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Autore: Khailea    22/02/2021    0 recensioni
La fiction si basa sul gioco Pokémon Ranger Tracce di Luce, riguarderà una mia partita nel gioco ed io descriverò ogni battuta, ogni passaggio e descriverò tutto ciò che vedrò. Potranno venir aggiunte alcune battute o addirittura alcune scene e tutta la serie racconterà anche delle sensazioni dei personaggi.
E' già presente anche la fiction del gioco Pokémon Ranger: Ombre su Almia
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Regiobaleno anche da lontano sembrava un piccolo paradiso; sabbia fine, acqua limpida, una vegetazione rigogliosa ma controllata, non c’era nulla che non andasse.
Assieme al signor Otello ed a Pichu ukulele Alessandra, a bordo della barca costruita dall’uomo, costeggiò parte dell’isola, arrivando in un punto dove era stata costruita una grande casa dall’aspetto accogliente, con il tetto rosso ed una piccola scalinata che permetteva di raggiungere l’ingresso.
Una volta attraccata la barca ad un pontile di legno la ragazza si assicurò di legarla ben bene, in modo non venisse portata via dalle onde.
-Visto? C’è voluto un attimo!- disse l’uomo con un sorriso, effettivamente avevano impiegato solo un quarto d’ora. Indicò poi l’edificio lì vicino. -Quella che vedi lì è la mia casa.-
-Sembra molto accogliente.- rispose la ragazza sorridendo.
-Otello! Ben tornato!- la voce di un giovane ragazzo dai capelli verdi e gli occhi azzurri accolse i tre. Questa era assieme ad altri due bambini, un ragazzo dai vispi occhi marroni ed i capelli castani a spazzola ed una ragazza dagli occhi verdi ed i capelli rossi a caschetto.
-Oh, ciao Ralf.- rispose l’uomo salutandolo con una mano. -Sudicio come un bambino che gioca all’aria aperta.- aggiunse poi con una piccola risata.
-Immagino sia un complimento…- lo sguardo del ragazzino si spostò presto su Alessandra, e rimase in silenzio per qualche istante. -Non ci presenti?-
-Ma certo. Ti presento Alessandra, un Pokémon Ranger.-
Alla sua affermazione tutti e tre guardarono la ragazza spalancando gli occhi, circondandola con curiosità.
-Davvero?! Ma l’uniforme del Pokémon Ranger è sempre stata così? Me la ricordavo un po’ diversa…-
-E’ vero! Cosa sono quegli occhialini rossi e quella sciarpa gialla?-
-Sì, in effetti l’uniforme è un po’ insolita. Ma sul fatto che sia un Ranger non c’è il minimo dubbio!- disse Otello fiducioso. -Ho visto con i miei occhi Alessandra che faceva quei cerchi che fanno i Ranger.-
-I cerchi che fanno i Ranger? Intendi la cattura? Davvero?! Voglio vederla anch’io!!!- urlò Ralf esaltato, ma la sua attenzione venne catturata dal piccolo amico che era assieme ad Otello ed alla Ranger. -Eh?! Ma che ci fa qui Pichu ukulele? Non lo si è mai visto su quest’isola!-
-Pichu!-
-Vado subito a dire a tutti che un Ranger è venuto a trovarci qui al villaggio! Sarà un conforto per tutti quelli in ansia per questa storia degli UFO!-
Immediatamente Ralf ed i loro amici fecero dietrofront, correndo lungo un sentiero vicino alla casa dove la ragazza notò non solo un Punto di salvataggio, ma anche un punto per ricaricare l’energia dello Styler; si trattava di grossi tubi che immagazzinavano l’energia e che permettevano di riportarla al massimo, anche se non potevano curare le ferite delle persone.
Le parole di Ralf però preoccuparono la ragazza, a quanto pare Otello non era il solo ad aver visto i Bricconieri di Pokémon.
-Ralf è proprio un bravo ragazzo, puoi fare affidamento su di lui! Ti racconterò senz’altro un sacco di cose riguardo all’isola.-
-Ottimo, mi faranno comodo un po’ di informazioni.- rispose la ragazza con un sorriso.
-A proposito…con tutto quello che è successo devi essere davvero a pezzi. Vieni pure a casa mia, lì potrai riposarti un po’.-
-La ringrazio, ne ho proprio bisogno…-
-Vieni anche tu, Pichu!.
Tutti assieme si diressero verso l’ingresso, ma proprio quando il piccolo Pokémon stava per entrare qualcosa attirò la sua attenzione, un sibilo che durò solo pochi istanti e delle figure nere nel cielo. Anche se non le aveva viste bene ed erano fuggite immediatamente Pichu fu certo di cosa si trattasse, e ne ebbe la conferma quando vide altri di quei veicoli che avevano rapito i loro amici.
Immediatamente partì quindi all’inseguimento, pretendendo glieli ridessero indietro.
Otello ed Alessandra nel frattempo non si erano accorti di nulla ed erano entrati nella casa.
Questa era ancora più accogliente all’interno, interamente fatta di legno e con delle simpatiche finestre rotonde. Direttamente sull’ingresso c’era un salottino con un mobiletto dai cassetti gialli, sopra il quale erano appoggiate numerose foto di varie persone. Accanto a questo poi c’erano delle casse in legno e dei barili, ed infine un piano da cucina con vari vasi e piatti.
A destra era poi presente una scalinata che conduceva al primo piano, mentre direttamente sulla sinistra segnata solo da dei segni turchesi sul pavimento partiva un’altra stanza, probabilmente uno studio a giudicare dai vari attrezzi, dai fogli sparsi e da una barca che sembrava in fase di costruzione; davanti alla barca era presente una grossa porta che probabilmente permetteva di trasportare le nuove creazioni all’esterno.
-Maestro! Bentornato!- una voce allegra comparve da dietro la barca, e si alzò scattando un giovane ragazzo dai capelli arancioni e la frangia verde, vestito con dei jeans ed una maglia della stessa tonalità dei capelli, con dei teneri occhi azzurri da cerbiatto. -Ah, vedo che hai portato un ospite.-
L’espressione del ragazzo improvvisamente cambiò drasticamente, diventando pallida ed allarmata.
-Aspetta! Non dirmi che…questo Ranger ne ha abbastanza del suo lavoro e ha chiesto a te, Maestro, di assumerlo come apprendista? E siccome ti sta simpatico l’hai già assunto? E siccome non hai più bisogno di me, sei venuto a dirmi di prendere le mie cose e andarmene? Maestroooo! Ti prego, non cacciarmi!!!-
La ragazza lo guardò spalancando gli occhi, non sapendo cosa dire o come reagire, ma ci pensò il signor Otello fortunatamente, guardandolo con un sospiro.
-Il Ranger Alessandra non ha nessuna intenzione di cambiare mestiere! Se hai tutto questo tempo per abbandonarti a fantasticherie inutili, sarebbe meglio che ti sbrigassi a portare del tè al nostro ospite!-
-Ah, meno male! Mi sento già meglio!-
Tirando un sospiro di sollievo il ragazzo si precipitò verso il piano da cucina, preparando rapidamente del tè.
-Lui è Nando, il mio apprendista. Sta imparando a costruire navi. E’ un ragazzo molto serio, ma ha una fantasia spropositata e si crea un sacco di preoccupazioni inutili. A causa di queste sue fantasie, però, a volte il lavoro ne risente.- disse il signor Otello, probabilmente a voce alta per assicurarsi anche il ragazzo lo sentisse. -Bene, direi che intanto io ti prenderò della pomata e delle bende per le bruciature…- disse poi l’uomo aprendo un armadietto, porgendole una scatolina e le bende. -Usane pure quanto desideri.-
-Grazie mille.-
Immediatamente la ragazza ne spalmò una piccola quantità su ogni bruciatura, e subito sentì un piacevole effetto sulla pelle. Era proprio quello che ci voleva.
 -Ad ogni modo, Alessandra, cosa ti ha portato qui a Oblivia? E poi…quando ci siamo incontrati a Dolcegoccia, i tuoi vestiti erano tutti bagnati. Ti va di raccontarmi cos’è successo?-
Ora che era arrivata ed il signor Otello l’aveva aiutata era in dovere di dirglielo, e poi forse avrebbero potuto aiutarla con le sue indagini.
-Sì, è un po’ difficile da spiegare.-
-Il tè è pronto!- disse nel frattempo Nando, porgendo una tazza alla ragazza ed al suo maestro, tenendone una terza per sé.
-Sono tutto orecchi, e non preoccuparti, qualsiasi cosa sia ti puoi fidare di noi.- aggiunse l’uomo, prima che la ragazza cominciasse a spiegare sotto lo sguardo confuso di Nando, che solo allora notò le bruciature.
-Maestro…che sta succedendo?-
-Da un po’ di tempo a questa parte, la Federazione Ranger ha individuato i movimenti di un nuovo gruppo di criminali. Inizialmente si era pensato a dei semplici bracconieri, gli interventi di questi ultimi non sono rari, soprattutto nei confronti dei Pokémon più a rischio, tuttavia le cose si sono rivelate diverse.- cominciò a spiegare la ragazza, mentre i due si fecero seri. -I loro attacchi si concentravano in zone sconosciute, con Pokémon alle volte piuttosto comuni, ed è stato solo grazie alle segnalazioni di alcuni escursionisti di passaggio che è iniziato tutto. Abbiamo poi scoperto che stanno usando un nuovo tipo di veicolo, quelli che voi chiamate UFO, in grado non solo di volare ma anche di sparare. L’ho scoperto sulla mia pelle, ed ora non so come stia lui...-
-E’ così che ti sei ferita?- chiese Otello arrivando dritto al punto.
-Esatto. Sono stata mandata in questa regione in quanto è stato confermato questo gruppo, che si fa chiamare i Bricconieri di Pokémon, si sta spostando qui per qualche motivo. Volando con uno Staraptor avevo trovato assieme ad un mio collega due del loro gruppo, e potenzialmente un loro superiore, ma a causa di un loro attacco sono finita in mare, e la corrente mi ha portato fino a Dolcegoccia.-
-Capisco…quindi quegli UFO non sono altro che i veicoli usati da un gruppo di malintenzionati che si fanno chiamare Bricconieri di Pokémon…- disse il signor Otello, mentre Alessandra beveva un sorso del tè. Nando al contrario sembrava sconvolto. -Aspetta! Allora significa che i Pokémon spariti da Dolcegoccia sono stati rapiti da quei furfanti?!- esclamò l’uomo scattando sull’attenti.
-E’ probabile…-
-Non posso crederci, che crudeltà!-
-Un’altra cosa che mi preoccupa è il destino di quell’altro Ranger.- disse ad un certo punto Nando, facendo stringere lo stomaco della ragazza. -Potrebbe essere che…spero proprio di no, ma…e se quei tizi l’avessero catturato e legato con delle corde…e…-
-Nando!- immediatamente Otello mise fine ai suoi sproloqui, prima che peggiorassero. -Basta! Non abbiamo proprio bisogno delle tue fantasticherie adesso!-
-Scu…scusate!-
Sembrava veramente mortificato, perciò la Ranger mandò giù il boccone di ansia che si era creato, o almeno ci provò.
-Alessandra…non dev’essere facile per te ritrovarti su un’isola sconosciuta e per di più lontano dal Ranger che ti accompagnava! Ma non devi preoccuparti! Ci sono io con te! E poi ci sono Ralf con il suo buon umore e il mio apprendista Nando. Puoi contare su di noi!-
Le parole dell’uomo erano molto confortanti, ed il tè stava iniziando a farla rilassare.
-E in più c’è il Pichu ukulele. Saprà di certo farti sentire meglio con la sua musica spensierata…- aggiunse poi guardando alle spalle della ragazza, convinto di trovare Pichu, ma così non fu. -Mmh? Dov’è finito il Pichu ukulele?-
-O…otellooo! Aiuto!-
Improvvisamente Ralf entrò spalancando la porta, con il fiato corto ed il sudore che gli colava dalla fronte.
-Che c’è? La mamma ha scoperto una delle tue marachelle?-
Domandò l’uomo sereno, ma per qualche motivo Alessandra si sentì improvvisamente tesa.
-No, non è quello! Gli UFO! Sono tornati!-
Tutti e tre spalancarono gli occhi, mentre Nando sembrò quasi sul punto di tremare dalla paura.
-Li ho visti con i miei occhi! Ne sono passati un sacco!-
-Dici sul serio?! E da che parte andavano?- chiese Otello ora preoccupato.
-Verso il Bosco di tek! Ascanio ha detto che andava a vedere che succedeva, ma non è più tornato!-
-Beh, trattandosi di uno grande e grosso come Ascanio…forse…potrebbe essere che…è riuscito a prendere un UFO e a stritolarlo con le sue mani?- tentò di dire Nando, ma subito la fantasia pessimista prese il meglio. -In tal caso non ci sarebbe nessun problema, però…al contrario, potrebbe essere stato colpito con un raggio rimpicciolente! Oppure magari…-
-Nando! Basta! Non abbiamo proprio bisogno di fantasticherie funeste adesso!- sbottò Otello più forte di prima, guardando poi la Ranger. -Alessandra. So che la stanchezza comincia a farsi sentire, ma potresti fare un salto al Bosco di tek per vedere cos’è successo?-
-Vado subito.- rispose lei seria. Non importavano le sue condizioni, non avrebbe mai abbandonato qualcuno in pericolo.
-Vengo anch’io con te! Sono troppo in pensiero per Ascanio! E’ vero che è grande e grosso e che è fortissimo, ma se sapessi quanti anni ha! E’ quasi un nonnetto anche lui!- disse Ralf preoccupato.
Alessandra aveva bisogno di una guida, su questo non ci pioveva, però non lo avrebbe mai messo in pericolo.
-D’accordo, ma se le cose si complicano dovrai fuggire, va bene?-
-Sì signora!-
La voce robotica dello Styler si intromise, dando il via alla missione.
-“Nuova Missione! Nuova Missione! Recati al Bosco di tek e proteggi Ascanio dai Bricconieri di Pokémon!”
-Il Bosco di tek è a ovest del Villaggio di Cocona!- disse Ralf indicandole parte della strada.
-A proposito, Ralf. Hai visto per caso il Pichu ukulele?- chiese Otello guardando il ragazzino, ma lui scosse il capo dispiaciuto.
-Ero talmente preoccupato per Ascanio che sono corso subito qui senza guardarmi tanto in giro…-
-Non preoccuparti, e ora è meglio andiate sono preoccupato anche io per Ascanio.- ammise l’uomo sospirando.
-Aah, sono davvero preoccupato per Ascanio. E se…e se…aah, non riesco a lavorare!-
Anche il povero Nando non era nelle migliori delle condizioni. Alessandra e Ralf si diressero subito fuori, correndo verso il sentiero il ragazzo aveva preso prima con i suoi amici, lei però si fermò prima di proseguire, correndo verso un Pokémon simile ad un granchio che aveva notato sulla spiaggia.
-Aspetta! Potrebbe servirci un aiuto!-
Dando il via alla cattura, dopo un primo attacco del Pokémon che provò a graffiarla, lei si mosse il più rapidamente possibile per concluderla in fretta, riuscendoci senza danni.
Il suo nome era Krabby, “Gruppo: Acqua- Poké Tattica: Acqua- Mossa: Taglio 1”, “Lancia sfere d’acqua contro l’avversario.”.




Nel frattempo un ragazzino dai capelli biondi e gli occhi marroni stava sorridendo allegro vicino alla casa, ma le sue parole non furono confortanti.
-Anch’io finalmente ho visto degli UFO! Sono venuti dal mare per poi volare verso il Bosco di tek!-
A quanto pare era vero, e non avevano tempo da perdere, ma Ralf la fermò prima di procedere.
-A proposito, Ranger! Il tuo Styler è carico? Se tocchi questo Punto di ricarica potrai fare il pieno d’energia!-
-“E’ possibile ricaricare lo Styler anche toccando con lo stilo un Pokémon che può usare la Mossa Ricarica.”- aggiunse lo Styler al ragazzino.
-Sto bene, non preoccuparti.-
-Benissimo allora, andiamo!-
Facendole strada la portò fino ai pressi di un piccolo villaggio composto da circa quattro case, tutte in legno e dai tetti colorati, con al centro una piazza di legno sulla quale era dipinto un simbolo a lei familiare, ma che sul momento non ricordò.
C’erano varie persone in giro, e la ragazza volle provare a chiedere loro qualche informazione in più sulla situazione, cominciando da un uomo dai capelli e gli occhi marroni vicino alla casa alla sua sinistra.
-Signore, mi scusi, ha per caso visto degli UFO?-
Voleva sapere se si fossero spostati dal bosco o no, ma l’uomo non fu di molto aiuto.
-Io vivo per i festival. Non mi importa niente degli UFO…ma ho paura che a causa loro il festival dell’arcobaleno venga sospeso.-
-Capisco…scusi per il disturbo.-
Spostandosi la ragazza sentì anche il chiacchierare di due bambini con un Togepi accanto, che diedero solo fiato alle sue paure.
-Papà diceva che i Pokémon della foresta stanno diminuendo, inspiegabilmente.- disse il ragazzo cupo, ma la bambina praticamente lo ignorò.
-Do sta per Dolcegoccia, giusto? Re sta per Regiobaleno. E Mi invece sta per…un momento…com’è che si chiamava quell’isola?-
Anche se la bambina lo ignorò però una signora dai capelli biondi rispose al piccolo, per evitare mettesse il broncio.
-Pare che Otello costruisca barche anche per i Pokémon. Forse sono andati in vacanza.-
Continuando a camminare Alessandra notò una bambina dai capelli biondi legati in due codini, con accanto un Pachirisu, e le si avvicinò per sapere se avesse sentito qualcosa di simile, senza però farla preoccupare.
-Ciao piccolina, tutto bene? Hai per caso visto un Pichu con un ukulele?-
Non era solo Ascanio a preoccuparla, ma anche il Pokémon scomparso.
-No signorina. Sono felice però perché Ascanio, nonostante l’espressione burbera, ha detto che il mio Pachirisu è carino! Che gentile…spero torni presto dal bosco.-
-E’ veramente carinissimo, a presto.-
-Grazie signorina!-
Rimaneva solo una persona ormai fuori dalle case, vicino all’unico sentiero disponibile oltre a quello dal quale arrivavano.
-Salve, ha per caso visto degli UFO?- chiese la ragazza a bassa voce per non creare il panico.
-Gli UFO sono volati in direzione ovest.-
Non servivano altre prove, era la strada doveva prendere.
-Grazie per l’informazione.-
Procedendo i due uscirono dai pressi del villaggio raggiungendo un piccolo spiazzo esterno, con due grandi monumenti in pietra, forse eretti in onore di uno spirito del bosco, vicino a quella che un tempo doveva esser stata l’entrata di chissà quale tempio; per qualche motivo lo sguardo della ragazza indugiò più a lungo del previsto su di essi.
-Ti affascina? Questo antico monumento si chiama stele del tempo. Continua a proteggere la gente del villaggio da generazioni.- disse un ragazzo dai corti capelli neri e gli occhi scuri nascosti sotto degli spessi occhiali.
-Grazie dell’informazione.- rispose subito Alessandra, venendo fermata nella sua corsa assieme a Ralf da un anziano signore, accompagnato da uno Starly.
-Oh un Ranger! Ascanio il taglialegna è partito verso il Bosco di tek all’inseguimento degli UFO, ma non ha fatto ancora ritorno!-
-Non urlare così, i Pokémon sono esseri viventi. Provano gioia, panico, agitazione, rischi di far preoccupare il tuo amico così.- lo ammonì un uomo dai laccati capelli marroni e dei baffi riccioluti. -Ovviamente lo sapevi già benissimo tu, visto che sei un Ranger…-
-E’ normale si stiano agitando. Hai visto gli UFO? Non ho mai visto una cosa del genere nemmeno quand’ero nella regione di Fiore.- disse una giovane ragazza dai chiari capelli color nocciola.
-Vado subito a controllare, grazie per le informazioni.- disse brevemente Alessandra accelerando il passo, ma la voce di un uomo li fermò prima potessero entrare nel fitto del bosco.
-Eeehi! Aspettate un secondo!!!- si trattava della stessa persona che aveva parlato delle emozioni dei Pokémon. -Avete intenzione di andare al Bosco di tek? Con tutta questa storia degli UFO, i Pokémon del Bosco devono essere in preda al panico. Molti Pokémon scapperanno non appena vedranno qualcuno avvicinarsi. Non cercherò di fermarvi, ma mi raccomando, fate attenzione!-
-Sì, grazie per l’informazione.- rispose meccanicamente Alessandra, anche se era un dettaglio piuttosto importante. -Ralf, sei sicuro di voler procedere?-
-Ma certo! Ascanio è molto importante per l’intero villaggio, non lo lascerò solo con quegli UFO!-
-Ho capito, va bene allora. Raggiungiamo il bosco di tek.-
   
 
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