Vento che squarci il fragore del tempo
che segni la vita del sogno mortale
padrone devasti e calpesti ogni campo
con greve e veemente sussurro triviale.
Vento che strappi dall'animo turpe
reo figlio del vuoto misantropo oblio
brandelli mendaci, ineffabile stirpe
d'effimera soglia in livorico addio.
Vento che squarti e diffondi dolore,
afrore, disprezzo, con acrimonia
murino veicoli inanico ardore
nel sangue catarso per algolagnia.
Artarico sferzi frammenti ominosi
avulso, solingo, qual serico Dio
splenetico vindice innalzi furiosi
tormenti al laconico fio.
Vento che scevri ostativa malia
che aspergi oltremodo consunto e possente
deliberi umana fatale balia
ieratico onnipotente.
Vento implacabile devastatore
sconquassatore di labili menti
Vento mi domini, sei mio Signore,
alterigia tempesta dei venti.