La storia si svolge durante le elezioni americane tra Donald Trump è Hillary Clinton, il tutto visto attraverso gli occhi del nostro amichevole uomo ragno di quartiere è dei suoi colleghi supereroi
Genere: Parodia, Satirico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Batman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Solita giornata da supereroi a New york; la gente camminava con passo spedito a Times Square, anche se ogni persona, da lì a Brooklyn non stesse pensando minimamente a cosa stava succedendo intorno a loro, tant’è che non si accorsero della sconvolgente lotta che avveniva proprio sopra le loro teste. Come qualsiasi giornata di lavoro, Spiderman piroettava tra i grattacieli; ora si attaccava al muro, dopo si lanciava nel vuoto attaccandosi a una ragnatela, schivando quasi con noncuranza e, anzi, con il solito brio, le armi letali che il Goblin gli stava scatenando contro.
era una normalissima giornata anche a Gotham, dove Batman sera impegnato a fermare un carico di gas letale del Joker, mentre battagliava contro Bane, schivando i pugni del gigante con velocità fulminea.
Sembrava una giornata Tranquilla anche a San Fransisco, dove Captain America, in tuta a stelle e a strisce, fermava un gruppo di militari dell’Hydra. La naturalezza dei nostri tre eroi nel combattere poteva quasi far pensare che non stessero pensando a quello che stessero facendo. Il che era vero.
Era un giorno molto importante, un giorno, dove si svolgeva una battaglia ben più importante di una qualche scaramuccia tra superumani. Era il giorno delle elezioni presidenziali in America, un evento importante che sanciva l’inizio di un grande cambiamento, che tutti speravano, positivo. Obama era stato un buon presidente, ma adesso serviva una figura si gentile, ma solida e sicura di se, e Cap penso al vecchio Roosvelt.
Spiderman aveva votato subito, senza ripensamenti, Hillary Clinton, la moglie dell’ex presidente; donna forse non prima in simpatia, ma una tipa con la testa a posto, che suscitava una certa sicurezza in chi la guardava. Per Cap e Bats la scelta fu più difficile: Bats infatti non credeva che Hllary Clinton fosse portata come governatrice di uno dei paesi più potenti del mondo, e Steve Rogers continuava a pensare che ai suoi tempi, dei candidati cosi alla presidenza sarebbero subito stati buttati fuori. Ma, dopo aver visto chi c’era nell’altra barricata, votarono la Clinton senza indugio.
Il conteggio delle votazioni era seguito in tutto il mondo; Batman e Captain America con gli auricolari, mentre Spiderman ogni tanto volgeva lo sguardo verso il grande monitor sopra Time Square. La vittoria ormai sembrava in mano a Hillary Clinton, e i tre supereroi iniziarono a combattere con ancora più foga: Batman stese Bane e corse verso Joker che, seduto su uno sgabello, ascoltava con una radiolina le elezioni (per quanto fosse un supercriminale, era un supercriminale americano); Spiderman lanciò una ragnatela in faccia al Goblin, che andò a sbattere contro il tetto di un edificio e Captain America strinse con energia la mano del poliziotto che aveva preso in consegna i terroristi, orgoglioso del suo paese libero, del quale portava la bandiera.
La vittoria era ormai a portata di mano, pensavano.
Si sbagliavano di grosso.
Quando la notizia arrivo, tutta l’America ammutolì, come se non avesse capito bene. Batman premette meglio l’auricolare sull’orecchio, così come anche Captain America, il quale pensava che, a causa di un colpo subito, la ricetrasmittente non funzionasse bene. Il Joker si girò di scatto e avvicinò la radiolina all’orecchio, mentre su Time Square, Spiderman si dimentico per un momento di stare volteggiando su una ragnatela, e andò a sbattere contro la parete di un grattacielo.
Ripeterono la notizia, e questa volta non avevano capito male. Ci fu l’incredulità generale, e i nostri tre eroi si ritrovarono totalmente spaesati, come se avessero ricevuto uno schiaffo in faccia.
Lo scudo di Captain America cadde sull’asfalto; quello scudo, di metallo indistruttibile, sembrava essere diventato fragile come il vetro, a causa della notizia. Sulle guance di Steve iniziarono a scendere le lacrime; si tolse la maschera e la lasciò cadere sull’asfalto, dove venne spiaccicata da un camion dei rifiuti, l’inserviente dietro la vide, e la buttò nel carico dell’immondizia.
Batman cadde in ginocchio, e sembrò che il peso di quella notizia lo avesse schiacciato, mentre sulla faccia del Joker ritorno il solito, sadico sorriso. Iniziò a schiaffeggiare Batman, in una cacofonia di risa e insulti, mentre Bane, sebbene all’inizio sorpreso della situazione, capì cos’era successo e, per festeggiare, iniziò a percuotere Batman. Le ossa si spezzarono e il sangue uscì a fiotti, ma a Bruce ormai non importava, perché sapeva di aver perso.
Spiderman atterrò sul duro marciapiede, e si rimise subito in piedi. Ancora non riusciva a crederci, non poteva crederci. Si guardò intorno e vide che, tra la folla, ci furono i primi segni di festeggiamenti. Com’era possibile che stesse davvero accadendo? Com’era possibile che la gente, che aveva salvato innumerevoli volte, stesse festeggiando? Tutto ciò che aveva sofferto, tutto ciò che aveva perso, per arrivare a questo momento culminante di disperazione. Quando i festeggiamenti e le esultazioni diventarono uno scrosciare furibondo, Peter si tolse la maschera, la buttò a terra, e lanciò grida di rabbia e di furore non si preoccupò nemmeno della sua identità segreta, tanto erano tutti troppo impegnati a guardare il gigantesco monitor, dove comparve, con la sua pettinatura improponibile, e il suo sorriso spastico, Donald Trump, il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America.
L'era degli eroi era quindi finita. Non valeva più la pena combattere, poiché il male aveva trionfato l'ultima volta, quella definitiva, inglobando tutto il mondo in una coltre di disperazione e paura.