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Autore: Iron_Captain    02/03/2021    2 recensioni
[Sly Raccoon ]
[Sequel de: Recuperare l'amore perduto]
Dopo essere finalmente riuscito a localizzare Sly, Bentley si prepara a riportarlo a casa, nella propria epoca, insieme a dei vecchi alleati...senza immaginare minimamente di arrivare a vivere un'avventura oltre la loro immaginazione.
Vecchi e nuovi amici...e vecchi e nuovi nemici si faranno vivi in questa avventura di proporzioni epiche.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Capitolo 5

Mentre aspettava l’arrivo di Carmelita e Murray, Bentley continuava a lavorare sulla nuova macchina del tempo: questa volta sarebbe stata migliore della precedente, e anche più precisa. Secondo le coordinate ricevute, doveva trovarsi nell'Antico Egitto, durante il periodo del Medio Regno. Secondo il Thievus Racconus, in quell'epoca si trovavano due antenati di Sly Cooper: uno era Sly Tankhamen Cooper I, e suo figlio Sly Tankhamen Cooper II. Erano vissuti in due epoche diverse dell’Antico Egitto; perciò non avrebbero incontrato entrambi. Sarebbero andati nel 1350 a. C., e questo significa che avrebbero conosciuto Sly Tankhamen Cooper I, ossia il creatore del Thievous Racconus, che altro non era che il libro ereditato ad ogni Cooper di generazione in generazione, dove era appuntata l'intera genealogia della famiglia Cooper, le loro tecniche segrete, e le loro rapine più famose che avevano effettuato nella storia. Ma non stava mandando lì Carmelita e Murray per conoscere l’antenato di Sly Cooper, ma per salvare il loro migliore amico intrappolato nel passato…sperando che stesse insieme a Tankhamen: in questo modo le probabilità di riuscire a ritrovarlo sarebbero state alte.
Dopo aver finito gli ultimi ritocchi, la tartaruga andò verso la console e avviò la macchina per verificare che funzionasse: aveva apportato alcune modifiche per migliorare la sua precisione e il sistema di alimentazione. La propria invenzione iniziò a produrre un fastidioso rumore sordo, simile al motore di un’automobile da corsa appena messa in moto. Anche dopo averla attivata, il rettile continuava a rimanere incollato al computer per controllare e regolare i valori della macchina per impedirle di esplodere mentre era in funzione, o che avesse portato i viaggiatori che l’avrebbero usata verso un’altra epoca. Tutto sembrava funzionare a dovere, e i parametri sullo schermo del computer erano regolari. Era tutto a posto…ma non voleva ancora usarla: voleva eseguire altre modifiche e test…e non perché c’era un problema. I pensieri, infatti, erano rivolti ancora verso la propria amata Penelope: non riusciva a darsi pace per ciò che aveva fatto in passato, e nonostante fosse riuscito a fare pace e a riconciliarsi con lei, desiderava con tutto il cuore riaverla accanto a sé…e questa volta non era per lavorare insieme sulle invenzioni; ma perché voleva creare insieme a lei una famiglia. A distogliere l’attenzione della tartaruga verso quei pensieri fu un suono ripetuto proveniente dal computer. A quel punto Bentley aprì la schermata che mostrava la visuale della telecamera installata sopra l’ingresso della porta di casa. Quando vide che di fronte all’entrata c’erano Carmelita e Murray, la tartaruga li fece entrare. Dopo aver fatto ciò, Bentley si diresse verso la propria camera per andare a cambiarsi e rendersi presentabile ai suoi amici e informarli sui risultati ottenuti dalle ricerche su Sly Cooper.

In un'epoca molto distante dal presente…

Ciò che Sly trovò davvero strano fu il fatto che le telecamere di sicurezza si disattivavano soltanto in alcuni corridoi: era chiaro che qualcuno sembrava volesse guidare il prigioniero attraverso un percorso preciso e ben studiato. Gli unici ostacoli, minimi, che il procione incontrava durante il tragitto erano le guardie robotiche, alte due metri, ben robuste e armate di fucili laser pesanti. Fu una passeggiata riuscire ad aggirarle, in quanto gli bastò nascondersi sfruttando gli angoli posti agli svincoli dei corridoi; e il suo passo veloce e allo stesso tempo furtivo, lo aiutò ulteriormente a non farsi notare dai robot, che a differenza degli esseri viventi non erano dotati di udito e intuito, perciò non erano in grado di accorgersi della presenza di una persona scaltra e abile a passare inosservata.
Quando Sly percorse con prudenza l’ennesimo corridoio dell'enorme prigione (il quinto, per la precisione), si acquattò contro il muro non appena vide passare due guardie all'ennesimo incrocio a quattro dei corridoi: non vennero verso la sua direzione, ma proseguirono verso la propria sinistra; e ciò gli permise di notare che le telecamere davanti a sé erano attive.
Quando iniziò a pensare a come evitarle, e capire quale svincolo avrebbe dovuto imboccare, sentì un suono che gli ricordava quello di una serratura appena sbloccata. Quando volse lo sguardo a sinistra, notò che le luci rosse della porta a fianco a lui erano diventate improvvisamente verdi; e nel momento in cui le porte si aprirono scorrendo ai lati, il procione poté vedere una delle cose a cui era particolarmente attaccato: il suo bastone dalla punta uncinata, appoggiato su uno degli scaffali di un mobile in metallo, insieme ad altre cose. Quella era lo strumento che aveva ereditato dalla propria famiglia, e usata dai propri antenati nel corso dei secoli. Grazie a quello strumento avrebbe avuto possibilità più alte di poter evadere dal carcere e affrontare i nemici se fosse stato necessario. Entrò immediatamente in quella stanza: era consapevole del fatto che stava sicuramente cadendo in una trappola, ma se fosse riuscito a recuperarlo avrebbe potuto tirarsi fuori dai guai più facilmente, visto che senza il proprio bastone si sentiva completamente vulnerabile. Facendo affidamento alla propria agilità e abilità di ladro, Sly raggiunse con facilità lo scaffale in cui si trovava il bastone; una volta preso, balzò giù. Nel momento in cui si apprestò ad uscire dalla stanza una figura comparve davanti la sua via di fuga: era vestita con un’uniforme blu notte con delle strisce rosse illuminate dai led, un casco con visiera nera che gli copriva il volto, e due manganelli neri appesi ai lati della cintura.
“Sapevo che la mia fuga non sarebbe stata così semplice.” disse Sly con tono deciso, ma allo stesso tempo ironico.
“Quando ti avevo visto rinchiuso in quella cella, avevo dedotto che non sei così sprovveduto. Non mi hai affatto deluso, Sly.”
Lo sguardo di Sly si fece serio, e squadrò sospettoso il mammifero che gli ostruiva la via d’uscita.
“Se sai chi sono, saprai anche che non è facile catturarmi.” disse il canide mettendosi in posa per combattere.
Il mammifero mascherato si avvicinò di qualche passo, senza minimamente scomporsi, rivelando un particolare che aveva nascosto al ladro: la coda da procione, che faceva movimenti da destra a sinistra.
“Ti ho fatto uscire dalla tua cella pochi minuti fa, e ti ci riporterò senza compiere enormi sforzi.”
Dopo aver detto ciò, l’altro procione prese i manganelli e attivò le lame laser alle estremità, poi si mise anche lui in posa da combattimento.
A lasciare sorpreso Sly non fu il fatto che stava per fronteggiare un procione, ma fu quando vide che la forma di quelle lame laser era simile alla lama dorata del proprio bastone: si era imbattuto in un Cooper…e sembrava collaborare con le Forze dell’Ordine.

Angolo Autore
Eccomi qui…a proseguire questa fanfiction!
Mi dispiace averci messo tanto, ma avevo bisogno di recuperare la mia ispirazione, poiché mi ero proprio bloccato. Ma ora che sono tornato, farò di tutto per completare questa storia.
Spero che questo colpo di scena vi abbia…sopreso.

   
 
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