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Autore: Meramadia94    10/05/2021    3 recensioni
Deborah è la giovane e competente criminologa del 12th, e per tutta la squadra è come una sorella minore. Una sera però la ragazza scompare nel nulla, vittima di un serial killer. La squadra ingaggia una terribile lotta contro il tempo per salvare la loro consulente da un terribile destino, e nessuno è più determinato del fratello a riportarla a casa e consegnare il suo carnefice nelle mani di Madama Giustizia.
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jackson Hunt, Kate Beckett, Kevin Ryan, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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Statale per Hamilton.
Castle e Beckett si stavano dirigendo verso l'ospedale della contea di Hamilton. La poliziotta era alla guida, mentre Castle attendeva sul suo blacberry il download del fascicolo inerente al caso di colei che al momento era la speranza migliore che avevano per trovare la loro amica.
- Ecco qua.- fece Castle osservando sul cellulare la foto di una ragazza dell'età di Deborah, con i capelli scuri, lunghi, acconciati in lunghe treccine, un trucco pesante ed i denti compromessi dall'uso troppo frequente di droga ed alcolici - Susan West. Il collega di Dominick ci ha inviato il fascicolo.- 
- Ma allora qualcuno ha denunciato la sua scomparsa.- fece Beckett. 
- Non esattamente.- fece Castle - E' il fascicolo inerente al suo processo. E' una prostituta che ha scontato due anni per adescamento. Non risulta tra le persone scomparse.- 
- Logico.- fece Beckett trattenendo un fremito di rabbia  - Problemi con la giustizia, stile di vita sregolato, dipendenza da alcool e droga... la scomparsa di una ragazza così non desta scalpore, e così l'ha fatta franca. Ma perchè è passato da una ragazza che nessuno avrebbe cercato o di cui non si sarebbe notata la scomparsa ad una consulente della polizia?- 
- Forse perchè non seleziona le vittime.- fece Castle - Ho letto gli incartamenti delle vittime accertate di Nigel Malloy: Ester Alonso, la prima vittima era una contabile, poi ha variato...una cardiologa, un architetto, un'avvocatessa, una casalinga, una laureanda in medicina, la proprietaria di una libreria di quartiere, una tossica in riabilitazione... insomma...- 
-... le sceglie a caso.- fece Beckett - Con la scusa di offrir loro un passaggio le preleva dalla folla senza che nessuno realizzi di star assistendo ad un rapimento.- 
Quindi era ragionevole pensare che Malloy avesse avuto un colpo di fortuna nel beccare una prostituta senza famiglia, amici o chiunque altro che potesse denunciare la sua scomparsa.
Così come avesse fatto il più grave errore della sua vita nel prendere di mira una psicologa legata a doppio filo con la polizia.
Nella speranza che fosse ancora viva. 
Se lo auguravano per lei, ma soprattutto per Malloy. Avrebbe capito molto presto cosa succedeva nel mettere le mani addosso a qualunque persona importante per loro.
...
...
...
- Susan West?- fece l'infermiera quando i due furono arrivati al pronto soccorso - qualcuno ha denunciato la sua scomparsa?- 
Beckett fece cenno di no con il capo. 
- No ma...- fece Castle - è coinvolta in un caso di rapimento su cui stiamo indagando... lei ed una nostra amica potrebbero essere vittime della stessa persona. Susan potrebbe aiutare una ragazza di venticinque anni che forse sta venendo torturata...- 
- Buona fortuna.- fece l'infermiera - E' stata portata qui dai poliziotti agli inizi di Settembre. Un principio di assideramento, ed è stata trattata per abrasioni e dal tossicologico risulta che aveva calmanti e stimolanti nel sangue.
Ha seri disturbi mentali. Non credo che possa aiutarvi.- 
...
...
...
- Susan...- fece Beckett alla ragazza che al solo sentir nominare Malloy aveva dato evidenti segni di panico, supplicando di non essere riconsegnata a lui - ascolta... noi vogliamo aiutarti. Sinceramente.- 
- E come?- fece la ragazza accendendosi nervosamente una sigaretta - i poliziotti che mi hanno portata qui, i medici, quelli non mi credono, pensano che io sia pazza!!!- 
- Noi non lo pensiamo.- fece Castle - Dicci di Malloy.- 
La ragazza fece un tiro e poi iniziò a raccontare la sua storia.
- Ero appena uscita dalla casa di un cliente, e stavo tornando a casa. Mi si avvicina questo taxi, e dentro c'era quel demonio... ha detto '' Sembri stanca, ti do un passaggio, offro io.''... ed io sono salita.- fece Susan - Gli ho dato l'indirizzo, ma lui è andato dalla parte opposta... mi ha portato in un posto circondato dagli alberi... mi ha detto '' corri e nasconditi, se ti trovo ti ammazzo''.- 
La detective e lo scrittore rabbrividirono, temendo il peggio. Debby era forte... ma erano già passati quattro giorni da quando era sparita. E di sicuro non aveva avuto ne cibo ne acqua. 
Forse era già morta. O forse Malloy la stava torturando in modo indicibile, nonostante le sue suppliche di ucciderla per porre fine a quello strazio. 
- Ho passato non so quanto tempo a nascondermi in quel bosco, a cercare una strada che mi portasse lontano da quel mattatoio...- fece Susan - Una volta mi sono nascosta in un albero cavo, ma lui l'ha scoperto.... poi mi sono arresa. L'ho implorato di lasciarmi andare, di non farmi del male...- 
-... ma le cose sono andate diversamente.- fece Castle. 
- E' diventato più aggressivo. Mi ha trascinata nella capanna, e ha iniziato a torturarmi  con un coltello ed un bisturi... speravo con tutto il cuore di svenire, per non sentire dolore... ma mi ha iniettato qualcosa per non farmi perdere i sensi...- 
- Adrenalina.- fece Castle bianco come un lenzuolo - e forse soluzione salina. Previene le infezioni, quindi il ferito resiste più a lungo.- 
- Non so quante volte ho supplicato che mi ammazzasse... ma lui continuava a dire che il gioco era appena all'inizio, e che mi avrebbe tenuta in vita finchè non si fosse stancato del suo giocattolo...- fece Susan iniziando a tremare al ricordo. 
- Susy... come hai fatto a scappare?- fece Beckett speranzosa.
Se Susan era riuscita a fuggire, voleva dire che aveva trovato una scappatoia, e che quindi se ce l'aveva fatta lei, allora anche Deborah poteva avercela fatta ed essere ancora viva. Forse in quel momento Debby stava camminando lungo la statale, chiedendo un passaggio in macchina per farsi portare alla stazione di polizia più vicina. 
- Una notte, mentre il bastardo dormiva, al calduccio nella sua bella casa, al sicuro da un temporale, l'effetto dell'anestetico che mi dava per la notte, per tenermi sedata è finito prima...- fece Susan - Mi sono svegliata avvolta dal buio, e ho iniziato a lottare per sciogliere le corde con cui mi teneva legata... sono uscita dalla capanna in cui mi teneva prigioniera e ho corso.
Sono riuscita ad arrivare nei pressi della sua casa... ho visto che si era accesa una luce... ho creduto che si fosse accorto della mia fuga e ho corso ancora più veloce.... i poliziotti mi hanno trovata la mattina dopo, ma nessuno mi voleva credere.- 
- Noi ti crediamo Susan.- fece Beckett - E ti aiuteremo a tornare a casa...- 
- NO PER CARITA'!!!- urlò Susan in preda al panico - Io sono al sicuro qui, lui non ha modo di trovarmi... e poi... se qualcuno avesse davvero voluto che io tornassi a casa, il modo di trovarmi lo avrebbe fatto no?- 
Castle e Beckett si guardarono.
Non potevano chiederle di andare con loro, ripercorrere a ritroso la strada che aveva fatto da quella specie di mattatoio, per ritornarvi. Era troppo agitata e spaventata. 
Ma avevano avuto l'informazione che volevano.
Nigel Malloy operava nella sua casa d'infanzia.
Diede a Ryan ed Esposito la conferma che stavano aspettando.
...
...
...
Il capo della polizia di stato diede ordine di concentrare le ricerche entro cinque, massimo dieci miglia dal punto in cui a Settembre era stata ritrovata Susan West. Non poteva aver fatto più di un certo numero di miglia nelle condizioni in cui era stata trovata. 
Con loro era andato anche il vice procuratore O'Halloran. Kevin continuava a non capire cosa diavolo c'entrasse lui, ma doveva ammettere che non gli dispiaceva che dalla loro parte ci fosse qualcuno che oltre a volerli aiutare e ad avere i mezzi per farlo, sapesse anche parlare il burocratese.
Avevano trovato la casa di famiglia di Malloy.  Era una casa con il legno bianco, quasi una villetta in stile coloniale, con un ampio giardino anche se poco curato, segno che non ci abitava nessuno da molto tempo. 
Tuttavia non si fecero ingannare.
Entrarono e perquisirono ogni stanza alla ricerca di Malloy, Debby o un indizio che potesse portare a loro.
- In casa non c'è nessuno.- fece Esposito - ma di sicuro la sera torna qui per dormire e mangiare, ci sono degli avanzi di cibo in cucina e dei piatti sporchi nel lavello...- 
Kevin si era avvicinato ad un tavolo dove vi erano stesi libri, fogli di appunti ed altri quaderni.
- Linee guida pratiche per il dosaggio anestesia, fisiologia dell'interazione tra farmaci...- lesse Kevin prendendo in mano i libri abbandonati sul tavolo. Accanto vi erano alcuni fogli con degli appunti, che però avrebbero necessitato dell'aiuto di un microbiologo per essere capiti - sembrano quasi nuovi.- 
- Forse perchè lo sono.- fece Esposito - evidentemente quando si è accorto della fuga di Susan ha realizzato di averle somministrato troppi stimolanti, e ha pensato di calibrare meglio le dosi...-
- Ommioddio...- fece Kevin notando un diario tra quei libri. Il nuovo diario degli omicidi di Malloy, ed era pieno quasi a metà. 
Doveva aver dato la caccia ed ucciso Dio solo sapeva quante donne da quando era evaso di prigione. 
- Svelto, andiamo via da qui ed indirizziamo la polizia di stato verso il bosco...- fece Esposito prendendo il cellulare - Qui è il detective Esposito. Mettete la casa in sicurezza, ed imbustate tutto. Vado a chiedere al nostro amico avvocato di farci avere un mandato di perquisizione...- 
Ma presto avrebbero scoperto che i manuali per il dosaggio in anestesia, il diario per gli omicidi, e qualunque altra cosa avrebbero potuto trovare perquisendo la casa era nulla in confronto a quello che stava arrivando...
- RAGAZZI VENITE PRESTO!!!!- urlò la voce di Dominick in preda al terrore più vivo.
Kevin scese le scale a rotta di collo, con il cuore in gola per l'agitazione. Temeva quello che avrebbe potuto vedere di lì a pochi secondi. Il cadavere matoriato, provato e spezzato della sua adorata sorellina. 
Ma quel che vide dietro la casa era di gran lunga peggio. 
Dominick era dietro la casa di famiglia dei Malloy, appoggiato alla parete, con gli occhi vitrei per il terrore. 
C'erano piantati almeno cinque paletti, ed in verticale dei nomi di donna: Karen Adams, Kelly Rice, Sarah Lowell, Danielle Taylor, Wendy Franklin, e nei pressi di ogni paletto l'erba era particolarmente lussureggiante, segno che sotto quei paletti erano sepolti dei cadaveri... ma la cosa che li atterrì più di tutto era una fossa vuota.... la fossa che probabilmente aveva scavato per seppellire il corpo di Susan West, e che presto avrebbe ospitato quello di Deborah....
- Oddio mi sento male...- fece Kevin sentendo ribollire lo stomaco - Sto per vomitare...- 
Esposito lo allontanò da quella specie di cimitero personale, pregando in tutte le lingue che conosceva e quelle non ancora scoperte che Debby, la loro Debby non fosse già pronta per diventare concime per margherite, tulipani o Dio solo sapeva cosa. 
- Javi...- fece Kevin con un fil di voce -.... è morta non è vero?- 
- No! Che dici...- fece Esposito - Kevin, rifletti. Se fosse già morta avremmo trovato il suo corpo pronto per essere seppellito, ti pare...?- ma la verità era che stava mentendo persino a sè stesso. 
Erano quasi cinque giorni che Deborah era sparita. I casi erano due: o in quel momento le stava assestando gli ultimi colpi di grazia o stava tornando a casa per seppellire il cadavere.
Ormai la speranza stava svanendo. 
A quel punto però Dominick non ne poteva più.
- Io allerto perchè allestiscano un presidio medico.- fece dirigendosi verso il bosco. Era buio, spaventoso, spettrale... ma non poteva rischiare che lo chiamassero per dirgli che avevano trovato il cadavere della sua fidanzata. 
  
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