Mycroft era stato chiamato dal
primo ministro, doveva
assolutamente recarsi nel suo ufficio, e naturalmente avrebbe rivisto
Eleanore.
Questo lo rese subito nervoso.
Anche facendo appello a tutta la
sua freddezza, rivederla lo avrebbe spiazzato, reso vulnerabile. Lei
non doveva
vedere il suo disagio. Così si preparò
mentalmente ad essere il glaciale Ice
man che tutti si aspettavano. Giunse
in
anticipo alla White House e fu condotto nell'ufficio del primo ministro
dove
c'era anche Eleanore. Lei assisteva il delegato francese.
"Buongiorno Mr. Holmes." Il primo ministro lo
salutò cordialmente.
"Le presento il delegato francese monsieur Wanders. Questa invece
è la mia
interprete Miss Eleanore Brett, che forse già conosce."
Eleanore
era al solito
elegante, in un delicato tailleur perla, una camicetta bianca aperta,
ma non
sgarbata. I capelli
raccolti, il trucco
leggero, incantevole come sempre.
Mycroft strinse le mani al delegato
francese e poi anche ad
Eleanore. Lei lo guardò senza tradire nessuna emozione, si
avvicinò
eccessivamente, tanto che lui sentì il suo abituale profumo.
Ed esitò.
Elly
lo fece accomodare al
suo fianco, gli rivolse la parola in modo piatto.
"Ben arrivato Mr. Holmes, forse non ha
bisogno di me, ma il primo ministro vuole avere un'assistenza
personale.
“Mycroft fu glaciale come solo lui sapeva essere, ma la
vicinanza di Eleanore
era pericolosa e non riuscì a soffocare l'emozione profonda
che ancora provava
per lei.
Eleanore fu molto professionale,
svolgeva il suo lavoro non
distraendosi mai.
Era riuscita a
scorgere l’eleganza di Myc che aveva indossato un ricercato
completo blu, una
delicata camicia panna, con una cravatta con piccoli fiori blu. Lo
trovò
seducente, un vero gentleman inglese.
Fu una lunga conversazione di
lavoro per tutti e tre i presenti,
mentre Mycroft si accordava per creare una rete di incontri per
favorire la
creazione di un ufficio interdisciplinare.
Eleanore ogni tanto gli lanciava un'occhiata, ma subito
distoglieva lo sguardo
intimidita dal fatto che lui invece era così freddo e
impersonale. Quando il
colloquio finì il primo ministro salutò i
presenti.
E
fece una richiesta
inaspettata. Chiese a Mycroft se avesse potuto accompagnare a casa la
sua
interprete, poiché si era fatto tardi.
Mycroft preso in contropiede non fu
rapido a trovare una scusa.
Anche lei tergiverso un po’, ma poi accettò di
farsi accompagnare, andò nel suo
ufficio e si preparò per uscire. Non si parlarono per tutto
il percorso che
portava all’appartamento di Eleanore, che non distava molto
dall'ufficio del
primo ministro.
Quando giunsero di fronte alla sua
casa, lei improvvisamente lo
prese per un braccio e lo trascinò fino al portone.
"Entra Myc, devo parlarti, non dire
di no. Perché ti
trascinerei dentro a forza."
Lui provò a reagire, ma
vista la determinazione di Elly salì in
casa, scuro in volto. Entrarono silenziosi in casa, lui subito
sbottò.
"Elly, non fare scenate." Era irritato. " Abbiamo già
deciso di separarci, non
vedo cosa altro ci sia da dire"
"Tu hai deciso di lasciarmi, ma non
io." Sibilò
Elly, si levò il cappotto e prese
quello di lui, lo appese in ingresso, poi andò verso il
salotto.
"Adesso mi ascolterai
Myc,” prese un profondo respiro.
“Sherlock mi ha detto la verità, so
il motivo
che ti ha portato a lasciarmi. Quando hai saputo che ero in pericolo,
invece
che parlarmene, hai deciso che la cosa migliore da fare fosse
allontanarmi.” Alzò
il tono della voce,
mentre lui al centro della stanza rimase muto.
“Tu hai scelto di mettermi al sicuro. Mi hai
lasciato con una scusa
banale, cercando di proteggermi perché così
pensavi di salvarmi.” La
voce ora si era incrinata. “Questo
è il tuo modo contorto di amarmi! Per quanto io ti abbia
fatto capire quanto
sia profondo il mio sentimento, sei stato egoista. Che amore
può esser questo,
se avevamo deciso di affrontare i problemi insieme e tu mi hai messo da
parte! Tu decidi
per me, come fai con tutti.”
Mycroft fece un passo indietro come a cercare
un appoggio, ma lei lo incalzò.
“Se tu fossi in pericolo
per causa mia, cosa dovrei fare?
Allontanarti da me? Pensi sia la soluzione migliore in un rapporto di
coppia?”
Eleanore si era avvicinata a Myc e
lo aveva preso per la giacca,
spingendolo verso il muro. Era arrabbiata e svuotata. Mycroft era
indietreggiato senza opporre resistenza, ostinatamente muto, incapace
di
qualsiasi azione.
"Adesso dimmi che non mi ami!
Voglio sentirtelo dire. Solo un
uomo senza cuore può fare una cosa come questa! Tu invece un cuore ce l'hai,
ed è grande Myc,
perché io lo so, ne sono certa." Lei premeva sul suo petto
le mani
bianche, con forza.
Myc cercò di
trattenerla, afferrandole e stringendole forte, ma
non riuscì a parlarle, perché sapeva che aveva
ragione, ma il pensiero che
potessero farle del male lo indeboliva. Lo faceva esitare ancora.
"Quante volte Mycroft
dovrò recuperarti! Quante volte ancora
avrai dei dubbi! La mia pazienza non può essere infinita! Ti
prego Myc prova ad
amarmi come hai fatto finora, io accetterò tutto quello che
può venirmi dal
frequentarti. E tu farai lo stesso. "
Eleanore lo osservava cercando ogni più piccolo
segno di resa. Continuò
ancora più adirata.
"Perché non la smetti, e
ti comporti come un uomo innamorato,
non come un consulente governativo che ragiona freddamente su ogni
cosa." Eleanore
aveva quasi gridato, disperatamente
innamorata, cercando di difendere il suo sentimento.
Myc si era allontanato dal muro,
non fu in grado di mentire, non
davanti a quegli occhi che lo analizzavano dentro senza
pietà.
Eppure il suo dolore era grande,
mettere in pericolo Elly, era una
cosa che non riusciva a superare.
"Guardami Myc! Questo è
il dolore più grande che tu possa
darmi! Rinunciare a questo amore, non sapendo quanto potrà
durare, solo perché
temi per la mia vita! Io
voglio
condividere tutto con te, come fai a non capire!"
Mycroft si era rassegnato, Elly gli
dimostrava il suo amore
profondo. Si avvicinò provato, non aveva detto nulla. Era
sconfitto dalla sua
caparbietà. Così perse ogni forzatura, prese a
parlare dolcemente.
"Eleanore, non sai la paura che ho
provato quando ho letto il
file che mi hanno consegnato. Dove avevano rilevato la presenza di
pericolosi
attentatori, visto il cognome che porti e il fatto che siamo insieme.
Ho
deciso, con dolore, che era meglio lasciarti. E sì, l'ho
fatto per proteggerti.
E avrebbe funzionato, ti saresti allontanata da me, saresti stata al
sicuro. Se
non fosse stato per il tradimento di Sherlock, non avresti saputo
nulla. Per
quanto forte sia il mio potere Elly, non potrò proteggerti
sempre." Mycroft
si portò le mani sul volto stanco.
"Myc, siamo entrambi in pericolo.
Non devi preoccuparti solo
per me. Quindi adesso ti prego, stringimi, perché sento solo
freddo dentro, se
tu mi abbandoni." Eleanore
aveva il
volto angosciato e tremava.
Myc lasciò ogni indugio
e l'abbracciò. La strinse teneramente al
petto. Il suo dolore si sciolse un po'. Ma la rabbia di non poter
vivere con
lei un rapporto aperto alla luce del sole lo faceva impazzire.
Lei lo baciò, un bacio
sul viso, sulle guance, sulla bocca, finché
lui cedette e la ricambiò. Sentirono crescere in loro, il
desiderio, dopo tutto
quel tempo passato lontani.
Lei gli tolse la giacca, sciolse la
cravatta. Fece scivolare via
la sua camicia pervasa dal suo profumo. E in breve, anche lui ardente
di desiderio,
la spogliò, ma con rispetto e calma, studiando il suo corpo,
dove passava la
sua mano calda, toccando ogni suo punto sensibile. Eleanore si
abbandonò a lui
e Mycroft sentì il suo seno sodo appoggiato al suo petto.
Era inebriato dal suo
odore e dal suo calore. Così prese a baciarla sentendo
nuovamente il suo
sapore, mentre il suo desiderio saliva. Entrambi erano talmente presi
che non
si rendevano conto di quello che stava succedendo.
Eleanore lo fermò, lo
prese per mano e lo portò nella sua camera,
si tolsero con smania i pochi vestiti rimasti e lei lo
ritrovò pieno di
eccitazione. Furono rapidamente sul letto, mentre si avvinghiavano, lui
la
prendeva con forza. Poi si fermò, si calmò e fu
più lento. Lui le dava piacere,
poi si fermava e continuava piano, in un crescendo, che Eleonora non
riusciva
più a gestire. Era spesso al culmine e lo sentiva
così tanto dentro di lei, da
desiderarlo da impazzire, mentre lui rallentava e poi riprendeva
più veloce,
arrestandosi e ricominciando senza sosta. Finché arrivata al
limite non
raggiunse l'orgasmo con un'intensità che non aveva mai
provato e trascinò anche
Myc con lei. I loro volti erano vicini e si guardavano intensamente
negli
occhi, quelli di Mycroft grigi e profondi, si addolcivano quando lui la
possedeva così intensamente. Si lasciarono andare
abbandonandosi fra le
lenzuola profumate, mentre Myc le stringeva le mani deciso a non
lasciarla
andare. Vinto, sottomesso da quel sentimento che aveva negato. Com'era
possibile che lui avesse potuto allontanarsi da quell'amore che era
così
intenso per tutti e due.
"Non farlo più Mike, non
lasciarmi più ti prego. Parlamene
prima, ma non lasciarmi più. Promettimi di dirmi tutto
quello che ti preoccupa,
tutto quello che può allontanarti da me. Dividi con me
qualsiasi dolore."
Mycroft le accarezzò il
viso, poi le labbra, il naso, i capelli
scompigliati e le sorrideva e si dava del cretino.
"Sono uno stupido Elly, ma ti amo
così tanto! Non sono
abituato alle persone che mi vogliono bene, specialmente a quelle che
mi amano
come te. Ti dovrai prendere carico delle mie manie e anche delle mie
paure."
Per tutta risposta Elly lo
baciò ancora e lo strinse forte quasi
da fargli male. Mentre lui si abbandonò sconfitto, fra le
sue braccia, affondò
il viso nella sua spalla, la bagnò con le sue lacrime. In
una intimità che
andava oltre.
Lei lo coccolò piano,
senza fretta, con dolcezza, e lo tenne
stretto quanto più poteva, cercando di dargli quella fiducia
che gli mancava.
"Myc, va bene così!" Le
sussurrò sottovoce Eleanore.
"Sai che sarò sempre al tuo fianco, ma non lasciarmi mai
più, mio cuore di
ghiaccio." Mycroft si scostò da lei le prese il volto fra le
mani. E serio
le parlò.
"Eleanore dovrò metterti
sotto scorta. E questo è il prezzo
che dovrai pagare per stare con me. Arriverai a pentirtene e ad
odiarmi. Devi
essere sicura di noi e del nostro rapporto. Non sarà facile
Elly."
"Va bene Myc, se questo ti rende
sicuro. Voglio stare con te
qualsiasi sia il prezzo da pagare. Ti amo e lo accetto." Eleanore si
alzò
e si rivestì maliziosa. Mycroft non riusciva a distogliere
lo sguardo dal suo
corpo così perfetto. Così scese dal letto e la
circondò con le sue braccia
forti.
"Potessi sempre proteggerti
così, piccola Elly. Spero di
avere sempre la forza di vincere le mie paure."
Si lasciarono molto tardi. Mycroft
era consapevole che questo
amore doveva affrontare tutte le difficoltà che lui temeva.
Così la mattina,
dopo esser giunto nel suo ufficio, dispose una scorta per Eleanore. Che
avrebbe
risposto direttamente a lui. Anthea capì subito il
cambiamento, lo vide nel
comportamento del suo capo, e nella serenità con cui si
occupava dell'ufficio.
Sorrise dentro di sé per la determinazione di Eleanore che
rischiava, e allo
stesso tempo lo amava e lo aveva riportato sulla via giusta.
Così si assicurò
di occuparsi anche di lei, che aveva fatto capitolare il suo
integerrimo capo.