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Autore: Kabale    26/03/2021    0 recensioni
Kieran cerca di lasciarsi alle spalle il passato per ricominciare da zero, ma questo incombe e ritorna quando meno se lo aspetta. Costretto ad affrontare a viso aperto tutto quello che negli scorsi anni ha evitato, cercherà di porre rimedio ai suoi sbagli.
Dalla storia:
- Tutto è iniziato a Londra e tutto ciò che vi è accaduto deve rimanere lì.-
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'areo proveniente da Liverpool atterrò sulla pista d'atterraggio. Kieran riaprì gli occhi d’improvviso e batté con la testa al sedile davanti. Il telefono, che stava sulla pancia, cadde a terra facendo sì che le cuffie si staccassero dal jack. La musica rock si propagò in tutta la cabina e le parole di Diary of Jane dei Breaking Benjamin iniziarono a risuonare non solo nella testa del ragazzo, ma in tutta la cabina dell’aereo.
- Porca puttana - imprecò ad alta voce, massaggiandosi la fronte per la botta.
Si sistemò meglio sul sedile. Quasi tutta la gente intorno a lui si girò nella sua direzione disturbata e lui storse il naso, raccogliendo poi il lettore musicale. Sospirò e si aggiustò gli occhiali da vista sul naso. Si sganciò la cintura e la fece scorrere nel passante. Kieran abbassò lo sguardo e si infilò velocemente il bomber grigio. Aidan Land, il suo agente, che era seduto qualche sedile più avanti, lo raggiunse e assieme scesero dall'aereo. Kieran prese tutte le sue cose e le mise nelle tasche alla rinfusa. Appena rimise piede a terra, respirò profondamente l’aria spagnola. Notò come il clima spagnolo fosse piacevolmente caldo rispetto a quello inglese. Un addetto dell’aeroporto gli fece cenno di seguirlo e assieme ad Aidan si diresse verso quello. Nel più assoluto silenzio lui percorse il tragitto che lo portò fuori dalla struttura, mentre Aidan parlava in sottofondo con alcune persone. Kieran era teso, non sapeva come comportarsi: era la prima volta che metteva piede su territorio iberico e non conosceva nemmeno una parola di spagnolo. Si passò la mano tra i folti capelli rossi nervosamente. Aidan lo notò e gli diede una pacca sulla spalla per rassicurarlo. Kieran prese un bel respiro, cercando di rilassarsi.  Dopo aver recuperato i bagagli dal nastro trasportatore, raggiunsero il fuoristrada che li avrebbe condotti al loro hotel. Kieran accese il telefono e digitò su Internet il suo nome alla ricerca di notizie che lo riguardavano. Le news erano quasi tutte identiche: “Kieran Dyer al Real Madrid”, “La stella nascente inglese, Kieran Dyer, parte per la Spagna”. Ne aprì una tra tutte e lo lesse velocemente:

Da Londra a Madrid
Kieran Dyer, la stella del calcio inglese, ha preferito la capitale spagnole alle altre città europee. Sulle sue tracce c’erano PSG, Juventus, Bayern Monaco con offerte esorbitanti al Tottenham e ingaggi da record per il calciatore. Dyer si è rivelato la nuova promessa del calcio inglese nell’ultimo anno: capocannoniere e azioni da Olimpo del calcio a soli ventitré anni.”

Nonostante il successo Kieran aveva rinunciato al jet privato messo a disposizione dalla società, gli piaceva godersi la normalità, cosa che da qualche anno gli era stata preclusa. Aveva deciso di scegliere la Spagna per ricominciare, dopo tutto quello che aveva passato in Inghilterra. Stephanie, sua sorella maggiore, che lavorava come interprete a Barcellona, ne aveva parlato bene sia dal punto di vista culinario che sociale, aveva quindi deciso di dare una possibilità a patria della paella.
Quando Kieran scese dall’auto, non appena arrivò all’ingresso della Ciudad, il campo di allenamento del Real Madrid, venne investito da una miriade di persone. Odiava la folla. Il peso delle persone, sentire le loro mani che lo toccavano, i loro fiati sul collo lo facevano soffrire: l’agorafobia gli provocava molto spesso attacchi di panico. Lui era il primo che amava accontentare i suoi fan, conversare, scattare foto e fare autografi: rendere felici le persone lo faceva stare bene. Cercò di mantenere la calma, inspirando ed espirando lentamente, per non lasciar trasparire nessuna preoccupazione. C’erano omini e ragazzini che spingevano da ogni direzione, ragazze che urlavano il suo nome, alcune addirittura con le lacrime agli occhi. Solo tre bodyguard lo separavano da loro. Firmò qualche autografo e scattò selfie il più possibile, cercando di accontentare tutti. Un ragazzo gli mise al collo una sciarpa dei blancos e Kieran lo ringraziò firmandogli il pallone e sorridendogli.
- Kieran, siamo in ritardo! –gridò Aidan, alzando la voce per farsi sentire nel caos.
L’inglese salutò gli ultimi bambini con molta fatica. Raggiunse Aidan e lo seguì nella sala dove da lì a poco sarebbe cominciata la conferenza stampa di presentazione. Il nervosismo e l’ansia salirono alle stelle. Il suo cuore batteva all’impazzata. “Lasciarsi il passato alle spalle, per un nuovo inizio” pensò tra sé e sé, o almeno, lo sperava.
  
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