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Autore: JBazzano    01/03/2021    0 recensioni
La storia tratta di una giovane allenatrice (Jula Beckam) che intraprende l’arduo percorso della raccolta di tutte le medaglie, per poi battere la Lega Pokémon ed entrare a far parte degli Elite Trainers (Appellativo conferito a chi compie tale impresa, e che garantisce l’accesso a strutture avanzate e di spicco, come il Colosseo Pokémon). Il tutto, viene ambientato in un epoca non molto lontano dalla timeline dell’originale, del resto sono presenti vari elementi che vanno a ricordare eventi e personaggi a noi cari. La struttura di Pokčmon Bond, oltre che incentrarsi sul viaggio di Jula, tende a mostrare scorci di vita quotidiana (nella buona o cattiva sorte) che differiscono da cittŕ in cittŕ. Del resto “Paese che vai, usanze che trovi”. Tuttavia, il viaggio della protagonista verrŕ improvvisamente interrotto da un inaspettato imprevisto di nome Jaxe.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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E' passata mezz'ora da quando Jaxe si č appisolato, l'orologio segna le 12:30pm "Suppongo che ci fermeremo anche a pranzo". Nel mentre, per il nervoso El ha mangiato tutte le brioche che ci aveva dato Orietta. Anche io inizio a sentire fame, ma non ho la minima idea di cosa abbia in mente Jaxe. Mi siedo sul suo letto, ma non accenna la minima intenzione di svegliarsi. A questo punto appoggio una mano sul suo petto iniziando a scuoterlo e a chiamarlo –Jaxe? Hai intenzione di svegliarti per pranzo?- Non appena nomino la parola "pranzo" Jaxe apre un occhio per guardarsi attorno. Dopo una rapida perlustrazione, i suoi occhi si posano su di me –Scommetto che Orietta ha giŕ preparato una tonnellata di cose- Anche se si č appena svegliato pensa giŕ a mangiare, non mi ha nemmeno salutato. –Ti senti meglio?- Jaxe si mette seduto accanto a me appoggiando una mano sulla mia gamba -Si, e scommetto che anche voi avete fame-

Di punto in bianco, Jaxe si dirige verso la porta e, dopo averla aperta, si gira verso me ed El sorridendo –Avete intenzione di venire o rimanete qua?- El, ancora sonnecchiante, si alza senza capire con chiarezza quello che stia succedendo e raggiunge il suo compagno alla porta. Senza aggiungere altro, i due si incamminano, mentre io come al solito vengo lasciata dietro. Uscita anch'io dalla porta trovo quei due che camminano verso la sala principale –Ma insomma, aspettatemi voi due!- Dopo un leggero scatto raggiungo gli altri –Anf, vi avevo, anf, detto, anf, di smetterla di lasciarmi indietro- -Hey Jula, ti trovo spompata, cerca di fare un pasto completo ora- Non appena Jaxe si gira per guardarmi, quello che trova č uno sguardo infernale incredibilmente infastidito che schiaccia quella sua aria da innocente. Ora come ora potrei completare quanto iniziato da Miko, spaccandogli il naso per bene.

-Eccovi qua ragazzi, spero abbiate fame, perche ho giŕ preparato tutto- le parole di Orietta mi rendono perplessa, ho paura di quel "tutto" –Orietta, che intende con tutto?- -Beh, ho preparato solo del riso tajine. Una vecchia ricetta di mia madre: cuoci della carne assieme a riso e a varie verdure in una pentola di terracotta, aggiungi del latte di Miltank, delle spezie, e lasci il tutto a fuoco basso-

Durante la spiegazione vedo Jaxe particolarmente interessato alla pentola in terracotta appoggiata sul bancone –Oh, non vedo l'ora di assaggiare- Anche El si avvicina alla pentola chiusa incuriosita -Dopo stamattina quello che vi serve č un pranzo completo e sostanzioso- Jaxe ed El prendono posto al bancone –Parole sante- Entrambi sono seduti di fronte alla pentola fumante in attesa di essere serviti. Di seguito anche io prendo posto di fianco a loro mentre Orietta passa dall'altra parte del bancone. La signora inizia a canticchiare sottovoce mentre prende delle scodelle dello stesso set dell'altra sera. Non appena scoperchia la pentola veniamo avvolti dal vapore e dall'aroma che sprigiona la tajine. Sia Jaxe che El sono totalmente catturati dall'odore, ormai sono giŕ partiti per un altro universo. Orietta ci passa le tre ciotole piene, fino all'orlo ovviamente, con tre cucchiai assieme a un vassoio pieno di pane fresco. –Ecco a voi ragazzi, vi piace?- Jaxe ne approfitta subito per assaggiare, sia El che io attendiamo un suo commento. –Bono, mi piace- Le poche parole danno un esito positivo –Beh, sono contenta che ti piaccia, ora lo vado a servire agli altri al tavolo laggiů.- Mentre Orietta inizia a dirigersi verso gli altri tavoli, sia io che El ci uniamo a Jaxe e iniziamo a mangiare. Il sapore in effetti risulta piuttosto ipnotico e avvolgente. Senza rendercene conto, tutti e tre ci ritroviamo con la scodella vuota e lo stomaco soddisfatto.

-Beh, credo sia arrivato finalmente il momento di andare- -Non vuoi nemmeno aspettare domani Jaxe?- -No, direi che siamo rimasti abbastanza- La sua risposta ci lascia un filo spiazzate entrambe, ma lo seguitiamo entrambe in stanza e iniziamo a rifare gli zaini. Una volta usciti tutti e tre con gli zaini in spalla ci dirigiamo verso la sala principale dove Orietta ci accoglie come al solito –Allora? Vi č piaciuto il pranzetto?- Jaxe sorride alzando un pollice –Era sensazionale, ma credo che per noi sia arrivato il momento di procedere con il nostro viaggio- -Giŕ in partenza? In tal caso seguitemi all'ingresso- Jaxe si sposta verso la reception per pagare, ma questa volta non sarŕ lui a fare gli onori di casa. Mi impongo tra lui e il bancone dandogli le spalle –Allora? Quanto le dobbiamo Orietta?- sento la mano di Jaxe appoggiarsi sulla mia spalla –Ehm, Jula, sei sicura di voler pagare te? Ti ho giŕ detto che per me i soldi non sono un problema- -Scherzi? Le altre volte hai pagato te, non ho intenzione di passare per una squattrinata- -Beh ragazzi, in ogni caso sono 1700 crediti. -"Merda, sono parecchi, ma dopotutto, Jaxe ha pagato tutto il resto credo sia giusto che questa volta sia io a metterci dei soldi" Prendo il portafogli e passo la mia carta di credito ad Orietta. Mentre la signora procede con il pagamento, mi giro verso Jaxe e accenno un gesto di scherno tirando fuori la lingua, lui ne risulta leggermente infastidito, ma sembra comunque accettare la mia decisione. –Ecco a te cara- Orietta mi ripassa la carta, che rimetto con cura nel mio portafogli –Direi che possiamo andare- -Prima che voi andiate, prendete queste, di sicuro vi saranno utili.- La signora mi passa delle brioche incartate -Buona fortuna con il vostro viaggio- -Grazie di tutto Orietta- Mentre mi dirigo verso l'uscita e Jaxe saluta Orietta, vedo gli altri allenatori presenti nella sala fissarci. La pesantezza dei loro sguardi č cosě imponente che sento il bisogno di uscire il piů in fretta possibile. Jaxe ed El mi raggiungono e, dopo essere usciti dalla porta in tutta fretta, tiro un sospiro di sollievo.

–Fottuti allenatori, cos'hanno da guardare- Le sue parole mi fanno capire che anche lui lo aveva notato, nonostante la sua espressione calma –Allora non sono l'unica ad averlo notato, che problema avevano secondo te?- -Non ne ho idea, ora andiamocene, voglio raggiungere la prossima tappa il piů presto possibile. A proposito, ti ricordi qual č?- Prendo dal mio zaino la mappa della regione di Landhavet e inizio a seguire il percorso che ho appositamente segnato con un pennarello blu. –Allora, la prossima tappa č Sand Stad, e per arrivarci dovremo passare attraverso le Guglie Selvagge, la zona piů desertica di Landhavet- -Mhm... Ci conviene prendere cose da bere quindi-. Come al solito, Jaxe riprende il suo viaggio senza dare nessun preavviso, lasciandoci entrambe dietro di lui. –DEVI SMETTERLA DI FARE COSI'- Una volta raggiunto, mi metto di fronte di lui bloccandogli il passaggio –Insomma, ti avevo giŕ detto di smetterla di fare cosě!- Nessuna risposta, Jaxe continua a guardare di fronte a sé –Mi stai ascoltando?!- Jaxe si limita a rimettersi il cappuccio, ancora nessuna risposta. Non riesco a vedergli il viso, ma eccolo di nuovo, quel bagliore azzurro che viene dai suoi occhi, capace di penetrare l'interno della mia anima facendola tremare, dandomi un leggero senso di terrore che mi blocca il respiro. Dal semplice guardarmi direttamente negli occhi, appoggia una mano sulla mia guancia, in quel momento č come se Guildergardan non esistesse, come il resto dell'universo, siamo rimasti solamente noi due. –Hai ragione, scusami- la sua voce si č fatta piů seria, quelle poche parole iniziamo a riecheggiare piů volte in me facendomi tremare lasciandomi in uno stato di shock. –Ora andiamo a prendere da bere per il viaggio, ok?- Dopo un leggero momento di stallo, annuisco e inizio a camminare accanto a lui, mentre dietro di noi continua a seguirci El, che resta a farci da guardia silenziosa pronta a coprici le spalle. Entrati nel primo super-mercato che troviamo, Jaxe inizia a mettere un buon numero di bottiglie piene nel suo zaino, spero abbia intenzione di pagarle. Raggiunta la cassa jaxe inizia a passare le bottiglie al commesso di turno, una ad una. –Sono 160 crediti- senza guardarlo in faccia, Jaxe gli appoggia sul piano una moneta da 200. Dopo aver preso le monete da 20, ci ritroviamo di nuovo nella strada principale della cittŕ.

Mentre camminiamo nessuno di noi osa parlare, ogni tanto tento di guardarlo, ma tutto quello che trovo č una barriera costituita dal suo cappuccio, nemmeno El sembra intenzionata a dire nulla. In pochissimo tempo raggiungiamo l'uscita di Guildergardan e, una volta attraversato il cancello, ci ritroviamo al di fuori dal brusio del centro abitato. A questo punto siamo posti di fronte al bivio che separa le strade per le cittŕ di Sand Stad e Stad av Floderna. Tutti e tre ci dirigiamo verso la parte desertica, ma mentre ci incamminiamo verso le Guglie, Jaxe sembra quasi catturato dalla radiosa cittŕ che si stanzia in direzione opposta alla nostra. Poco dopo si ricompone e riprendiamo il percorso con passo sostenuto. La vegetazione attorno a noi inizia a scomparire progressivamente, cedendo il posto a sabbia e alla desertificazione. Mano a mano che continuiamo a camminare notiamo una figura che procede verso di noi. All'improvviso, la figura non ben definita si ferma –Jaxe, č una persona quella?- -Beh c'č un solo modo per scoprirlo- Continuiamo a dirigerci verso la figura che diventa tanto piů nitida quanto ci avviciniamo. Alla fine la mia teoria si rivela esatta: si tratta di un ragazzo che indossa una giacca rossa e dei jeans chiari, inoltre possiede un vecchio cappello bianco e rosso. Il ragazzo č inginocchiato al lato del percorso, forse non si sente bene –Hey lě, tutto a posto?- Il ragazzo si rialza e si avvicina a noi –Si, tutto a posto, mi stavo solo riallacciando le scarpe, fatemi indovinare allenatori?- -In effetti č cosě, siamo diretti a Sand Stad per prendere la nostra quarta medaglia- Mentre parlo con il ragazzo in rosso, noto che in tasca porta con sé delle sfere pokč –Anche tu alle prese con il giro delle medaglie?- -Si, anche se ho deciso di fermarmi a Stad av Floderna per visitare la cittŕ dove abitano tutte le celebritŕ di Landhavet- Mentre parliamo, Jaxe ci osserva senza dire neanche una parola –Comunque io sono Allan, piacere conoscervi- -Io sono Jula, piacere mio.- -E il tuo amico?- Anche se interpellato, Jaxe si limita ad osservarlo silenziosamente, non si č nemmeno tolto il cappuccio, dovrň fare io gli onori di casa –Loro sono Jaxe ed El, stiamo completando assieme il giro delle medaglie- -Ah bene, visto che ci siamo, vi va di fare una battaglia amichevole? Il mio Charizard ha bisogno di allenarsi in vista delle prossime battaglie- In quel momento El si fa avanti, aspettando un ordine dal suo compagno. Gli sguardi dei due si incrociano, senza dire nulla, Jaxe esprime la sua annuendo, dando il via libera al suo Pokčmon che sembra contento della battaglia imminente. –Bene, allora č deciso, Charizard, eccoti l'allenamento che ti avevo promesso!- Allan lancia la sua sfera in cielo, e da essa ne esce il Pokčmon fiamma, che atterra in tutta la sua magnificenza. -Bene Jaxe, il primo dei nostri Pokemon che riceve un colpo ben assestato perde, ti va bene?- Jaxe continua a non parlare, ma non fa differenza perché El risponde ad Allan sorridendo e alzando il pollice. Io mi preparo mettendomi a distanza di sicurezza. Jaxe si assicura che io sia a debita distanza controllandomi di tanto in tanto con lo sguardo. –Possiamo cominciare, Charizard, Onda Calda!- La prima mossa č del Pokčmon di Allan che carica le sue ali, El si prepara alla difesa attendendo il colpo. Il potente battito d'ali del Charizard genera una tempesta termica diretta verso El, che risponde all'attacco colpendo il terreno con Tuonopugno. Le rocce alzate dal colpo intercettano il vento rovente, bloccandone l'avanzamento. Il risultato č una cortina di fumo che si frappone tra i Pokémon. Dalla nube spunta fuori El che passa all'attacco scagliandosi contro il Charizard, che schiva l'attacco, spostandosi lateralmente. El non demorde e indirizza i suoi elettrodi caudali verso l'avversario, ma il Pokémon di fuoco si sposta grazie ad un battito di ali, che lo sposta di qualche metro schivando la scarica di El. Entrambi i Pokemon ne sono usciti illesi –Dove avete imparato a combattere in questo modo voi due?- Jaxe resta impassibile e continua a guardare la battaglia –Sei silenzioso vedo, proprio come faceva un tempo mio nonno. Charizard, Ala Acciaio!.- Il Pokemon rosso esegue il comando di Allan spiccando il volo e caricando in picchiata El, che pianta saldamente le zampe a terra. Il Charizard raggiunge El, ma la sua corsa viene bloccata dal Pokémon elettro che trattiene il Pokemon di fuoco grazie alle sue braccia poderose. Ora il Charizard, impossibilitato a muoversi, ha un'espressione spaventata, la avrei anch'io se di fronte a me trovassi il bagliore rosso dello sguardo solenne di El, pronta a colpire il suo avversario con Tuonopugno. Il colpo schiaccia il Charizard a terra, il risultato č un polverone denso e sabbioso. Una volta diradata, la nube rivela El come vincitrice, mentre il Charizard leggermente sprofondato a terra e stordito dal colpo subito El fa qualche passo indietro e torna accanto al suo Jaxe, che comincia ad accarezzarla –Sei stata brava- El, risponde al suo allenatore con un verso compiaciuto. –Non fa niente Charizard, ha lottato bene, e questo mi rende orgoglioso di te. Rientra- Il Charizard torna all'interno della sfera pokč. Sia io che Allan ci avviciniamo ai vincitori –Wow Jaxe, siete veramente incredibili, spero proprio di diventare come voi due. Non vedo l'ora di incontrarti di nuovo, magari al Colosseo Pokčmon- Mentre parla, Allan tende la mano verso Jaxe in segno di amicizia. Tuttavia, lui continua a rimanere silenzioso mentre mantiene lo sguardo fisso sulla mano di Allan, di fronte a lui. Inizio a sentire la tensione che sale, non ho la minima idea delle sue intenzioni. Dopo aver guardato con sguardo tetro il volto di Allan, Jaxe si decide a muoversi, ricambiando la stretta di mano –Si, lo spero anch'io- La risposta ci destabilizza tutti quanti, non mi sarei mai aspettata una risposta simile, Allan. –Ha-ha, allora parli, bene. Piacere di avervi conosciuti ragazzi- Dopo aver stretto la mano di Jaxe, Allan si incammina verso Stad av Floderna, contento di aver conosciuto nuovi allenatori.

Mentre Allan si allontana, anche noi tre riprendiamo il nostro cammino in direzione del deserto che sostituisce completamente la vegetazione. Finalmente, siamo arrivati alle Guglie Selvagge. I fiumi d'orati di sabbia sono alternati dai canyon rocciosi e dalle dune in continua evoluzione. Mentre continuiamo a camminare, controllo la mappa per capire la direzione da seguire –Allora... stando a quanto dice la mappa, dobbiamo passare oltre quelle formazioni rocciose. Jaxe fissa l'area da me indicata –Ottimo, non dormiremo nella sabbia. Io odio la sabbia- Data questa affermazione, tutti e tre ci dirigiamo verso i promontori, mentre il sole inizia a calare alla nostra destra. Sono ore che camminiamo, inizio a sentire la stanchezza pervadere le mie gambe, e in tutto questo, Jaxe non si č ancora tolto il cappuccio "Perché non se lo toglie, starŕ sicuramente morendo di caldo" Dopo un buon tratto di camminata, la roccia comincia a sostituire la sabbia, si iniziano anche a vedere i primi segni di vegetazione del deserto.

E' dall'incontro con Allan che nessuno di noi ha piů parlato, la cosa sta diventando strana –Jaxe, non credi che...- -Bene, direi che possiamo fermarci lě dentro- Senza preavviso, Jaxe arresta il suo passo, indicando una sottospecie di caverna scavata in una parete rocciosa. Arrivati di fronte al luogo scelto per l'accampamento, scopriamo che in realtŕ si tratta di una incanalatura poco profonda. –Andrŕ bene per il fuoco –Se vuoi, posso occuparmi della legna- Jaxe si gira verso El –Ti dispiace andare con lei? Io intanto preparerň l'accampamento- Io ed El iniziamo a cercare dei rami secchi tra degli arbusti non molto lontani dall'accampamento di fortuna, mentre Jaxe monta le tende poco distanti dalla parete scavata. Finalmente troviamo un albero secco –Questo albero č abbastanza secco El, anche se quei rami sono troppo in alto per noi- Come finisco la frase, El mi carica sulle sue spalle e mi ritrovo ala gusta altezza per prendere i rami. Il gesto fulmineo del Pokemon mi rende alla sprovvista e lancio un urletto che tento subito di soffocare mettendomi la mano davanti alla bocca. Dopo essermi ripresa, inizio a spezzare i rami e a gettarli a terra. –Ok El, credo possa bastare- Dopo essermi assicurata di aver preso abbastanza legna, il Pokemon mi riporta dolcemente a terra e inizia a raccogliere i rami piů grandi e pesanti. Dopo aver preso anch'io della legna torniamo all'accampamento dove troviamo Jaxe ad attenderci seduto su una roccia. Oltre alle tende, ha anche costruito un cerchio di pietre per il fuoco, a ridosso dell'incanalatura nella pietra. Io e El iniziamo ad accatastare la legna in un angolo dell'incanalatura. Dopo aver riposto con cura la legna, El inizia a costruire una piccola piramide di bastoncini, pronta per creare la base del falň. Una volta preparata la legna, El richiama Jaxe con lo sguardo e con un verso calmo e pacato. Il ragazzo, si avvicina a lei e si accovaccia accanto al cerchio di pietre, questa volta voglio vedere anche io. Mi avvicino a loro e la vedo, la fiamma tremante che inizia sprigionarsi dal palmo della sua mano. "Non ho mai visto fare nulla del genere, come puň un essere umano creare il fuoco con il solo palmo della mano". La legna inizia a bruciare, riesco a sentire il calore della fiamma mentre il gelo cala attorno a noi assieme alla notte stellata del deserto. Tutti e tre ci sediamo attorno al fuoco da campo e iniziamo a mangiare la carne secca di Swinub, comprata questa mattina. So che fa strano mangiare carne derivante dai Pokemon, ma in questi casi bisogna fare delle eccezioni. Finito di mangiare, Jaxe ci passa una bottiglia d'acqua a testa per assicurarsi che tutti noi introduciamo liquidi nel corpo. Dopo aver bevuto a sufficienza, inizio a guardare intensamente il fuoco da campo di fronte a noi, quella fiamma cosě naturale, eppure creata dal nulla e derivante dalla mano di un essere umano. A farmi uscire dal mio flusso di coscienza č la mano di Jaxe che si appoggia sulla mia spalla –Tutto bene?- -Credo, di sě- -Bene, allora vado a cambiarmi- Mentre Jaxe entra nella tenda, penso alla mano che si era appena appoggiata sulla mia spalla: non era per niente calda, nonostante avesse appena generato la fiamma che stiamo utilizzando per scaldarci. Mentre sono immersa nei miei pensieri, mi sposto di qualche passo verso il deserto. Mentre entro in una leggera penombra, il mio sguardo viene catturato dalla bellezza delle stelle in cielo. Il bagliore delle costellazioni che sovrastano e illuminano la notte. Quella visione riesce a riportare la calma nella mia mente, messa a soqquadro dalla bizzarria degli eventi. Mi giro e trovo anche El, ancora seduta di fianco al fuoco, catturata dalle costellazioni –Credo che andrň a dormire anche io El. Goditi le stelle.-

"Jaxe, incontrarti č sicuramente stata una fortuna, e anche se a volte mi spaventi, sono contenta di averti conosciuto. Ora come ora, voglio solo finire questo viaggio con te"

 

   
 
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