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Autore: GReina    20/05/2021    1 recensioni
[ushiten; future-fic]
Oggi è il compleanno di Tendou quindi lo onoro con una OS ushiten con il suo pov!
Si può dire che sia ambientata nell'universo canon MA con una sostanziale differenza che vedrete se vorrete leggere la fanfic!!
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Sorpresa, Tendo Satori, Wakatoshi Ushijima
Note: Kidfic | Avvertimenti: Spoiler!
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Amore a prima vista

Tendou non si pentiva di nulla. Finito il liceo aveva seguito i suoi sogni fino a Parigi, aveva aperto la sua cioccolateria ed aveva avuto successo. Talmente successo da non risultargli per niente difficile, sette anni dopo, iniziare ad aprire diverse filiali sparse nel mondo. E come poteva, lui, nativo giapponese, non onorare la propria patria con il suo squisito cioccolato? Con la scusa del lavoro era potuto tornare in Giappone e una volta lì, finalmente, poté tornare a pensare a Ushijima Wakatoshi.
Ushijima Wakatoshi, il ragazzo miracoloso, tra i tre più forti assi pallavolistici liceali e adesso olimpionico di grande fama. Al liceo era quello con cui Satori era riuscito a sentirsi più a suo agio, più normale. Era quello che più di chiunque altro sembrasse apprezzarlo, o almeno quello che meno di chiunque altro pensasse fosse un mostro inquietante. Il rosso aveva finito inevitabilmente per prendersi una cotta per lui che con gli anni e la vicinanza era cresciuta. Era stato difficile decidere di trasferirsi a Parigi, ma sarebbe stato stupido non farlo nella mera speranza che il grande ragazzo del miracolo si accorgesse di lui nel modo in cui avrebbe voluto.
Adesso, Tendou era arrivato all’apice della sua carriera, e così aveva fatto Wakatoshi. Avevano realizzato entrambi i propri sogni e il pasticciere non poteva fare a meno di chiedersi se il prossimo non potessero realizzarlo insieme.
Sebbene non avessero mai smesso di scriversi dalla fine del liceo, fu solo con il ritorno di Satori in Giappone che ripresero effettivamente i contatti. Era stato semplice; era stato come se entrambi non stessero aspettando altro da anni. Così, semplice fu anche iniziare una relazione.
Mantenerla, tuttavia, all’inizio non era stato facile: Wakatoshi era famoso e lui – come sempre – reputato strano. Sui social gli haters si sprecavano, e sebbene entrambi fingevano di non accorgersene, quel fastidioso tarlo era sempre lì presente.
“Mi rende felice, Wakatoshi-kun,” si ritrovava di tanto in tanto a dire Tendou “quando vedo quanto ti preoccupi per me.” ed era vero. Ushijima era sempre stato un uomo calmo e stoico, ma la sua irritazione diventava più che palese quando qualcuno osava dire che Satori non era adatto a lui.
Erano quindi andati avanti e persino gli haters, a cinque anni dall’inizio della loro relazione, dovettero ammettere che erano una coppia affiatata e ben consolidata.
“Lo facciamo davvero??” esclamò Satori a un certo punto. Wakatoshi lo guardò con la sua solita espressione indecifrabile ai molti, ma non a lui. C’era ansia e paura, ma eccitazione soprattutto.
“Facciamolo, Satori.” confermò. Quella discussione era nata quasi come uno scherzo, un modo per il rosso di far capire quanto a casa e in famiglia Wakatoshi lo facesse sentire.
“Ci manca solo un figlio.” aveva detto. In quel momento era talmente eccitato da non riuscire nemmeno a ricordare, poi, in che modo erano arrivati a parlare di adozione.
Avevano ormai compiuto entrambi trentacinque anni. Wakatoshi si accingeva a vivere forse il suo ultimo quinquennio da giocatore professionista mentre il marchio della sua cioccolateria era diventato talmente famoso da permettergli di lasciare gran parte del lavoro ai suoi sottoposti. Crescere un neonato non sarebbe certo stato un gioco da ragazzi, ma era il momento perfetto per fare quel passo.
Con ansia e trepidazione, quindi, una mattina si diressero entrambi all’orfanotrofio della città e lì iniziarono a parlare con la direttrice.
“Sono certa che troveremo un bambino adatto a voi, signori Ushijima e Tendou.” disse loro sorridente “La lista d’attesa è lunga, ma i neonati in cerca di una casa sono tanti”.
Firmarono alcuni documenti e ne consegnarono altri. Gli assistenti sociali gli dissero che visto il loro reddito non ci sarebbe stato sicuramente nessun problema, ma gli chiesero comunque di aspettare qualche minuto fuori dall’ufficio affinché loro potessero finire tutti i controlli. I due uomini annuirono comprensivi e si lasciarono la stanza della direttrice alle spalle.
“Wakatoshi-kun.” lo chiamò dopo un po’ Tendou con un sorriso sulle labbra. L’ansia dell’olimpionico era ben più che evidente e la cosa era talmente rara che Satori non era riuscito a fare a meno di divertirsi.
“Facciamo un giro, ti va?” sperò che con quello il suo compagno si calmasse ed in effetti sembrò funzionare. I bambini, in quell’edificio, erano piuttosto numerosi. Non erano divisi per sesso o per età, piuttosto sembrava che ognuno di loro fosse lasciato libero di fare quel che più gradiva. Quasi fosse normale, Satori e Wakatoshi si ritrovarono infine ad osservare quelli che stavano giocando in cortile.
“Guarda che carini, Waka!” esclamò piano il rosso facendo cenno verso un gruppetto di infanti ai primi anni di vita. Erano stati messi tutti in cerchio e lì, sorvegliati attentamente da una donna, stavano giocando con la sabbia in un piccolo recinto apposto.
“Riesco già a vederci tutti e tre in spiaggia a fare così!” esclamò esaltato. Ushijima sembrò stare per rispondergli quando un urlo eccitato lo interruppe.
“WAAAH!” sentirono da dietro le loro spalle; si voltarono e videro un bambino sui cinque anni guardare verso di loro con le stelle agli occhi. Satori sorrise per la sua espressione: sembrava come se avesse appena visto un dio. Indicò con impeto il giocatore:
“Tu sei Ushiwaka!!”
“Oh?” pensò Tendou “Allora hai davvero visto un dio.” sorrise felice e si chinò verso il bimbo mentre Wakatoshi restava impacciato.
“È proprio lui!” confermò “Ti piace la pallavolo?” il piccolo iniziò a saltare eccitato sul posto ed agitando le mani iniziò a raccontare:
“È lo sport migliore del mondo! Gli schiacciatori fanno WOSH!” mimò il movimento “e poi la palla BAM! E nessuno riesce a prenderla!!” il modo in cui la sua frangetta scura si muoveva insieme a lui era adorabile, ma ancora di più erano le sue guance rosse e gonfie di adrenalina che insieme agli occhi lo facevano risplendere.
“Come ti chiami, piccolino?”
“Goshiki Tsutomu!” esclamò fiero.
“Che ben nome, Tsutomu-kun!” quello sorrise felice verso di lui ma non riuscendo mai a smettere di adocchiare anche il proprio idolo.
“E quanti anni hai, Tsutomu?”
“Sei!” fece alzando sette dita.
“Ti piacerebbe avere un autografo di Ushiwaka?” all’altro non parve vero, e mentre li trascinava dentro alla ricerca di foglio e penna raccontò loro di come Wakatoshi fosse il suo giocatore preferito, di come avesse la sua maglietta e di come gli avesse fatto venire voglia di iniziare a giocare a pallavolo.
Quando infine gli assistenti sociali richiamarono i due uomini nell’ufficio, affermare che avevano cambiato i propri piani fu la cosa più semplice che avessero mai fatto. Avevano dato subito per scontato che avrebbero adottato un neonato, ma non si erano mai sbagliati tanto.
Quando annunciarono di voler adottare Tsutomu, la direttrice non poté che mostrarsi entusiasta, ma era stata soprattutto l’espressione di Wakatoshi a riempire di gioia il pasticcere. L’ansia era stata del tutto dimenticata ed il suo sorriso era bello e sincero come quello di chi sa già che sarà un padre orgoglioso.
“Andiamo a casa, Tsutomu-kun!” gli dissero entrambi felici quando la direttrice fece chiamare il bambino in ufficio. Il piccolo guardò entrambi con tanto d’occhi e gli occorse qualche secondo per crederci, ma quando lo fece le sue lacrime e il suo sorriso furono la cosa più bella di sempre. Saltò addosso ai due uomini che lo afferrarono felici.
“Qui qualcuno è impaziente di diventare un asso della pallavolo.” sussurrò il rosso. Il bimbo sorrise, poi risoluto disse al giocatore:
“Supererò anche te, Ushiwaka!”
“Supererò anche te, papà.” lo corresse Tendou. Tsutomu guardò nella sua direzione per qualche secondo, ma poi tornando nuovamente a guardare l’altro ritrattò dicendo:
“Supererò anche te, papà!”
 
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n.a.
Be’, che dire! Oggi è il compleanno di Tendou, quindi lo onoro pubblicando una ushiten!
Spero che alla fine si sia capito, ma il titolo “amore a prima vista” si riferisce all’incontro con Tsutomu e non a quello tra loro! Goshiki è talmente adorabile che non potevo non scrivere una storia del genere!
Riguardo a come funzionino le adozioni: io non ne ho idea! Dubito sia “andiamo all’orfanotrofio e ce ne portiamo uno a casa”, ma già penso che adottare un bambino di sei anni che cerca casa sia più semplice di un neonato più fragile e sicuramente “più richiesto”… in ogni caso non penso ugualmente che siano potuti andare immediatamente a casa senza controlli e tutti, ma sarebbe stato noioso descrivere tutto il processo e non era quello il punto della mia OS, quindi niente… spero vi sia piaciuta!
A presto!!
   
 
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