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Autore: Riccardo    18/05/2005    9 recensioni
Kikyo ormai è solo l'ombra della donna che fu...un mostro pieno di rancore e di rabbia, ma cosa la spinse a questo? Quale fu l'avvenimento che la trasformò?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PERCHE’ MAI MI HAI TRADITO INUYASHA?

 

                                                           Di Riccardo

 

Nota: I personaggi, alcuni dialoghi sono presi dal manga Inuyasha e sono quindi di proprietà della Takahashi

 

La freschezza della sera, nel tramonto appena passato, induceva la sacerdotessa a distendersi sopra un ramo di un albero.

Era piacevole aspettare una persona immersa nella natura, guardando i volatili riposarsi al suo stesso modo.

Dopo una dura giornata, fatta di cure ai malati, consigli ai sofferenti, era questo che più bramava, questo e la persona che stava aspettando.

I suoi sensi acutissimi avvertirono dei passi, era lui….stava arrivando….

La donna scese rapidamente in un sol salto dal ramo, prese l’arco al volo e tendendolo scoccò più dardi bloccando il mezzodemone ad un albero.

 

Ehi tu! Perché non mi dai mai il colpo di grazia?

 

“Non voglio sprecare le frecce” disse….’Che ironia! ne ho usate ben dieci per bloccarti quando potevo ucciderti, è mai possibile che non capisci mai?’ pensava con sarcasmo.

Il mezzodemone, fino a quel momento adirato, si raddolcì in parte. Che avesse capito ciò che stava pensando? Ciò che stava provando per lui?

Impossibile! Eppure non era la prima volta che i due, acerrimi rivali da mesi ormai, fossero accomunati da un’unione di pensiero tanto forte?

E questo era solo uno dei tanti incontri a cui pensava la sera tornata a casa.

Finiti i gravosi impegni, che la sfera le procurava, adorava soffermarsi su quel mezzodemone tanto maldestro che non riusciva mai ad uccidere.

Ah se fosse stato un semplice uomo…e lei una donna come tutte le altre…..pensava giocherellando con la sfera, suo compito e sua maledizione….finché non le venne in mente un’idea…

E se fosse possibile? Domani ci avrebbe pensato…accennò appena un sorriso, si coricò sul suo giaciglio e si addormentò profondamente….

 

Il vento giocava con le foglie degli alberi, trasportando i profumi dei fiori. Era piacevole vedere che la natura fosse viva, sopratutto dopo esser uscita da quella grotta…quell’uomo le dava una strana sensazione, di paura quasi, eppure era così inerme, immobilizzato a causa di quelle ustioni, irriconoscibile rispetto all’uomo che un tempo doveva essere.

Come poteva uno come lui farla preoccupare? Sicuramente da lui non poteva venire alcun pericolo. Scacciò via la preoccupazione, quella non era altro che una delle sue tante incombenze, una fra le meno spiacevoli inoltre, visto che la cura dei malati era quello che più la soddisfava.

“Eccolo è qui!” pensò

Si sedette!

 

Inuyasha, so che ci sei! Vieni qui!

 

Il mezzodemone uscì dal cespuglio, cespuglio che doveva essere per lui un ottimo nascondiglio, ottimo se non fosse per gli allenati sensi della sacerdotessa.

 

“E’ la prima volta che stiamo così vicino” gli disse dolcemente la donna.

E allora?” le rispose il mezzodemone con sufficienza.

“ Inuyasha…come mi vedi?” le parole, il viso, tutto faceva trapelare la sua tristezza “Ti sembro un essere umano?”

Cosa?! Ma che razza di domanda è?” spazientito .

“Io nascondo la mia debolezza…devo essere sempre sicura…altrimenti gli spettri se ne approfittano”

 

Essa cominciò a confidarsi, rivelò a quell’essere tutto ciò che teneva dentro da tempo.

 

“Inuyasha io e te ci assomigliamo…tu sei un mezzodemone…per questo non ti ucciderei mai”

 

In un gesto di risentimento, Inuyasha si alzò…” Ti lamenti?!” cominciando ad allontanarsi “Non è degno di te!”

“ Allora lo credi anche tu?” rispose la donna sorridendo, il suo primo sorriso autentico.

Inuyasha ne rimase stupito, il suo cuore batté forte a causa di quelle parole….

La donna lo vide sparire fra gli alberi, era la prima volta che aprivano i loro cuori. Era l’unico a cui avrebbe mai permesso di conoscerla interamente, di conoscerla come donna e non come sacerdotessa…

Non sapeva perché…ma nel profondo del suo cuore era sicura che poteva fidarsi di lui, erano talmente simili. Soli e prigionieri della loro natura.

Gli incontri si susseguirono, nei giorni e nei mesi…

E il loro legame si faceva sempre più forte.

Ma non voleva ammetterlo…non finché la persona più insospettata non le fece una domanda…

 

Non mi sarei mai aspettato che lei, proprio lei……quel colorito nelle guance, quegli occhi, non sarà che si è innamorata, sacerdotessa?

 

Trasalì, le parole la colpirono in pieno, come dei dardi infuocati le incendiarono il cuore….

 

Ma allora è proprio vero…rise…la grande sacerdotessa come una ragazzina inesperta…

 

Fuggì alle risate echeggianti nella grotta.

 

Che folle! Ha ceduto all’amore! Come farà il suo dovere ormai?

 

Quelle parole avevano colto nel segno. Ma era così! Aveva ragione! Innamorarsi la rendeva debole!

Solo una cosa poteva salvarla! Un’idea che aveva coltivato in tutto quel lungo anno tanto intenso e tormentato….

Doveva vederlo! Doveva parlare con lui!

Corse….corse per andargli incontro e lo vide….

Lo abbracciò….” Inuyasha, tu puoi diventare un essere umano”…

“ Un essere umano?!

“Perché no?” lo guardò negli occhi “ tu sei per metà umano, se uso la sfera, lei si depurerà e si ridurrà fino a scomparire” gli prese la mano come per trasmettergli le sue speranze e i suoi timori…

Il mezzodemone comprese il bisogno di affetto della donna…e pur sapendo la risposta, le chiese:” E tu cosa farai?”

“ Io proteggo la sfera, ma se essa non esiste, io tornerò ad essere una semplice donna”

Una lacrima di commozione scese dal volto di Kikyo.

Inuyasha accettò e si misero d’accordo per il giorno dopo...sarebbero stati liberi, uniti e finalmente avrebbero ottenuto quella felicità che avevano sempre bramato.

Una felicità fatta di piccole cose, una casa, un onesto lavoro sui campi, dei figli…

Ciò pensava Kikyo quando il giorno dopo, preso il sentiero per il luogo previsto, fiduciosa, camminava con calma, la calma che le imponeva il suo ruolo.

Ruolo che avrebbe presto lasciato….

Avrebbe abbandonato la sua prigionia dai doveri per la libertà e l’amore…non aveva ripensamenti, sicura nella decisione sua e del suo amato procedeva…

Finché, colta di sorpresa per la prima volta nella sua vita, degli artigli la ferirono, facendola cadere a terra…

La sfera rotolò sull’erba, istintivamente volle coglierla, ma fu impedita da piedi che ben conosceva…

 

Stupida! Non voglio diventare un essere umano!

 

Questa voce… non poteva essere lui! Non Inuyasha!

 

Grazie per la sfera degli Shikon…

 

Non può essere…alzò lo sguardo e lo vide….era lui!

 

Questa sfera deve ottenere molto sangue e rancore……annienterò tutto il villaggio…

 

Il cuore della sacerdotessa si spezzò….gli occhi si inumidirono….li chiuse per non vedere, lacrime copiose scendevano sul suo viso, sporco di terra e di erba…

Come è potuto succedere? Come si è fatta ingannare da un mezzodemone, così burbero ma così dolce?

Che tutto quell’anno? Che tutte quelle parole fossero nient’altro che bugie? Inganni?

Lei gli aveva donato tutta se stessa, aveva confidato in lui, avrebbe voluto essere sua…e invece…

Stupida! STUPIDA! Non era altro che stupida! Come aveva potuto? Come aveva potuto pensare che potesse ottenere l’amore? Come aveva potuto credere che l’amore potesse competerle?

Che peccato d’orgoglio! Che stupido peccato d’orgoglio!

Il suo desiderio di libertà e d’amore l’aveva condannata, facendola cadere in un tranello talmente vile…

Ma non c’era tempo! Non poteva fermarsi a pensare! Un villaggio, il suo villaggio stava per essere devastato….

Kaede…gli abitanti così gentili e devoti nei suoi confronti…stavano per essere uccisi….uccisi per colpa sua, per la sua stupida fiducia nell’amore.

Si alzò a fatica….il sangue le usciva dalla ferita ed ogni passo era un’atroce sofferenza, ma non importava…nulla nella sua vita le importava ormai…

Prese l’arco e le frecce, camminò lestamente, per quanto poteva, verso il villaggio…

E lo vide…lo vide saltare da una capanna all’altra in fiamme, con il suo maledetto gioiello, uccidere e devastare gente innocente…

Lo odiò come non mai….odiò come mai aveva odiato qualcuno, un demone talmente subdolo da rubarle il cuore, per poi calpestarlo con tanta facilità…

Che stupida che era stata!

Prese l’arco e le frecce e lo colpì al cuore…..lo vide addormentarsi in un sonno profondo e dopo lo baciò…che strano, pur odiandolo, lo amava ancora….o meglio amava l’illusione che lui le aveva donato….raccolse la sfera, foriera di sventure, e la guardò…sapeva cosa doveva fare…

Kaede, la sorella, accorse con i villici del posto…

 

Sorella…siete ferita, vi curerò immediatamente…

 

“ E’ inutile!” con freddezza “ Non riuscirai a salvarmi, prendi questa” porgendole la sfera “ e bruciala insieme al mio cadavere”

“Bruciala! Affinché non possa finire più nelle mani sbagliate”

 

Porterò la sfera con me all’altro mondo…dove il nulla ristoratore finalmente mi attende……

 

E nel fuoco purificatore, di lei e della sfera non rimase nessuna traccia….

   
 
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