08/03/2021
7 recensioniNon sapeva come reagire a quella perdita avvenuta così, davanti ai suoi occhi, senza una spiegazione logica; per colpa dell’attuale re di Troia, Paride, in difesa da quel che i greci stavano facendo all’interno delle mura.
Ma non voleva in realtà scappare dai suoi sentimenti, dai suoi ricordi. Briseide era rimasta impotente davanti a quanto accaduto, consapevole della pericolosità dell’amato, Achille, tanto temuto d’ira funesta. Per il suo popolo poteva anche essere considerato una minaccia, ma a lei, solo ed esclusivamente a lei, era riuscito a far capire le sue fragilità, dimostrandosi per quello che era, senza veli.
Inizialmente credeva fosse un soldato come tutti quelli conosciuti prima del suo rapimento, con tanta forza e brutalità, senza un briciolo di ritegno per una donna; eppure, questa supposizione si rilevò completamente falsa. Era un uomo diverso, venuto al mondo solo per sfruttare la sua rabbia in guerra, per elevare i greci in battaglia, quando il suo cuore, in realtà, era una miniera di sensibilità e fragilità, molto ben celata da anni di battaglie sia solo che con i temibili mirmidoni; seminava terrore non perché volesse, ma perché doveva.
Ed erano stati quei pochi momenti, sotto la sua capanna, in cui aveva visto davvero chi era, a farle capire quanto sbagliasse. Non credeva persino al fatto che l’avesse liberata dalle sue grinfie, con quel “sei libera” così protettivo nei suoi confronti, consapevole di quel che sarebbe successo, di lì a poco.
Quelle quattro frecce furono fatali, costringendo Achille alla resa finale. Quel profumo che aveva già sentito altre volte non voleva toglierselo da sé, annusando i suoi capelli per l’ultima volta, e baciandola, come mai prima d’ora aveva fatto, per non dimenticare.
Avevano finalmente conosciuto entrambi l’abbandono, ma l’amore li aveva salvati, e sempre la stessa, della vita li aveva privati.
Tu mi hai dato la pace, in una vita di guerra.