Uno stato di malinconia attraversa la mia mente, mentre passo per passo percorro quella strada dove tutto è cominciato.
E’ partita ‘quella’ canzone.
Avete capito di cosa parlo, no?
Quella canzone che agli ascoltatori esterni non può sembrare altro se non una semplice base con un testo sopra. Mentre per te è più di una canzone, una cosa che ti lascia il segno sul cuore, che può sembrare tutto e niente nello stesso momento, che ti fa suscitare delle emozioni imprevedibili che nient’altro riesce.
E’ quella sinfonia che ti fa vedere il mondo tutto a colori o in bianco nero, che ti può far cambiare l’umore in pochi secondi in male o in bene, che suscita ricordi che credevi di aver dimenticato mentre sono ancora vivi dentro di te, che ti divorano l’anima o te la animano.
Quella canzone che ti rispecchia a pennello, che ti conosce meglio più di quanto tu creda.
Quella canzone così tanto importante che ormai tu vivi solo per quella, quella cosa che ti tiene in vita, quell’ultima cosa rimasta viva dentro di te.

E’ quella canzone che ti dà ancora speranza, ti fa credere che nonostante tutto tu sei ancora qui e ti rende piu forte, quella canzone dedicata dalla persona più importante della tua vita.

Un sentimento di malinconia percorre la mia mente, i ricordi si fanno sempre più vivi e il respiro più veloce.

I ricordi sono ancora vivi, forse troppo, tant’è che le lacrime iniziano a rigarmi il volto e inumidirmi le guance.

Le immagini nella mia mente sono ancora ben visibili, patetico pensare che veramente sarei riuscito a dimenticare tutto, quando quel tutto è ancora troppo vivo.

Mi giro, il piccolo lampione che emette troppa luce rende i miei occhi più lucidi, mentre affianco riesco a scorgere la mia ombra.

Siamo solo noi due, io e la mia ombra.

No, sono sicuro che lui è ancora qui.

Sì, è accanto me, ne sono certo, io non posso vederlo, ma lui può… Certo che può.

Il mio sguardo finisce per guardare in basso e osservare le mie scarpe ormai rovinate, con scritte malinconiche su di esse fatte da me e da lui. 

A questa visione un piccolo sorriso si fa spazio sulle mie labbra.

Un petalo dalla rosa nera che ho in mano si stacca, forse per la leggera foata di vento appena arrivata, che la fa volare in cielo e mi fa scompigliare i capelli.

Le mani all’interno dei miei guanti a scheletro si fanno gelide.

Alzo il mio volto ed eccomi arrivato.

“Hey… Sai mi sei mancato”

Mi ci siedo accanto.

“Guarda che ti ho portato”

Dico sorridendo.
Porgo la rosa nera davanti a me.

“Ho deciso di prenderla nera perchè.. beh perchè sono le rose che ci regalavamo sempre, non so perchè ma a noi piaceva”

E ancora sorrido.

“Purtroppo, e molto spesso, tutte le cose hanno una fine… Ma credo che non sempre sia giusto. Voglio dire, molte cose hanno una fine fin troppo presto, quando tutto ha inizio”

Un’altra lacrima percorre nuovamente il mio volto fino ad arrivare al leggero sorriso sulle mie labbra.

“E’ ingiusto… Ma io sono sicuro che non è la fine di tutto”

Sospiro

“Questo è solo la fine dell’inizio”

E’ già l’una di notte, il freddo si fa sentire.

Mi sdraio sulla tomba in pietra, nera, fredda, ghiacciata.

“Ti amo Gerard e mi manchi, mi manchi come l’aria”