Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: giuliananabonetto    24/01/2021    0 recensioni
Piccola oneshot su Park Jimin, spero vi piaccia
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio, Park Jimin
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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I want you


"Quindi, come vi ho detto: dovrete disegnare la cosa che più vi emoziona" l'insegnante ci stava spiegando il compito che dovevamo svolgere per quelle due ore "questo disegno farà media per il vostro voto finale, quindi impegnatevi."

Tutti noi ci facemmo scappare un sospiro esasperato mentre aprimmo l'album da disegno.

 

Ero al terzo anno di superiori e, a metà semestre, ero già stanca di questa situazione.

Mentre guardavo il foglio bianco, notai che lo schermo del mio cellulare si illuminò. Segno di una notifica appena arrivata.


Senza farmi accorgere, presi il cellulare e mi trovai due messaggi da parte del mio migliore amico:


Jimin.

"Andiamo al centro commerciale dopo scuola?

Ci saranno anche Jungkook e Taehyung, spero non ti dispiaccia. Ti offrirò il pranzo."

Sorrisi e diedi conferma di esserci.

Come risposta mi inviò un cuoricino viola e io sorrisi d'impulso.

 

Jimin era più grande di me di qualche anno per cui non stavamo nella stessa classe e questo mi dispiaceva tantissimo.

"(Y/N) cosa aspetti a disegnare?" Il professore mi fece destare dai miei pensieri.

"Si mi scusi, stavo pensando cosa fare."

 

Il professore non mi rispose e tornò alle sue scartoffie.


Presi la mia matita ed iniziai a fare qualche schizzo.


Ma, mi accorsi, che quello che avevo disegnato non mi piaceva, quindi decisi di strappare il foglio e riporlo nella mia tasca della felpa.


Mi rigirai l'anello d'argento sul mio anulare, con inciso il nome di Jimin. Era un movimento tipico, che facevo quando ero concentrata fin troppo nei miei pensieri.


Avevamo questo anello in comune, lui con il mio nome e io con il suo.


Regalo che ci scambiammo il giorno del nostro compleanno.

 

Forse per questo eravamo tanto legati, nonostante la differenza d'età, eravamo nati entrambi il 13 ottobre.


Ero legata a lui più di quanto immaginassi, per me Jimin era come un angelo: sempre pronto a sostenermi e starmi accanto.


Nella mia testa appariva sempre il suo sorriso solare e quegli occhietti scuri, che diventavano due mezze lune quando curvava all'insù gli angoli di quelle labbra, così piene e carnose. Quei capelli biondi come il colore del grano quando il sole tramontava.


Tutto di lui mi ricordava un angelo, anche la sua risata e la sua voce. 

Sì ero innamorata di lui da molto tempo, ma per fortuna, riuscivo a mascherare i miei sentimenti, riuscendo a non farne parola con nessuno.

Intanto la mia mano iniziò a muoversi in autonomo, iniziando a disegnare il soggetto dei miei pensieri più profondi e intensi.

\\\

"Ragazzi sono finite le ore, posate le matite" il professore richiamò tutti noi alunni.

Sollevai la testa e il mio collo iniziò a scricchiolare "ahia" dissi a voce bassa.

"Iniziate a mettere a posto le vostre cose, passerò io a guardare i disegni" disse poi l'uomo.

In poco tempo tutta l'aula si svuotò e io rimasi l'ultima per sistemare le mie cose.

Il professore era davanti al mio banco e gli passai assai l'album da disegno e dopo un'attenta analisi mi guardò per poi prendere parola.

"Ho visto che eri molto concentrata sul tuo disegno e vedo che la concentrazione ha fatto il suo dovere"

"S-sì" dissi abbassando lo sguardo.

"Mi complimento con te (Y/N) hai fatto un disegno pazzesco"

"La ringrazio professore"

"Dovresti portarlo alla gara di disegno, potresti vincere tu quest'anno"

"Sarebbe bello, ma non posso. Veda il soggetto del mio disegno è una persona che conosco, dovrei chiedere i diritti prima di tutto" ridacchiai nervosamente.

"Oh Park Jimin, ora mi è più chiaro il disegno" prese a riflettere ancora sul mio disegno "con questo disegno, posso notare quello che senti per lui"

Avvampai di colpo, irrigidendo la mia schiena "c-cosa?"

Il professore sorrise "pensaci per la gara, ok?" Mi restituì l'album e poi si concedo dalla stanza dopo avermi augurato una buona giornata.

 

Rimasi scossa qualche secondo, poi misi le ultime mie cose in borsa e uscì dall'aula, ricordandomi dell'appuntamento con Jimin e i ragazzi fuori la scuola.

 

Uscì dall'istituto e attraversai il cortile, ormai quasi vuoto.

Vidi i ragazzi fuori il cancello a parlare e scherzare tra loro.

"Ecco la mia piccolina preferita" Jimin mi si avvicinò e mi strinse tra le sue braccia.

"Ehi (Y/N) come mai tutto questo tempo per uscire? Ho fame" la voce di Jungkook si lamentava mentre lui teneva una mano sullo stomaco.

"Scusate, il professore mi aveva trattenuto per parlare" risposi cercando di non farmi tramortire dal dolce profumo che emanava Jimin.

"Spero non per sgridarti" chiese Taehyung.

Scossi la testa e sorrisi "no, tranquilli".

\\\

Andammo al centro commerciale, parlando del più e del meno su come avremmo passato la giornata scolastica.

"Cosa hai fatto oggi (Y/N)?" Mi chiese Kookie.

"Abbiamo disegnato per due ore".

"Posso vedere il disegno?"

Mi irrigidì sul colpo vedendo gli altri due fissarmi incuriositi.

"E-ecco..." mi ricordai del disegno che avevo nella tasca, riguardo al primo tentativo che avevo fatto.

Tirai fuori il foglio di carta e lo diedi al ragazzo che mi aveva fatto la domanda.

Il primo disegno era un Pikachu mentre usava la sua mossa fulmine.

"Che carino!!" Disse Taehyung osservando il disegno.

"Ehm sì, abbastanza" risposi al maggiore con un sorriso.

"Posso tenerlo?" Mi chiese Jungkook.

"Oh, si se vuoi" accettai senza problemi.

"Yeah, grazie (Y/N)" Jungkook mi strinse in un abbraccio forte e mi baciò la tempia.

 

Jimin tossì attirando l'attenzione su di lui "Taehyung perché non vai a fare l'ordine con Kookie?" Chiese al moro accanto a lui.

"Va bene, andiamo Jungkookie" lo prese sottobraccio e si allontanarono.

Li guardai andare via e ridacchiai notando il viso contrariato del minore.

 

A farmi distogliere lo sguardo dai due fu Jimin, che mi prese per una mano e facendomi fare il giro del tavolo, mi portò a sedere sulle sue gambe.

"Piccolina" iniziò lui accarezzando il dorso della mia mano ancora intrecciata nella sua.

"ChimChim" sorrisi perdendomi nel suo sorriso così dolce.

"Ti va di dormire a casa mia?"

"Non disturbo?"

"Assolutamente no, non lo faresti mai"

"Va bene, ma devo avvertire mamma"

"Ci ho pensato già io, ha acconsentito anche lei" passò la sua mano sulla mia guancia "ti presterò il pigiama, quindi non farti problemi"

"Grazie Chim" sorrisi dandogli un bacio tra i capelli folti, beandomi di quel profumo dolcissimo.

Jimin mi strinse tra le sue braccia e io non potevo sentirmi più felice di così.

Mi bastava quel poco con lui, per essere la ragazza più fortunata e felice dell'universo.

\\\

Dopo aver finito gli acquisti con i ragazzi e aver pranzato, tornammo a casa.

Io andai da Jimin e quando varcammo la porta della casa, mi prese a modo di sacco e mi posizionò sulle sue spalle.

"Jimiiiinnn, fammi scendere!! Ho la gonna!" Protestai in preda al terrore.

"Calmati piccolina, non ti faccio cadere, promesso." Mi rassicurò con quella risata dolce e carina abbassandomi la gonna con il braccio.

Sbuffai e mi lasciai andare, beandomi del suo sedere davanti la mia faccia.

Con quei pantaloni attillati della divisa scolastica, i glutei e le gambe risaltavano ancora di più.

Mi morsi forse le labbra per non pensare a cose troppo sconce per la mia età.

"Dove sono i tuoi genitori?" Chiesi.

"Sono fuori per lavoro fino a venerdì"

"Ah..."

"Arrivati!" Annuncio Jimin prima di farmi toccare terra "vado a cambiarmi e metto qualcosa di comodo e torno subito" disse dandomi un bacio sulla testa.

Annuì e mi sedetti sul letto a gambe incrociate, intanto che lui prese le sue cose e andò nel bagno.

Mi stesi sul suo letto e mi beai del profumo che emanava il cuscino del biondo.

Mi alzai dal letto, presi il mio album da disegno dalla borsa e la matita.

Sfogliai le pagine fino ad arrivare al disegno fatto stamattina in classe e definì altre linee. Presi poi dei pastelli colorati ed iniziai a dare un colorito ai capelli di un biondo con alcune sfumature più scure all'interno.

Passò mezz'ora e non mi accorsi che Jimin era uscito dal bagno ed era tornato nella stanza.

Si avvicinò alle mie spalle incuriosito e diede un'occhiata a quello che stavo facendo.

"Wow l'hai disegnato tu?"

Tirai un urlo di terrore e per allontanarmi caddi dal letto.

"(Y/N) attenta" Jimin mi prese in tempo, afferrandomi per i fianchi e per farlo, il mio album da disegno cadde a terra e mostrò quello che stavo facendo qualche secondo prima.

"Merda!" Imprecai mentalmente.

Jimin mi aiutò a mettermi seduta e poi prese l'album che giaceva a terra.

"Sono io?" Mi chiese dopo un'attenta analisi al disegno, sedendosi accanto a me.

"Mh" annuì debolmente, guardandomi le mani.

"Quando l'hai fatto?"

"O-oggi a scuola"

"Non era quello che hai dato a Kookie?"

"Quello era il primo tentativo, questo è stato diverso".

"Cosa intendi?" Chiese ancora il biondo, sedendosi accanto a me.

"P-pensavo a te quando ho preso a disegnare."

"Non pensavo mi vedessi in questo modo."

"Non potrei vederti in altri modi, se non così".

Jimin sollevò lo sguardo e mi fissò intensamente negli occhi.

 

Il biondo mi si avvicinò ulteriormente, attaccando le sue labbra carnose alle mie.

Quel contatto sciolse il mio cuore. Le labbra di Jimin erano così morbide e io mi beai di quel contatto, seguendo quel movimento del tutto nuovo e sconosciuto per me.

Ci staccammo per mancanza di fiato, ma senza allontanarci troppo.

Jimin posò l'album da disegno sul comodino accanto a letto senza mai distogliere lo sguardo dai miei occhi.

Poi appena compiuto ciò, mi prese per i fianchi e mi fece sedere sulle sue gambe "desideravo baciarti da tanto tempo" disse poi con un sorriso.

"Anche io volevo farlo, ma non so come baciare" dissi leggermente imbarazzata.

"Sei la mia piccolina, queste cose le so bene" mi sorrise per tranquillizzarmi, accarezzandomi i capelli.

"Sì, sono la tua piccolina" gli stampai un bacio veloce sulle sue labbra, destabilizzando il biondo.

Jimin si riprese quasi subito e si fiondò sulle mie labbra.

Un bacio così bisognoso da parte di entrambi. Diverso dal primo scambiato qualche attimo fa.

Mi lasciai trasportare dai movimenti che la bocca di Jimin produceva, assaporando il meglio che potevo.

Il biondo picchiettò la lingua sul mio labbro per farlo schiudere.

Jimin ne approfittò infilando la lingua dentro la mia cavità e dolcemente  iniziò a giocare con la mia.

Sentì il sapore di menta e mi innamorai di quel sapore.

Infilai le miei mani nei suoi capelli morbidi e profumati, per spingerlo più verso di me.

Jimin fece una cosa che mi eccitò tantissimo: intrecciò la sua lingua con la mia e la portò nella sua bocca. Mugolai per quell'azione e lui sorrise nel bacio.

Ci staccammo e un filo di saliva ci collegava ancora.

Con affanno cercai di regolarizzare il mio respiro.

"(Y/N) in questo momento, sei ancora più bella del solito" mi sorrise, mettendo una ciocca dei capelli dietro il mio orecchio.

"Tu sei bellissimo sempre, Park Jimin e su questo non ho dubbi" confessai appoggiando la fronte contro la sua.

"Piccolina mia" Jimin mi sorrise e poi si stese sul letto, tirandomi con se e stringendomi tra le sue braccia muscolose.

Ci baciammo di nuovo, facendomi insegnare da lui come sciogliermi a quel contatto.

"Jimin" lo richiami tra un bacio e l'altro.

"Mh?" Chiese lui, dopo un ultimo bacio e riaprendo gli occhi.

 

"Ti amo" finalmente lo dissi, dopo anni, riuscì a dirgli cosa provassi per lui.

"Ti amo anche io (Y/N), non sai quanto" mi stampò un altro bacio e poi mi strinse tra le sue braccia.

Il cuore mi batteva fortissimo andando a ritmo perfetto con il suo.

Chiusi gli occhi e mi beai di quel momento con il ragazzo di cui ero follemente innamorata.

-Angolo autrice-

Allora storia scritta di getto dopo un sogno fatto con Jimin. Noi Army e i sogni che facciamo su di loro ><

Anyways spero vi piaccia, scusate eventuali errori.

Un bacio I purple you.

   
 
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