molto cattivo"
Lucifer respiro profondamente andando verso la cucina. Sul bancone della cucina c'era la spesa, fatta al mercato rionale, sedendosi disperato. Accarezzò delle fragole, con una malinconia infinita della sua piccola famiglia, scosso da singhiozzi di pianto.

Qualche ora dopo, appartamento di Chloe e Trixie.

Ella seduta nel divano, teneva stretta a sé Trixie che era scossa da singhiozzi di pianto. Intorno a loro, con rabbia, Chloe raccoglieva in un grande sacco nero della spazzatura tutto quello che era di Lucifer, dicendo con occhi pieni di lacrime
"Niente da fare, con gli uomini, umani o meno non sono fortunata. Basta! Basta! Preferisco restare sola. Mai più! Quel mascalzone! Anche ad Amenadiel e Linda ha detto le stesse cose. Mascalzone!"
Trixie si alzò dal divano correndo dalla madre, abbracciandola. Chloe guardò Ella che si unì a loro.

Quella notte.

Lucifer accarezzò i tasti del pianoforte. Il giorno dopo lo strumento sarebbe stato portato via, perché a sua figlia non piaceva.

Il ding dell'ascensore scosse quel re, certo in alcuni momenti di essere in un loop infernale. Era certo di essere nuovamente caduto da un paradiso a un inferno. Stavolta quel paradiso che erano Chloe e Trixie, lui lo adorava, respirando finalmente amore, amicizia, felicità. Invece quell'inferno delle altre due eterne lo intossicava, togliendogli l'aria.

Percepii che era Maze. La demone buttò vicino l'ascensore la busta nera della spazzatura con le sue cose che erano all'appartamento di Chloe, dicendogli con rabbia
"Speravo che Chloe avesse capito male. Ma perfino Amenadiel dice che ora avresti una moglie con una figlia. Lucifer, ma chi sei veramente?"
Lucifer le disse senza voltarsi
"Per piacere non urlare. Sveglierai mia moglie con mia figlia"
Il nuovo ding dell'ascensore lo distrusse ancora di più. Si alzò, portando la busta nella camera degli ospiti nell'attico, dove sua moglie gli permetteva di stare nell'attico. Odiava quel se stesso nel passato, quel se stesso che si macchiò di quella colpa, finendo per rovinare tutto.

La mattina dopo.

Olin, la figlia di Lucifer allontanò il piatto di crepes, dicendo con disgusto
"Voglio le fragole con la panna"
Battendo i pugni sul tavolo. La madre Clinia rise, dicendo a Lucifer che stava pulendo la cucina
"Su padre, accontenta tua figlia"
Lucifer le disse esasperato
"Fragole e panna di mattina? Ami proprio l'alimentazione di tua figlia"
Clinia fini la crepes nel piatto, dicendogli
"Ricorda che siamo eterni, marito caro"
Lucifer raccolse le braccia sul petto, rispondendogli
"Ma ricorda che essendo mezza umana, diverrà eterna dai trent'anni in poi. Fino ad allora"
Clinia gli lanciò il suo piatto, facendolo finire su Lucifer rompendosi sul pavimento
"Non parlare di nostra figlia! Quando ci gettasti nelle realtà alternative non ti importo della sua alimentazione. Nelle realtà alternative non ebbe modo di crescere, capire. Ora se vuole anche oro con panna, tu devi obbedire"
Anche la bambina gli gettò il piatto addosso, ridendo sonoramente. Lucifer urlò alla donna
"Sai bene che non potevo fare altrimenti! Avevate tentato più volte di uccidermi"
La donna sussurro qualcosa alla figlia che corse fuori dalla cucina. Tornò quasi subito con un pezzo di stoffa nero arrotolato, dandolo alla madre. La donna disse a Lucifer
"In una realtà alternativa c'era questo oggetto…"
Srotolo la stoffa che divenne un frustino
"...può ferire anche uno come te…"
Indicò di fronte a lei
"...Inginocchio qui. Devi essere punito per avere risposto a nostra figlia…"
La bambina batte le mani felice
"...trenta colpi da ognuno di noi, quindi sessanta. Su muoviti. Oppure facciamo sapere a tutti la tua colpa nel passato"
Lucifer non trovava una via d'uscita, si vergognava di quella colpa nel passato. Si Inginocchio, abbassando la camicia. Ai primi colpi della donna, il frustino provocò ampie ferite alla schiena, facendogli chiudere gli occhi, stringendo i pugni. I ricordi vagarono alla tortura in paradiso. Ma i ricordi si fermarono su Chloe e Trixie, alle loro colazioni piene di gioia e risate.

Al sessantesimo colpo della bambina con il frustino, la donna disse a Lucifer distrutto, ridacchiando
"Punizione fatta. Cerca di parlare meno da ora in poi. Ricorda sempre che tu sei un servo. Null'altro..."
Rivolta alla figlia
"...Andiamo tesoro. Questo servo finirà di pulire la cucina. Ti concediamo venti minuti. Dopo dovrai portarci per fare shopping, devo farmi un guardaroba"
La bambina le disse saltando
"Mammina anche io voglio nuovi vestiti. Quelli dell'altra bambina sono orribili"
La donna annuì di si, togliendo la maglietta alla figlia, buttandolo sul.pavimento, accanto Lucifer, uscendo dalla cucina.

Lucifer accarezzò la maglietta che era stata di Trixie, ricordando con gli occhi lucidi quella piccola umana che era stata una luce nella sua eternità. Tentando di riprendersi, afferrò il bordo del tavolo, alzandosi dolorante. Sentiva il sangue scorrere sulla schiena dalle ferite. Con dolore si diresse nella sua camera, per fare una doccia, sperando che la sua natura da eterno chiudesse le ferite presto.

Qualche ora dopo. Giardino pubblico.

Maze seduta in una panchina, guardava contenta Trixie nella zona del giardino pubblico, dove gli appassionati di scacchi giocavano. La sua piccola umana era la migliore. Era grata a Chloe di non averla allontanata, dopo l'abbandono di Lucifer. Non immaginava che dall'altra parte della strada, in una boutique di lusso, Lucifer era seduto in un angolo, guardando le due eterne provare di tutto. Stanco, con la schiena dolorante, si voltò verso la vetrina, immaginando con un sorriso un abito indosso a un manichino su Chloe. Per caso vide dall'altra parte della strada Trixie. La bambina stava salendi sull'auto di Maze. Lucifer chiuse gli occhi scosso. Ricordò che quel giorno, lui portava Trixie al giardino pubblico, per sfidare agli scacchi i migliori di Los Angeles. Come gli mancavano le due umane. Riapri gli occhi richiamato dalla moglie, che gli disse indicando il commesso
"Marito devi pagare i nostri acquisti"
Si alzò, sperando di scomparire.

CONTINUA
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Lucifer / Vai alla pagina dell'autore: Arvistloe