Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Khailea    06/03/2021    0 recensioni
La fiction si basa sul gioco Pokémon Ranger Tracce di Luce, riguarderà una mia partita nel gioco ed io descriverò ogni battuta, ogni passaggio e descriverò tutto ciò che vedrò. Potranno venir aggiunte alcune battute o addirittura alcune scene e tutta la serie racconterà anche delle sensazioni dei personaggi.
E' già presente anche la fiction del gioco Pokémon Ranger: Ombre su Almia
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La luce che filtrava dall’ingresso della grotta permetteva un’illuminazione sufficiente a vedere attorno a sé, e per fortuna bisognerebbe dire, perché a poco meno di sei metri da lì un dirupo si apriva sotto i piedi dei ragazzi.
La grotta sembrava estremamente antica e scavata in profondità nella montagna; secondo la mappa c’erano vari sentieri, anche se alcuni conducevano a dei vicoli ciechi, ed erano a più livelli, sarebbe stato quindi necessario scalare o muoversi verso zone più profonde per procedere.
-Ci vengono molte persone qui?- chiese Alessandra notando alcune impronte sul terreno.
-No, gli adulti ci dicono di fare molta attenzione, perché si può scivolare molto facilmente.- rispose Ralf stando vicino alla parete. Le impronte che la ragazza aveva visto quindi dovevano essere per forza dei Bricconieri, o di Ascanio, ma per il momento non c’era nessuno oltre ad alcuni Pokémon.
Uno di questi, simile ad un piccolo lupo dal manto grigio e nero, si muoveva molto facilmente tra le stalagmiti. Non appena i suoi piccoli occhi gialli incontrarono quelli della ragazza le si avvicinò immediatamente incuriosito, iniziando una cattura, ma per la maggior parte del tempo si limitò a girarle attorno annusandola.
Il suo nome era Poochyena, “Gruppo: Buio- Poké Tattica: Buio- Mossa: Distruzione 1”, “Rende stanco l’avversario emettendo energia oscura intorno a sé.”.




Siccome aveva già vari Pokémon con sé, tra cui un Teddiursa con lo stesso tipo di mossa, la ragazza lo liberò, ma nemmeno pochi passi dopo un altro Pokémon simile ad un pipistrello viola cominciò a volare loro attorno, e per evitare desse problemi diede il via alla sua cattura.
Era molto più rapido rispetto ai Pokémon trovati fino ad ora, e grazie alle sue ali poteva volare addirittura sopra al dirupo, ma non vi rimase a lungo perché, spostandosi davanti alla parete, tentò di attaccare la ragazza con un’onda sonora talmente forte da farle fischiare le orecchie. La ragazza però riuscì ad evitare l’attacco diretto, scivolando di lato senza che questa la sbalzasse via, chiudendo poco dopo la cattura.
Il nome del Pokémon era Zubat “Gruppo: Veleno- Poké Tattica: Veleno- Mossa: Taglio 2”, “Spruzza gas che rende il nemico stanco.”; Alessandra scelse di portarlo con sé, liberando Hoppip e Spinarak.





-Speriamo che Pichu stia bene. Se n’è andato via tutto solo…- sospirò Ralf mentre ripresero a camminare.
-Sono sicura che stia bene. E’ un tipetto tenace.-
L’aveva intuito fin dal loro primo incontro, nonostante fosse così piccolo aveva provato ad attaccarla credendola una delle persone che avevano rapito i suoi amici, e l’aveva seguita su un’altra isola pur di ritrovarli. Probabilmente ovunque fosse sarebbero stati più in difficoltà i Bracconieri di lui, o almeno lo sperava.
La strada si spaccò rapidamente in due direzioni, una verso est e l’altra verso nord, ma questa stando alla mappa era solo un vicolo cieco. Siccome era leggermente in ombra però la ragazza volle comunque controllare, per assicurarsi non ci fosse nessuno nascosto, trovando solo un grosso Pokémon dalla pelle viola, simile ad un bubbone che fluttuava ed emetteva gas dal corpo.
Notando la ragazza fu lui ad avvicinarsi, producendo nel primo istante della cattura una serie di nuvole di fumo viola, che lo circondarono per qualche istante mentre cominciavano ad espandersi. Il primo istinto della Ranger fu quello di coprirsi naso e bocca con una mano, sentendo già anche solo da lontano la tossicità del vapore, che le fece pizzicare la gola. Le nubi però svanirono piuttosto rapidamente, e senza di esse poté catturare il Pokémon prima che potesse far altro.
Il suo nome era Koffing, “Gruppo: Veleno- Poké Tattica: Veleno- Mossa: Azione 2”, “Spruzza gas che rende il nemico stanco.”.





Rassicurata almeno quella zona fosse sicura la ragazza fece per proseguire, muovendosi rasente alla parete mentre la strada si faceva più sottile, ma quando questa curvò bruscamente verso nord trovarono un gigantesco masso a bloccar loro la strada, troppo grande per esser scavalcato e troppo pesante per essere spostato da solo, almeno senza l’aiuto di un Pokémon con Mossa Azione 2.
-Stantler, per favore rimuovi l’ostacolo.- chiese gentilmente la ragazza, ed il Pokémon caricando una testata riuscì a far precipitare il masso nel dirubo. -Grazie mille, a presto!- disse poi quando l’amico corse verso l’uscita.
-Perché i Pokémon vanno via quando chiedi loro di rimuovere un ostacolo? Non sarebbe meglio se rimanessero sempre con te?- chiese Ralf guardandola.
-Sarebbe più comodo, ma non sarebbe giusto nei loro confronti. Anche i Pokémon hanno amici e famiglie, noi siamo figure di passaggio e le emozioni trasmettiamo tramite gli Styler sono sufficienti solo a far capire loro non vogliamo fargli del male e che abbiamo bisogno di una mano. E’ come se tu fermassi una persona per strada chiedendo un’indicazione, non appena questa te l’ha data anche lei va avanti per la sua strada.-
-E perché allora ci sono Pokémon che vivono con le persone? Una mia amica ha un Pachirisu che vive con lei.-
-Il legame che noi Ranger instauriamo è superficiale, quel tipo di legame invece è più profondo, qualcosa che conservi con cura nel tuo cuore. Tu vai d’accordo con tutto il villaggio no? Ma immagino non sarai amico in ugual modo con tutti.- tentò di spiegare la ragazza nel miglior modo possibile.
-Beh no, posso essere gentile con tutti ma non conosco bene alcuni come altri…- ammise Ralf cominciando a capire.
-E’ così che funziona. Un Ranger è amico di tutti i Pokémon, ma in maniera diversa rispetto all’amicizia che si crea tra una persona ed un singolo Pokémon, loro rimangono per scelta, noi li facciamo rimanere per una richiesta.-
-Capisco…sei mai stata amica amica di un Pokémon allora?-
-Non ancora. Il mio lavoro non finisce mai, quindi non ho molto tempo per altro.- ammise la ragazza sorridendogli.
-Fate un lavoro molto difficile.-
-Sì, ma ne vale la pena.-
Parlando tra loro i due erano arrivati in un punto dove, per poter proseguire, era necessario scendere di almeno due metri lungo un dislivello nel sentiero. Con un salto la Ranger fu la prima ad andare, atterrando senza farsi male e prendendo in braccio il ragazzo quando fu il suo turno, un verso familiare però attirò la loro attenzione.
-Pichu!!-
Pichu ukulele era a pochi metri di distanza da lì, e sembrava star cercando di oltrepassare un gigantesco uomo che gli sbarrava la strada. Sarà stato alto almeno due metri e nonostante avesse una certa età, intuibile dalla folta barba grigia, come poi anche i capelli, e delle rughe attorno agli occhi, sembrava incredibilmente forte. Visto il verde del cappello, dei pantaloni e della camicia Alessandra temette potesse trattarsi di un uomo del gruppo dei Bricconieri.
-Ti ho detto che non puoi andare oltre questo punto!- tuonò con voce pesante, e la ragazza fu pronta a pararsi tra lui ed il Pokémon, per difenderlo, ma Ralf fu più rapido e saltò addosso all’uomo, abbracciandolo.
-Ascanio! Stai bene allora! Per fortuna!-
Quindi lui era la persona stavano cercando. Senza darlo troppo a vedere la ragazza tirò un sospiro di sollievo, era molto più imponente di quanto si fosse immaginata, e doveva ammettere averlo come nemico le incuteva un po’ di timore.
-Ralf?! Mi sembrava di averti detto di non venire qui che è pericoloso! E chi c’è con te?- chiese l’uomo spostando guardando Alessandra. -Dall’aspetto sembra proprio un Pokémon Ranger!-
-Ero preoccupato perché non tornavi…quindi ho chiesto al Ranger appena arrivato a Oblivia di aiutarmi a trovarti!- spiegò il ragazzo lasciandolo andare.
-Piacere di conoscerla, il mio nome è Alessandra.- disse la ragazza presentandosi.
-Capisco. Scusa se mi sono arrabbiato. Comunque io sto bene.- sorridendogli Ascanio gli accarezzò la testa con una mano, che sembrava in grado di avvolgerla completamente molto facilmente. -Non potrebbe essere altrimenti, con il mio fisico da taglialegna.-
-Non lo metto in dubbio, ma è vero anche che non sei più così giovane…- mormorò Ralf abbassando lo sguardo.
-L’età non conta, Ralf!- sembrava aver toccato un nervo scoperto, perché l’espressione di Ascanio cambiò repentinamente, divenendo estremamente infastidita ed imbarazzata, ma tornò alla normalità con la stessa rapidità con cui era comparsa. -Comunque sia, volevo solo capire cosa stessero facendo quei loschi figuri. Sembravano interessati alla stele che si trova in questa grotta. Sembra che stiano dando la caccia a Pokémon potenti e nel frattempo stiano facendo ricerche su stele misteriose. Almeno per il momento non credo siano interessati a colpire gli abitanti del villaggio.-
-Una stele? Di cosa si tratta?- chiese la ragazza incuriosita.
-E’ simile a quella che si trova vicino a noi. Un grosso blocco di pietra con un’immagine incisa sopra, ma non si tratta di semplice pietra, non la si può rompere in maniera normale.- spiegò Ascanio indicando la stele vicino a loro, lei non l’aveva nemmeno notata fino a quel momento; era alta quanto l’uomo ed altrettanto robusta, apparentemente stava bloccando l’ingresso a qualcosa ed aveva raffigurato un Pokémon dall’aspetto minaccioso, con due chele affilate.
-Non siamo sicuri di chi le abbia messe qui, forse non sono nemmeno le uniche a Oblivia, ma racchiudono un potere in grado di liberare dei Pokémon estremamente potenti.-
Mentre parlava Pichu aveva approfittato del momento di distrazione dell’uomo per sgattaiolare alle sue spalle, cominciando a correre non appena fu abbastanza lontano da non essere catturato.
-Pichu!-
-Ehi, torna indietro!- urlò l’uomo quando se ne rese conto, ma ormai era tardi. -…eppure gli avevo detto di non andare…-
-Non ci resta altra scelta che seguirlo.- disse Alessandra pronta ad andare, ma due cose attirarono la sua attenzione, la prima un Pachirisu che scorrazzava nei dintorni, ed una pietra che sembrava poter venire rimossa con una Mossa Spruzzo 1.
Trattandosi di un ostacolo con l’aiuto di Marill la ragazza cercò di rimuoverlo, ma si rivelò essere un Pokémon dall’aspetto simile ad una roccia, con due sottili braccia e dei grossi occhi, che come si svegliò dal suo probabile riposo attaccò la ragazza infastidito.
-Scusami! Non volevo svegliarti!- disse lei mentre la cattura ebbe inizio, ed il Pokémon per tutta risposta le lanciò contro una pietra vera. Era piuttosto lento però, e grazie ai suoi movimenti pesanti non fu difficile catturarlo. Il suo nome era Geodude, “Gruppo: Roccia- Poké Tattica: Roccia- Mossa: Distruzione 1”, “Fa piovere rocce sull’avversario.”.





-Scusami tanto…-
Almeno dopo la cattura sembrava essersi calmato, ora non restava altro da fare se non proseguire.
La strada intrapresa da Pichu ukulele era uno stretto corridoio tra le rocce, che si allargava e si stringeva in alcuni punti, e che per questo non permise ad Ascanio di passare molto facilmente.
-Voi andate avanti, vi raggiungerò!-
Il sentiero fu molto lungo e per buona parte immerso nell’oscurità, ma i tre poterono sentire distintamente delle voci dall’altra parte.
In un altro punto della grotta infatti due Bricconieri erano davanti alla stele di cui Ascanio aveva parlato, ed uno di loro stava usando il Guanto della sottomissione sulla superficie. Tra le antiche parole incise nella stele una forma di luce comparve, ed il Bricconiere riuscì tramite il potere del guanto a rimuoverla assieme alla roccia, portando con sé il piccolo blocco e lasciando un buco nella stele.
-Emblema recuperato!-
-Pichu!-
Pichu ukulele raggiunse i due stringendo con rabbia le zampette, ma non ottenne altra reazione se non una leggera sorpresa.
-Che…che vuole questo?-
-Stiamo lavorando, non ci disturbare!-
Per tutta risposta Pichu saltò addosso all’uomo che aveva tentato di spaventarlo, colpendolo con dei piccoli pugni per costringerlo a dirgli dove si trovavano i suoi amici.
-Ma cosa! Vuoi fare sul serio eh? Vediamo chi è il più forte!- disse l’uomo cominciando a dimenarsi. -Prendi questo!-
Con una spinta il Bricconiere riuscì a scaraventare a terra il Pokémon, che atterrò purtroppo di schiena sul suo amato ukulele.
-Pi…?!-
Spaventato per il suono aveva sentito Pichu ukulele si alzò immediatamente, trovando il suo strumento spezzato a metà.
-Oooh, ma che peccato! Ti ha rotto l’ukulele, eh? Che cattivone, ah ah ah!- sghignazzò il Bricconiere con in mano il pezzo di stele. Questo però servì solo ad aumentare la rabbia del Pokémon, che li guardò furente quasi con le lacrime agli occhi.
-Ben ti sta! Non avrai mica pensato di avere chance contro di me, vero? E smettila di guardarmi, su, vattene via! Tanto anche se ti catturassimo, non ci saresti di nessun aiuto!-
-Pichu!-
Alessandra aveva visto in lontananza quello che era successo, ed assieme a Ralf si parò davanti ai due uomini.
-Pokémon Ranger!!! Com’è possibile?! Accidenti a quei due buoni a nulla di guardia alla grotta!-
-Fermi dove siete!- urlò la Ranger pronta ad agire al loro più piccolo movimento. Ralf nel frattempo si avvicinò a Pichu, per assicurarsi stesse bene, e non gli ci volle molto per notare l’ukulele.
-Ooh, povero Pichu! L’ukulele si è rotto!-
-Pichu...-
Il piccolo Pokémon stava ancora raccogliendo i pezzi di legno, con una profonda tristezza negli occhi.
-Sono stati loro a rompertelo, vero?- chiese il ragazzo guardando furente i due uomini.
-Non so proprio di cosa tu sita parlando!- rispose uno dei due fischiettando innocentemente. -Senti, collega…pensa tu a preparare i Dadavolanti. A questi mocciosi ci penso io.- disse poi con un minaccioso sorriso. -Cranidos! Fagli assaggiare le tue testate!-
Puntando il guanto verso Alessandra l’uomo chiamò a sé il Pokémon, dalle scaglie azzurre e la grossa testa rotonda, che però colpì il suo collega invece della Ranger.
-Ahiaaa!!!- urlò l’uomo tenendosi la schiena con le mani.
-Ehi, non lui! Il nemico è questo Pokémon Ranger!-
Con lo stesso movimento di prima riuscì a guidare il Cranidos verso la ragazza, dando il via alla cattura.
Tentando di coglierla alla sprovvista il Pokémon provò a colpirla con una testata non appena ne ebbe l’occasione, ma la Ranger riuscì a schivarlo con un salto ed a portarsi alle sue spalle, disegnando dei cerchi attorno al Pokémon che, irritato, provò allora a caricarla.
Anche questa volta però lei riuscì a non farsi colpire, spostandosi all’ultimo secondo con uno scatto disegnando altri cerchi non appena l’altro si fermò.
Era un tipetto tenace, ed anche piuttosto aggressivo, ma ormai Alessandra aveva capito il suo stile di attacco, ed anche la terza testava andò a vuoto senza che l’avesse ferita nemmeno una volta.
Ultimata la cattura entrambi poterono prendere fiato, ed accanto all’immagine del Pokémon comparvero le scritte “Gruppo: Roccia- Poké Tattica: Roccia- Mossa: Distruzione 2”, “Scaglia rocce che rendono stanco l’avversario.”.





Soddisfatta per la cattura la Ranger guardò vittoriosa il Bricconiere che l’aveva attaccata, ma il sorriso svanì quando lo vide fluttuare assieme al suo collega sui Dadavolanti.
L’avevano imbrogliata.
-A pensarci meglio non c’era nemmeno bisogno di perdere tempo con voi. Il nostro obbiettivo lo abbiamo già raggiunto!- disse l’uomo con lo stesso sorriso la Ranger aveva avuto poco prima.
-Certo, lo dici adesso perché hai perso!- rispose Ralf stringendo i pugni. -Hai visto, Pichu? Il Ranger ha dato una bella lezione a quei cattivi che ti hanno rotto l’ukulele!-
-Pichu…-
Era una magra consolazione, ma sempre meglio che niente.
-Tsk. L’emblema l’abbiamo recuperato, il nostro lavoro qui è finito.-
-L’emblema?-
Solo a quel punto la ragazza notò la stele ed il foro all’interno, mentre il pezzo si trovava dentro una borsa tra le mani del Bricconiere.
-Addio, Ranger!-
Con la vittoria in tasca i due volarono dall’altra parte del dirupo alle spalle della ragazza e di Ralf, ma la loro uscita scenica venne rovinata quando per poco non si scontrarono con un loro collega, anche lui in volo.
-Ehi, attenzione!-
All’ultimo secondo lo scontro venne evitato, ed i tre uomini erano completamente impalliditi visto il rischio di precipitare.
-Ma che fai?! Guarda avanti quando voli! Ma guarda tu! Che ci fai qui? Non dovevi fare in modo che Raikou non si avvicinasse?!- urlò quello con la stele.
-Cos’hai da urlare! Sei tu che mi sei venuto addosso! Ho sentito che stavate facendo un gran baccano vicino alla stele ed eccomi qui! Pensavo che aveste bisogno di aiuto!-
La discussione tra i due venne interrotto dal collega che aveva preparato i Dadavolanti, con un’espressione confusa e preoccupata.
-Ma allora…chi si sta occupando di Raikou?!-
La risposta venne molto presto, comparve infatti dall’altra parte della stanza un Pokémon che Alessandra non aveva mai visto prima.
Sembrava una grossa tigre dai denti affilati, avente il muso rotondo bianco mentre il resto del corpo era giallo, con alcuni segni neri lungo le zampe ed uno strano mantello viola sulla schiena, mentre la coda ricordava in qualche modo un fulmine celeste.
I suoi occhi erano furenti, e puntavano sui tre Bricconieri.
-Grrrrrrr…rooaaarrrr!!!-
Il suo ruggito fece tremare la grotta intera, e dei fulmini comparvero mentre lui si teletrasportò vicino ai tre uomini, che sussultarono quando altri fulmini minacciarono di colpirli.
-Meglio filarsela!-
Alessandra riuscì soltanto a guardarlo, mentre nuovamente ruggiva inseguendo gli uomini che scapparono a tutta velocità. Quello che aveva provato era stato un misto di paura e rispetto vero quel Pokémon, ormai lontano da lei ed il ragazzo, che ancora guardavano il vuoto imbambolati.
-Quello era Raikou, il Pokémon leggendario, vero?- la domanda di Ralf la distolse dalla sua trance. -Non posso crederci, abbiamo appena incontrato Raikou! Siamo davvero fortunati!-
-Già…-
Un Pokémon leggendario era un Pokémon dalla potenza inaudita, spesso protettori delle terre in cui vivevano ma talvolta anche esseri spaventosi da non adirare.
-Pi…chu…- il pianto sommesso di Pichu rimbombò a causa dell’eco nella grotta, ed entrambi si voltarono verso di lui.
-L’ukulele di Pichu è rotto...-
Alle parole di Ralf quasi non riuscì più a trattenere le lacrime, ed afferrando tutti i pezzi corse nella stessa direzione presa da Raikou e dai Bricconieri.
-Pichuuuuuuuuu!!!-
-Pichu!- Ralf non poté far nulla per fermarlo, proprio come Alessandra, ed entrambi si sentirono completamente inutili. -Dove se ne sarà mai andato Pichu?-
-Quei mascalzoni!- la voce di Ascanio si unì presto a quella del ragazzo. In un modo o nell’altro a quanto pare era riuscito a passare per il sentiero. -Pensavo volessero solo esaminare la stele, ma guarda come l’hanno ridotta!-
-Mi dispiace. Non ho potuto fare nulla…- disse Alessandra dispiaciuta.
-Tranquilla Ranger, non è colpa tua.-
-Ascanio, cosa c’è scritto sulla stele?- chiese Ralf guardando l’uomo.
-E’ scritta in una lingua antica e io non la so leggere, ma ho sentito dire che c’è scritto  qualcosa su Raikou.-
-Forse qualcosa che ha a che fare con la storia di “Raikou e l’Eroe di Oblivia”?-
La ragazza fu tentata di chiedere di cosa si trattasse, ma l’uomo non ne sembrava molto sicuro.
-Forse sì e forse no…mi dispiace, ma non so bene nemmeno io.- rispose Ascanio scuotendo la testa, ma Ralf ne sembrava convinto.
-Dev’essere di sicuro così! Otello mi ha raccontato di quella fiaba!- disse poi guardando la Ranger -Alessandra! Grazie per aver messo in fuga i Bricconieri! Grazie al tuo aiuto, Ascanio non ha dovuto inseguire quei furfanti tutto da solo!-
-Sono felice di aver aiutato.-
Non le sembrava di aver fatto nulla, ma se nessuno si era fatto male era da considerarsi una vittoria…ad eccezione per il povero Pichu ukulele…
-Ehm…posso dire quella cosa?- chiese Ralf timidamente.
-Che cosa?- chiese la ragazza confusa.
-Sì, quello che si dice sempre in queste occasioni…-
-Oooh! Ho capito, sì certo.-
-…complimenti, Ranger! Missione compiuta!-
A quelle parole per farlo sorridere la ragazza si esibì nella propria posa da Ranger, e lo Styler le fece ricevere cinquanta Punti Ranger, i quali si ottenevano ad ogni fine missione.
-Congratulazioni, missione compiuta. Ogni volta che completi una missione riceverai dei Punti Ranger. I Punti Ranger possono essere utilizzati per personalizzare lo Styler. Tuttavia, purtroppo…al momento attuale è impossibile usufruire di tale funzione a causa di un danno al sistema riportato in seguito all’urto subito durante la caduta.-
Giusto, doveva ancora aggiustare lo Styler. Almeno funzionava abbastanza da permetterle di lottare.
-Forza…torniamo al villaggio Cocona. Proseguendo da questa parte, dovrebbe esserci un’altra uscita.- disse Ascanio indicando la strada alle loro spalle, raggiungibile tramite una scalinata costruita nella parete.
-Bene, andiamo.-
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Khailea