Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: katyjolinar    10/04/2021    2 recensioni
La storia parte dalla battaglia di Liberio, dopo il time gap, ma la stessa battaglia ha svolgimento e esito differenti rispetto al manga.
Il gruppo di Paradis torna a casa, ma qualcosa di strano è successo durante il viaggio di ritorno. ATTENZIONE: POSSIBILI SPOILER PER CHI SEGUE SOLO L'ANIME
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman, Mikasa Ackerman
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Armin entrò nell'ufficio del Comandante del Corpo di Ricerca provando un certo disagio.
In realtà aveva preso possesso di quella stanza già da qualche giorno, ma fino alla sera prima Hanji lo aveva affiancato nel passaggio di consegne, spiegandogli ogni cosa che doveva sapere per ricoprire il suo nuovo ruolo; ancora non era, però, riuscito a riordinare tutto, a rendere quella stanza il suo ufficio, tanto che sulla scrivania regnava il solito disordine tipico del precedente Comandante.
Sospirò, avvicinandosi al tavolo e raccogliendo alcuni tomi, per spostarli sulle mensole, in rigoroso ordine di importanza, quindi si sedette, esaminando i fogli sparsi per poterli catalogare correttamente.
Lui non era mai stato un uomo d'azione, ma in quel momento avrebbe preferito dover affrontare un gigante primitivo a mani nude e senza la possibilità di usare il proprio Titano, piuttosto che stare lì a fare quei noiosi lavori di ufficio, ma ormai i suoi compiti erano anche quelli, quindi doveva farli senza lamentarsi.
Aveva appena sistemato l'ultimo foglio sparso in un raccoglitore quando la porta si aprì. Annie entrò, tenendo in braccio i gemellini, che si guardavano intorno incuriositi.
"Eccoci! Qui è dove lavora papà!" esclamò la giovane, rivolta ai figli, avvicinandosi alla scrivania, mentre il ragazzo metteva sullo scaffale il fascicolo e faceva due passi verso di loro.
"Ehi! Pensavo stessi riposando." la salutò, baciandola e prendendo su Astrid per farle due coccole.
"Sì, ma poi si sono svegliati e ho pensato di venirti a trovare." ammise Annie, sedendosi sul divano all'angolo della stanza per poter allattare Logan, che la fissava affamato.
"È strano essere qui." ammise il giovane, lasciando che le piccole manine della figlia giocassero con la medaglia che teneva al collo "Mi ci devo ancora abituare."
"Sono sicura che lo farai." lo rassicurò l'altra, sorridendo, senza togliere gli occhi dal bambino affamato che poppava avidamente.
Bussarono alla porta, e quando Armin Aprì si trovò Niles e Pixis, rispettivamente il comandante della Gendarmeria e quello della Guarnigione, suoi pari grado, seppur più anziani e con più esperienza di lui.
"Oh, salve... Non vi aspettavo, entrate..." Li salutò, invitandoli ad accomodarsi nel suo nuovo ufficio.
"Siamo venuti a porgere omaggio al nuovo comandante del Corpo di Ricerca." spiegò il Capo delle Rose, facendo un cenno a Annie, che si era alzata per salutare "Ti prego, tranquilla. Non ti preoccupare, continua pure, come se noi non ci fossimo, in questo momento quel bambino, per te, ha la priorità su tutto." tornò a voltarsi verso il ragazzo e sorrise "Non c'è nulla di più bello di una donna che è appena diventata madre, e la tua compagna è già incantevole di suo, mio caro comandante. Comunque come ti trovi con il tuo nuovo ruolo?"
"Mi ci devo ancora abituare, signore." ammise il biondo, afferrando la piccola manina della figlia, cercando di farla stare ferma.
"Oh, niente signore! Siamo pari grado ora. Chiamami per nome, Armin." guardò la piccola, dandole un buffetto sulla guanciotta "E questa bella signorina bionda?"
"È mia figlia Astrid, sign... Dot, la sorella gemella di Logan." indicò Annie, prendendo meglio la bambina.
Dot sorrise e, dopo aver chiesto il consenso ai genitori, prese la piccola in braccio.
"Ciao signorina!" la salutò, passandole un dito sulla manina "Sei proprio una bellezza, sai? Da grande sicuramente farai strage di cuori, e tuo padre dovrà usare il suo Titano per tenere a bada i pretendenti."
Armin arrossì, sorridendo imbarazzato, riprendendo la bambina.
"Ehm... È ancora piccola... Mi sembra presto per..." obiettò.
Il comandante della Guarnigione rise, e finalmente Niles prese la parola, rivolgendosi a Annie.
"Siamo qui anche per un'altra questione." esordì "Tecnicamente tu fai ancora parte del corpo di Gendarmeria, quindi saresti ai miei ordini. Ma viste le circostanze avrei un paio di idee da proporvi." si voltò verso Armin, avvicinandosi di qualche passo "Ci sono due possibilità: la prima sarebbe che la signorina Leonhart venga trasferita nel Corpo di Ricerca come membro effettivo della squadra speciale Titani. La seconda è che faccia comunque parte della squadra Titani, ma come membro di collegamento con il Corpo di Gendarmeria. Potrebbe essere un modo per iniziare una collaborazione tra noi, e potreste contare anche sull'aiuto degli Unicorni, in caso ne abbiate bisogno."
Armin si portò un dito al mento, pensieroso, quindi annuì.
"In realtà avrei bisogno dell'aiuto della Gendarmeria per la prossima missione." ammise "Sono venuto a conoscenza di alcune informazioni e per poterle verificare devo andare in missione con la squadra Titani e un supporto della Gendarmeria, ti farò un elenco di nomi appena possibile." fece una pausa e prese un lungo respiro "Per quanto riguarda Annie, spetta a lei decidere. È la mia compagna, non una mia proprietà."
"Va bene, non c'è problema, quando avrai chiaro tutti i piani mandami pure la lista." acconsentì l'uomo.
"Ho già mandato due dei miei uomini a fare ricerche." ammise il biondo, andando a sedersi alla propria scrivania "Uno di quelli che saranno nella lista è di stanza a Trost, e lui è indispensabile che ci sia, in quanto ex membro della Ricognitiva."
"Quindi hai bisogno di Floch Foster? Non c'è problema, in fondo lui, come voi, è un veterano, è giusto che vi segua quando lo richiedete." rispose, pensieroso "Solo una domanda: Sua Altezza Reale è al momento affidata alla vostra squadra, con il capitano Kirschtein come riferimento principale. Come intendete procedere? La principessa non va lasciata sola."
"La principessa non sarà sola." intervenne Annie "Io e Sasha siamo in maternità, ma siamo perfettamente in grado di proteggerla. Le ricordo che io sono un Titano Mutaforma e lei è un tiratore scelto, e resteremo a Shigashina mentre gli altri saranno in missione. Ymir è in buone mani."
"Uhm... Non sono convinto..." obiettò Niles "Tu sei comunque una ex combattente di Marley..."
"Che c'entra?" la difese il giovane comandante "Vorrei ricordarle che il capitano Kirschtein sta con il Titano Corazzato, e la Principessa è sempre con loro, e voi non avete mai avuto obiezioni su questo. Ymir lo adora, lo vede come un secondo padre, e posso assicurarle che Reiner non le farebbe mai intenzionalmente del male. Annie è affidabile quanto lui, e non lo dico perché è la madre dei miei figli, ma perché l'ho vista combattere, ho condiviso con lei gli anni dell'addestramento e la conosco molto bene, come conosco Reiner."
Niles aprì la bocca per rispondere, ma la porta si aprì, interrompendo il discorso.
"Comandante siamo tornati adesso da scuola!" esclamò Falco, entrando nell'ufficio insieme a Gabi, in uniforme scolastica e con la cartella a tracolla.
Armin annuì, tornando a rivolgersi ai due parigrado.
"Signori, vi presento Falco Grice e Gabi Braun, ex guerrieri di Marley, attualmente studenti alla scuola per figli di militari di Shigashina." li presentò "Gabi è cugina del Corazzato, ed entrambi sono fuggiti da Marley a seguito di un cambio di politiche interne che li avrebbe portati alla morte se fossero rimasti nella loro patria natia."
"Molto piacere." li salutò Pixis "Ho letto il rapporto di Hanji su di voi, so che dovete fare l'ultimo anno di scuola qui a Shigashina per potervi integrare. Spero che il prossimo anno decidiate di entrare nell'esercito: farebbe comodo avere due come voi nelle nostre file."
"Credo sia prematuro parlarne ora. Hanno tutto il tempo di decidere." intervenne il comandante dell'Armata Ricognitiva, accompagnando i due parigrado alla porta "È stato un piacere ricevere la vostra visita."
Attese che fossero usciti, quindi chiuse la porta e fece un sospiro di sollievo. Certo, ora era il comandante dell'Armata Ricognitiva, ma quei due lo lasciavano ancora in soggezione. Prese meglio la figlia e guardo gli altri, serio.
"Devo reclutare della gente degli altri corpi." li informò "Appena Eren e Mikasa tornano dalle commissioni partiamo per Trost, lì ci sta almeno una persona di cui ho bisogno."
"Mio cugino non è andato a Trost? Andremo a trovarlo?" chiese prontamente Gabi.
"Andremo a prendere sia lui che Jean." ammise il giovane "Connie e Sasha, tanto, tornano domani dalla masseria Braus."
Poco dopo la porta si aprì nuovamente e il piccolo Levi corse dentro l'ufficio, girando attorno agli altri, allegro come sempre; Eren e Mikasa lo seguirono, mano nella mano, e il ragazzo afferrò il figlio al volo appena passò nuovamente accanto a lui.
"Dove vai, trottola? Calmati!" esclamò, prendendolo in braccio.
Il bambino rise e lo abbracciò, sporgendosi per dare un bacio sulla guancia a Mikasa.
"Bene, ora che ci siamo tutti, prepariamoci: andiamo a Trost." ordinò Armin, interrompendo il momento famigliare.
Uscirono dall'ufficio e si prepararono alla partenza, e mezz'ora dopo la loro carrozza varcò le porte di Shigashina, in direzione dei territori interni.
Era ormai pomeriggio, ma sapeva che avrebbe trovato posto sicuro per la notte nella locale caserma militare, dove riservavano sempre degli alloggi per gli alti ufficiali, le loro famiglie e i loro seguiti.
Qualche ora dopo arrivarono davanti al forno della signora Kirschtein, e quando furono tutti scesi entrarono diretti nel negozio, dopo aver congedato la carrozza.
Trovarono Reiner dietro al bancone, con addosso un grembiule da lavoro e i vestiti infarinati, intento a mettere a posto gli ultimi panificati sfornati.
"Ehi Reiner!" lo salutò Eren "La signora ti ha già messo al lavoro, vedo!"
Il giovane uomo fece per rispondere, ma Jean emerse dalla porta sul retro, altrettanto sporco di farina, trasportando un cesto di panini dolci da mettere a posto.
"Ah, salve, ragazzi!" esclamò "Venite qui dietro, mamma ha appena finito e sta guardando i bambini."
"Ymii!" chiamò Levi, correndo dietro, non appena capì che la bambina era lì. Eren lo lasciò andare, sospirando rassegnato.
"Non vedeva l'ora..." ammise Mikasa, seguendo il bambino, che aveva abbracciato la principessina appena l'aveva vista.
"Siamo qui per il reclutamento per la prossima missione." informò Armin, aiutando la compagna a portare i due figli.
"Ah, già... ieri abbiamo visto Floch." rispose Reiner "Non so se fosse più disgustato perché ha visto me e Jean baciarci oppure perché sono passato dalla vostra parte."
Jean rise, prendendo in braccio Karina, che si agitava per essere presa da lui.
"Comunque... Armin, è possibile iscrivere un altro alla scuola dei figli di militari a Shigashina? Mamma e Marco si trasferiranno da noi, così potremo contare su di lei se ci fosse bisogno di guardare i bambini." chiese, tornando serio.
"Così posso passare più tempo con i miei nipoti." completò la donna, coccolando il piccolo Grisha.
"Non c'è problema, anzi un aiuto da piacere, per quando siamo in missione." acconsentì il ragazzo.
I loro discorsi vennero interrotti dal campanello della porta d'ingresso, che indicava l'entrata di un cliente; la fornaia si affrettò a raggiungere il bancone, seguita dal figlio, il quale aveva affidato la bambina ai suoi amici.
"Oh, guarda chi si vede!" esclamò, appena uscito. Si affacciò di nuovo sul retro "Ragazzi c'è il nostro vecchio compagno Floch!"
Gli altri non se lo fecero ripetere due volte e lo raggiunsero, circondando il nuovo arrivato.
Armin gli si avvicinò, autoritario, guardandolo negli occhi.
"Ehm... Armin..." lo salutò l'altro, senza muoversi.
"Comandante, per te." lo corresse "Da questo momento sei reintegrato in servizio attivo nell'Armata Ricognitiva. Verrai con noi alla prossima missione."
"Cosa... Ma..." obiettò il ragazzo dai capelli rossi "Non ho ricevuto nessun comunicato."
"Te lo sto dicendo io adesso. Ho già mandato formale richiesta ai tuoi capi, mi hanno già mandato altri nominativi, siete tutti integrati come supporto alla Squadra Titani, la prossima settimana verrai a fare rapporto a Shigashina. Ora paga il tuo ordine alla signora e esci di qui."
Il ragazzo annuì, si mise sull'attenti ed uscì dalla bottega, seguito a distanza da Eren.
Quando Floch si fermò, imprecando tra sé, qualche passo più avanti, l'altro lo suqadrò, serio.
"Modera i termini, figlio di un caprone!" lo rimproverò "Porta rispetto per uno degli alti ufficiali dell'esercito, anche se tu non avresti voluto salvargli la vita cinque anni fa!"
Quando rientrò, la signora Kirschtein sospirò, mettendo a posto il tavolo dei panificati dolci e dando due sfogliatine a Gabi e Falco, prima di avvicinarsi al figlio e sfiorargli la guancia con fare preoccupato.
"Ragazzi, per favore, state attenti." li implorò "So che quel gendarme è stato eroe di Shigashina insieme a voi, ma l'ho visto lavorare qui... è pericoloso, arrogante... potrebbe farvi dal male."
"Lo sappiamo, mamma." la rassicurò Jean, prendendole la mano "Stai tranquilla, staremo attenti."
"Lo spero, tesoro... ricordati che hai dei figli, quindi non lasciarli soli." si girò verso Reiner, prendendo anche la sua mano "E tu veglia su di lui. Guardatevi le spalle a vicenda."
"Signora, non si preoccupi." si intromise Armin "Abbiamo tutti una famiglia che ci aspetta a casa, e mi fido dei miei amici come loro si fidano di me, non permetterò che muoiano."
"Grazie, comandante." lo ringraziò, sorridendo e facendo un respiro profondo "Va bene, a meno che non abbiate cose ufficiali da fare, che ne dite di aiutarmi in negozio?"
I giovani acconsentirono di buon grado, mettendosi subito al lavoro. Entro qualche giorno sarebbero dovuti partire per una pericolosa missione, era giusto concedersi un po'di spensieratezza prima di andare.

   
 
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