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Autore: eli_mination    04/06/2021    2 recensioni
[AU Distopico]
Sembrava tutto troppo perfetto per gli abitanti del Satellite. Dopo anni, finalmente si sarebbero riscattati con la costruzione del ponte che collega la zona malfamata alla grande città, Nuova Domino. Qualcosa va però storto, a qualcuno piace giocare con il tempo e inserisce un pezzo mancante nella storia che Allen, neo-diplomato nato nel Satellite che è cresciuto con i cambiamenti del suo luogo, conosce. Perché, improvvisamente, si ritrova in una guerra civile che vuole rivendicare i diritti di quell’isola? Con quale assurda coincidenza si unisce ad una banda di sciroccati del Satellite capitanati da Crow Hogan? E come mai quest’ultimo gli ride in faccia quando Allen gli racconta della lotta contro Z-ONE? In quello che sembra un assurdo sogno, Allen abbraccia la causa e darà un’importantissima mano alla rivoluzione in corso. Il tutto mentre cerca di capire come sia finito in quell’arco temporale a lui totalmente nuovo…
Genere: Angst, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crow Hogan, Nuovo personaggio, Yusei Fudo
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Jasper’s POV

Degli spari e un urlo. Questo è tutto quello che le mie orecchie hanno sentito. Appena ho varcato la soglia di un’uscita nascosta assieme al resto degli XX-Saber hanno iniziato a prenderci di mira in una pioggia di spari. Quei pochi che sono riuscito a vedere li ho colpiti in pieno e probabilmente uccisi, gli altri non sono riuscito a comprendere bene dove fossero. Soprattutto perché ho visto Ruby, la mia compagna, avvicinarsi a me di corsa, colta da un’ansia distruttiva. Ha iniziato a sbiascicare parole senza senso.

“Che sta succedendo?” le domando di getto. Lei si pone alle mie spalle, tremante. Guardo davanti a me e sento un grido di dolore, un lamento breve ma così acuto che per un attimo distrae la mia concentrazione.

“Alyssa!” urla Ruby. Alyssa? Quella stupida è lì?!

“Non dirmi che devo salvarla io…” faccio. Non ottengo alcuna risposta dalla biondina. Si dice che chi tace acconsente, quindi non me lo faccio ripetere due volte. Man mano che vado avanti, le figure diventano più distinguibili. Al centro della strada, infatti, c’è la ragazza dei Naturia che ha accoltellato Alyssa. Lo vedo chiaramente, quel coltello nella gamba della darkettona, e lo vedo ancora meglio quando con alcuno sforzo la nostra avversaria glielo sfila via, senza alcuna pietà. Perché lei lo sapeva che se lo avesse mantenuto lì, Alyssa non avrebbe rischiato di perdere troppo sangue. Lei lo sapeva. Bastarda… Glielo devo riconoscere, è furba.

Non ho scelta, mi tocca spararle. Mi tocca anche usare il mirino laser perché non ci vedo un cazzo. Distinguo poco le figure e voglio assicurarmi che io non spari ad Alyssa, anche solo per un colpo a vuoto. Poi ci ripenso… No, rischierei solo di peggiorare la situazione per la mia compagna. Quella tipa è pericolosa con il coltello in mano e se dovessi farle male, un riflesso involontario potrebbe portarla a trapassare la gola di Alyssa con quella lama. Non mi trovo nemmeno nelle condizioni di sparare alla mano che circonda quell’arma.

Non mi resta che avvicinarmi…

“Lasciala andare!”

Ora che sono più vicino, distinguo meglio quello che sta succedendo. La ragazza dei Naturia si è posizionata sopra la mia compagna, con un piede sopra il suo braccio per tenerla immobile e il coltello accanto alla gola della malcapitata. Vedo del sangue uscire copiosamente dalla sua coscia… Devo fare in fretta.

“Oh, sono arrivati i rinforzi, vedo!”

La ragazza dal caschetto si gira verso di me, assottigliando lo sguardo. Senza pensarci troppo, lancia la lama che aveva sulla trachea di Alyssa verso di me. Non mi centra in pieno, dato che mi sposto velocemente di lato, eppure riesco a sentire del bruciore sul polpaccio. Deve avermi fatto un taglio lieve… Per lo meno non mi ha preso in pieno.

“Non ho finito con te!”

Dalla sua cintura ne prende un altro, che di nuovo mi lancia. Questo, invece, lo evito senza problemi. La vedo tastarsi lo stomaco, alla ricerca di un altro coltello che, apparentemente, non trova. È il mio momento per reagire e scattare e permettere ad Alyssa di fuggire… Ma quest’ultima è arrivata prima di me.

“Principiante…” sussurra, prima di infilare con tutta la sua forza una delle lame nella sua gola. La Naturia apre gli occhi di scatto, emettendo rantoli di soffocamento. La sua forza la abbandona lentamente, mentre cade sopra la dark, che tenta di scrollarsela di dosso. La aiuto, anche a rimettersi in piedi, dandole la mano e tirandola su. Quella ragazza morirà… Tanto vale darle ora il colpo di grazia, è il minimo che io possa fare… Per quanto sia una nemica, alla fine è solo una vittima della situazione in cui ci troviamo. È stata influenzata negativamente e questo l’ha portata a ricevere un coltello, la sua stessa arma in gola.

Alyssa ha un sussulto e si gira dall’altra parte non appena, con uno sparo in testa, pongo fine alle sofferenze di quella giovane.

“Lo ammetto, non me lo aspettavo.” commento, allontanandomi da lei. “Che tu avessi il coraggio di difenderti in quel modo, intendo…”

“Non avevo altra scelta…” si giustifica lei, dolorante. Abbasso lo sguardo verso la sua gamba e vedo che il rosso cremisi del sangue, nonostante lei indossi pantaloni scuri, si nota eccome. Non è un buon segno.

“Dobbiamo farti chiudere quella ferita. Non ho intenzione di sentire Crow urlarmi contro perché abbiamo temporeggiato su una cosa simile.” le dico, iniziando a correre verso la direzione in cui si dovrebbero trovare Ruby e gli XX-Saber.

“Si, cert- Argh!”

Ci ha provato a tenere il passo con me, ma evidentemente il dolore alla gamba deve essere invalidante. Non solo per lei, ma anche per me…

“Ah, che palle…” impreco. “Sali sulla mia schiena.”

Mi metto davanti a lei, di spalle, e mi abbasso per permetterle di salire. Lei alza la gamba, aggrappandosi… Nel frattempo, gli spari che sentivo in lontananza si avvicinano… Dobbiamo andarcene via, e in fretta. D’altronde, cosa diceva quel messaggio di Crow? Che dovevamo uscire dalla fabbrica… Andarcene via…

“Forza.” dico, con Alyssa sulle spalle. Mi incammino, con la velocità che mi è consentita con questa zavorra addosso, raggiungendo anche Ruby, la quale si mette le mani davanti alla bocca vedendo la sua amica ferita. Mi fermo all’improvviso, però. Alle mie spalle, dei boati.

“Che sta succedendo?” si intimorisce Alyssa. Mi giro ma nel buio ci capisco ben poco. L’orecchio, però, non mente. Ci passa di fianco un proiettile, poi un altro, un altro ancora. Ci stanno sparando.

“Merda!” esclamo, scattando dietro un cumulo di ferraglia abbastanza alto da permetterci di ripararci. Adagio Alyssa a terra.

“Sta’ giù!” ordino a Ruby. La zona è poco più luminosa e questo mi permette di vedere quanto sangue stia effettivamente perdendo la mia compagna. E non è poco. Vedo anche che quella ragazza non si è affatto risparmiata con il coltello, le ha fatto uno squarcio molto profondo.

Mi tolgo la giacca e la metto sulla sua ferita, premendo forte.

“Tieni forte e non lasciare andare, d’accordo?” dico a Ruby. Lei annuisce e procede a trattenere la giacca sul taglio. In questo modo, almeno, la fuoriuscita di sangue viene limitata. “Rimanete giù, qui ci penso io.”

Mi preparo all’inferno che sta per scendere in terra. Mi assicuro di tenere carica ogni singola arma. Se vogliono avvicinarsi, lo faranno solo quando saranno fantasmi. Non mi interessa chi sono.

 

Allen’s POV

“È libero!”

A grandi falcate, raggiungiamo l’uscita. Quella da cui siamo anche entrati. Che casino! Non è molto promettente quello che si sente qui fuori… Addirittura esplosioni?! Non mi piace per niente…

“Saranno già arrivati, i Vylon?” domanda Gyda, a voce alta per farsi sentire in mezzo a quel trambusto.

“Credo di sì… Vedo anche alcuni dei nostri cecchini che fanno fuoco!” annuisce Anya, indicando gli edifici dove erano appostati i ragazzi di cui ci aveva parlato Draven. “Il loro obiettivo è da quella parte!”

Indica con la testa un altro punto.

“Andiamo allora… Facciamo attenzione!” ci incita Crow.

A questo punto, trovare riparo ad ogni passo che compiamo è diventato l’unico modus operandi ammissibile. Vado avanti agli altri, assieme alla ragazza degli XX-Saber, essendo noi due gli unici armati. Cautamente, ci affacciamo per trovarci davanti al resto dei compagni di Anya.

“Ragazzi, state bene!” fa lei, abbracciando Strong. Deve aver avuto paura per loro. Beh, gli XX-Saber ci sono… Ma i nostri? Mi giro verso Crow, che si starà chiedendo la stessa cosa.

“Jasper è in mezzo al trambusto, sono arrivati dei brutti ceffi e hanno iniziato a dare fuoco alle polveri…” spiega Draven.

“Merda, i Vylon sono già arrivati…” impreca Garren.

“I Vylon?!” si spaventa Elliot. “Fermi tutti, voi tre chi siete?”

“Mist Valley. Siamo con voi, ma credo che sia meglio spiegarvi tutto meglio dopo!” dice prontamente Gyda.

“Crow, non c’è solo Jasper lì in mezzo. L’ultima volta che l’ho visto aveva sulle spalle quella ragazza vestita di nero.” afferma Draven. “C’era anche la biondina, Ruby, giusto? L’abbiamo persa di vista…”

“Cosa è successo ad Alyssa?” domanda immediatamente Crow. Una punta di allarme è percepibile nella sua voce.

“E come sarebbe a dire che avete perso di vista Ruby?!” mi agito io.

“Non lo so, si è gettata ad aiutare i vostri compagni…” aggiunge Strong. Qualsiasi cosa sia successa, dobbiamo tirarli fuori di lì!

“Allen, dove vai?!” grida Anya. Sento anche un “Che cazzo stai facendo?!” da parte di Crow. Non mi importa, devo vedere meglio quello che sta succedendo e aiutare i miei compagni. Sono in troppi e loro sono pochi. Spero con tutto il cuore che anche Lucy e Tom stiano bene…

Mi nascondo dietro una colonna e ne approfitto del fatto che non sono, per ora, il bersaglio di nessuno. Mi avvicino ancora di più, camminando sempre con la schiena sul muro. Quando gli spari si avvicinano ancora, tra le polveri provocate dallo scoppio di alcune bombe a mano, intravedo una piccola montagna di pezzi di ferro o di qualche altro metallo arrugginito, dietro al quale vedo Jasper fare capolino per sparare. Lo vedo anche ricaricare frettolosamente. Poi Ruby incrocia il mio sguardo, mentre preme sulla gamba di Alyssa con un indumento. Cattivo presagio, anche per il sangue che ha in faccia e sulla mano.

Una scia di fumo mi passa accanto. Capisco subito che cos’è, una bomba. Immediatamente mi butto verso il nascondiglio dei miei compagni.

“State giù!” urlo, abbassando la testa di Ruby con la mano e facendo lo stesso. Dopo un istante di silenzio, le mie orecchie avvertono uno dei boati più forti che io potessi sentire. È come se la bomba fosse scoppiata nella mia testa. Provo di nuovo quella sensazione di essere sordo, con un fischio fastidiosissimo che mi pervade la testa. Nonostante tutto, prendo la pistola dalla cintura e do manforte a Jasper. Lui, dopo un attimo di distrazione dovuto all’esplosione, ritorna all’attacco.

Lo scoppio di quella bomba, però, ha fatto volare via alcuni pezzi di metallo, riducendo le nostre difese. Non so per quanto ancora dovremmo combattere per permetterci di fuggire in sicurezza. Non sono affatto preparato a questa situazione, faccio solo quello che mi sento. Esco allo scoperto solo quando devo sparare. Stabilizzo le braccia solo con l’ausilio della montagna di rottami che ci proteggono perché sto tremando. Per questo mi taglio anche le mani involontariamente. Avrei sentito un grandissimo bruciore se non stessi sotto effetto dell’adrenalina.

Non ho molto tempo per mirare, quindi quasi sparo alla rinfusa. Vedo solo la silhouette di qualcuno nella fitta nebbia che si accascia a terra dopo un mio sparo. O forse è stato qualcuno dei cecchini di Draven, preferisco pensare che sia stato uno di loro piuttosto che io.

Quando sono finiti i proiettili, torno giù per ricaricare, accorgendomi solo adesso di non avere più munizioni.

“Fanculo!” impreco, gettando a terra il contenitore delle munizioni. Il fatto che io riesca a sentire la mia voce mi fa capire che sto pian piano riprendendo l’udito. “Jasper!”

Attiro la sua attenzione mentre si mantiene riparato da tutti i colpi che ci stanno mandando.

“Dovremmo iniziare ad andarcene!” gli faccio presente con voce più alta che posso. Mi tocca ripetere la frase perché il frastuono è troppo per comprenderci chiaramente. Faccio segno a Ruby di spostarsi per permettermi di dare un’occhiata alla ferita di Alyssa. Quando scosto la giacca che teneva su, noto con gran rammarico che non è affatto una ferita da niente… Non posso vedere molto, quindi non riesco a stabilire se le abbia reciso una vena o un’arteria… Mi auguro vivamente di no, cazzo! Anche se il sangue che vedo è tanto e il taglio è molto profondo e non è per niente un buon segno. Tuttavia, noto che il sangue esce in maniera regolare e non pare che stia schizzando, quindi questo già mi tranquillizza. Se riuscissimo a portarla a casa, potrei suturarle la ferita e dovrebbe guarire nel giro di qualche giorno… Però dobbiamo fare in fretta. La giacca l’ho vista particolarmente zuppa di rosso, ne ha perso davvero tanto... D’altronde, anche Alyssa ha gocce di sudore sulla fronte e respira come in preda ad un attacco di panico.

“Ruby, comprimi la ferita con la giacca con tutta la tua forza!” le ordino. Lei esegue immediatamente, mentre io mi tolgo la cintura e la uso per circondarle la coscia, al di sopra del taglio. Alyssa si lamenta emettendo versi di dolore.

“Resisti…” le dice Ruby, molto preoccupata.

“Aspetta, adesso lego le maniche attorno alla ferita. Quindi non smettere di premere.” le spiego. Sollevo lievemente la coscia di Alyssa per permettermi di farle un bendaggio improvvisato che dovrebbe funzionare finché non torniamo al covo per curarla adeguatamente.

Per un attimo mi viene un colpo al cuore quando sento spari provenire dalla direzione opposta, dove noi siamo scoperti. Per nostra fortuna, si tratta di Anya. Vedo i tre Mist Valley trascinare un cassonetto, uno di quelli con le rotelle, portandolo vicino a noi in modo da avere una protezione in più.

“Ragazzi, va tutto bene, non preoccupate- Oh, cazzo…” accorre Gyda, fermandosi appena vede il volto impallidito di Alyssa. Lei, di risposta, alza gli occhi al cielo con un profondo respiro.

“Ho capito che sto morendo, però…”

“No, tesoro, tu non morirai!” la rimprovera il capo dei Mist Valley. “Avviso Crow che porti qui la moto. Deve portarti da un dottore, e in fretta.”

“Aspettate, Allen può chiuderle la ferita!” esclama Ruby.

“Sul serio? Beh, in ogni caso qui non è il posto indicato.” dice Gyda. “Tenete duro, intanto voi…” ordina ai suoi compagni. “Aiutateli a portare via la ragazza da qui.”

In un attimo svanisce nel buio.

“Ok, io la prendo sotto un braccio!” comunico.

“Ce la faccio, non ti preoccupare…” sostiene la nostra compagna ferita. Poggia un piede a terra e con il mio aiuto si solleva, rimanendo accovacciata per non uscire allo scoperto e diventare preda facile di un proiettile. Digrigna i denti per il dolore e si appoggia a me per non cadere. Ha la fronte sudatissima e il respiro accelerato.

“Non ti sforzare!” le raccomando. Senza che io dica nulla, Garren la prende in braccio aiutato da Lucian. Quest’ultimo mi dice di spingere il cassonetto così che possiamo essere riparati finché non raggiungiamo un posto più tranquillo. Faccio cenno con la mano anche a Ruby e Jasper di seguirci. Che la fuga abbia inizio.

 

Crow’s POV

Non riesco a non essere irrequieto per quello che sta succedendo. Il fatto che qualcuno possa essere ferito mi mette addosso un’agitazione assurda. Sarei voluto andare ad aiutare anche io, ma Draven me lo ha sconsigliato, per questo siamo rimasti nascosti nei pressi dell’ingresso.

“Sono già in troppi lì e non potresti comunque fare nulla…” mi aveva detto Draven. “Se la caveranno, non ti preoccupare. Jasper è un tipo in gamba.”

“Sono tutti in gamba…” avevo ribattuto, con un sorriso per smorzare la situazione. Ed è vero, mi fido di tutti loro, eppure la preoccupazione non mi abbandona, soprattutto da quando Draven ha detto di aver visto Alyssa sulle spalle di Jasper… Sapendo che rapporto hanno quei due, non posso non pensare al fatto che le possa essere successo qualcosa se il corvino l’ha dovuta trasportare in quel modo…

Gyda torna da quella mischia e la prima cosa che fa è dirmi quello che è successo. Avrei voluto non saperlo. Una coltellata… Tanto sangue… Lei parla ma è dal momento in cui mi ha comunicato che Alyssa rischiava grosso che sono andato in blackout e di tutto quello che ne è seguito ho solo compreso il tono preoccupato e calmo del capo dei Mist Valley. Sta parlando di una moto… La Blackbird. Devo prendere la moto e devo assolutamente portare Alyssa a casa.

“Stanno procedendo a recuperare i tuoi compagni.” aggiunge infine. Devo pensare velocemente.  

“Gyda, tu sai guidare le auto?” le dico con il fiato corto, senza distogliere lo sguardo dal vuoto.

“Me la cavo…”

“Vieni con me, andiamo a prendere le moto. Io mi carico Alyssa, quella che guiderai lasciala ad Allen… Poi, ti posso chiedere il favore di ritrovare Lucy e Tom e riportarli tutti a casa con la macchina di Alyssa?” le chiedo, mentre inizio a correre con lei.

“Tutto quello che vuoi, Crow. Tu e la tua banda ci avete salvato, mi sembra il minimo!” acconsente lei, fiduciosa.

Fortunatamente, non abbiamo lasciato i nostri mezzi troppo lontano da qui, quindi ci mettiamo poco ad arrivarci. Mentalmente, spero che la moto vada più veloce.

Raggiungiamo in un lampo l’ingresso e ritrovo tutti lì, compresi Lucy e Tom. Almeno posso stare tranquillo su di loro, anche se li vedo alquanto spaventati. Alyssa è tenuta in braccio dai due compagni di Gyda, che la fanno sedere dietro di me. Non è nelle condizioni migliori, è pallida e respira affannosamente. Si guarda attorno, come se fosse confusa per quello che sta succedendo.

Le do il mio casco, che prova a mettersi da sola ma anche un’azione del genere la compie debolmente. Per questo la aiuto, anche se a causa dell’ansia le mie dita non vogliono funzionare e non riesco ad allacciarle il casco al primo tentativo. Che perdita di tempo, Crow!

Le prendo entrambe le braccia e le permetto di stringermi in vita per tenersi salda a me. Sento le sue braccia avvolgermi il corpo e stringermi forte, il che mi fa sentire meglio poiché ho la consapevolezza che è cosciente ed è ancora qui con noi. Poi le tocco la gamba, quella ferita, e, rendendomi conto di quanto sono bagnati i suoi pantaloni, ho la sensazione che la sua vita sia nelle mie mani e che non mi posso permettere di perdere tempo.

“Tieniti forte…” le dico, mentre do un’accelerata e parto alla volta del covo. Non è, effettivamente, la prima volta che mi ritrovo a salvare la vita di qualcuno. Non posso non pensare a Yusei: quella volta ho visto il momento esatto in cui un pezzo di metallo si era conficcato nel suo addome dopo il duello con Kalin… Non me ne sono affatto dimenticato e mi sembra di rivivere lo stesso incubo.

“Non lasciarmi andare…” dico ad Alyssa. Il polso mi fa male per tutti i colpi di acceleratore che ho dato, ma non basta. Per lo meno, adesso siamo in una zona più silenziosa e tranquilla, lontana da tutti gli spari.

“Mh-hm…” sussurra lei, appoggiandosi con la testa alla mia schiena. “Fa malissimo…”

“Arriveremo presto a casa e starai bene, te lo prometto…” la rassicuro. “Però per favore… Rimani sveglia, continua a parlarmi. Insomma, non mi abbandonare!”

“Ci provo… Ma sono così stanca…” bisbiglia. Sento poco la sua debole voce.

Stai tranquilla, Alyssa. Andrà tutto bene, te lo prometto.

 

Angolo Autrice

Ragazzi. Sto impazzendo. Due terzi del capitolo li ho scritti OGGI, giorno della pubblicazione. Voglio morire. Arriverà il giorno in cui scriverò tutte le 3000 parole in un unico giorno, che guarda un po’ è il giorno di pubblicazione xD

Se non altro, sono soddisfatta del risultato e di quello che ho scritto e COME l’ho scritto! Per questa impresa eroica, ringraziate i Dream Theater che ci forniscono anche la canzone di oggi, “Panic Attack”! Mi credete che l’ho ascoltata a ripetizione per (quasi) tutta la fase di scrittura? Che bomba di canzone, mamma mia *^*

E niente, con la schiena a pezzi vi comunico che in questo mese ci saranno ritardi nella pubblicazione perché devo prepararmi all’ultimo esame di questa sessione estiva (primo anno di università e già voglio abolire la sessione estiva -.-). Anche il fatto che io abbia finito di scrivere praticamente pochi minuti prima di pubblicare il capitolo è stato dovuto sia a un esame che ho dato oggi, oltre che ad altri impegni nella settimana ^^’

Per cui, mi scuso se dovessi evitare di postare oppure fare ritardo in questo mese. Lo stesso vale per le recensioni :’c

In ogni caso, ci vediamo al prossimo capitolo ^^

Ciau! :3

  
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