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Autore: Duchessa712    06/02/2021    0 recensioni
Lydia é pallida - ma lo nasconde sotto al trucco; non dorme - ma lo nasconde sotto al trucco; si morde le labbra a sangue - ma lo nasconde sotto al trucco.
Una volta il trucco serviva a nascondere la sua intelligenza, adesso serve a nascondere il dolore.

(Accenni Lydia/Peter)
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lydia Martin
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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(These wounds won't seem to heal), this pain is just too real

Lydia sente l'urlo graffiarle la gola - sono passate settimane e la sensazione di inghiottire vetri rotti ogni volta che deglutisce continua a persistere.
Si morde le labbra e la lingua prima di parlare perché le voci infestano la sua testa e nei giorni peggiori diventano nebbia tra lei e il resto del mondo.
La sua gola sa di sangue ma non se ne accorge nessuno. Sa di rame, il sangue, e anche di sale - come le sue lacrime.

Lydia si è ufficialmente presa tre giorni per piangere prima di iniziare a ripetere che va tutto bene (non che sia vero. Non può stare bene quando la mattina si alza con la gola che brucia e gli occhi rossi e il cuore in pezzi. O quando non riesce a pronunciare il suo nome, non dopo averlo urlato fino a pensare di perdere la voce o di spezzarsi sotto la forza del grido).
Ma nessuno si pone domande perché è Lydia, che ha sempre tutto sotto controllo - anche quando la sua migliore amica (Allison Allison Allison Allison, grida la sua mente e lei stringe le labbra e si tappa le orecchie) é morta e lei ha sentito la vita scivolare via.

Lydia da bambina la vita e le anime le immaginava come la polvere di fata che Campanellino usava per far volare Wendy, John e Michael verso l'isola che Non C'è. Immaginava una scia di stelline luminose che si liberava in cielo e lasciava dietro solo un corpo freddo.
Non c'è polvere di fata quando trova i morti, non c'è una scia luminosa che si confonde con il sole e le stelle.
C'è solo il dolore e il silenzio spezzato dalla sua voce che si propaga per miglia e miglia.

*

Lydia non lo sa perché lo stia facendo - dodici settimane. Ottantaquattro giorni. Duemilasedici ore. Centoventimilanovecentosessanta minuti, secondo più secondo meno. Ecco da quanto è morta - e non deve pensarci perché altrimenti rischia di mettersi a urlare (però li sente: ogni nuova alba è una pugnalata al cuore) - e lei è davanti a un negozio di tatuaggi a cui è arrivata uscendo all'alba senza dire nulla a nessuno.
Lydia prende un respiro e si impone di non tremare, di non pensare, di parlare e basta - muoversi come un'automa, come se sotto il trucco e la maschera non ci fosse nulla - sa come fare.

Ci ha pensato a lungo, a cosa scegliere, a cosa volesse inciso sul suo corpo con aghi e inchiostro indelebile, a dove lo volesse inciso.
Ha pensato al braccio - per poterlo vedere, per poter ricordare, visibile a lei e a tutti. Troppo esposto.
Ha pensato al collo - dove se si sforza riesce a vedere i segni rossi, a percepire l'aria abbandonarla piano piano in una lenta agonia. Troppo difficile da sopportare, troppi significati mescolati - questo non è per Peter.
Mentre il tatuatore - è un ragazzo dall'età indefinita, pieno di piercing e tatuaggi e rientra nello stereotipo se non per gli occhi azzurri che sembrano pozzi su un mondo sconosciuto - inizia a prepararsi, Lydia posa le mani sullo stomaco e alza gli occhi al soffitto per trattenere le lacrime.
Quando esce dal negozio, sotto la giacca - dove il sangue ha trovato una via d'uscita dalla gabbia del corpo (come la polvere di fata dei suoi sogni di bambina), dove è entrata l'arma che l'ha uccisa - c'è una freccia dai contorni scuri e ombreggiata di argento.
Non lo nota nessuno e lei continua a sorridere e a presentarsi con gli occhi asciutti e a stringere le labbra.
Tutto normale.

*

Malia non è Allison.
Malia non è Allison.
Malia non è Allison.
Malia non è Allison.
Malia non sa di Allison. Non sa niente. Non ha colpa.
Malia ha passato gli ultimi anni della sua vita sottoforma di coyote e ha bisogno di aiuto per (ri)adattarsi alla vita.
Lydia prende un respiro profondo per calmarsi e cerca di non prendere sul personale quello che la ragazza ha detto (É morta da mesi. La vita va avanti) e torna a concentrarsi sui compiti ignorando la mano e le labbra e il corpo intero che trema di rabbia, dolore, frustrazione.
(Si è concessa tre giorni poi ha promesso che non ne avrebbe più fatto parola - del suo dolore, della sua solitudine, della sua colpa - e non sarà la mancanza di tatto di Malia a farle cambiare idea).

Lydia lo sa che è infantile e spregevole studiare così la nuova arrivata, avere così poca pazienza perché Malia si impegna per davvero, ma è davvero più forte di lei. Soprattutto quando si sente esclusa - ci sono Stiles e Scott e Kira e Malia e Stiles e Malia e Kira e Scott. E poi c'è Lydia e basta perché la sua migliore amica è morta per salvarla.

(Nous protegeons ceux qui ne peuvent pas se proteger eux-meme.
Lydia le odia quell parole perché Allison era l'eroina e lei la vittima - quella che non sapeva proteggersi da sola e aveva bisogno di essere salvata anche a costo della vita.
Le mormora di notte, col cuscino bagnato di lacrime e le voci che si affastellano nella testa, e le mani posate sulle stomaco dove c'è quel tatuaggio.
Le riempie di odio, disperazione, dolore. Perché il nome della sua migliore amica morta non riesce ancora a pronunciarlo senza sentire i vetri rotti nella gola).

*

Lydia é pallida - ma lo nasconde sotto al trucco ; non dorme - ma lo nasconde sotto al trucco; si morde le labbra a sangue - ma lo nasconde sotto al trucco.
Una volta il trucco serviva a nascondere la sua intelligenza, adesso serve a nascondere il dolore.
Tanto nessuno lo nota.
Lydia ha l'(infantile e sbagliata) opinione di essere notata solo quando urla, e le sue urla non sono mai apprezzate, le sue urla portano la morte - forse è meglio quando tace e il sangue (sa di rame e di lacrime) le riempie il palato.
(Vorrebbe Peter, in quei momenti. Nemmeno lei sa perché ma vorrebbe averlo - forse perché la ascoltava, forse perché non voleva sempre proteggerla.

Nous protegeons ceux qui ne peuvent pas se proteger eux-meme.
È inciso anche sulla tomba di Allison insieme a un arco e una freccia.
Lydia vorrebbe cancellare le parole con le unghie e la forza della voce perché sono un promemoria della sua debolezza).

*

Peter torna anche nei suoi sogni e Lydia non sa se esserne terrorizzata o ringraziarlo perché le concede un po' di respiro - lei non ha visto Allison morire ma l'ha sentita che forse è anche peggio. Nei suoi sogni Peter é un po' l'uomo che era disposto ad aiutarla (bello e tenebroso e pericoloso) e un po' il mostro con gli occhi rossi che l'ha morsa quella sera che ha cambiato tutto, almeno per lei.

Al mattino la gola fa meno male, gli occhi sono meno rossi, il cuore è un po' meno in pezzi, il sorriso è un po' meno finto, le schegge di vetro sono un po' meno affilate.

Poi Allison torna e si trova al punto di partenza.

Una notte Peter - non è un mostro, questa volta. É bello, quasi gentile, delicato - le solleva di poco la maglietta e fissa il tatuaggio.
Lydia si ritrae impaurita - sente l'aria sparire, il suo respiro agonizzante, la vista diventare un mondo nero illuminato da macchie bianche - e aspetta, i sensi all'erta e pronta a scappare (scappare dove? le chiede il sopracciglio alzato di Peter).
"È bello. Particolare".
Lydia deglutisce e sfiora la freccia con le dita.
"Sfumature argentee. L'argento uccide i lupi".
Non ci ha pensato, davvero.
"Argent".
Non ha pensato nemmeno a quello - bugiarda. Il suo inconscio ci ha pensato eccome perché è la prima cosa che ha detto al tatuatore.
"Oh, Lydia".

Non saprà mai cosa voleva dirle perché si sveglia con un urlo incastrato in gola.
La morte é arrivata e la banshee é la sua messaggera.

*

Allisoooon!
Il suo subconscio la sostituisce a qualsiasi grido esca dalla sua bocca. C'è un che di poetico nell'essere così attaccata al passato. Un che di poetico e un che di infernale.

Tutti sono andati avanti, in un modo o nell'altro. Manca solo lei.
Ma come si fa ad andare avanti quando Lydia é l'ombra della morte, quando dietro di sé si lascia una scia infinita di cadaveri?

*

Lydia chiude gli occhi e conta i battiti e trattiene le lacrime e deglutisce (anche se percepisce ancora i rimasugli di vetri e il sapore del sangue).
"Lydia stai bene?"
"Certo".
   
 
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