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Autore: Alaska_1925    20/04/2021    0 recensioni
I nemici non dimenticano un torto subito, fare soffrire è tutto ciò che possono fare e la famiglia di Balto, Jenna in particolare, se ne accorgeranno molto presto.
Ma se il vero nemico non fosse veramente chi credi? Mentre è impegnato a proteggere la propria famiglia Balto dovrà ricordare un evento molto doloroso accaduto nel suo passato, un evento che lo ha seguito e continua a seguirlo nel presente e scoprirà che il destino che lo lega a Jenna ha cominciato a tessere le sue tele già molto tempo prima della corsa del siero facendogli capire di non essere mai stato solo...
Genere: Angst, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aleu, Balto, Jenna, Kodi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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TITOLO: L' ATTACCO DEL NEMICO

 

Ormai è passato un anno da quando Balto ha salvato la città, grazie al suo coraggio i bambini di Nome possono finalmente dimenticare e guardare avanti come Jenna, adesso madre di splendidi cuccioli avuti assieme all' eroe di Nome. Ma chi è stato nemico in passato, lo rimane per sempre...

 

CAPITOLO 1: LONTANO DALLA CITTA'

 

NOTA: Questo mio secondo racconto si colloca circa 1 anno dopo il primo film di Balto e non è un continuo della mia Fanfiction “L' incubo di Jenna”, bensì una storia nuova.

 

 

  1. INSEGUITA

 

Le vie di Nome erano insolitamente calme e con poche persone che passeggiavano lungo le strade, Jenna assaporava i tiepidi raggi del sole mentre un vento gelido proveniente da nord entrava nei vicoli fischiando, ululando come quegli animali della foresta a cui il suo compagno apparteneva in parte. Aveva paura dei lupi, come la maggior parte dei cani della città e le sue amiche gli chiedevano sempre come facesse a stare con Balto e addirittuara ad avere avuto dei cuccioli da lui.

Jenna sapeva che ora Balto era accettato dagli umani e dagli altri cani della città, ma alcuni, nonostante non lo prendessero più in giro avevano ancora paura di lui, in quanto mezzo lupo.

Jenna pensava che era normale, d' altronde gli umani si erano dovuti sempre difendere dagli attacchi dei branchi quando si addentravano nella foresta per la caccia o con le slitte, ed i loro compagni fedeli li avevano sempre seguiti, avevano imparato ad avvisarli quando vi era un pericolo nelle vicinanze, e i lupi erano un pericolo ben più che reale.

Vi erano molte storie su intere mute di cani che non erano più tornate nelle loro città, città vicine o lontane, per fortuna a Nome non era mai accaduto niente del genere.

Per quanto riguardava Balto, benchè fosse un mezzo lupo, al contrario di ciò che si potrebbe pensare non aveva mai avuto paura di lui, era anche un cane, ma soprattutto era colui che aveva salvato la sua padroncina, Jenna era riuscita a guardare al di là delle apparenze, scoprendo un mondo tutto nuovo ed un compagno fedele, ben più fedele di molti cani della città, soprattutto di uno in particolare.

Steele, dopo ciò che aveva fatto era stato ripudiato da tutti come Balto a suo tempo ma per gli umani era ancora un ottimo cane, forte e fedele benchè avesse perso la sua occasione di trasportare l' antitossina in città, un anno prima. Gli abitanti di Nome non sapevano cosa era veramente accaduto in quelle lande desolate ed il Musher che guidava la muta ed il suo prezioso carico aveva solo vaghi ricordi, non sapevano che il più veloce cane di Nome aveva cercato di ostacolare la salvezza della città, solo i cani sapevano.

<< Avanti, Jenna siamo quasi arrivati >>

Rosy teneva al guinzaglio la sua cagnolina, avevano giocato per ore nella neve ed era il momento di tornare a casa, al caldo. Il sole stava per tramontare ad ovest, una candida luce rosso fuoco avvolgeva la città mentre nuvole cariche di neve si avvicinavano da nord. Jenna annusava l' aria in cerca di odori che conosceva bene, ma Balto o i suoi figli non dovevano essere nelle vicinanze in quel momento.

Arrivati vicino casa, alla periferia della città, Rosy liberò Jenna dal guinzaglio prima di farsi aprire dal padre.

<< Vai Jenna, so dove vuoi andare >>

Jenna strofinò il suo muso al braccio della sua padroncina per poi allontanarsi verso la barca arenata sulla spiaggia.

Passando davanti all' ospedale si soffermò a guardare all' interno, se non fosse stato per il suo compagno non avrebbe mai saputo cosa stava realmente accadendo alla sua padroncina in quei giorni, poi voltò lo sguardo verso la spiaggia incamminandosi verso la dimora di Balto e di sua figlia.

Arrivata davanti cominciò ad annusare l' aria ma non trovò traccia di loro, guardò verso la foresta prima di decidere di chiamare il suo compagno e sua figlia.

<< Balto! Aleu! Ci siete? >>

<< No, non ci sono... >>

Jenna sentì un basso ringhio provenire dalle sue spalle, si voltò vedendo dietro di se tre cani, tre Husky che non aveva mai notato prima, dovevano essere da poco arrivati in città.

Sembravano minacciosi, ma Jenna pensò che probabilmente essendo nuovi avevano solo paura.

<< Sei la cagna del mezzo lupo? >>

L' Husky si avvicinò di un passo scoprendo di più i denti, a quel punto Jenna si sentì minacciata capendo che quei cani erano lì per lei, ma cercò di non mostrare paura, non sapeva ancora che cosa volessero.

<< Si, io sono... Jenna... la... >>

<< ...la cagna del mezzo lupo. >>

Gli husky cominciarono a ringhiare avvicinandosi sempre di più, notò che dovevano essere fratelli, chi aveva parlato fece un balzo avvicinandosi di più a lei, Jenna indietreggiò.

<< Che... che cosa volete... >>

<< Noi niente, piccola, ma il nostro capo si... >>

Jenna si guardò velocemente attorno ma non vide nessuno oltre a loro, riuscì a posare solo per un breve istante lo sguardo verso l' husky che aveva parlato fino a quel momento prima di venire assalita da quest' ultimo e gettata a terra.

<< Che cosa volete! >>

L' Husky non parlò, aspettò solo pazientemente che Jenna si rialzasse per poi scaraventarla nuovamente a terra.

Non c' era nessuno che potesse aiutarla, doveva difendersi, fuggire, qualsiasi cosa per uscire da quella situazione. Si alzò cercando di allontanarsi, cercando di restare a distanza ma i tre husky gli precludevano la via per la città. Venne attaccata di nuovo, questa volta l' husky gli affondò i denti in una delle zampe anteriori prima di indietreggiare nuovamente, cosa volevano fare, volevano giocare con lei?

Cominciò ad indietreggiare, l' husky non aveva usato forza per ferirla, non volevano farle del male, almeno per ora. Con uno scatto cominciò a correre, ma in direzione della foresta prima di cambiare improvvisamente direzione e cercare di superare con un salto almeno il suo assalitore più vicino ma quest' ultimo la intercettò a mezz' aria facendola cadere a terra dopodichè la trascinò per qualche metro più avanti, più vicino alla foresta. Jenna si rialzò rendendosi conto che adesso i cani l' avevano circondata su tre lati, lasciandogli solo una via di fuga.

Con uno scatto cominciò a correre verso la foresta inseguita dai tre assalitori, provò più volte a cercare di cambiare direzione ma si ritrovava sempre a terra colpita da uno dei tre.

<< Non hai ancora capito, bellezza... >>

Jenna cominciò a correre con tutte le sue forze sempre inseguita, circondata su tre lati, si addentrò nella foresta sperando di riuscire a far perdere le sue tracce in mezzo agli alberi ma ogni volta che provava a cambiare direzione uno di loro cercava di rimetterla al suo posto e di ferirla, a volte riuscendoci, altre no.

Cominciò a lanciare dei latrati mentre correva sperando che Balto o Aleu fossero nelle vicinanze, ma non vedeva o sentiva niente a parte il suo ansimare e quello dei suoi inseguitori. Cercò ancora una volta di cambiare direzione ma questa volta il cane che gli si avventò contro la ferì sul fianco, Jenna scivolò nella neve ma si rialzò subito, il sangue cominciò a macchiare la sua pelliccia e la neve sotto di lei mentre correva, all' odore del sangue i tre cani sembravano ancora più eccitati nell' inseguire la loro preda, non erano lupi, eppure...

<< Cosa volete! Cosa volete! Lasciatemi in pace! >>

Improvvisamente, senza neanche rendersene conto si ritrovò bloccata a terra con le fauci di uno di quegli Husky sulla sua nuca, cercò di liberarsi ma questa volta il cane cercò di ferirla più in profondità. Jenna lanciò un urlo prima di sentire che l' husky aveva mollato la presa, cercò di addentarlo sul muso prima di riuscire a rialzarsi e a continuare a fuggire.

<< Fuggi fuggi bella, ancora non siamo arrivati... >>

Volevano portarla da qualche parte e senza rendersene conto li stava seguendo, ma non poteva cambiare direzione, continuava ad andare avanti addentrandosi sempre di più nella foresta sperando di trovare una radura, un fiume o qualsiasi cosa potesse fargli fare qualcosa per ingannare i suoi inseguitori. Non riusciva ancora a credere di essersi ritrovata in quella situazione, di non potere fare niente se non continuare a correre in avanti, quei cani sapevano come cacciare una preda, era completamente alla loro volontà.

Si era già difesa in passato, sapeva come combattere ma contro tre cani non aveva speranza, doveva continuare a fuggire.

Dopo molto che correva cercò di bloccarsi riuscendoci ma senza che se ne accorgesse uno dei cani la spinse in avanti, Jenna rotolò per il pendio scosceso per poi precipitare per alcuni metri, toccando la neve con un tonfo sordo. Aprì gli occhi solo per ritrovarsi circondata dagli alberi mentre sentiva che quegli Husky si stavano avvicinando. Cercò di alzarsi ma era caduta in malo modo, sentì un forte dolore ad una delle zampe anteriori e si accasciò nuovamente sulla neve, dopodichè qualcuno gli spinse la testa in profondità. Jenna cercò di liberarsi, la neve aveva cominciato ad entrargli in bocca e nel naso mentre cercava di respirare. Solo dopo vari secondi riuscì a tirare fuori la testa e prendere qualche boccata d' aria per poi venire nuovamente spinta a terra. Aveva notato che i tre Husky erano davanti a lei, qualcun'altro la stava tenendo ferma.

<< Finalmente siamo soli... >>

Jenna cercò nuovamente di tirare la testa fuori, aveva riconosciuto quella voce e non poteva ancora crederci.

<< Non preoccuparti, questa notte io e te ci divertiremo un sacco, prenderò qualcosa che il mezzo lupo mi ha tolto molto tempo fa... >>

<< No, cosa vuoi... >>

Un' artigliata la colpì sul muso, decise di restare ferma, cominciando a piangere e a guaire.

 

 

  1. SOLITUDINE

 

Jenna aprì gli occhi solo per ritrovarsi in un punto molto diverso da dove ricordava, durante la notte era svenuta molte volte e quei cani ne avevano sempre approfittato per trasinarla un po' più avanti. Alzò la testa, dei forti dolori provenivano da tutto il suo corpo, era completamente coperta di ferite. Rimase a terra per molto tempo prima di cercare di alzarsi, ricadendo più volte a terra. Aveva annusato l' aria, non c' era traccia dei suoi assalitori, dovevano essersi allontanati abbandonandola nella foresta.

<< Dove sono, quale direzione devo prendere... >>

La tempesta stava sferzando la foresta, non sentiva più gli odori di casa, cominciò ad incamminarsi affondando ad ogni passo nella neve, doveva arrivare da qualche parte ma aveva perso l' orientamento, solo una volta si era avventurata da sola nella foresta per cercare Balto riuscendo a proteggerlo dall' attacco di quell' orso, ma adesso... adesso era ferita, sola, il sole che filtrava attraverso le nubi gli aveva fatto capire che doveva già essere mattina, era rimasta per tutta la notte con quei cani, con quel cane.

Sperava di essere vicina almeno ad una pista battuta dagli umani, la città più vicina era White Mountain, almeno era la direzione che aveva preso lei quando era stata inseguita la sera prima, ma non sapeva veramente se si stesse dirigendo verso la città, verso Nome o da qualunque altra parte, non riusciva né a vedere né a sentire l' odore del mare dato che la tempesta proveniva da nord. Forse stava andando verso White Mountain visto che i raggi del sole provenivano da davanti, ma era l' alba? Seguendo il sole sarebbe arrivata al mare, forse, ma la tempesta si stava intensificando, presto l' astro celeste sarebbe scomparso del tutto.

Poco dopo le nubi coprirono anche gli ultimi raggi di sole, Jenna continuava a camminare fermandosi di tanto in tanto, la zampa ferita gli faceva molto male ma almeno non era rotta. Sentì lo stomaco brontolare, aveva fame, aveva sete, sperava di riuscire a trovare qualche animale morto nella foresta così da potersi almeno cibare e calmare per un po' la sua fame, sperando di non diventare lei stessa una facile preda.

 

 

  1. PISTA BATTUTA

 

<< Mantieni la posizione, Kendra! >>

La slitta scivolava velocemente attraverso la tempesta che si era intensificata già da alcune ore, il Musher cercava di fare del suo meglio per orientarsi, aveva già percorso quel tratto di strada da White Mountain ed era certo che fosse la direzione giusta.

I due cani alla guida dovevano ridurre la velocità ad ogni chilometro poiché la neve ed il forte vento non permettevano loro di andare più veloce.

<< Wooo Wooo! Fermiamoci qui... dannazione! >>

Mancava solo qualche ora per arrivare a Nome, ma nel suo terzo viaggio il Musher non aveva considerato la tempesta che stava per imperversare sulla zona.

I due cani si fermarono venendo liberati e rifocillati poco dopo mentre il Musher preparò il suo sacco a pelo, preparandosi per la notte che stava arrivando.

<< Devi stare più attenta, Kendra, abbiamo rischiato di finire contro gli alberi >>

<< Non sono mica esperta come te, fratellone >>

Hati rise prima di strofinare il suo pelo rosso e bianco contro quello di sua sorella.

<< Sai che dovrò punirti, sorellina >>

Kendra fece un ringhio di disappunto prima di accucciarsi dietro di lui, per poi allontanarsi un' po ad un suo cenno.

<< Preparati, arriva la tempesta!!! >>

Il cane cominciò a scavare nella neve buttandola con le zampe anteriori addosso alla sorella posizionata dietro di lui, cominciò a ridere mentre il suo pelo grigio, nero e bianco si ricopriva velocemente di neve.

<< Basta Hati! Mi prenderò un raffreddore! >>

Il fratello smise di colpo, con un balzo saltò addosso alla sorella, rotolando per un po' insieme a lei. Il Musher li osservava, erano molto belli, era stato fortunato a trovare i loro genitori qualche anno prima ad Anchorage, due bellissimi Husky di razza Agouti da cui aveva avuto i loro splendidi figli.

Purtroppo quando aveva deciso di spostarsi a White Mountain, qualche anno prima, le cose non erano andate come sperava, aveva ancora nelle orecchie quegli ululati ed i latrati dei suoi due adorati cani.

A quel punto aveva deciso di trasferirsi a Nome, Hati e Kendra erano ancora dei cuccioli ma sapeva che avevano sofferto molto per la perdita dei propri genitori.

I due fratelli continuavano a giocare nella neve quando Hati si bloccò di colpo annusando l' aria. Sua sorella lo guardò con preoccupazione.

<< Cosa c'è, Hati... senti qualche pericolo? >>

<< No... >>

L' Husky cominciò lentamente ad avvicinarsi agli alberi prima di scorgere una sagoma distesa sulla neve, il sangue che macchiava la zona attorno.

<< Presto Kendra, chiama Michael! >>

Kendra si avvicinò il più velocemente possibile al suo Musher, riuscendo a farsi seguire fino alla posizione del cane ferito.

<< Non è possibile... >>

Michael si inginocchiò accanto al cane, liberandolo dalla neve che lo ricopriva e tastandolo con i guanti.

<< Non sembra avere niente di rotto, ma è ferito e quasi congelato >>

Lo prese delicatamente in braccio portandolo accanto al fuoco che aveva appena acceso prima di avvolgerlo in una coperta.

<< E' una femmina, cosa ci fa così lontano dalla città... forse è parte di qualche muta che si è persa >>

Hati e Kendra osservavano mentre il loro padrone le toglieva la bandana e cercava di strofinarle il collo e le zampe ma il cane non sembrava volersi svegliare, probabilmente era cosciente ma impossibilitato a fare qualsiasi movimento a causa delle ferite e dello stato di congelamento avanzato in cui si trovava.

<< Cosa pensi, Hati? >>

<< Non lo so, ma le ferite sul suo corpo mi fanno pensare che... >>

Un leggero frusciò si udì dal profondo della foresta, Hati si voltò e cominciò a ringhiare in direzione del rumore, il Musher se ne accorse e controllò la posizione in cui il suo cane stava ringhiando, non trovando niente di strano.

<< Hey Hati, ti spaventi per un piccolo rumore? >> Rise sua sorella.

<< Non è un piccolo rumore, Kendra, occhi aperti stanotte, non siamo soli... >>

 

 

  1. LUPI DALLA FORESTA

 

La notte era scesa da qualche ora, Hati e Kendra dormivano nelle loro tane scavate sotto la neve mentre il cane ferito riposava accanto al fuoco che si stava pian piano spegnendo. Ancora non aveva detto niente, era riuscito solamente ad aprire un po' gli occhi e a mangiare qualche piccolo pesce che il Musher gli aveva offerto prima di addormentarsi a causa della stanchezza.

Il padrone dei due cani si era da poco coricato quando due sagome scure uscirono dalla foresta avvicinandosi piano al flebile fuoco dove la femmina riposava.

Hati aveva già sentito qualcuno avvicinarsi, sapeva che i lupi erano molto scaltri per questo aveva deciso di fare finta di dormire sotto la sua tana, voleva che si avvicinassero il più possibile per cercare di attaccarli di sorpresa.

Appena furono abbastanza vicini Hati si liberò velocemente dalla neve e cercò di balzare addosso ad uno dei due, ma i lupi con uno scatto indietreggiarono mettendosi in posizione di difesa.

<< Molto bene, complimenti >> pensò Hati << L' effetto sorpresa è saltato, ed ora? >>

Cominciò a ringhiare raggiunto in poco tempo da sua sorella, il Musher si svegliò di soprassalto afferrando la lampada ad olio che aveva posizionato accanto a se dopodichè imbracciò il fucile e puntò i due lupi, ma non sparò per paura di colpire i suoi due cani.

<< Hati, Kendra, allontanatevi! >>

I due cani cominciarono ad indietreggiare, i due lupi sapevano di avere poco tempo.

<< Dividiamoci! >>

I due lupi fuggirono in direzioni diverse, Michael puntò il lupo più grande e sparò un colpo, mancandolo di poco. Prima che potessero rendersene conto, erano già spariti nella foresta.

 

Dopo ciò che era accaduto solo qualche ora prima Hati aveva deciso di restare vigile, sapeva, sentiva che i due lupi non se n' erano andati ma stavano girando attorno alla loro posizione. Era già stato costretto ad affrontare uno di quei selvaggi qualche mese prima, ne era uscito malconcio ma aveva imparato ad essere più prudente.

Mentre si guardava attorno vedeva i loro occhi gialli brillare nel folto della foresta, non capiva perchè si erano avvicinati di soppiatto invece di attaccarli subito, forse non volevano esporsi troppo perchè erano solo due, non aveva sentito infatti altri odori oltre a loro, oppure avevano semplicemente adocchiato le provviste per il viaggio, o ancora volevano solo attaccare l' unico debole della muta in quel momento, il cane ferito.

Hati notò ancora dei movimenti, avvisò sua sorella ed entrambi cominciarono a ringhiare, il lupo più grande si avvicinò lentamente alla loro posizione.

<< Non vogliamo farvi del male >>

<< Questa è bella >> rispose Hati << Dei lupi che non vogliono fare del male >>

<< Siamo mezzi lupi, cane >> Rispose la lupa più giovane.

<< Aleu, non è il momento... potreste smettere di ringhiare, per favore? Vogliamo solo parlare >>

Hati e Kendra acconsentirono, restando però in posizione di difesa.

<< Perchè vi state avvicinando a noi, tornate dal vostro branco >>

Balto guardò la femmina che aveva appena parlato.

<< Noi non abbiamo un branco, veniamo da Nome >>

<< Non ci credo >> Rispose Hati << Non potete stare così vicino alle città >>

<< E' la verità, il cane che avete salvato, è la mia compagna >>

Hati rise di gusto << AH AH AH! Trova un altra scusa, lupastro >>

Aleu fece qualche passo verso la madre.

<< Non provare ad avvicinarti >> La guardò Hati << Ci metto poco a saltarti alla gola o a svegliare il mio padrone >>

Aleu e Balto avevano intuito che quel cane aveva più paura di ciò che voleva mostrare, in quel momento stava bleffando, ma Aleu decise di non spingersi oltre.

<< La mia compagna, Jenna, si è allontanata qualche giorno fa da Nome, penso sia stata inseguita da qualcuno a giudicare dagli odori che ho sentito attorno alla mia barca, vogliamo solo riportarla a casa >>

<< Mi spiace, ma non ci credo, allontanatevi subito >>

Balto decise di indietreggiare seguito poco dopo da sua figlia, quando i due lupi sparirono nella foresta Hati crollò a terra.

<< Hey fratello, sento una strana puzza, non è che te la sei fatta sotto? >>

<< Non ho mai avuto così tanta paura in vita mia, ti prego, la prossima volta lasciami attaccare dai lupi, tanto morirò d' infarto comunque >>

Kendra rise adocchiando comunque la foresta, i lupi erano ancora nelle vicinanze.

<< Beh, non sapevo che fossi in grado di bleffare così bene, dimmi, lo stai facendo anche con me? >>

<< Con mia sorella? non mi permetterei mai >> Hati rise allontanando lo sguardo da lei.

<< Ne sono certa, anche perchè altrimenti ti avrei già sepolto vivo nella neve... >>

I due cani risero prima di tornare seri, se non altro avevano scaricato la tensione di poco prima.

<< Occhi aperti, Kendra, non penso che quei lupi si facciano più vedere, ma non si sa mai... >>

 

 

   
 
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