Ricordati di me
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Capitolo 6
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Il jet privato di Adrien atterrò alle quattordici e quattro minuti.
Anche se era primavera inoltrata, in Tibet faceva ancora freddo e man a
mano che sarebbero saliti sulle montagne l’aria si sarebbe fatta sempre più
gelida.
A complicare il tutto era la tempesta di neve totalmente fuori stagione che
stava arrivando.
Nathalie era partita prevenuta e aveva fatto mettere sia nella sua valigia
che in quella di Adrien abiti molto pesanti.
Adrien alzò gli occhi al cielo quando un primo fiocco di neve si posò sulla
sua testa, osservò l’imponente montagna poco distante, tutta bianca e con la
cima nascosta da una nuvola che non prometteva nulla di buono.
Lui e Nathalie erano scesi dall’aereo e ai piedi della scala c’erano un
paio di guide ben coperte ad attenderli, si potevano vedere solo gli occhi dal
taglio orientale.
“Ben arrivati!” Avevano detto nella loro lingua.
Nathalie fece da interprete con somma sorpresa di Adrien, il quale si stava
chiedendo dove avesse imparato quella lingua, che suo padre costringesse anche
lei a lezioni private?
Inutile cercare risposte ore.
Si avviarono tutti e quattro all’interno di un taxi posto fuori la pista di
atterraggio.
“Dovremo arrivare tra circa mezz’ora, una volta arrivati ai piedi della
montagna alloggeremo in un rifugio in attesa che la tempesta si plachi.” Spiegò
uno Shepard a Nathalie sempre nella sua lingua.
“Chiedigli quando potrò vedere mio padre” Adrien tirò la manica della
giacca rossa a quella che attualmente era la sua tutrice legale.
“Se il tempo migliorerà, già domani in tarda mattinata riusciremo ad
arrivare al tempio” Lo anticipò la guida parlando perfettamente il francese
lasciando il biondo attonito.
“Grazie!” Si era limitato a dire, avrebbe riservato ulteriori domande a
Nathalie una volta arrivati all’alloggio a loro destinati.
*
Adrien si era sistemato nella sua stanza e dopo aver riposto gli abiti
dalla valigia all’armadio, si lasciò cadere all’indietro sul morbido materasso.
Nathalie bussò alla porta e quando ebbe il permesso di entrare aprì la
porta chiedendo al biondino se avesse bisogno di qualcosa.
“Tutto apposto, grazie.” Ma il suo tono di voce l’aveva tradito, non stava
bene per niente.
“Adrien, lo sai che con me puoi parlare” Chiuse la porta dietro di sé e si
sedette ai piedi del letto.
“Non lo voglio vedere” Aveva detto portandosi il cuscino bianco sopra la
faccia ovattando la voce.
“Ha bisogno del tuo perdono per andare avanti. Il grande guardiano ha detto
che è in una fase dove ha bisogno di sapere che le persone che ama gli sono
vicine” Gli tolse il guanciale per vederlo meglio e per rivolgergli uno sguardo
apprensivo.
“Mi ha mentito Nathalie.” Si alzò raggiungendo la finestra, fuori nevicava
e alcuni fiocchi di neve si erano accumulati sul balcone formando una piccola
montagnola.
“L’ho fatto anch’io, eppure mi hai perdonata”
“Tu non avevi scelta. Lui si.”
“Lo ha fatto per proteggerti”
“E da cosa? Sai come mi sono sentito quando ho scoperto che stavo
combattendo contro il mio stesso padre? E in più la ragazza che amo ha perso la
memoria e non si ricorda più di me. E tutto per colpa mia, se non…”
Nathalie si era alzata e avvicinata a lui “L’amore vince sempre Adrien, se
sarà destino, troverete un modo per stare insieme.” Lo abbracciò, perché era di
quello che aveva bisogno in quel momento.
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“Non pensi sia un azzardo, Milady?” Le aveva chiesto Chat Noir inarcando un
sopracciglio.
“Penso sia l’unico modo per scoprire dove si trova Papillon” Lady Bug
strinse i pugni dopo aver illustrato il suo piano al suo collega.
Chat Noir scosse la testa più volte, non era convito che il suo piano
avesse potuto funzionare, ma si fidava di lei e sicuramente aveva pensato anche
ad un piano B.
Avevano chiesto quello stesso pomeriggio un incontro con il maestro Su Han perché
avevano bisogno anche del suo aiuto, o meglio, l’aiuto del suo bastone, l’unico
arnese in grado di localizzare la Miracle Box.
“Voi siete pazzi!” Inveì alzando le mani al cielo “…non potete farlo. Non
darò mai il mio consenso e nemmeno le altre cariche”.
“Volete o no recuperare il Miraculous della
farfalla e quello del pavone? Beh, io non vedo altro modo”.
“Certo che lo vogliamo recuperare, ma non sconsacrando una Miracle Box”
“Farà solo da esca, la recupereremo poi. Abbiamo bisogno di sapere chi si
nasconde dietro la maschera di Papillon e Mayura” Spiegò
Marinette.
Il Grande Guardiano incurvò le labbra e digrignò i denti, nessuno aveva mai
osato trattare in quella maniera secoli di storia, quei ragazzini dovevano
mettersi in testa che quello non era un gioco e che se il loro piano fallisse,
tutto il mondo sarebbe stato in pericolo, la Miracle
Box non doveva assolutamente cadere nelle mani sbagliate, e Lady Bug e Chat
Noir stavano servendo la vittoria a Papillon su di un piatto d’argento.
“Va bene. Va bene, non c’è bisogno di arrabbiarsi” Chat Noir s’intromise
separando i due guardiani prima che si potessero scannare tra loro. “Grande Guardiano
Su Han, ci perdoni per averla disturbata, non capiterà più” Gli fece un inchino
per congedarlo e dopo avergli lanciato un’occhiata torva iniziò a saltellare
tra i tetti fino a che non lo videro più.
“Ma che ti salta in mente?” Gli aveva chiesto Lady Bug.
“Tranquilla insettina…” Chat Noir tirò fuori da
dietro la sua schiena il bastone del grande guardiano e lo porse a Lady Bug “…ora
possiamo mettere in atto il tuo piano”.
*
Il silenzio e la tensione mentre camminavano per quel sentiero innevato si
poteva tagliare con il coltello.
Adrien non osava proferire parola, ma continuava a camminare con la testa
bassa assorto nei suoi pensieri.
Nathalie non sapeva cosa dire, la sera prima avevano chiacchierato a lungo arrivando
alla conclusione che Adrien al momento non era pronto a perdonare suo padre, la
ferita era ancora fresca e il colpevolizzarsi della perdita di memoria di Marinette lo stava devastando.
“Siamo quasi arrivati” Aveva annunciato uno Sheppard che continuava a
immergere il suo bastone nella neve fresca.
Adrien aveva alzato lo sguardo e poco distante poteva vedere il tempio dei
Guardiani ben visibile.
Gabriel era stato portato lì dal Grande Guardiano Su Han prima di fare
visita a Marinette e farla rinunciare al suo ruolo di
guardiana, e poi di conseguenza si era recato da Adrien per prendergli il suo
di miraculous.
*
“La mente di tuo padre verrà purificata. E quando sarà pronto, potrà
lasciare il tempio” Gli aveva detto Su Han dopo aver tramortito lo stilista.
“Quanto tempo ci vorrà?” Chiese Adrien non lasciando trasparire nessuna
emozione.
“Non lo sappiamo, ognuno reagisce al percorso in maniera diversa. Dipende anche
da quanto tempo ha usato il miraculous. Il potere di Nooro è grande e nei soggetti deboli può dare alla testa e
se non è usato saggiamente…” Sospirò “…può portare alla pazzia”.
*
Gabriel Agreste sorseggiava il suo te in una tazza di finissima e
pregiatissima porcellana cinese bianca dai bordi cobalto.
Il vapore che saliva da quel liquido caldo gli appannava gli occhiali e
scompariva appena abbassava la tazzina.
Indossava una tunica arancione e dei sandali marroni ai piedi mentre era
seduto sulla poltrona di pelle bianca, Adrien quando lo vide ebbe un tuffo al
cuore.
Di solito era abituato a vedere suo padre vestito in maniera elegante e
fine mentre indossava il suo solito sguardo serio e accigliato.
Rimase sulla soglia di quel salottino qualche minuto prima che suo padre si
girasse verso di lui e lo invitò ad entrare.
Poggiò la tazzina ormai vuota sul tavolino di cristallo e Adrien prese
posto nella poltrona difronte a lui salutandolo con un sorriso.
“Adrien, vuoi del tè?” Gli chiese prendendo la teiera ancora fumante.
“Si, grazie” Accettò solo per cortesia non che ne avesse davvero voglia.
“Sono contento che sei venuto, sai…dopo quello che è successo.”
“Non ho voglia di parlarne” Si sbrigò a dire per tagliare corto il
discorso.
“Sto cambiando, Adrien. Alla fine del percorso sarò un uomo nuovo”
“Non sarà più come prima tra noi” Gli occhi di Adrien iniziarono ad
inumidirsi, non lo aveva ancora perdonato per tutto quello che aveva fatto.
*
“Si” Lady Bug strinse un pugno quando vide che il suo piano stava
funzionando, lei e Chat Noir si erano nascosti dietro una colonna dopo aver
collocato la Miracle Box sopra la Tour Eiffel.
L’akumizzato di turno aveva preso quella scatola
ovale e la stava portando a Papillon.
Lady Bug controllò subito il bastone e l’ago della bussola segnava la
direzione esatta che stava prendendo quello scimmione.
“Andiamo!” Aveva ordinato a Chat Noir saltellando tra i tetti tenendo
sempre sotto controllo la direzione.
Lo scimmione si era fermato poco distante, nell’ingresso di casa Agreste.
Sia a Lady Bug che a Chat Noir era preso un colpo quando videro uscire
dalla porta principale Papillon.
Chat Noir non aspettò istruzioni da Lady Bug, ma si fiondò sul nemico con
gli occhi iniettati di sangue.
“Tuuu!” Aveva esclamato ingrossando la voce.
“Aspetta, Chat Noir!” Cercò di fermarlo Lady Bug.
“Dì la verità…sei Gabriel Agreste?” Lo stava strattonando per la giacca.
Papillon fece un ghigno sadico “Complimenti ragazzo, hai scoperto chi sono”
Chat Noir lo lasciò andare mentre il suo mondo gli stava per crollare
addosso e Lady Bug capì che dietro la maschera di Chat Noir in realtà si
nascondeva Adrien.
“Perché?” Fece una pausa “Perché lo stai facendo?” Alzò il tono della voce
in attesa di una risposta.
“Per lei…Adrien”.
*
“Ho bisogno del tuo perdono, Adrien. Ho bisogno di te”
“Tu hai bisogno di me?” Fece di rimando guardandolo di traverso e con gli
occhi pieni di collera.
“S-si” Balbettò lo stilista asserendo con il capo e lo sguardo da cane
bastonato.
Si era pentito questo era certo, ma le sue azioni non potevano venire
cancellate con poche parole.
“E tu dov’eri quando avevo io bisogno di te?”
Gabriel stava per dire qualcosa, ma Adrien lo anticipò “…te lo dico io dov’eri:
a prendermi a calci per poi giocare alla famiglia felice, come se tutto quello
che ho passato potesse venire cancellato con un desiderio.”
“Non volevo ferirti, non avrei mai voluto farti del male” Era affranto e
pentito e Adrien lo aveva capito, ma questo non lo fermò di certo nel
vomitargli addosso tutta la sua rabbia repressa.
Gabriel doveva capire che aveva sbagliato a tenerlo all’oscuro del suo
piano.
“Lo so, ma questo non cambia le cose. Io ho perso molte più cose di te.”
“Ti stai riferendo a Lady Bug? Su Han mi ha detto che la portatrice degli
orecchini della coccinella ha perso la memoria in quanto è stata costretta a
rinunciare al suo ruolo di guardiana.”
Adrien chiuse gli occhi che si stavano inumidendo e non gli avrebbe dato la
soddisfazione di vederlo piangere, doveva sembrare forte davanti a lui, ma
tutte le sue sicurezze vennero meno quando Gabriel tirò in ballo la sua lady.
“Si, ha perso la memoria, e per colpa tua non si ricorderà più di me”
“Su Han mi ha detto che ci potrebbe essere un modo”.
*
Continua
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Angolo autrice: ciao a tutti carissimi e grazie per essere arrivati
fino a qui, in questo capitolo abbiamo finalmente capito che cosa è successo e perché
Marinette ha dovuto rinunciare ad essere guardiana.
Spero abbiate apprezzato
questa spiegazione che mi è venuta in mente guardando Furious Fu.
Fatemi sapere nei
commenti che cosa ne pensate e se qualcosa non vi dovesse essere chiaro non
preoccupatevi perché nei successivi ci saranno altri sviluppi.
Un ringraziamento va anche
a chi segue questa storia rimanendo in totale anonimato.
Un abbraccio, Erika