Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Persefone26998    06/05/2021    4 recensioni
"La fermentazione è pura magia, perché sa trasformare un semplice grappolo d'uva in una pozione in grado di mutare il comportamento, sopprimere le inibizioni, annebbiare la vista e spalancare le porte di interi regni immaginari
_Felipe Fernandez-Armesto"
Benvenuti nella mia personalissima vigna
Genere: Angst, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Estratta a casissimo aprendo il dizionario (è R’hollor che mi parla), 677 parole
 
Levi ha due occhi davvero piccoli e stretti, gli ricordano le serrature argentee di uno scrigno; la pelle sottile è così pallida che le venuzze che li circondano sembrano tanti fili ricamati su una tela bianca e a Eren piacciono le occhiaie dell’altro, lo affascinano nel modo in cui rendono ancora più profonde le sue iridi. La forma incavata delle sue palpebre mostra le avvisaglie del cedimento che li attenderà nel futuro e, per quanto il moro li guardi sempre con diffidenza nonostante abbiano entrambi trent’anni, gli piace anche la dolcezza di quella pelle sottile che si stria di rughette perché può associare a ognuna di esse una storia, una ristata, una lacrima, un’ora insieme.
Gli piacciono anche le ciglia dell’altro, quelle che spesso scosta dalle guance di Levi la mattina e che gli porge sul polpastrello finché il compagno non sbuffa e l’accontenta, soffiandoci sopra per esprimere quel desiderio che Eren sa essere sempre lo stesso da quindici anni; sono nerissime le ciglia di Levi, quasi qualcuno le avesse colorate con l’inchiostro, e sono tanto dritte che sembrerebbero corte se non toccassero il vetro circolare dei suoi occhiali ad ogni movimento. Gli piacciono anche nelle loro folte radici nere che gli fanno spesso dubitare che il moro rimuova correttamente la matita nera la sera, nonostante in tutti gli anni passate assieme abbia avuto la prova di quanto Levi sia radicale con la cura della sua igiene.
Gli piacciono le sopracciglia curate di Levi, sottili e nere quasi più delle sue ciglia e dei suoi capelli, gli piacciono nel modo in cui incorniciano le sue iridi e rendono più scure le sue pupille tondissime; gli piacciono nella forma dritta che affila la sagoma dei suoi occhi a mandorla.
Eppure, paradossalmente, nella loro piccola dimensione gli occhi di Levi sono semplicemente giusti sul suo viso minuto; sia perché in fondo – ed Eren ringrazia che Levi non possa leggere nella sua mente in quel momento – suo marito è tutto formato tascabile e nessuna parte del suo corpo è sproporzionata rispetto al resto; sia perché sono talmente belli che a guardarli Eren ci vede l’intero universo racchiuso nelle screziature bluastre delle sue iridi.
Ed Eren ama gli occhi di Levi, li aveva amati la prima volta che si erano incontrati alla festa di compleanno che Mikasa aveva organizzato sulla spiaggia, nel languore lucido delle fiamme di quel falò che li divideva mentre la sua migliore amica lo incoraggiava con lo sguardo; li ama ancora di più adesso, dopo quindici anni passati l’uno accanto all’altro e sette anni di matrimonio, dopo gli alti e i bassi di una vita vissuta sempre sul filo del rasoio, dopo anni spesi a litigare per stupidaggini e a fare pace tra le lenzuola, con quegli occhi luminosi come il mare soleggiato d’agosto. Quegli occhi che riescono a fargli sentire la sua anima mentre lo guardano.
“Ti serve qualcosa?”
“Amo i tuoi occhi, sono bellissimi”
Levi aggrotta le sopracciglia, quelle sottili e dritte che incorniciano il soggetto dei suoi pensieri, le sue pupille lo guardano ed Eren è certo di non essere mai stato visibile prima di incontrarle.
“Sei ubriaco?”
“Ma papà, papy ha ragione! I tuoi occhi sono bellissimi!”
Isabel tira la manica del pigiama di Levi, stretta tra di loro su quel divano troppo piccolo che non si sono mai decisi a cambiare; le campanelle dei suoi codini tintinnano ad ogni movimento, allentati e incapaci di contenere la criniera di fuoco che Madre Natura ha concesso alla loro bambina. Sono verdi come la giada liquida gli occhi di sua figlia, sono di un verde più brillante e vivace dei suoi, sono verdi e gli piace come quel colore che condividono per un fortuito scherzo del caso sia totalmente in contrasto con gli occhi di Levi, che sembrano più grigi e più luminosi ora che le sue guance sono rosse di imbarazzo.
“Ruffiani”
E mentre li guarda, su quel divano minuscolo in cui si sono avvolti con la loro bambina e metà della loro esistenza vissuta assieme, Eren se ne innamora un po’ di più.
  
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