Vegeta-Sej
*
Capitolo 6 – Si parte
*
“Trunks!!”
“Bulma!!”
Aveva
urlato i loro nomi Vegeta, senza ottenere alcuna risposta, setacciando ogni
angolo della casa.
Chiuse
gli occhi appena entrò nel salotto di casa, per riaprili subito dopo aver fatto
un bel respiro profondo: la signora e il Dr. Brief, genitori di Bulma, erano
riversi sul pavimento.
Temendo
il peggio, si avvicinò quatto quatto, poi si abbassò sulla donna tastandole la
carotide: c’era battito, e anche il Dr. Brief era nella medesima situazione.
“Stanno
bene!” Si era detto nella mente tirando un sospiro di sollievo.
Un
po’ più distante, Pilaf e Shu, fecero sbucare la testa da dietro il bancone
della cucina, lentamente, come se lo stesse facendo una tartaruga impaurita che
vuole tastare il terreno, per essere sicura di non venire divorata o
sopraffatta da un predatore.
Tremavano.
“S-sei
tu, Vegeta?”
Il
principe si voltò di scatto seguendo quella voce balbettante.
“Chi
dovrei essere?” Chiese digrignando i denti.
“Scusaci,
ma dopo quello che abbiamo visto, dovevamo essere sicuri che fossi Vegeta e non
quell’altro” Spiegò Pilaf ancora terrorizzato.
Non
che non lo fosse quando si trovava al cospetto del principe in persona, magari
se lo incontrava da solo per i corridoi della Capsule Corp, ma più di tutti,
chi riusciva a fargli paura era Goku, temevano che da un momento all’altro si
trasformasse in uno scimmione, distruggendo tutto ciò che lo circondava.
Quell’episodio,
era ben impresso nella mente dei tre membri della gang, e difficilmente se ne
sarebbe andato via.
Un
trauma che aveva lasciato in loro una paura tale che, se allo zoo gli capitava
di imbattersi nella gabbia delle scimmie, scappavano a gambe levate.
“Quell’altro?”
Fece di rimando.
“Uno
uguale a te, ma più alto” Mimò il gesto con la mano. “Aveva un mantello rosso,
una collana d’oro massiccio e uno strano simbolo sulla corazza.”
“Un
tridente.” Aggiunse Shu.
“Si,
mi sembrava quello. E poi c’erano altri due energumeni, uno pelato e uno con i
capelli fino al sedere.”
“Radicchio
e Napal, mi sembra si chiamassero” Il cane si portò due dita sul mento pensando
se quelli che avevano appena pronunciati, fossero i nomi giusti.
“Radish
e Nappa. Razza di idioti” Inveì contro di loro spaventandoli con quel tono
minaccioso, che li costrinse ad abbracciarsi, per trovare un rifugio amorevole.
Goku
osservava quel macello a casa di Vegeta con un espressione alquanto
preoccupata.
Aveva
camminato sopra le pietre, riducendole in polvere ad ogni suo passo.
“Strano
che Trunks non sia riuscito a difendere la casa.” La terza classe si grattò il
capo. “Radish e Nappa non erano poi così forti, almeno quando ho avuto modo di
battermi io. Non ero ancora in grado di trasformarmi in super saiyan, ma
nemmeno loro lo erano…Trunks è più di una spanna sopra a loro.”
“Certo
che Trunks è forte, è mio figlio”
“Erano
forti. E il piccolo stato atterrato con un colpo solo. E poi lui, Bulma e Mai
sono stati portati sulla loro navicella e se ne sono andati.” Spiegò Pilaf in
un racconto confuso e veloce.
Troppe
cose aveva da comunicargli, e si dimenticò la parte più importante, per fortuna
Shu colmò quella mancanza.
“Cercavano
te, Vegeta.”
“Me?”
Fece di rimando con sguardo interrogativo.
Era
chiaro, se i saiyan erano stati resuscitati, soprattutto Nappa e Radish, si
staranno di certo chiedendo che fine avesse fatto il loro principe, e cercarlo
nell’ultimo posto in cui era stato visto, era la cosa più sensata da fare in
quel momento.
“Che
intenzioni avevano?” Chiese il principe prima di venire interrotta dalla madre
di Bulma.
“Oh
Vegeta! Meno male che sei qui” Si tenne la testa ancora indolenzita “…c’erano
delle persone cattive, cattive. Si sono portati via Bulma, Trunks e Mai.
Riportali qui. Ti prego.”
Il
principe dei saiyan annuì mentre la sorreggeva.
*
Se
Vegeta era un fascio di nervi, Goku in quel momento sembrava abbastanza
tranquillo, ma quando provò a localizzare i suoi figli, sbiancò.
“Credo
non ci siano nemmeno Goten e Gohan” Si morse il labbro inferiore. “Sapete se
hanno preso anche loro?” Si rivolse ai quattro superstiti.
“Non
lo sappiamo!” Scosse il capo il dr. Brief che si accese l’immancabile
sigaretta.
“Gokuuuuu”
Urlò Mr. Satan portato al trotto dal fido Bu, che correva a perdifiato per la
Città dell’Ovest.
Non
amava particolarmente volare sulla sua schiena, un’esperienza già provata e
andata a finire quasi male
Bu,
quella volta si era addormentato in volo e Mr. Satan, mentre cercava
disperatamente di svegliarlo, aveva perso l’equilibrio e stava per cadere nel
vuoto.
Per
fortuna c’era Videl con loro e la tragedia si era evitata per un soffio.
“Buongiorno,
Mr. Satan” Lo salutò con la mano alzata e con aria spensierata, come se la
notizia appena appresa non lo sfiorasse nemmeno.
“Goku,
Vegeta” Ansimò poi tenendosi la pancia, come se la corsa l’avesse appena fatta
lui.
“Videl,
Pan e Gohan” Continuò prendendo fiato “Spariti”.
“Spariti?”
Fece di rimando Goku con aria interrogativa.
“Non
ci sono più. A casa c’è un disastro, tutta roba buttata di qua e di la. Non è
da loro partire senza avvertire e lasciare tutto in disordine. E in giardino
sembra sia scoppiata una bomba, ci sono segni di bruciatura ovunque.”
“Chichi
e Goten?” Chiese buttando giù il nulla.
“L’ho
chiamata, ma a casa non risponde nessuno. Allora sono andato a vedere cosa
stava succedendo, ma non c’erano ne Chichi e ne Goten. Puff…spariti anche loro”
Goku
si portò due dita sul mento e la preoccupazione di Vegeta iniziò a salire
sempre di più.
Non
solo erano scomparsi Bulma, Trunks e Mai, ma ora alla lista si erano aggiunti
anche Chichi, Goten, Gohan, Videl e la piccola Pan.
“Ho
chiamato Crilin per avere notizie, ma anche loro non sanno niente”
“Ha
fatto bene, Satan”.
Non
finirono di parlare che alla Capsule Corporation erano arrivati il gruppo di
amici, allarmati dalle parole del suocero di Gohan.
“Che
succede, Goku?” Esordì Yamcha notando poi le condizioni di casa di Bulma.
Il
saiyan dai capelli a palma scosse la testa “Non lo sappiamo per certo, ma
sembra ci sia di mezzo lo zampino dei saiyan”.
“Saiyan?”
Chiesero tutti i nuovi arrivati.
“Ma
siete voi, i saiyan, oppure c’erano altri sopravvissuti?” Domandò Crilin
pensieroso grattandosi con il dito indice una tempia.
Fu
Whis a prendere la parole e a spiegare cose aveva visto dalla sua sfera magica.
“Il
popolo saiyan è stato resuscitato e sembra che vogliono con se anche Goku e Vegeta.”
I
presenti rimasero stupiti di quella rivelazione e si voltarono a guardare
entrambi, aspettando che qualcuno dei due dicesse o facesse qualcosa.
“Andremo
sul pianeta Vegeta-sej.” Sentenziò Vegeta, l’unica soluzione possibile al
momento.
Su
Neo-Namec ci avevano già messo piede, e non si era rivelato un buco nell’acqua,
avevano scoperto, con grande stupore del principe di tutti i saiyan, che la
vecchia sibilla del palazzo reale, Sayla, era riuscita a scampare al massacro
di qualche anno prima.
Non
pensava avessero lasciato la Terra, facendo prigionieri per giunta, sperando a
questo punto rimanessero tali.
Ma
Vegeta, ancora non si stava capacitando del fatto che, ne suo figlio, ne Goten
e ne Gohan, siano riusciti in qualche modo a fermarli.
Scartò
anche l’ipotesi di un attacco a sorpresa.
“Vado
a fare le valigie.” Mr. Satan partì in direzione di casa sua con il fidato Bu,
ignorando il fatto che lui non fosse incluso tra la lista dei passeggeri.
*
Mr.
Satan ritornò poco dopo alla Capsule Corporation con due enormi bagagli in
mano.
“Aspettatemi”
Avanzò claudicante verso di loro, quelle sacche dovevano contenere davvero
tanta roba.
“Non
è necessario che venga con noi. Io e Vegeta bastiamo.”
Il
terrestre prese Goku per la maglietta. “E’ di mia figlia e mia nipote che
stiamo parlando, le salverò a costo della vita!” Implorò il consuocero di
portarlo con lui.
“Saresti
solo d’intralcio!” Ci pensò Vegeta con la sua solita aria altezzosa a cercare
di farlo ragionare.
“Verremo
anche noi!” Dissero all’unisono Crilin, C18, Tensing e Yamcha.
“Sono
anche amici nostri, vi aiuteremo a riportarli a casa” Spiegò Crilin
sistemandosi la cintura blu attorno la vita, e per l’ennesima volta, aveva
svestito i panni di agente di polizia, per
vestire quelli del guerriero fiero e valoroso.
“Non
faresti molto zucca pelata!”
Il
piccoletto lo guardò Vegeta storto e gli fece notare, che da qualche anno a
questa parte, si era rifatto crescere i capelli.
“Quello
che vuole dire Vegeta, Crilin, è che sarete più utili qui, in caso ritornassero”
Ci pensò Goku a calmare gli animi.
“No,
Bulma è in pericolo, veniamo anche noi” Insistette Yamcha, che nemmeno si rese
conto dell’occhiataccia lanciatagli da Vegeta.
Se
ne avesse avuto il potere, avrebbe lanciato dei raggi laser direttamente con
gli occhi e fulminato all’istante.
“E’
una cosa tra me, Vegeta e il nostro popolo. Ma vi ringrazio per il vostro
sostegno. Anche Lord Beerus e Whis ne resteranno fuori, ma se ce ne sarà
bisogno vi chiameremo, e vi porteranno sul pianeta Vegeta-Sej”.
“Basta
con queste inutili chiacchiere. Andiamo!” Il principe dei saiyan si prestò a
salire sul cubo di trasporto, seguito dal suo amico più fidato.
“Torneremo
presto, amici” Li salutò Goku con la mano.
*
Il
Dr. Brief si era avvicinato al quintetto rimasto a terra con aria spensierata
“Ho una navicella pronta, se li volete seguire”.
*
La
navicella dei saiyan, era partita prima dell’alba, qualche attimo prima che il
cubo di trasporto degli esseri superiori, atterrasse sulla Terra.
Li
avevano mancati per un soffio.
“Un
paio d’ore e atterreremo, sire.” Aveva annunciato il comandane della navicella al sovrano, quando si era
presentato in plancia per controllare la situazione.
“Grazie”
Biascicò avvicinandosi ai lastroni di vetro temperato e infrangibile, seguito
dalla fidata Sayla.
“L’estrazione
sta continuando sire, il terzo carico arriverà domani.”
“Gli
scienziati sono all’opera?”
“Stanno
ultimando la ricarica, se così la vogliamo chiamare, degli ultimi saiyan, poi
dovremo essere apposto.
“Bene”.
Sogghignò “…i prigionieri si sono svegliati?”
Sayla
controllò velocemente il monitor con le funzioni vitali.
“I
due ragazzini” Rispose.
Il
sovrano, non ci pensò due volte e chiamò al rapporto il suo comandate più
fidato: Bardack.
“Ai
suoi ordini.” Fece una riverenza che venne vista di riflesso sul vetro.
“Vai
a controllare che i due mocciosi non distruggano la navicella nel tentativo di
scappare”
Bardack
inarcò un sopracciglio “Io? Perché io?”
“Perché
ho deciso così, e poi uno dei due è tuo nipote, no?”
Stava
per dire che il ragazzo dai capelli lilla, era invece il suo, ma preferì
starsene zitto e ingoiare quel rospo.
“Si,
signore”. Un’altra riverenza, e la porta scorrevole, si richiuse dietro di lui.
Bardack
udì anche un pianto che echeggiò nel corridoio, e il metallo che lo componeva,
aumentava sempre di più quel suono fastidioso.
**
Continua
*
Angolo dell’Autrice:
Buon sabato a
tutti!!! Ed eccoci giunti al sesto capitolo, anche qui non è successo nulla di
che, solo spiegazioni di cosa hanno trovato i nostri due saiyan sul pianeta
Terra.
Tutti i loro
familiari sono stati rapiti e portati sul pianeta Vegeta-Sej, o almeno così
hanno dedotto.
E così partono
scortati da Lord Beerus e Whis…e a metterci del suo, arriva il dr. Brief XD
secondo voi cosa decideranno? Partiranno, oppure resteranno sulla Terra con le
mani in mano?
Per scoprirlo
continuate a seguire la storia, aspettando il settimo capitolo dal titolo: Saiyan: una nuova
minaccia?.
Baci, Erika
*
P.s. colgo
l’occasione per farvi gli auguri di una serena Pasqua!!!
*