23/03/2021
2 recensioniLa persona adatta a 'Tsumu
Osamu aveva finito a lavoro prima di quello che si aspettava e, durante il tragitto in macchina, aveva chiamato Suna per tenergli compagnia, la voce del suo ragazzo si diffondeva dalla radio e stava dicendo –Tesoro, credo che tu la prenda un po' troppo sul personale.
Osamu fece una smorfia e strinse le mani sul voltante –Quello è mio fratello, quindi certo che è personale.
-Tuo fratello è grande e vaccinato, può decidere da solo con chi stare.
-Non quando non riesce a vedere quanto quel Sakusa sia sbagliato per lui! Senti, ormai conosci Atsumu quasi quanto me. Sappiamo entrambi quanto sia enorme il suo bisogno di contatto fisico e di sentirsi amato e sappiamo anche che Sakusa non è la persona adatta a lui. Quando lo capirà sarà troppo tardi e poi toccherà sempre a noi raccoglierne i pezzi.
Suna fece un lungo sospiro –Continuo a pensare che non dovremmo intrometterci.
Osamu rimase in silenzio, il suo ragazzo continuò –immagino però che ormai ti sei deciso a farlo.
Le labbra del guidatore si strinsero, poi borbottò –Sto tornando a casa prima del solito, se li trovo lì gli farò un discorsetto e se Sakusa non mi convincerà nelle sue intenzioni lo butterò fuori di casa.
La risata di Suna si diffuse nell’abitacolo –Oh dio, siete così simili!
-Che vuoi dire? Atsumu ha fatto lo stesso con te?
-Questo resterà per sempre un segreto tra me e tuo fratello.
Osamu alzò gli occhi al cielo poi iniziò a parcheggiare di fronte casa –Ne riparleremo. Adesso sono arrivato. Ti chiamo dopo, va bene?
-Aspetto con trepidazione il racconto- rispose Suna con voce quasi derisoria, ma Osamu sapeva bene che non vedeva davvero l’ora di conoscere tutto.
Si salutarono, chiuse la chiamata e afferrando il suo borsone scese dal veicolo.
Notò la macchina di Sakusa, segno che aveva avuto ragione e che quel ragazzo si trovava in casa sua.
Entrò in casa quindi facendo il più piano possibile, voleva coglierli di sorpresa e fare in modo che il corvino non fosse minimamente preparato al discorso che aveva tutte le intenzioni di fargli. Non che comunque sapesse quello che stava arrivando.
La casa era silenziosa e buia, solo uno spiraglio di flebile luce veniva dalla stanza di suo fratello dove la porta non era stata chiusa bene.
Osamu si avvicinò circospetto, non voleva di certo beccare suo fratello a fare sesso, anche se immaginava che non sarebbe stato così silenzioso.
Sbirciò dentro e notò i due ragazzi seduti sul letto uno di fronte all’altro, Atsumu gli dava le spalle mentre Sakusa poteva tranquillamente accorgersi di lui. Non lo fece solo perché la luce che proveniva dalla lampada sul comodino era troppo flebile e perché, soprattutto, il ragazzo sembrava troppo concentrato a fissare il suo gemello.
-Ascoltami bene, amore- stava sussurrando Sakusa con entrambe le mani a coppa sul viso dell'altro.
Quel semplice soprannome e il tono con il quale lo disse fecero bloccare Osamu senza fiato. Rimase talmente immobile da iniziare ad ascoltare senza volerlo tutta quella discussione che era certo fosse più che privata.
-So che a volte ti senti sopraffatto, che non riesci a sopportare tutto quello che succede. È normale, okay? E non ti sto assolutamente chiedendo di smetterla o di gestire la cosa. Voglio solo che tu ne parli con me. Va bene essere deboli qualche volta e va benissimo chiedere aiuto. Non ti giudicherei mai per questo.
Atsumu mormorò qualcosa di così basso che il gemello non riuscì a capire, ma la risposta di Sakusa non tardò ad arrivare mentre gli sorrideva dolce e lo guardava come se fosse tutta la sua vita. Osamu era certo che non avrebbe mai più dimenticato quella scena.
-Perché ti amo- gli rispose il corvino con voce cristallina -e amare una persona vuol dire che ti prendi cura di questa. Non perché sei costretto, ma perché hai bisogno di farlo. Perché se questa persona non sta bene non potrai mai stare bene neanche tu. Dovresti saperlo bene visto che mi hai aiutato così tanto durante le mie crisi, adesso lasciami la possibilità di fare lo stesso con te.
Atsumu sussurrò qualcos'altro e Sakusa annuì, poi concluse -mi prometti che la prossima volta che ti sentirai in questo modo me lo farai sapere prima? Non importa quante volte possa accadere, io sarò sempre lì. Va bene?
Atsumu annuì e Sakusa aprì le braccia -Vieni qui.
Lo abbracciò stretto per poi portare entrambi a sdraiasi sul letto. Iniziò anche a sussurrare diverse altre cose che Osamu non riuscì a comprendere.
Capì che era arrivato il momento di andarsene e ancora più silenziosamente di prima raggiunse la sua stanza chiudendosi dentro.
Chiamò Suna mentre si sdraiava sul letto con un sospiro.
-Sei stato veloce!
-Uhm… Non gli ho detto nulla.
-Perché?- la sua voce era divertita.
-Potrei aver sentito una conversazione privata tra loro due.
-Racconta!- adesso la sua voce era intrisa di curiosità.
Osamu sbuffò chiudendo gli occhi –Troppo imbarazzante per ripeterlo, ma… potrei picchiare Atsumu se mai dovesse decidere di lasciare quel ragazzo. Non avrebbe potuto trovare nessuno di meglio.
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