Disteso nell'ombra d'un prato notturno la mente si sgombra è silenzio qui attorno Sprofonda nel cielo il mio sguardo rapito squarciando quel velo di spazio infinito Mi accolgon fulgenti le gemme lontane di materia ardenti da forme assai strane E magicamente comincia a narrare di miti e leggende la Stella Polare: Sua è l'Orsa Minore ad altri egli è misto Arcas uccisore di madre Callisto Costei tramutata nell'Orsa Maggiore da Artemide irata al divin amore Poi c'è lì nel mezzo la costellazione striciante con vezzo di draco Ladone Sinuoso custode d'Esperide pomo rubato dal prode eroe fatto uomo Tra 'l mostro ed Ophiuco sue stelle han magione sue gesta qui adducon egli Ercole ha nome Leone ricordo sconfitto in inverno poi l'Ydra immondo vi giunse da Lerno Del sangue ne intinse ogni fatal dardo quand egli lo vinse e ne rise beffardo Tal freccia Chirone il Saggittar colpito di scienze padrone ora in cielo scolpito E' lassù che si tende verso Scorpione con l'arco, e difende figura d'Orione Il gran cacciatore ora cinto di stelle lottando con Toro ama Pleiadi belle Ed altre e altre ancora son nel firmamento storie scritte in aurora d'illusorio fermento Possiamo apprezzare quei punti distanti che sanno parlare al cuor degli amanti La mia anima è quieta rimirando la Via questa Volta è più lieta e la sento più mia.