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Autore: OrderMade96    24/02/2021    1 recensioni
Derek ha ventotto anni e finalmente ha deciso di chiedere a Stiles di sposarlo.
Prendere quella decisione non era stato facile. Non perché non lo volesse, santo cielo amava il suo irriverente e fastidioso fidanzato più di ogni altra cosa al mondo, ma non era mai stato bravo con le parole e inoltre la sfortuna sembrava avercela con lui, trasformando ogni occasione di porre quella semplice domanda in tragedia.
Derek però questa volta aveva un piano.
[...]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles, Sceriffo Stilinski, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Derek ha ventotto anni e finalmente ha deciso di chiedere a Stiles di sposarlo.

Prendere quella decisione non era stato facile. Non perché non lo volesse, santo cielo amava il suo irriverente e fastidioso fidanzato più di ogni altra cosa al mondo, ma non era mai stato bravo con le parole e inoltre la sfortuna sembrava avercela con lui, trasformando ogni occasione di porre quella semplice domanda in tragedia.

Derek però questa volta aveva un piano. 

Stiles sarebbe tornato da Quantico quel fine settimana per una breve pausa prima di iniziare l'ultimo semestre e infine concludere il suo addestramento con l'FBI, divenendo finalmente un agente in piena regola. 

Era l'occasione perfetta per chiedergli se volesse fare il grande passo. 

Lo sarebbe andato a prendere in aeroporto con un mazzo di rose, lo avrebbe accompagnato a casa così che potesse salutare velocemente lo sceriffo e posare le valigie, poi lo avrebbe portato nel suo nuovo appartamento e tenuto per sé tutta la sera, cucinando per lui le sue famose lasagne, seguendo rigorosamente l'antica ricetta di nonna Hale. Avrebbe comprato la vaschetta di gelato più grande che fosse riuscito a trovare e l'avrebbero condivisa comodamente sul divano mentre guardavano qualsiasi cosa Stiles avrebbe deciso di vedere. I suoi soldi erano puntati su Star Wars o su un film di supereroi. Quando il ragazzo avrebbe sbadigliato, satollo e soddisfatto, Derek avrebbe tirato fuori la piccola scatolina in cui era custodita la fascia di platino - che sperava di poter infilare sul suo esile dito - ponendo la fatidica domanda. Stiles avrebbe urlato, sarebbe rimbalzato da un capo all'altro della stanza, gli sarebbe saltato addosso rispondendo 'si, si, si è ancora sì, Derek!' e lui sarebbe stato l'uomo più felice del mondo. Allora lo avrebbe baciato con passione, sollevandolo tra le braccia per condurlo in camera da letto e prendersi il suo tempo per farlo impazzire di piacere. Oppure si sarebbe inginocchiato di fronte a lui e lo avrebbe preso in bocca fino a succhiargli le ultime energie dal corpo. 

Anche quella non era una brutta idea, se fossero stati troppo stanchi per far altro. Questa parte del piano era ancora da definire nei dettagli. 

Il suo piano era perfetto. 

Si scopre però che la vita non sembra essere dello stesso avviso. 

I primi problemi iniziano quella mattina. 

Il volo di Stiles è in ritardo per maltempo e il giovane finisce per atterrare con un'ora di ritardo dall'orario previsto, il suo umore completamente nero per aver dovuto affrontare il viaggio seduto di fianco ad un uomo di mezza età dalla pancia gonfia e le mani oleose. Il fastidioso passeggero aveva trascorso metà del viaggio a mangiare patatine e sputazzare ovunque e l'altra metà a russare rumorosamente, invadendo il suo spazio personale quando era scivolato di lato per una turbolenza, ma non si era svegliato. 

Derek spera che i fiori lo rallegreranno e così era stato.

"Awwww Der. Sono magnifici." Ha commentato Stiles, immergendo il viso nel bouquet carminio. "Sei il miglior fidanzato che esista. Nonché il più sexy." Ha aggiunto, palpandogli il sedere scherzosamente quando lo abbraccia per ringraziarlo del regalo. 

La giornata sembrava essere salva, ma quella era solo la punta dell'iceberg. 

Quando arrivano a casa Stilinski, un'altra brutta sorpresa li sta attendendo in agguato. 

Derek prende il pesante borsone di Stiles dal bagagliaio della camaro e segue l'uomo più giovane in casa, dove lo trova all'ingresso da solo. Stiles aveva provato a chiamare a gran voce suo padre ma Noah non aveva risposto. 

L'incrociatore dello sceriffo è nel vialetto perciò lo sceriffo doveva per forza essere da qualche parte all'interno dell'abitazione. 

Derek drizza le orecchie, informando Stiles che lo sceriffo si trova nel bagno al piano di sopra. 

Lasciano i bagagli vicino la porta e insieme salgono velocemente le scale.

"Papà, stai bene?" Chiede Stiles, bussando alla porta della stanza quando la raggiunge. Rumori soffocati e gemiti d'angoscia giungono da dentro, preoccupandoli entrambi. 

La porta si apre pochi istanti dopo, rivelando il volto pallido dello sceriffo. I suoi occhi blu sembrano stanchi e lucidi. 

"Tutto ok. È solo influenza." Li rassicura, abbozzando un sorriso storto. "Bentornato ragazzino." Saluta il figlio, tirandolo in un forte e stretto abbraccio da orso. 

Derek si allontana per concedergli un momento di privacy e assicurarsi di mandare un messaggio a Melissa, descrivendo i sintomi dello sceriffo per chiederle quali medicine Noah potesse prendere. La madre di Scott gli risponde velocemente prescrivendogli alcuni farmaci che il lupo mannaro si affretta ad andare a recuperare in farmacia, mentre Stiles prepara una tazza calda di camomilla per calmare lo stomaco di suo padre.

Quando Derek torna trionfo con il suo bottino, lo sceriffo accetta borbottando le medicine di malavoglia, storcendo il naso mentre ingoia le pillole con un sorso d'acqua. 

"Papà, non puoi andare a lavoro in questo stato." Si oppone fermamente il ragazzo, quando suo padre si alza e insiste per andare a lavorare. 

"Stiles, sono lo sceriffo e siamo sotto organico da quando Elizabeth è entrata in maternità." Risponde suo padre, aggiustandosi il distintivo sul petto, stirando la camicia con le mani. 

"Chiamerò Parrish e gli dirò di coprirti in qualche modo." Propone supplichevolmente Stiles, cercando di convincerlo. 

"Signore, Stiles ha ragione. Non saresti di molto aiuto in centrale nelle tue condizioni." Lo spalleggia concorde Derek, posando una mano sulla spalla del padre del suo compagno per trattenerlo.

"Non mettertici anche tu, Derek." Brontola verso di lui lo sceriffo, guardandolo con tradimento dipinto sul viso. 

Alla fine riescono a convincerlo e Derek chiama Parrish per avvisarlo, ma il vicesceriffo non ha idea di come coprire tutti i turni scoperti se non chiedendo a Derek di entrare in servizio e rinunciare a parte del suo giorno di riposo. 

"Jordan, non posso." Protesta al telefono Derek, nascosto in cucina da umane orecchie indiscrete. "Sai perché ho chiesto una giornata libera." 

"O così, o sarò costretto a lasciare che lo sceriffo venga in centrale." Sentenzia senza possibilità di trattativa l'altro, facendolo imprecare.  

Derek ha meno di venti minuti per andare a prendere la propria divisa a casa sua e raggiungere la centrale, perciò si affretta ad uscire.

"Ti amo." Lo bacia Stiles sulle labbra, ringraziandolo, salutandolo sulla porta. "Ci vediamo più tardi." 

Derek annuisce e fugge via prima di fare tardi. 

Quando torna a prendere Stiles dopo la fine del suo turno, si sente spompato di ogni energia. Un ubriaco molesto aveva creato scompiglio in centrale e lui aveva passato due ore a sistemare i fascicoli che aveva fatto cadere dalla scrivania di uno degli altri vice, sparpagliando e mischiando i documenti ovunque sul pavimento della centrale. 

In compenso, lo sceriffo sembra stare meglio e Stiles è tranquillo nel lasciarlo solo per seguire Derek a casa per passare con lui la notte. 

L'idea di dover cucinare una volta raggiunto l’appartamento fa storcere il naso a Derek. 

Il lupo decide comunque di farsi forza e continuare con il proprio piano, apportando solo qualche piccola modifica. 

Compra a Stiles la porzione di patatine ricci più grande che può trovare e il ragazzo sembra entusiasta di affrontarla mentre il lupo mannaro si concede una veloce doccia dopo la dura giornata di lavoro. 

“Vieni qui.” Chiama seducentemente Stiles quando lo vede uscire dal bagno, indossando solo un paio di boxer. Piccole goccioline imperlano la pelle di Derek, facendogli leccare le labbra. “Ti sei meritato un bel massaggio.” Offre, gesticolando con le sopracciglia, facendolo ridere. 

Derek si allontana solo un secondo per prendere il gelato dal congelatore e lo raggiunge sul divano, rilassandosi sotto le cure delle abili mani del compagno, le dita nodose che sapientemente sanno dove premere per sciogliere la tensione dai suoi muscoli tesi, mentre la tv proietta Il ritorno dello jedi. Derek deve a se stesso venti dollari. 

Forse la giornata poteva ancora essere salvata dopotutto. 

Quando Stiles sbadiglia rumorosamente, dichiarando di essere stanco e voler solo andare a letto per rintanarsi sotto le lenzuola con lui, come da piano, Derek si rizza a sedere con una fredda realizzazione. 

Non sta indossando i vestiti e quindi non ha con sé l’oggetto con cui porre la fatidica domanda che tanto stava aspettando di fare.

“Resta qui, torno subito.” Chiede in un mezzo ordine, correndo in camera da letto per frugare tra i vestiti che aveva tolto quando si era cambiato qualche ora prima. 

Stiles lo ha guardato con confusione ma non ha obiettato, restando ubbidientemente seduto sul divano con le gambe incrociate e lo sguardo assonnato. 

Derek voleva morire. 

Ha cercato ovunque, partendo dalle tasche dei pantaloni dei jeans, a quelle della sua giacca di pelle, sotto i mobili, nei cassetti, in bagno tra i panni sporchi, ma dell'anello non c’era più traccia. 

No, no, no! Continua a ripetere mentalmente in un canto pietoso mentre sta andando lentamente fuori di testa. 

“Der, tutto bene?” Domanda Stiles, raggiungendolo in camera, fissandolo con preoccupazione mentre Derek è accovacciato a carponi per controllare una seconda volta sotto il grande letto matrimoniale. 

“No! Cioè sì, non preoccuparti!” Risponde frettolosamente, correggendosi rapidamente. Stiles incrocia le braccia al petto, lanciandogli lo sguardo rinominato 'non fottere con me Derek Hale, ti conosco'. “Credo di aver perso una cosa importante.” Sbuffa rassegnato il lupo mannaro, sedendosi sul letto, rispondendo alla sua tacita inquisizione. 

“Posso sapere cosa, così posso provare ad aiutarti a cercarla?” Propone gentilmente Stiles, sedendosi al suo fianco.

Derek scuote violentemente la testa e questo non fa altro che insospettire e incuriosire di più il ragazzo.

E uno Stiles curioso è uno Stiles pericoloso. Non avrebbe mollato l’osso finché non lo avrebbe rosicchiato fino in fondo. 

“Quindi, devo semplicemente lasciare che il mio ragazzo vada fuori di testa mentre cerca qualcosa che potremmo facilmente trovare se lo aiutassi nella ricerca?” Lo punzecchia sarcasticamente, inarcando le sopracciglia.

“Potrei averla persa fuori casa.”  Fa notare evasivamente Derek, ripensando all’ultima volta che si era accertato della presenza della scatolina nelle sue tasche.
Era sicuro di averla avuta in aeroporto e anche a casa Stilinski. Forse l'aveva lasciata in macchina? 

“L’avevi quando sei tornato a cambiarti?” Indaga intelligentemente il compagno, iniziando a ragionare come se stesse seguendo un caso. 

Derek si prende un lungo momento per pensarci. “Si. Credo.” Risponde. 

“Bene, quindi deve essere sicuramente qui da qualche parte.” Dichiara con assoluta sicurezza l’altro, alzandosi in piedi. 

“Ma ho cercato ovunque, Stiles!” Derek ringhia con frustrazione, prendendosi la testa tra le mani.  

“Casa nasconde ma non ruba.” Sentenzia Stiles, cominciando a guardarsi intorno con attenzione. 

Stanno cercando da mezz’ora per tutta casa quando Stiles si inginocchia al centro del salotto e tira magicamente fuori la scatolina nera da sotto il divano su cui era stato seduto fino a pochi minuti prima.

“È questa?” Chiede, iniziando ad aprire il cofanetto senza aspettare risposta. 

“Non aprirla!” Tenta inutilmente di fermarlo Derek.

Il ragazzo sta rimirando la piccola fascia argentata con occhi sgranati, la bocca aperta in una muta esclamazione. 

"Der…" Sospira, alzando lo sguardo. I suoi occhi color whisky leggermente lucidi. 

"Avevo organizzato ogni cosa." Inizia a spiegare il lupo mannaro, inginocchiandosi di fronte a lui sul pavimento. "Ti sarei venuto a prendere con i fiori, saremmo passati a casa tua per lasciare le valigie e poi saremmo venuti qui e avrei cucinato per te le mie lasagne. Ero anche sicuro del film che avresti scelto quando saremmo finiti accoccolati sul divano. Volevo farti la domanda prima di andare a letto ma… mi sono accorto di non indossare vestiti e di non avere l'anello." Deglutisce, prendendo fiato. "Quando sono andato in camera e non l'ho trovato sono andando nel panico."

"Credo di non averti mai sentito dire così tante parole in fila prima d'ora." Sorride dolcemente Stiles, accarezzandogli confortante una guancia barbuta. "Fammi la domanda, Derek." Incita con un filo di voce emozionata. 

"Stiles. Vuoi sposarmi?" Chiede Derek, prendendogli la mano. 

"Sì, Der-bear. Assolutamente sì." Gli risponde raggiante il ragazzo, tirandolo con le braccia al collo per baciarlo. 

Si rotolano sul pavimento per qualche minuto, pomiciando come due adolescenti tra risatine e tocchi sciatti, finché Stiles maliziosamente non suggerisce di spostare tutto a letto. 

Alla fine nulla era andato come aveva previsto nel suo piano, ma Derek poteva comunque ritenersi soddisfatto dell'esito. 

 

NOTE DELL'AUTRICE: 
Salve gente! Come detto in precedenza, sto partecipando al COWT-11, per questo sono momentaneamente sparita e gli aggiornamenti delle raccolte in corso sono rimandati o sospesi. MA, vi posterò qualcosa di quello che sto scrivendo (sperando sia sufficientemente betato), giusto per farmi perdonare e perché non mi dispiace quello che sto producendo. 
Spero intanto questa sia stata una buona lettura, a presto! <3
   
 
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