Preme i palmi delle mani l’uno sopra l’altro, tenendoli verticali in aria, e poi si china in avanti, facendo dondolare i capelli corti ai lati del suo viso dolce.
-Perdonami, sanpai! Mi dispiace davvero da morire!
Maki, distante da lei neanche mezzo metro, sospira ed estrae anche l’ultima banconota dal proprio borsello – la guarda con la coda dell’occhio, ma questo è sufficiente perché Nobara senta la sua leggera irritazione.
-Ora basta, devi proprio smetterla!
La ragazza più giovane scatta, piuttosto costernata, e si aggrappa alla manica della sua giacca.
-Ma, senpai! Questo-
Questo è tutta colpa del fatto che ha le mani bucate.
O meglio, che se si tratta di Maki, smette proprio di ragionare.