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Autore: Martin Eden    29/03/2021    2 recensioni
Ciao a tutti! Dopo anni di latitanza, mi è venuta voglia di tornare su questo Fandom, che ho tanto amato...e lo faccio con una vecchia storia LOTR che ho ripreso in mano ultimamente, dopo aver rivisto i film della trilogia de Lo Hobbit...mi è venuta voglia!
Scommetto che molti di voi, come me si sono posti questa domanda: ma Legolas e Aragorn dove si saranno conosciuti?! :D
Questa fanfiction cercherà di dare una risposta...allora voi leggete e commentate! :)
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aragorn, Legolas, Thranduil
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Compagni di Sventura'
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Thranduil

 

Ebbi un tremito. Un filo di aria fredda, intrufolatosi chissà come nella mia caverna, mi aveva soffiato sul viso una bava di oblìo mentre me ne stavo momentaneamente assopito sul trono. Non dormivo da giorni. Da quando Legolas aveva lasciato il Palazzo Reale e Bosco Atro, dopo la Battaglia delle 5 Armate.

Io e i miei soldati eravamo tornati a casa molto provati dalla guerra: un po’ di riposo ci era dovuto e non avrebbe potuto farci altro che bene. Per quel che mi riguarda, tuttavia, ritenevo di non averne granché bisogno. Non dopo...lasciamo stare. Erano passati migliaia di anni. Eppure mi sembrava che la morte mi fosse scivolata addosso come in quel momento, tantissimo tempo prima.

Mi tirai su, stizzito per essermi abbandonato a qualche istante di fiacchezza. Odiavo rischiare di mostrarmi debole, specie se di fronte a me avevo lo specchio vuoto delle vetrate della mia sala del trono. Da troppo tempo mi restituivano un’immagine che non mi piaceva, ma di cui non potevo fare a meno, come quella cicatrice che deturpava il mio viso ogni volta che la rabbia mi infiammava.

L’immagine di Legolas fece capolino nella mia mente. Tentavo inutilmente di non pensare a lui, ai pericoli che poteva correre, a quanto tempo ancora ci avrebbe visti separati. Non ero nemmeno riuscito ad abbracciarlo, prima che partisse. Eravamo troppo sconvolti entrambi da tutto quello che era accaduto.

Legolas, in particolare, anche da ciò che non era accaduto.

Era talmente furioso con se stesso, con il mondo intero, come me prima di lui, che non avevo saputo fermarlo. La storia si ripeteva uguale in seno alla nostra famiglia. Non esisteva medicina a quel male: solo una buona dose di autocontrollo avrebbe potuto salvare mio figlio, come in passato aveva salvato me dalla follia.

Anche se la follia conosce mille insidiosi nascondigli dove annidarsi.

Era la prima volta che viaggiava così fuori dai nostri confini, e senza scorta. Nonostante ormai fosse un adulto, non si può dire che fossi abituato alla sua lontananza per più di qualche giro di luna. Era dura, incredibilmente dura, probabilmente più per me che per lui.

Speravo che se la sarebbe cavata egregiamente. Non potevo nemmeno immaginare che cosa avrei fatto se mi fosse giunta voce che nessuno l’aveva mai più rivisto. Se nessuno l’avesse mai più ritrovato.

Non avrei potuto sopravvivere una seconda volta allo stesso dolore.

Nessuna tomba.

Nessun ricordo.

Niente.

Quel silenzio era insopportabile.

- Mandate a chiamare il Capo delle Guardie.- ordinai a un mio devoto.

Con qualcuno avrei dovuto sfogarmi, per quanto ingiustamente. Tauriel era l’unica che avrebbe potuto capire il mio stato d’animo, l’unica con la quale avrei potuto permettermi di mostrarmi per come realmente ero.

In fondo, ero stato come un padre per lei. Lei aveva visto il mio meglio e il mio peggio senza sentirsene sconquassata. Lei era l’avversario adatto, la sola con cui avrei potuto aspirare a un sincero confronto.

Inoltre, lei era anche uno dei motivi per cui mio figlio si era allontanato dal regno: quale migliore scusa per innescare una discussione?

- Subito, mio Signore.- mi rispose il mio servitore, sparendo dopo un inchino.

Attesi per diversi minuti, interminabili, seduto sul trono, costretto ad ascoltare voci che erano nella mia testa, ma che non riconoscevo. Erano mie fedeli compagne di viaggio a molto tempo: bisbigliavano frasi in una lingua da sempre sconosciuta, ma che avevo imparato a decifrare. Cercavo di ignorarle, tenerle a bada, ma ora era impossibile. Quelle alimentavano il brivido freddo che sentivo correre sotto la mia pelle.

Allora cercai di pensare a Legolas. Legolas era l’antidoto contro ogni veleno, specialmente nei momenti più tristi della nostra vita insieme. Come quando ero tornato da Angmar, senza più un esercito che potesse essere definito tale.

Senza di lei.

La mia Regina.

Le braccia di Legolas, ancora bambino, intorno al mio collo, erano stata l’unica cosa che ero stato in grado di riconoscere con chiarezza. Senza essere consapevole del suo potere, mi aveva tirato fuori dal baratro. Legolas mi aveva ricordato di essere vivo quando credevo di morire.

Così come ora la sua assenza mi ricordava che mi sentivo morto senza di lui.

Stavo perdendo la pazienza.

Mi alzai e mi diressi a grandi passi verso il portone, nella penombra, deciso a voler sapere che cosa impediva di esaudire la mia impellente richiesta. Nell’aprire la porta quasi mi scontrai con il paggio a cui avevo dato l’ordine:

- Quindi?- quasi lo aggredii.

Il povero diavolo mi scrutò di sottecchi con infinita deferenza. Aveva timore a parlare, sembrava quasi si vergognasse di portarmi notizie sgradite.

Con la forza dello sguardo, lo costrinsi a vuotare il sacco:

- Tauriel si è impiccata, mio Signore.- disse, tutto di un fiato – Mi rincresce, mio Signore.-






*NOTA DELL'AUTORE*
Ciaooo! Questo è il primo capitolo dedicato a re Thranduil! Anche lui avrà una piccola parte nella storia, questo è solo un assaggio! 
Ditemi cosa ne pensate ;) A presto con nuovi aggiornamenti!

  
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