Pairing: Sesshōmaru/Rin
Ambientazione: Modern!AU
Nota: Questa Flash partecipa al
contest "Gara di Flash" indetto dal gruppo Facebook "Takahashi
Fanfiction Italia". Traccia: “A deve
dare un esame di vitale
importanza, quindi si organizza e si vuole mettere lì a
studiare con calma, ma
a causa di varie interruzioni non riesce a concentrarsi. Allora B,
vendendo A
in preda alla disperazione, vorrebbe aiutarl*: come farà? Ma
soprattutto A
riuscita a dare questo esame?”
Yugen(1)
Impossibile
descriverlo a parole
“Che
ci fai qui?”
Tentò
di replicare l’espressione imperturbabile
di colui che aveva davanti ed imitare il tono piatto della sua voce.
“Te
l’avevo promesso.”
Niente,
a lui riusciva sempre meglio.
Eppure,
in quella voce monocorde,
lei ci vedeva un mondo di sfumature che agli altri sfuggiva. Una
esplosione di
colore nel petto che poi colava denso e penetrante in ogni fibra del
suo
essere.
Rimasero
immobili, sull’uscio, a
guardarsi per un tempo che sembrò non avere peso. È
decisamente il momento
sbagliato, Rin cercava di fissare quel pensiero in mezzo alle
immagini che
si susseguivano nella sua testa e che finivano sempre in modi poco
ortodossi – incluso
l’omicidio.
Era
stanca, sopraffatta da quell'esame
che le stava togliendo il sonno. A nulla era valso rinchiudersi, nella
speranza
di sfuggire alle innumerevoli distrazioni che l’avevano
rincorsa. Niente; aveva
passato notti seduta a fissare la tela davanti a sé,
completamente bianca, come
la sua mente, per poi crollare sul pavimento, con gli occhi gonfi di
lacrime
che non si accorgeva di versare.
Aprì
di nuovo la bocca per
parlare, ma non ne ebbe il tempo. Non seppe come, non vide quando, le
labbra di
Sesshomaru si impossessarono delle sue, la catturò e la
sollevò, come una
piccola farfalla in balia del vento, e la trascinò in camera
da letto.
La
memoria tattile di quel corpo
perfetto era rimasta intatta nella sua mente, nonostante le settimane
di distanza,
ma ciò che li travolse fu talmente inaspettato e
totalizzante che Rin pensò non
vi fossero parole nel linguaggio degli esseri umani da poterlo
descrivere o che
non vi fosse uno spettro di emozioni sufficiente vario per poterlo
anche solo
sperimentare.
La
distanza, nuove vite, le risatine
della sua collega Kagura, gelosia, sospetti; era stata lei a chiudere.
Non
poteva sostenere tutto quel groviglio di cose, non quando aveva
l’esame di
ammissione all’accademia da preparare. Per lo scritto non
aveva avuto problemi,
ma quel maledetto project work…come si poteva rappresentare
il potere della
propria arte?
Aveva
avuto poche idee, una meno
convincente dell'altra, e dopo la rottura con Sesshomaru erano sparite
di colpo
tutte.
Prese
la tazza di caffè che si
era preparata e volse nuovamente lo sguardo alla tela bianca che se ne
stava
lì, in un angolo del suo salotto e sembrava fissarla
dall’alto della sua candida
superbia. Avrebbe dato l’esame l’anno successivo,
non era la fine del mondo.
Quando
tornò in camera da letto
trovò i suoi occhi ad attenderla, inespressivi per il mondo,
traboccanti di significati
per lei; come le centinaia di chilometri che aveva percorso, per darle
supporto,
sì, ma anche per mostrarle che loro due erano inevitabili e
non potevano essere
disfatti. In lui si perdeva, con lui si ritrovava. Le aveva lasciato
spazio, ma
era tornato a riprendersi ciò che era suo.
E
fu l’epifania. Forse era vero che
in nessuna lingua vi erano parole adatte per descrivere quel mondo
fatto di sguardi
e, soprattutto, di non detti, ma lei… lei poteva dipingerlo
e, in qualche modo,
spiegarlo al mondo.
Una
notte sarebbe bastata.
Angolo dell’autore
(1) Consapevolezza della
bellezza nascosta dell’universo,
impossibile da descrivere a parole, ma che genera emozione. Il fascino
delle
cose che non si riescono a comprendere fino in fondo. In arte e
letteratura, un
concetto simile potrebbe essere quello indicato dal termine
“simbolismo”.
Non solo
“Yugen” fa parte delle parole giapponesi
intraducibili, ma la sua definizione può anche cambiare in
base al contesto,
così come le parole di Sesshomaru hanno un significato
diverso per Rin.
Eccomi tornata con una nuova Flash
per prendere parte, in
totale punta di piedi, a questo adorabile contest. E innanzitutto
sembra
doveroso ringraziare la Manu (Elenie87) che ha organizzato il tutto e
Nikita Danaan,
la mia “sfidante” che ha pensato questa traccia per
me.
Inizialmente vi confesso di aver
pensato a una Flash sul
kawaii/comico andante, ma non ne ero troppo convinta del risultato.
Purtroppo,
sebbene io ami leggere questo tipo di Fic, non credo siano il mio
forte. Questa
non credo sia perfetta, ma forse è più nel mio
stile.
Spero vi sia piaciuta.
Un abbraccio,
Manu