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Autore: MuItifanacc    27/04/2021    0 recensioni
Sono passati anni dall'ultima puntata di Orange i the new black, e tutti abbiamo desiderato un'ottava stagione giusto? Perchè non ci hanno fatto sapere niente di come si sono trasferite, di come Piper ha avuto la libera cittadinanza e di come abbia ricominciato una nuova vita in un altro stato da sola.
Mentre Alex, non ha sofferto per il trasferimento? Oppure è arrivata in Ohio e ha fatto la bella vita con le altre che abbiamo ritrovato lì?
E a Lietchfiled cosa è successo dopo che Aleida ha ucciso sua figlia Daya? Lorna e Red stanno bene? e Nicky, ora tutta sola nel mettere in pratica gli insegnamenti di Red.
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Alex Vause, Altri, Piper Chapman
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Io ti amo Alex. Concluse Piper uscendo dalla piccola discussione che stava avendo con Alex.
- E io ti amerò per sempre, ma sono io quella che si sta trasferendo in Ohio, così tu puoi continuare a vivere la tua vita da cittadina libera con Zelda o con chi vuoi tu. Alex finì completamente la conversazione lasciando la stanza delle visite, non senza il cuore spezzato e gli occhi pieni di lacrime, non ebbe neanche il coraggio di girarsi a guardarla per l’ultima volta, perché sapeva che quella vista l’avrebbe distrutta ancora di più.
Ritornò nella sua piccola cella e vide che l’avevano ispezionata, tutto era stato disfatto e buttato per terra, crollò sulle ginocchia e si lasciò andare in un forte pianto mentre iniziava a raccogliere l’ultimo regalo che Piper le aveva fatto, una lista di 158 motivi sul perché l’amava, ne doveva leggere uno a settimana fino alla fine della sua condanna, ma non aveva resistito e li aveva già visti tutti, così mentre iniziava a raccoglierli ne lesse alcuni.
Perché ridacchi quanto scorreggi.
Perché passi il filo interdentale 2 volte al giorno, e seriamente chi è che lo fa.
Perché il tuo profumo mi manda in ecstasy.
Perché ti sei presa sempre cura di me.
Perché mi hai permesso di rompere la tua corazza mostrandomi la vera te.
Non ebbe tempo di raccoglierli tutti che una guardia la mandò a chiamare, dicendo che tra poco doveva partire, si affrettò a preparare tutte le sue cose e si assicurò che tutte le sue cose andassero a Nicky, lasciandole una lettera, aveva intenzione di salutarla ma non è stato possibile così si preparò a lasciare quell’orrendo posto che ormai chiamava casa.
Mentre una guardia urlava il suo nome, e la sua voce rimbombò per tutto il dormitorio, le sue viscere iniziarono a contorcersi, era vero, stava per lasciare definitivamente quel posto, per andare in un altro non molto diverso, anche se in piccolo sperava di essere mandata in una minima sicurezza, ma vedendo i fatti della rivolta era del tutto impossibile.
Si alzò lasciando un’ultima occhiata a quel posto, nessuno sembrava far caso a lei, ormai era rimasta da sola in quel posto, Piper scagionata, Lorna e Red erano uscite pazze e mandate nel braccio B, insieme a Frieda, Suzanne e Pensatucky, l’intero gruppo spagnolo era nel braccio D con Nicky, quindi alla fine cosa aveva da perdere lei lì, ora che aveva anche lasciato Piper, niente.
Si avvicinò alla guardia, era stato anche lui una vittima della rivolta e se non si sbagliava era un mormone, con uno sguardo che le incitava coraggio la invitò a seguirla verso i vari uffici che l’avrebbero rivoltata da cima a fondo prima di farla uscire.
La guardia la lasciò da sola in un ufficio e pochi secondi dopo entrò McCullough, il suo incubo, era tutta colpa sua se ora doveva trasferirsi, aveva così tanta rabbia in corpo verso quella persona che solo il pensiero dell’aggiunta di altri 5 anni la fermò dal non saltagli addosso e picchiarla.
Lei non curandosi di tutto quello che era successo fra loro 2 le disse di spogliarsi, Alex ricordò la prima volta che glielo disse, erano nella doccia, solo loro 2, nessuno le avrebbe disturbate, e lì hanno avuto una delle loro migliori serate insieme, è vero lei non amava fare sesso nella doccia, perché l’acqua non è un lubrificante e non aiutava molto, però lei amava fare l’amore nella doccia, può sembrare un controsenso, ma tra sesso e amore c’è una gran bella differenza, il sesso è quello che faceva con Nicky nei momenti di noia mentre l’amore è quello che faceva con Piper, era sentirla tutta sua, sentire cosa provava, era quella sensazione di consapevolezza dei sentimenti altrui e poi c’era lei, Artesian McCullough, con lei si sentiva in pace, era una piccola fetta di paradiso in quell’inferno, era la forza che le faceva dire a Piper che potevano avere un rapporto aperto perché sapeva benissimo che avevano bisogno di contatto fisico, era un piccolo momento in cui non pensava a dove si trovava ma soltanto a stare bene.
Lentamente si spogliò e lasciò tutti i suoi vestiti ripiegati su una sedia, abbassati e tossisci, le disse la guardia che era rimasta fissa sul suo corpo, lei fece la solita procedura, ormai sapeva come gestirla questa situazione, appena le disse che poteva alzarsi si avvicinò ai suoi nuovi vestiti e fece per metterseli, ma McCullough, forse per scaricare la tensione che stava accumulando o forse per vendicarsi che l’aveva lasciata dopo che lei le aveva dichiarato i suoi sentimenti, prese il manganello e la colpì, la colpì molto forte, 2 volte, una volta sul braccio e una sullo stomaco, Alex, urlò di dolore, mentre si piegava per tenersi con il braccio funzionante lo stomaco mentre le lacrime iniziavano a scorrere dai suoi occhi, fortunatamente Hopper entrò pochi secondi dopo e vedendo la scena si mise fra le 2 donne chiedendo spiegazioni.
- La spiegazione può essere una sola Hopper, lei, mi ha illuso, mi ha dato l’illusione di una storia che potesse funzionare e poi mi ha lasciato, dicendo che non è giusto. Spiegò urlando contro Alex che stava cercando di riacquistare una posizione eretta mentre lei veniva trattenuta da Hopper che cercava di portarla via.
Sembrava essersi calmata quando Hopper la lasciò, ma doveva sapere che non era così, infatti corse verso Alex e le tirò un altro colpo con il manganello, di nuovo sullo stomaco, facendola cadere per terra piangente e dolorante, Hopper la allontanò dalla detenuta a terra e sulla radio chiamò aiuto.
Prontamente arrivarono 2 agenti, Stevanovic e Hellman che dovettero portare una McCullough via di lì di peso, dato che continuava a gridare accuse verso Alex e cercava di liberarsi per poterla affrontare.
Hopper aiutò Alex ad alzarsi, e la lasciò da sola mentre si vestiva, quando ritornò la accompagnò all’uscita e l’aiutò a sedersi sul furgone, dandole un impacco di ghiaccio istantaneo, in modo da poter evitare il gonfiore delle ferite e la salutò con un gesto del capo.
Il tragitto nel furgone non durò molto, e fu parecchio tranquillo, anche perché non conosceva la guardia che la stava accompagnando e lui non le fece nemmeno una domanda, le mancavano i tempi in cui era Lorna a portare quel furgone, con lei non c’era un attimo di silenzio, era sempre lì con le sue innocenti chiacchiere a rallegrarti la giornata.
Arrivarono in una stazione deserta, Alex scese dal furgone non senza un po’ di dolore, e la guardia fece per prenderla dal braccio per accompagnarla al suo autobus ma lei urlò di dolore, aveva poggiato la mano proprio dove l’aveva colpita prima, lui si scusò e tenendole una mano dietro la schiena la guidò, così si ritrovò in un pullman strapieno di detenute che urlavano, piangevano e davano di matto, guardò la guardia dietro di lei con uno sguardo impaurito e lui le indicò il primo posto, subito dietro il suo.
Con quel piccolo gesto, si sentì un pochino rassicurata e se non fosse che erano le 2 di notte, stava congelando, lo stomaco non le smetteva di pulsare, era in un pullman con delle pazze e aveva appena lasciato andare l’amore della sua vita, si sarebbe quasi goduta il viaggio.
Viaggio che durò circa 9 ore, aveva visto appena erano partiti dall’orologio della guardia che erano da poco passate le 2 di notte, e ora a giudicare dal sole alto nel cielo, poteva benissimo dire che era intorno a mezzogiorno.
Tutto quel sole non l’aiutava con il suo crescente mal di testa alimentato dalle lacrime, dalle urla, e dal fatto che se aveva dormito 3 ore era tanto, cercò di godersi quei pochi raggi di sole che le arrivavano sulla faccia, così chiuse gli occhi, poggio la testa al finestrino e aspettò con molta pazienza di arrivare a destinazione.
Si era appena appisolata quando la guardia la scosse svegliandola dicendole che era quasi arrivata e di prepararsi a scendere, e infatti pochi minuti dopo si ritrovò nell’ampio cortile di una nuova prigione federale.
   
 
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