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Autore: takitaki    11/06/2021    0 recensioni
“Che cosa abbiamo?” esordì l’ispettrice, riconoscendo accanto al letto una figura familiare.
“Donna giapponese, tra i 25 e i 30 anni, strangolamento. Il corpo sta per essere portato via, se vuoi dargli un’occhiata da vicino fa presto, Michiru.”
Un nuovo caso di omicidio arriva sulla scrivania dell'ispettrice Michiru Kaiou, ma non si tratta di un caso qualunque. In questo caso sono coinvolte donne, tante donne, donne che soffrono, che amano, che sperano, che lottano.
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena, Rei/Rea | Coppie: Haruka/Michiru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Gender Bender, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Nessuna serie
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"Ehi! Non vieni con noi?"

"No, vi ringrazio. Ho già un appuntamento" rispose sorridendo.

"Va bene, divertiti!"

La bionda lasciò l'edificio salutando le compagne di squadra con la mano, dirigendosi al parcheggio, dove qualcosa attirò la sua attenzione.

"Come fai a saltare così in alto?"

Era la voce di un ragazzo, se ne stava appoggiato alla propria auto gialla, tenendo le braccia conserte.

"Haruka! Non c'era bisogno di venire fin qui" disse prima di raggiungerlo per abbracciarlo molto forte, non lo vedeva da tanto tempo.

"Scusa, avevo voglia di vederti giocare" le rispose accarezzandole la testa con una mano.

"Spero tu ti sia divertito."

"Moltissimo, soprattutto quando due ragazze della tua squadra voleva azzuffarsi con l'arbitro."

La ragazza rise, dandogli un buffetto sulla guancia.

"Dai sali, sto morendo di fame!"

"Si!" rispose entusiasta la bionda, entrando nell'auto insieme a lui.

"Abbassa il tettuccio, stasera c'è un bel vento."

"Sei di buon umore vedo" il ragazzo sorrise, accontentandola.

"Ehi si! Ah e più tardi dobbiamo festeggiare la tua vittoria! Sei stato bravissimo. Non ne capisco molto di moto eh, però eri carino mentre stappavi lo champagne sul podio."

"Dai" rispose l'altro ridendo mentre sistemava lo specchietto retrovisore, poi si voltò verso di lei "ti ringrazio. Sono davvero contento che tu abbia visto la mia gara."

"E io sono contenta che tu abbia visto la mia."

"Siamo pari?" chiese ridendo.

"Solo se mi offri da bere!"

"Va bene va bene!"

La bionda accese il cellulare, dando un’occhiata alle note.

“Perché sorridi?” chiese il ragazzo mentre metteva in moto l’auto.

“Niente” rispose, richiudendo lo sportellino e stringendo l’oggetto al petto.

 

---

 

"Seeervizio!"

"Servizio?"

"Alzaaami la paaalla Haaaruka!"

"Si si" rispose ridendo mentre la aiutava a uscire dall'auto, notando che non riusciva a reggersi in piedi.

"Ricordavo reggessi meglio l'alcool sai?"

"Punto!"

"Si si" Haruka non trovò altro modo se non quello di prenderla in braccio per portarla in casa.

"Dove mi porti?" chiese stringendosi molto forte a lui, con le labbra che sfioravano la sua guancia e le braccia intorno al collo.

"A casa mia, sei troppo ubriaca, non posso lasciarti da sola" rispose mentre, nonostante la ragazza tra le braccia, apriva la porta di casa.

"Tocca a meee! Devo serviiire io!" gridò la bionda alzando in alto la mano.

"Sei buffa sai" dopo aver chiuso la porta, si recò nella propria camera, adagiando la ragazza sul letto delicatamente, ma proprio quando stava per lasciarla completamente si sentì afferrare la camicia.

"Minako?"

"Hmm."

"Hmm cosa?" chiese alzando un sopracciglio.

"Qual è il punteggio?"

"Venti a zero per te. Adesso però è meglio che dormi sai?"

Haruka portò una mano su quella della ragazza, tentando di farle lasciare la propria camicia, ma la bionda lo tirò con forza sul letto, mettendosi a cavalcioni sopra di lui.

"M-Minako?"

"Haruka..." sussurrò mentre si sfilava il vestitino, avvicinandosi al ragazzo e guardandolo negli occhi "...fai l'amore con me."

Il ragazzo arrossì e per lui era raro. Di solito quella frase spettava a lui. La cosa che più lo turbava però era il fatto che a sussurrarlo in quel modo così dolce fosse proprio Minako.

La ragazza si avvicinò ancora di più a lui, lasciandogli un bacio sulla guancia.

"Ehi...ascoltami" sussurrò Haruka, fermando la ragazza afferrandola per i polsi, dato che aveva iniziato a mettere le mani dappertutto.

"Hmm?"

"Ascolta...non voglio approfittare di te...insomma...sei ubriaca. Non voglio farlo se non sei in te" le sussurrò gentilmente, non sapendo se la ragazza fosse abbastanza sobria da capirlo.

“Non mi importa…”

“Minako…”

"Sei ingiusto..."

"I-Ingiusto?"

"H-Ho bevuto per..."

La ragazza non riuscì a terminare la frase, crollò tra le sue braccia dopo un sospiro.

Haruka sorrise trovandola dolce nonostante tutto e, assicurandosi di non svegliarla, la sistemò nel proprio letto, rimboccandole le coperte.

"Buonanotte" le sussurrò, prima di dirigersi in salotto per dormire sul divano.

Il giorno successivo, quando si svegliò, era davvero molto confusa. Realizzò dopo qualche secondo di essere in camera di Haruka e in solo intimo.

"C-Che cos'è successo?" si chiese, osservando il vestito corto della sera precedente giacere sul pavimento mentre si metteva seduta.

"Ah ti sei svegliata" Haruka arrivò sorridendo, facendo arrossire l'altra bionda.

"H-Haruka!"

"Ehi" rispose prendendo posto accanto a lei e porgendole una maglietta "puoi mettere questa se vuoi."

"G-Grazie."

"Ah e qui c'è il tuo cellulare" le disse appoggiando sul letto l'oggetto "ho pensato che l'avresti cercato una volta sveglia, ti ho preceduto. Ti era caduto nella mia auto."

Minako prese dalle sue mani l'indumento e raccolse il cellulare, ancora piuttosto imbarazzata, mentre il biondo le si era avvicinato all'orecchio.

"Sta' tranquilla, non è successo nulla" terminata la frase si alzò, baciandole la fronte.

"Alzati, ho ordinato qualcosa da mangiare."

Minako attese che l'altro lasciasse la stanza, prima di aprire lo sportellino e cancellare una nota dal suo cellulare, coprendosi poi gli occhi con il braccio e iniziando a piangere, trattenendosi abbastanza da non farsi sentire.

 

21/05/2005 - Oggi farò l'amore con Haruka.

 

---

 

L'acqua della doccia divenne improvvisamente più fredda, riportandola nel presente.

Girò la manopola e lasciò la cabina, indossando un accappatoio arancione e prendendo posto sul proprio letto, tornando a rivangare il passato.

"Che cosa ho sbagliato?" si chiese sussurrando, venendo poi distratta dal suono di un messaggio.

 

Haruka - 09:12 - Dovresti venire in centrale oggi, dopo il funerale. L'ispettrice vuole farti altre domande e non soltanto a te, anche a Yaten. Si tratta di quello che ti ho raccontato ieri al telefono.

 

Minako non si aspettava qualcosa del genere. Il giorno precedente Haruka l'aveva informata della morte di un'altra ragazza, ma non aveva menzionato nulla riguardo né a lei né a Yaten.

Non vi diede troppo peso, rispose telegraficamente e, dopo essersi ben asciugata, indossò un sobrio abito nero, dirigendosi alla propria auto per raggiungere il cimitero.

 

---

 

"Come ti senti?" chiese poggiandogli una mano sulla spalla.

"Sto bene, ti ringrazio."

"Mi ha fatto piacere dormire con te questa notte."

"A-Anche a me" rispose Yaten, spostando lo sguardo dal suo interlocutore, ben consapevole che Haruka non si fosse accorto di nulla.

"Devo dirti una cosa" iniziò con un tono abbastanza serio il biondo "però non arrabbiarti, so che avrei dovuto dirtelo prima."

"Che c'è Haruka?" chiese il ragazzo dai capelli argentei tornando a guardarlo.

"Sono morte due ragazze con cui sono uscito qualche volta. Una la conoscevi, Maya."

"La tennista...? Dio..." Yaten sgranò gli occhi scosso dalle sue parole, tentò di elaborarle per tornare lucido ma il suo viso non nascondeva la sua reazione.

"Il problema è un altro in realtà...vedi...sospettano di me" il biondo abbassò drasticamente il tono.

L'ultima frase fu quella che decisamente stravolse di più il ragazzo.

"C-Che significa?" gli chiese interdetto.

"Pensano che sia il colpevole" rispose secco.

"M-Ma come..."

"Ovviamente non sono stato io Yaten. Anche l'ispettrice che si occupa del caso lo ha capito, dice che qualcuno vuole incastrarmi."

"A-Ah...e chi?" chiese nervoso, iniziando a guardare un po' impaurito il biondo. Non credeva di certo che fosse stato lui, ma era pur sempre umano.

"Che hai Yaten? Stai bene?" chiese preoccupato, avvicinandosi a lui.

"S-Si!" rispose indietreggiando, comportamento che non passò inosservato al biondo.

"Ascolta, arrivo al punto. L'ispettrice vuole parlare con te e Minako, dovreste andare in centrale."

"Perché?" 

"Ha detto che è il protocollo."

"Lo hai detto a Minako?"

"Cos'è che dovevi dirmi Haruka?" una voce femminile si intromise nella conversazione, raggiungendo i due ragazzi.

"Hai letto il mio messaggio?" chiese il biondo.

"Si" rispose, poi guardò Yaten "possiamo andarci insieme più tardi se te la senti" propose con un sorriso.

"Si, d'accordo" rispose il ragazzo, ancora turbato per la notizia appena ricevuta.

"Yaten."

Il ragazzo dai capelli argentei si voltò, riconobbe subito la voce del fratello maggiore, così come Haruka che si affiancò a lui per proteggerlo.

"Seiya."

"La cerimonia sta per iniziare, vieni."

"Si."

 

---

 

"Grazie di avermi accompagnata, da sola non sarei riuscita a venire."

"Non preoccuparti Rei, sai che puoi contare su di me" le rispose sorridendo l'ispettrice mentre le poggiava una mano sulla gamba.

La mora ricambiò quel sorriso e insieme lasciarono l'auto, per avvicinarsi al gruppo di persone radunato per la sepoltura.

L'ispettrice stava si accompagnando Rei, ma stava anche osservando i comportamenti delle persone lì presenti e, per la precisione, di quattro individui.

Yaten Kou, Minako Aino, Setsuna Meiou e quel biondo presuntuoso di Haruka, che le fece un occhiolino quando si accorse della sua presenza, gesto che le strappò un sorriso.

Le due poliziotte non si avvicinarono troppo, non essendo direttamente legate alla donna scomparsa.

Michiru notò che le persone da tener d'occhio erano tutte vicine, Haruka e Minako tenevano per mano il loro amico, mentre Setsuna se ne stava più dietro. Anche lei scambiò uno sguardo con l'ispettrice, ma la donna dai capelli acquamarina non riuscì a interpretarlo.

Qualche minuto dopo, iniziò l'ultimo saluto.

 

---

 

"Pensavo sarebbe venuta in divisa, non fanno così le ispettrici ai funerali?"

"La mia divisa nera non verrà sprecata per le tue fantasie, inoltre non volevamo dare nell’occhio."

"Lei è proprio crudele ispettrice."

"Lei invece è irrispettoso" ribatté sorridendo.

"Ho fatto quello che mi aveva chiesto, manca soltanto Makoto."

"Va bene, la ringrazio."

"È tornata a darmi del lei?"

"Non siamo più ad un appuntamento."

Il biondo rise ma successivamente notò che Rei si era avvicinata a Yaten.

"Come sta Rei?"

"Meglio, le ho parlato questa mattina."

"Sono contento. La ringrazio per averla avvisata."

"Dovresti parlarle comunque."

"Lo farò. Adesso devo salutarla ispettrice."

Terminata la frase, si allontanò dalla donna andando verso la propria auto.

"Non so se ti ricordi di me" iniziò Rei.

"Me ne ricordo" asserì il ragazzo, guardandola.

"Ne sono contenta, in ogni caso volevo dirti che mi dispiace molto per tua madre."

"Ti ringrazio. Il tuo è stato un pensiero gentile" le rispose sorridendo, avvicinandosi poi al suo orecchio facendo un passo in avanti e lasciando interdetta sia lei che Minako.

"Vorrei che tu sapessi una cosa."

"Dimmi" rispose la donna un po' preoccupata, così come Michiru che si stava pian piano avvicinando.

Il tono che ebbe Yaten sussurrandole quelle parole era davvero strano.

Sembrava sia confortante che triste, sia felice che arrabbiato. Si trattava di un sentimento che Rei non riuscì a definire, così come non riuscì a dare un senso alle parole che aveva sentito. Perché glielo aveva detto e perché adesso?

Terminata la frase si scostò, salutando la poliziotta con un cenno per poi allontanarsi con Minako.

"Va tutto bene Rei?" chiese Michiru, ormai raggiunta l'amica.

"Si...tranquilla" rispose la mora, con un'espressione davvero confusa.

"Che cosa ti ha detto?"

 

---

 

Il buon profumo dei fiori freschi tirò un po' su il morale di Haruka, abbattuto dall'aver rivisto Rei senza poterle ancora parlare.

Tenendo le mani in tasca, entrò nel negozio, facendo suonare un campanellino.

"Ehi Mako!"

"Haru!" lo salutò sorridendo mentre innaffiava alcune piantine accanto al bancone.

"Come stai oggi?" le chiese Haruka, ma l'attenzione di entrambi venne catturata da una serie di rumori piuttosto forti.

"Usagi! Ti sei fatta male?" chiese Makoto, correndo in soccorso dell'amica che era inciampata in un secchio nel retro.

"Ahio! Ma perché devono capitare tutte a me!" gridò disperata e in lacrime, tenendosi il ginocchio.

"Forse perché sei un'imbranata da primo premio" Haruka raggiunse le due ragazze, senza perdere occasione per prendere in giro la buffa biondina.

"Se sei venuto a prendermi in giro puoi anche andartene Haruka!" gli rispose, con una linguaccia.

"Dai non litigate" intervenne la bruna mentre aiutava Usagi con la ferita "piuttosto, che cosa ti serve Haruka?"

"Beh" iniziò, grattandosi la nuca "mi servirebbero dei fiori per una tomba."

"Oh...cos'è successo?" gli chiese la bionda mentre si rialzava.

"Parli di quella ragazza dell'hotel?" chiese invece Makoto.

"No, si tratta della madre di Yaten."

"Ho capito, mi dispiace davvero molto, te ne preparo subito un mazzo" rispose la fioraia mentre prendeva l'occorrente.

"Povero Yaten...speriamo riesca comunque a gareggiare" asserì Usagi, con tono preoccupato.

"Quand'è la prossima partita?"

"Tra quattro giorni."

"Vedrai che si riprenderà e riuscirai a fare delle bellissime fotografie" rispose Haruka sorridendo.

"Lo spero davvero, sai le ultime sono piaciute moltissimo al redattore. Adesso devo andare, vi saluto!" la bionda rischiò di cadere nuovamente mentre lasciava il negozio, ma Haruka la acchiappò prontamente e finalmente riuscì a uscire senza farsi del male.

"Ecco qui."

"Grazie mille. Quanto ti devo?" le chiese, mentre prendeva dalle sue mani il mazzo di fiori.

"Tranquillo, offro io."

"Sei gentile" le sorrise.

"Ma figurati" ricambiò guardandolo con i suoi occhi verdi.

"Senti Mako, devo dirti una cosa."

"Riguarda quell'omicidio?"

"Beh si, più o meno. L'ispettrice che si occupa del caso vuole parlare con te, dovresti andare in centrale oggi."

"Ma hanno già parlato con me, è venuta un'agente."

"Davvero?"

"Si, una donna dai capelli scuri. Perché vogliono farmi altre domande?"

"Capelli scuri?" Haruka penso subito potesse trattarsi di Rei, ma scosse la testa "non importa. Probabilmente è perché vedi...è morta un'altra ragazza."

"Ah...mi dispiace..." la ragazza sembrò piuttosto turbata "d'accordo, verrò...però-"

"Non preoccuparti di quello, ti accompagno con la mia auto."

 

---

 

"Non so perché mi abbia detto quella frase, ma quello che mi preoccupa di più è il tono."

"Nemmeno io, è piuttosto strano" confermò Michiru mentre parlava con Rei del comportamento di Yaten.

"Scusami Michi, non dovremmo parlare di questo mentre siamo in ufficio."

"Tranquilla, è ok. Sono tua amica" le sorrise "vedi, forse quel Tenou non è così male, dovresti dargli almeno la possibilità di parlarti."

"Dici? Resta comunque un donnaiolo" rispose Rei con un tono decisamente severo.

"Può darsi, ma mi sembra una brava persona."

"Non era questo che pensavi l'ultima volta che abbiamo parlato di lui" chiese Rei piuttosto confusa, ricordando quanto fosse stata ostinata verso di lui per quanto riguardava il caso.

"Beh, ho cambiato idea. Sai ieri-"

"Ispettrice!" la voce di Noboru, questa volta, spaventò Michiru facendola letteralmente saltare sulla sedia.

"Devo mettere un catenaccio a quella porta" sussurrò piuttosto arrabbiata, voltandosi verso di lui mentre lo guardava con un sopracciglio decisamente troppo alzato "che cosa c'è!?"

"S-Sono arrivati!"

"Arrivo subito" rispose alzandosi.

"Michi aspetta."

"Hm?"

"Voglio venire anch'io" affermò piuttosto determinata.

"Sei sicura di farcela?"

"Certo."

Michiru sorrise e, con al suo fianco Rei, raggiunse la sala degli interrogatori dove avrebbe parlato con i veri sospettati di quel caso così intricato.

 

---

 

"Domani dovrò partire di nuovo."

"Quando tornerai a trovarmi?" gli chiese, appoggiando la testa alla sua spalla.

"Tra qualche gara credo" le rispose, accarezzandole i capelli.

"Sei sempre in giro per il mondo tu" lo rimproverò la bionda.

"Scusa, scusa" rispose l'altro ridendo "ti mancherò?"

"Molto."

"Allora guardami ancora in tv."

"Stupido, l'avrei fatto lo stesso" ribatté la ragazza, aprendo lo sportello dell'auto in cui erano seduti a guardare il tramonto.

"Dove vai?" chiese alla bionda che aveva appena lasciato l'auto.

"Voglio fare il bagno" rispose, incamminandosi sulla spiaggia che avevano davanti, per raggiungere il mare.

"Ehi aspetta!" il ragazzo lasciò l'auto, raggiungendo la ragazza con una corsetta "Minako!" il biondo le afferrò un braccio per fermarla "non abbiamo nemmeno il costume."

"Che importa? Facciamolo e basta" gli rispose tirandolo con sé verso l'acqua.

"Sei una stupida, ti verrà la febbre."

"Verrà a entrambi" rispose mentre si toglieva la maglietta e successivamente i pantaloncini, facendo arrossire il ragazzo davanti a sé "così resterai più tempo con me."

"Ottimo piano, te lo riconosco" ribatté ridendo, togliendosi anche lui i vestiti e seguendola in acqua dove, dopo un paio di schizzi, entrambi si calmarono, avvicinandosi.

"Haruka."

"Dimmi" le rispose, abbracciandola quando si ritrovarono abbastanza lontano da essere lui l'unico a toccare il fondo.

"Promettimi una cosa."

"Di non farti affogare?" la bionda rise.

"Quello era implicito scemo."

"Va bene va bene."

"Promettimi che tornerai sempre da me."

Haruka sorrise, poggiando la fronte contro quella della ragazza che reggeva.

"Promesso."

 

---

 

"Lei è la signorina Aino, giusto?"

"Si."

"Bene, io sono l'ispettrice Kaiou, mentre lei è l'agente Hino."

"Piacere di conoscervi. Avrei una domanda ispettrice" iniziò Minako, dopo aver guardato bene le due donne "ha già una mia deposizione no? Perché mi ha richiamata?"

"La sua deposizione riguardava la prima vittima, ma come le avrà già spiegato il suo amico, c'è ne un'altra."

"Si, me lo ha detto. Si tratta di Maya vero?"

"Esatto" l'ispettrice le mostrò le foto di entrambe le vittime "dove si trovava la notte dell'omicidio?"

"A casa, Yaten potrà confermarlo, mi ha accompagnata lui a casa."

"Il signor Kou? Verificheremo" Michiru si appuntò quell'informazione "che rapporto aveva con queste due ragazze?"

"La prima, Naomi, la conoscevo soltanto di vista. Maya invece era mia amica, anche se in realtà la vedevo soltanto ad alcuni eventi" mentre Minako parlava all'ispettrice i suoi occhi erano concentrati su Rei che anche questa volta, com'era accaduto con Setsuna, non capì.

Michiru se ne accorse.

"Signorina Aino, qual è il suo rapporto con Haruka?" lo sguardo della bionda tornò all'ispettrice, mentre Rei si chiedeva cosa avesse in mente la sua partner.

"Siamo amici."

"Davvero?"

"Certo" rispose sicura.

"Sa, l'altro giorno, quando siete andati al cinema tutti e tre insieme, c'ero anch'io."

"Ma che dice?" chiese la ragazza confusa, e non era la sola. Anche Rei ne era all'oscuro.

"Non sto mentendo. Ho guardato anch'io Poseidon assieme a voi e l'ho vista signorina Aino, stringersi a lui in quel modo" continuò Michiru, con un tono decisamente provocatorio.

"Che cosa vorrebbe insinuare?" chiese Minako piuttosto innervosita dal tono dell'ispettrice.

"Credo che lei sia innamorata di Haruka e che la sua gelosia sia il movente di questi omicidi."

"Michi smettila adesso..." intervenne Rei, trovando piuttosto rude il comportamento della partner.

"So cosa sta cercando di fare" Minako teneva la testa bassa, il tono appena udibile "vuole che io mi arrabbi con lei, così potrà usarlo contro di me."

La risposta della bionda stupì entrambe le donne.

"Tutto quello che ha detto è falso, siamo soltanto amici e adesso, se non ha altre domande sul caso, vorrei andarmene."

Michiru alzò un sopracciglio, non si aspettava quella reazione da lei.

"Un'altra ce l'ho" rispose, mettendo sul tavolo quattro fotografie "secondo lei, quale tra questi potrebbe essere l'assassino?" 

Questa volta l'ispettrice riuscì a turbare seriamente la bionda.

"Un momento...perché ci sono Haruka e Yaten?" chiese quasi tremando, sembrava spaventata.

"Risponda alla mia domanda" ribatté freddamente Michiru.

Minako allontanò dal gruppo quella del biondo e osservò le altre tre fotografie, oltre a Yaten c'erano Setsuna e la fioraia amica di Haruka.

"Non so cosa dirle...ma sono certa che anche Yaten sia innocente, lo conosco bene. Dovrebbe escludere sia lui che Haruka dai sospettati."

"Ne è così sicura perché è lei l'assassina, signorina Aino?" la provocò ancora Michiru, tentando di metterla alle strette.

"Michiru adesso basta, stai esagerando" Rei sembrò davvero arrabbiata in quell'istante.

"Da che parte stai Rei?"

Rei? Dunque era questo il suo nome. Minako se lo stava chiedendo dalla mattina, quando Yaten le aveva sussurrato qualcosa senza darle alcuna spiegazione. Eppure quel nome non le era nuovo.

"Dalla tua ovviamente, ma non puoi spaventare così questa ragazza."

"Non la sto spaventando" ribatté Michiru.

"Non vedi che sta tremando? Dalle tregua."

L'ispettrice sospirò, passandosi una mano tra i capelli prima di tornare a guardare la bionda.

"Che cosa può dirmi delle altre due?"

"Hm...Setsuna è l'avvocato di Haruka, so che si conoscono da molto, ma non so quasi nulla su di lei. La fioraia invece, com'è che si chiama?"

"Makoto." rispose Rei.

"Ah si, lei. So che lei e Haruka sono amici da un po' e che è lì che lui compra sempre i fiori per le sue accompagnatrici."

"È così che chiama le sue ragazze da una notte?"

"Ha qualche altra informazione su di lei?" Rei intervenne, decisamente spazientita dall'atteggiamento provocatorio di Michiru.

"Mi dispiace, la conosco davvero poco."

"Va bene, la ringrazio, abbiamo finito."

"Rei aspetta io-"

"Ho detto che abbiamo finito" ribatté Rei.

Michiru non le rispose, si limitò a uscire dalla stanza per andare presumibilmente a prendere del caffè. Nel frattempo Rei si avvicinò a Minako, che stava per andare via.

"Ascolta, mi dispiace per la mia partner."

"Non si preoccupi agente" le sorrise.

"Volevo dirti che mi dispiace per la tua situazione, so come ci si sente."

"Quale situazione?" chiese confusa la bionda, incrociando quegli occhi viola decisamente a lei familiari.

"Sai cosa intendo, insomma vedere Haruka sempre circondato da ragazze-"

Improvvisamente Minako ricordò dove aveva già sentito quel nome e realizzò anche cosa probabilmente Yaten le avesse sussurrato quella mattina.

"Non si deve preoccupare, non c'è nessun problema. Come ho già detto all'ispettrice, siamo soltanto amici."

 

---

 

"Sei pronto? Guarda che perderai l'aereo."

"Arrivo! Sto prendendo le ultime cose" le rispose il biondo dalla propria camera, mentre in realtà si stava ancora vestendo.

Nel frattempo Minako stava preparando lo zainetto del pilota come da lui richiesto, quando qualcosa cadde dal portafoglio che stava mettendo all'interno.

"Hm? E questa?" la bionda si piegò per raccoglierla, si trattava di una fotografia, una donna dai lunghi capelli corvini e degli occhi dalle sfumature viola.

"Haruka è pronto?” Ho già portato in auto la sua valigia" Yaten spaventò la ragazza, arrivando all'improvviso, facendola sussultare “scusa non volevo spaventarti, ho appena messo la sua valigia in auto” continuò, notando poi che la ragazza stava guardando qualcosa "che cos'hai in mano?"

"È caduta dal suo portafoglio. La conosci?" gli chiese mostrandogliela.

"Ah si, è Rei."

"Rei?"

"Non te ne ha mai parlato?"

"Veramente no" rispose la bionda piuttosto confusa "ma adesso sono curiosa."

Yaten sospirò, guardando di lato.

"Rei...è stata la sua unica fidanzata."

 

Note dell’autore

Ehi questa volta non ho nessun termine da spiegarvi. Detto questo eccovi il nuovo capitolo, volevo ringraziare tutti quelli che la stanno seguendo, quando ho iniziato pensavo sinceramente che nessuno l’avrebbe letta.

Vi ringrazio ancora e vi do appuntamento al prossimo capitolo che, esami permettendo, tenterò di scrivere nei prossimi giorni.

Taki

 
   
 
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