Storie originali > Favola
Segui la storia  |      
Autore: Zeranzo    29/08/2009    1 recensioni
Una favola che però ha il sapore di leggenda... dei due leggendari suonatori...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
O gentili signori che state leggendo, vi ringrazio per aver deciso di partecipare a questo evento. Questa sera è pure propizia, visto che il violino di Azkhan sta risuonando nell’aria… in una notte del genere, Kahzan non potrebbe suonare… vedo che alcuni di voi sono perplessi, mi guardano come se avessi detto qualcosa di sbagliato… e avete ragione. Mi rendo conto solo adesso che non potete sapere di loro… Per farmi perdonare, vi racconterò la loro storia…
Tutto comincia all’alba dei tempi, quando gli uomini avevano appena iniziato a costruire le città. In quei tempi, le notti trascorrevano piatte, vuote, inconsistenti. Il buio era il sinonimo di morte, appassimento. La Natura si lamentava di ciò: gli animali erano spenti, privi di volontà, tutt’altro che quando era giorno. Allora intervenne lui, il Signore della Notte, il governante dell’oscurità notturna. Era lui, in verità, la vera vittima: era un supplizio stare in un regno piatto. Decise, quindi, di porre rimedio a quella imbarazzante situazione. Prese la polvere di luna, una frazione della luce delle stelle e del fango. Le mescolò bene e, quando fu creato l’involucro, ci alitò dentro il soffio vitale (si faceva infatti così a creare un uomo). Così nacque Azkhan, nato dalla volta del cielo. Il Signore della Notte creò poi per lui uno strumento magico, un violino. Accadde che, quando Azkhan prese in mano il violino, iniziò a suonarlo. E la musica che scaturì da quello strumento era soave. Il suono era cristallino, puro, delicato quanto una piuma, un suono che vibrava dentro il cuore della gente, ispirando sentimenti buoni. L’abilità del violinista era tale per cui anche la foresta più minacciosa si calmava. Acquietava le bestie ritenute indomabili, le stelle brillavano allegre; arrivava addirittura a placare le guerre (eh, sì, esistevano anche a quel tempo) e a far diventare tutti concordi. Il Signore della Notte si rallegrò della sua creazione e le notti, in quel periodo, passavano lievi e tranquille.
Ma, come voi ben sapete, il cosmo ha delle forze equilibratici potentissime, forze che esistono da quanto il cosmo era stato generato. E, quindi, intervennero. È così, dalle viscere più oscure di una caverna, venne plasmato Kahzan, non dandogli però il soffio vitale. Anche a lui queste forze diedero un violino. Per bravura, era pari a Azkhan. Ma il suono che proveniva dal suo violino era diverso. Anch’esso toccava il cuore della gente; ma, a differenza dell’altro, il suono provocava gli istinti più cupi, più nascosti: le perversioni, gli odi, i rancori… le bestie più mansuete diventavano feroci, la notte si faceva cupa e oscura, quella che fa venire i brividi alle persone la notte. Il Signore della Notte vide quella creazione e non poté fare nulla; le forze equilibratici erano superiori perfino a lui. Allora fece in modo che, dove Kahzan passasse, passasse anche Azkhan, uno dalla parte opposta dell’altro, in modo da alleviare il danno.
Ma i continui cambi di situazioni stava esasperando il mondo. Anche perché entrambi i violini risuonavano anche da lontano e i cuori degli uomini stavano per spaccarsi, toccati da entrambi i suoni. Fu il Fato a intervenire; si mascherò da donna e sì recò da Kahzan. Questi stava suonando in mezzo agli uomini che, a causa del suo violino, si stavano ammazzando l’un l’altro. La donna gli disse che esisteva un altro suonatore, di nome Azkhan, che era migliore di lui a suonare. Giacché Kahzan era estremamente invidioso (la musica riflette il carattere di chi suona) si fermò in quella città, anziché muoversi. E, così, il violinista soave iniziò a suonare il proprio violino dove stava il suo opposto; e anche questi iniziò a suonare la sua macabra melodia. Entrambi iniziarono a suonare, due suoni contrastanti, che iniziarono a mescolarsi, a neutralizzarsi… e questo suono si iniziò a diffondere nel mondo, data l’intensità del suono. Alcuni uomini sentirono la melodia di Azkhan e stettero bene nel cuore; altri invece ascoltarono la melodia di Kahzan e divennero cupi in volto… e continuarono a lungo a suonare con i loro violini. Allora fu il Signore della Notte a intervenire e trasformò i due violinisti in vento… è per questo che, ancora oggi, ci sono persone buone e persone cattive… e, soprattutto, perché ci sono delle notti splendide e delle notti terrificanti…
l’importante è, però, sapere cosa si vuol sentire, no?
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Favola / Vai alla pagina dell'autore: Zeranzo