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Autore: Allen Glassred    20/02/2021    0 recensioni
STORIA COLLOCATA PRIMA DI " INCENDIO ".
Jeanne riesce a porre in salvo il figlio Sebastian, prima che una vecchia conoscenza irrompa alla villa e faccia divampare un tremendo incendio, ricordando alla donna chi sia il vero padre di suo figlio e della dramamtica notte in cui fu concepito.
Genere: Angst, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
- Questa storia fa parte della serie 'Bloody Sunset '
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La giovane donna dalla chioma bionda bacia amorevolmente il capo del ragazzo dalla chioma corvina che, esausto, si è addormentato nel suo letto attendendo il suo ritorno. “ Dormi bene, piccolo mio “. Sussurra semplicemente, riflettendo: sono sedici anni oramai, che ha dato alla luce colui che è suo figlio Sebastian. Il figlio che inizialmente non amò, il figlio che non voleva accettare e, nel quale sguardo, rivedeva sempre quello di quell’uomo. Uomo, si chiede la fanciulla? No: no, quello non era certamente un uomo comune e lei lo sa bene: era un mostro. un mostro che non ha esitato a torturarla e violentarla, tagliandole le ali senza pietà ma anzi, godendo di questo e divertendosi nel vedere la sua sofferenza. Credeva non sarebbe mai sopravvissuta ma così non fu: colui che è suo marito e che da sedici anni fa da padre a suo figlio la trovò e, assieme alla sorella, la curò. Vegliò su di lei giorno e notte, la aiutò ad accettare la sua gravidanza inaspettata senza uscire totalmente di senno, le curò le cicatrici che le torture di quel demonio travestito da angelo le aveva lasciato, in particolare quelle sulla schiena: le cicatrici delle sue ali tagliate. Jeanne, questo è il suo nome, ricorda ancora vividamente ciò che ha passato: ricorda la sofferenza, ricorda la rabbia e ricorda la non accettazione verso suo figlio. Non fosse stato per Amara e Dean l’avrebbe forse abbandonato, forse si sarebbe tolta la vita dopo il parto a causa della vergogna per ciò che ha subito. Ma nulla di ciò avvenne: i due, specialmente suo marito la aiutarono a rialzarsi e diventare la donna forte e determinata che oggi è, la madre dolce ed amorevole che darebbe la vita per il figlio. Quel figlio a cui, da molto piccolo, ella stessa ha tagliato le ali: non sa nemmeno lei perché lo abbia fatto, forse pensa, è perché desidera per lui una vita serena e più normale possibile, forse pensa, nel suo subconscio credeva che, tenendo quelle ali, il piccolo sarebbe stato un bersaglio facile per quel mostro che le ha distrutto la vita. Già, quel mostro. “ Azazel, figlio di Lucifero… “. Sussurra solamente la bionda, alzandosi e permettendo così al figlio di riposare sereno. “ Non permetterò mai a nessuno di far del male al mio Sebastian. A nessuno “. Precisa, guardando un’ultima volta il ragazzino addormentato. “ Ti proteggerò al costo della mia vita: questo è il compito di una madre, non importa se ormai sei un giovane uomo: per me, rimani sempre il mio amato bambino “. Conclude, andando poi fuori in giardino: ha bisogno di svuotare la mente da tutti quei pensieri, ha bisogno di non pensare a null’altro se non a quando, presto, suo marito Dean ritornerà a casa. Improvvisamente tuttavia, una sensazione strana la pervade: una sensazione che non le piace, che ha provato solo una volta nella sua vita. Istintivamente la donna si alza dalla sedia su cui era seduta per ammirare la luna, chiamando a gran voce il proprio maggiordomo. “ George! George, venga subito qui! “. Lo chiama mentre, trafelato, l’uomo giunge per poi chinarsi rispettoso.

“ LadyJeanne, perdonate il ritardo ma… “. La donna lo interrompe quasi bruscamente, prendendo parola di lì a pochi istanti.

“ Prenda mio figlio e lo porti via da qui, presto “. Ordina la donna, mentre l’uomo la guarda confuso.

“ Ma Milady, cosa… “. Ma lei lo fa alzare in fretta e furia, ponendogli poi le mani sulle spalle ed ordinandogli, con lo sguardo nel suo, ciò che deve fare.

“ Prenda Sebastian e lo porti via da qui. Vada da sua zia Amara e le dica di tenerlo con sé, fino a nuovo ordine. Obbedisca, presto! “. Ordina e, a quel tono, l’uomo non può fare altro che obbedire: porterà con sé il signorino Sebastian, anche se non comprende o forse, sa ma non vuole accettare ciò che sta per accadere.

“ Credete che quell’uomo…? “. Chiede semplicemente il più anziano, a conoscenza del passato di Jeanne e di Dean e di cos’abbiano dovuto passare.

“ Non lo so: lo sapremo presto. Tu occupati di Sebastian “. Ordina perentoria la donna, mentre lui annuisce per poi correre a svegliare Sebastian, per poterlo portare con sè.

Il Ragazzo pare essere piuttosto confuso, ma decide di seguire il maggiordomo senza fiatare: se è un ordine di sua madre pensa, sarà bene obbedire senza protestare. Non è infatti la prima volta che ordina all’uomo di portarlo da sua zia Amara senza dargli la benché minima spiegazione. Quella volta il moro si ferma di fronte alla madre qualche istante: ha una strana sensazione, uno strano nodo attorno alla gola che non pare volersi sciogliere. “ Madre… “. Fa solamente mentre, dopo averlo guardato qualche istante, la donna lo stringe forte a sé come forse non ha mai fatto insieme dici anni. Anzi, solo in un’occasione lo fece, ma lui non può ricordare: quella in cui gli tagliò le ali.

“ Ti voglio bene, tesoro. Ti voglio bene, tua madre ti ama con tutta sé stessa, non scordartelo mai “. Fa, mentre lui la guarda con gli occhi lucidi: perché quelle parole hanno il suono di un addio? Jeanne bacia la fronte del figlio. “ Vai, coraggio “. Fa solamente, mentre lui annuisce e segue il maggiordomo, confuso e, per la prima volta, spaventato.

Jeanne torna all’interno della propria casa: sente una presenza, ne è certa: qualcuno si è introdotto alla Villa, qualcuno di non umano. “ Avanti, fatti vedere “. Sussurra, avanzando di qualche passo. Ma quando arriva al salone una fiammata sta per colpirla: se non fosse per la sua prontezza di riflessi il suo viso sarebbe rimasto compromesso per sempre. “ Dean! Dean!! “. Chiama il suo amato, sapendo che dev’essere rientrato mentre salutava Sebastian e dava istruzioni a George. Improvvisamente tuttavia, un brivido passa lungo la sua schiena, quella schiena che ben presto viene percorsa da un affilato artiglio.

“ Credevate davvero di sfuggirmi? Jeanne, ti credevo più furba: accoppiarti con un umano e tagliare le ali a Sebastian, credevi davvero sarebbe stato sufficiente? “. Quella voce, quel tocco: le danno i brividi e la paralizzano sul colpo, il cuore sembra voler esplodere nel suo petto.

“ Tu… tu, come… come…? “. Sbianca la bionda, riuscendo miracolosamente a non cadere in ginocchio. Lui, perché di un uomo si tratta, la cinge per i fianchi con un ghigno, rimanendo dietro di lei e percependo la sua paura.

“ Mi sei mancata, mia cara Jeanne. Davvero tanto “. Sussurra al suo orecchio. La donna pare svegliarsi da un incubo: con uno scatto fulmineo si allontana da quella presa, disgustata e sconvolta al tempo stesso.

“ Credevo fossi all’inferno a bruciare, Azazel “. Sibila quel nome, riconoscendo l’eterno giovane dalla chioma argento e dallo sguardo crudele, quello stesso identico sguardo di sedici anni prima. La donna deve far appello a tutta la sua forza di volontà per non tremare impaurita. “ Cos’hai fatto a Dean?! “. Chiede, mentre l’altro ghigna sadicamente: adora avere in pugno le sue vittime, specie se la vittima in questione è quella donna.

“ Chi lo sa? Magari l’ho già ucciso, magari non l’ho ancora visto. In ogni caso, ha i minuti contati “. Le assicura, mentre lei afferra la prima cosa benedetta che le capita a tiro: un crocefisso appartenente da sempre alla famiglia di Dean.

“ Te la farò pagare, se hai osato far del male a mio marito! “. Ostenta sicurezza ma ha paura, e di questo anche Azazel si è accorto. Senza esitare fa un passo verso di lei, il crocefisso va in cenere sotto gli occhi sbigottiti della donna. “ Cosa…? “. Sussurra sconvolta, riuscendo per un soffio a non ustionarsi le mani. Lui arriva ad un millimetro da lei, guardandola con quell’arroganza che la bionda non potrà ami scordare.

“ Credevi davvero che i tuoi giocattoli benedetti potessero servire contro di me’ Dimentichi che mio padre era un angelo, così come mia madre? Dimentichi che sono un demone di classe superiore? Ingenua “. Fa solamente, per poi afferrarla violentemente per il collo, facendola finire spalle al muro e stringendo la presa così forte che, per un istante, Jeanne crede voglia soffocarla.

“ Dean! “. Chiama ancora il marito, una lacrima cade dai suoi occhi: e se fosse vero che Azazel lo ha ucciso? Se davvero avesse perduto l’uomo che ama senza nemmeno poter fare nulla? I suoi pensieri vengono bruscamente interrotti dal nemico.

“ Non c’è! Siamo soli, Jeanne. Di nuovo “. Precisa, nel suo sguardo c’è la stessa luce folle di quella drammatica notte pensa Jeanne, quella notte in cui concepì suo figlio in quel modo orribile e brutale. Percepisce le fiamme intorno a lei: è divampato un incendio che non solo sta distruggendo casa sua, ma anche tutte le sue speranze di poter proteggere il figlio dal mostro che lo ha generato. Almeno per ora, è sola: è sola, non può nulla contro la forza di Azazel. Adesso come allora pensa, è impotente di fronte agli eventi. Una lacrima scende dai suoi occhi, tuttavia forse, qualcuno può ancora intervenire in suo soccorso.


STORIA COLLOCATA PRIMA DI " INCENDIO ".
Jeanne riesce a porre in salvo il figlio Sebastian, prima che una vecchia conoscenza irrompa alla villa e faccia divampare un tremendo incendio, ricordando alla donna chi sia il vero padre di suo figlio e della dramamtica notte in cui fu concepito.
   
 
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